venerdì 16 agosto 2013

once were warriors




« Il nostro popolo era un popolo di guerrieri, ma non come te Jake, era un popolo nobile, fiero, che aveva una grande anima; e se la mia anima è sopravvissuta a diciotto anni con te può sopravvivere a qualsiasi cosa... »

(Beth)

 Una volta erano guerrieri (Once Were Warriors) è un film del 1994 diretto da Lee Tamahori e interpretato da Rena Owen e Temuera Morrison. Il film - basato sul romanzo omonimo di Alan Duff - denuncia, in maniera brutale e realistica, le condizioni di degrado delle famiglie disagiate abitanti nella periferia della Nuova Zelanda.

Jake Heke, soprannominato "Muss" (furia), ha un'indole molto aggressiva aggravata dal suo alcolismo cronico. Beth Heke è una fiera discendente da una nobile stirpe dei Maori, che per amore di Jake ha tagliato i ponti con la sua gente. Sono sposati da 18 anni; lui la riempie di botte e la costringe a vivere nel degrado sottoproletario di Auckland, eppure lei continua ad amarlo. Ma ad un tratto la situazione precipita, coinvolgendo anche i figli: uno se ne va di casa per unirsi a una gang, un altro finisce al centro di assistenza sociale, la terza figlia, Grace, si suicida dopo esser stata violentata dal fratello di Jake. Beth capisce allora che è giunto il momento di cambiare vita.

Distribuzione

Il film venne presentato al Festival di Venezia il 2 settembre 1994, venne poi presentato nei seguenti paesi:

Canada: 11 settembre 1994 (Toronto International Film Festival)
Australia: 8 dicembre 1994
Italia: 13 gennaio 1995
Portogallo: Febbraio 1995 (Fantasporto Film Festival)
Svizzera: 3 febbraio 1995 (Regione di lingua italiana)
Paesi Bassi: 9 febbraio 1995
Danimarca: 17 febbraio 1995
USA: 24 febbraio 1995 (New York City, New York) - 3 marzo 1995
Spagna: 8 marzo 1995
Regno Unito: 14 aprile 1995
Svizzera: 12 maggio 1995 (Regione di lingua tedesca)
Argentina: 18 maggio 1995
Francia: 5 luglio 1995
Corea del Sud: 5 agosto 1995
Finlandia: 25 agosto 1995
Svizzera: 28 agosto 1995 (Regione di lingua francese)
Germania: 14 settembre 1995
Grecia: 22 settembre 1995
Giappone: 23 settembre 1995
Portogallo: 6 ottobre 1995
Polonia: 12 ottobre 1995
Svezia: 13 ottobre 1995
Ungheria: 5 settembre 1996
Turchia: 22 agosto 1997

Incassi

Nel 1995 il film incassò in Nuova Zelanda 6.795.000 NZD.

Critica

Lee Tamahori ha il senso dei tempi drammatici nel dirigere film e attori. Vi unisce la sincera denuncia di un abbandono metropolitano e di un culto anacronistico della forza fisica. (Roberto Nepoti - La Repubblica)
Ci si emoziona, si soffre, si parteggia, si tira un mezzo sospiro di sollievo. Tamahori possiede il dono di una grande immediatezza narrativa, tiene il voltaggio della tensione fino allo spasimo. Rena Owen, con la sua faccia scolpita nel legno, offre ai movimenti della storia un personale contributo di rabbia, dedizione, espressività. (Maurizio Porro - Il corriere della sera)
Dramma socialfamiliare ambientato fra i Maori inurbati della desolata periferia di Auckland, questo film neozelandese tratto dall’omonimo best-seller di Alan Duff (edito da Frassinelli), arriva sui nostri schermi forte dell’ottima accoglienza ricevuta in vari festival internazionali, da Venezia a Montreal; e del record di incassi in patria dove ha battuto Jurassic Park e Lezioni di piano. Un bel successo per l’esordiente regista Lee Tamahori che, al contrario della connazionale Jane Campion, preferisce abbeverarsi alle fonti culturali autoctone piuttosto che a quelle dei colonizzatori inglesi: riallacciandosi a una tradizione cinematografica che risale al 1914, quando apparve i primo lungometraggio neozelandese ispirato per l’appunto a un soggetto maori. (Alessandra Levantesi - La Stampa)
Once Were Warriors - Una volta erano guerrieri, ora invece passano la maggior parte del tempo devastandosi con l'alcol. Sono i Maori, gli indigeni della grande isola di Aotearoa, già fierissimi antagonisti dei colonizzatori inglesi che conquistarono la loro terra ribattezzandola con il nome di Nuova Zelanda. Il film di Lee Tamahori parla del loro abbrutito presente, della perdita progressiva e inarrestabile delle loro radici. Periferia di Auckland, una delle principali città del paese. Un immenso cartello pubblicitario promette cieli limpidi e natura incontaminata, proprio quello che ci aspetteremmo di vedere nell'isola degli antipodi. (Luigi Paini - Il Sole 24 ORE)

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