martedì 19 novembre 2013

arancia meccanica




A Clockwork Orange è un film del 1971 diretto da Stanley Kubrick.
Tratto dall'omonimo romanzo distopico scritto da Anthony Burgess nel 1962, è considerato un film di culto, poiché prefigura, appoggiandosi a uno stile fantascientifico - sociologico - politico, una società votata a un'esasperata violenza giovanile, ma non solo, e a un condizionamento del pensiero.
Il film è da considerarsi un capolavoro della cinematografia mondiale, nonché un autentico cocktail di generi (fantascienza, drammatico, erotico, grottesco, thriller).

Descrizione

Forte di quattro nomination agli Oscar del 1972 come miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura non originale e miglior montaggio, presentato lo stesso anno alla Mostra di Venezia, Arancia meccanica è rimasto nella storia del cinema, oltreché come fonte di citazioni letterarie e iconografiche, anche grazie al contributo, nella parte non originale, della colonna sonora. Essa recuperava, fra le altre, musiche classiche molto conosciute di Rossini e Beethoven, accentuando la chiave visionaria e onirica del film. Decisivo per la riuscita del film, anche l'apporto di Malcolm McDowell nel ruolo di Alex, pronto e disponibile a tutto, al punto che s'incrinò una costola e subì l'abrasione delle cornee durante le riprese del film.
Quando fu distribuita sul circuito cinematografico, all'inizio degli anni settanta, la pellicola destò scalpore, con una schiera di ammiratori pronti a gridare al capolavoro ma anche con una forte corrente di parere contrario, per il taglio originale e visionario adottato nella narrazione, che faceva ricorso in maniera iperrealistica, ma anche senza indugi speculativi, a scene di violenza.
Il doppiaggio della versione italiana del film venne supervisionato dallo stesso regista e diretto da Mario Maldesi, che curerà da quel momento in avanti tutte le versioni italiane dei film di Kubrick assieme all'autore dei dialoghi Riccardo Aragno. Il doppiaggio venne affidato a celebri attori di teatro: si ricordano Adalberto Maria Merli, Oreste Lionello, Paolo Modugno, Luigi Diberti, Gianni Bonagura e Romolo Valli.
Il film è stato trasmesso per la prima volta dalla televisione italiana il 25 settembre 2007 su LA7 dopo 36 anni dall'uscita cinematografica, andando in onda in seconda serata essendo stato abbassato il divieto ai minori dai 18 ai 14 anni; prima della messa in onda la pellicola è stata introdotta dal documentario "La meccanica dell'arancia". L'editrice Einaudi si occupo' della traduzione dell'originale manoscritto intitolando Arancia meccanica anche le successive ristampe del romanzo la cui traduzione, compresa la reinvenzione del gergo Nadsat, era stata affidata a Floriana Bossi, e tutte le traduzioni poi vennero in uso nel film per il titolo ed i contenuti.

Titolo

Il titolo originale in inglese, A Clockwork Orange, è una frase Cockney "strano come un'arancia ad orologeria", originariamente utilizzata comunemente nell'East London. La frase inglese indica qualcosa di bizzarro internamente, ma che appare normale e naturale in superficie.
Nel 1986 Burgess nel suo saggio A Clockwork Orange Resucked, chiarì questo concetto scrivendo che una creatura che può solo fare il bene o il male ha l'apparenza di un frutto amabile caratterizzato da colore e succo, ma in effetti internamente è solo un giocattolo a molla pronto a essere caricato da Dio, dal Diavolo o dallo Stato onnipotente, e a far scattare la propria violenza, appunto, come un mero e semplice congegno meccanico caricato a molla.
Nel romanzo, a differenza che nel film, viene espressamente precisato più volte come A Clockwork Orange fosse il titolo del testo a cui stava lavorando lo scrittore F. Alexander, vittima della visita a sorpresa.

Trama

(EN)

« Being the adventures of a young man whose principal interests are rape, ultra-violence and Beethoven. »

(IT)

« Le avventure di un giovane i cui principali interessi sono lo stupro, l'ultra-violenza e Beethoven. »

(Tagline del film)

Vita da Drugo

In Inghilterra, nella zona della Grande Londra, nel vicino futuro preconizzato dall'autore negli anni sessanta vive Alexander DeLarge (o Alexander Burgess come appare in effetti nei titoli di un quotidiano verso la fine del film). Alex è un giovane, di famiglia operaia, eccentrico, antisociale e capo della banda criminale dei Drughi[9] (nella versione originale Droog - dal russo друг, amico -); i Drughi trascorrono il tempo dedicandosi a sesso, furti e ultraviolenza, termine con il quale Alex indica le estreme violenze gratuite perpetrate dalla sua banda, e, nella scena iniziale, Alex ne presenta i componenti: Pete, Dim e Georgie, mentre si trovano seduti al Korova Milk Bar sorseggiando lattepiù, ossia latte migliorato con anfetamina (mescalina nel doppiaggio italiano) e altre sostanze.
La stessa notte la banda commette molti atti criminosi quali aggredire un barbone ubriaco a calci e a bastonate, affrontare in una rissa una banda rivale, vestita con uniformi da SS, comandata da un certo Billy Boy, scorrazzare per le strade di campagna a bordo di una fiammante Durango 95, provocando caos e incidenti, e infine praticando quello che Alex DeLarge definisce il numero "visita a sorpresa", che consiste nel recarsi in una casa, in questa occasione nella villa dello scrittore Frank Alexander, per rapinare e, nel caso, aggredirne gli abitanti; Alex, aiutato dai Drughi, prima malmena lo scrittore, cantando Singin' in the Rain e poi ne violenta la moglie. Soddisfatti della serata, i Drughi si ritirano di nuovo al Korova Milk Bar. Alex è un acceso appassionato di musica classica e soprattutto di quello che definisce affettuosamente Ludovico Van (Beethoven); nel locale Korova, frequentato da artisti e personaggi televisivi, una donna improvvisa un bel canto, precisamente un brano della nona sinfonia. Al termine Dim, uno dei Drughi, sbeffeggia la cantante e Alex si indigna per il gesto incivile colpendogli violentemente le gambe con il suo bastone. Il Drugo non accetta il richiamo e sfida Alex lasciandogli la scelta delle armi ma, quando questi si mostra tutt'altro che impaurito e gli propone una sfida al coltello, Dim si scusa dicendo di essere stanco, suggerendo al gruppo di terminare la serata e di andare a dormire, trovandone il consenso. Giunto a casa, Alex nasconde il bottino delle scorrerie sotto il letto, e, ascoltando la Nona di Beethoven, immagina epiche scene di violenza, come esecuzioni, esplosioni, ed eruzioni vulcaniche.
La mattina seguente la madre sprona Alex ad andare a scuola, ricordandogli che non ci è andato mai durante la settimana ma Alex le risponde che soffre di un terribile mal di testa ( qui indicata come "Gulliver") e non andrà per non danneggiare la sua educazione; ella accetta passivamente le motivazioni del figlio riferendole al marito, chiedendosi quale lavoro notturno svolga il figlio, ma, non potendo o non volendo approfondire la questione, i genitori si dimostrano completamente impotenti.
Alzatosi da letto, Alex scopre che la madre ha fatto entrare in casa il signor Deltoid, suo ispettore giudiziario minorile: Deltoid gli ricorda che è già stato condannato una volta, e un'altra eventuale condanna lo porterebbe non più al minorile ma in carcere e questo per lui rappresenterebbe un fallimento che non intende accettare; gli riferisce che è a conoscenza della rissa con la banda di Billy Boy, che sono stati fatti i loro nomi ma mancano le prove per incriminarli. Alex spudoratamente tranquillizza Deltoid, affermando di essersi tenuto lontano dai guai e che la polizia non è sulle sue tracce.
In seguito Alex esce e si reca in un negozio di dischi per ritirare una sua ordinazione e al bancone vede due belle ragazze che decide di invitare a casa "per ascoltare la musica" e, giunti a destinazione, i tre hanno un rapporto sessuale col sottofondo del Guglielmo Tell di Gioachino Rossini.
Più tardi, scendendo le scale del suo condominio, Alex trova i Drughi ad aspettarlo: Dim si mostra sarcastico e Alex non accetta il suo atteggiamento, ricambiando minaccioso le sue battute ma Georgie, un altro Drugo, lo blocca dicendogli che ci saranno delle novità; la prima è quella che Alex non dovrà più sfottere Dim, la seconda è il dissenso sulla spartizione del bottino delle scorrerie della banda, che finisce per la maggior parte nelle mani di Alex, e infine accenna a un piano per un furto da consumarsi quella stessa notte. Usciti dal palazzo Alex riflette, pensando che da quel momento Georgie sarebbe stato il capo della banda e lui avrebbe preso le decisioni con l'appoggio di Dim e perciò decide di ristabilire le posizioni: mentre il gruppo sta camminando accanto a un lago artificiale, Alex assale selvaggiamente i due e li getta in acqua, ferendo Dim a una mano, e, dopo la rissa, il gruppo si ritrova in un pub, dove Alex ribadisce la sua leadership e convince Georgie a illustrargli il piano che aveva in mente.
L'idea è quella di rapinare, con le stesse modalità della "visita a sorpresa", una casa, adibita a clinica per dimagrire, dove vive l'attempata proprietaria, sola in compagnia di un grande numero di gatti; la sera stessa i quattro si presentano alla porta ma la donna, allarmata dal precedente episodio di violenza appreso dai giornali, decide di non aprire e di chiamare la polizia. Alex nel frattempo è già entrato da una finestra e, dopo uno scambio di feroci battute, i due accennano a una rissa: lei armata di un soprammobile e lui con una scultura a forma di fallo, con la quale la colpisce. Una volta uscito, udendo le sirene della polizia, suggerisce ai Drughi di fuggire ma i tre lo stanno aspettando e Dim lo colpisce con una bottiglia di latte in faccia, lasciandolo ferito in balia della polizia.
Arrestato, viene dapprima picchiato dai poliziotti che mal sopportano la sua strafottenza e poi, appresa la notizia da Deltoid, nel frattempo sopraggiunto, della morte della donna, riceve da questi uno sputo in faccia, dovuto alla rabbia per il suo fallimento. Dopo un breve processo viene condannato a 14 anni di carcere per omicidio.

La cura Ludovico

Alex in carcere si sente come una preda tra predatori, tra uomini violenti e perversi quanto e più di lui, e così decide di mantenere una buona condotta accattivandosi le simpatie del cappellano, imparando a memoria versi della Bibbia che in realtà gli richiamano episodi di violenza che evidentemente gli mancano. Durante la detenzione viene a conoscenza dell'iniziativa del nuovo Governo in carica, che promette la scarcerazione immediata, a patto che ci si sottoponga a un innovativo programma di "rieducazione", il trattamento Ludovico. Dopo essersi fatto notare dal ministro degli interni durante la sua visita in carcere Alex viene scelto per il trattamento e, con il pensiero rivolto alla scarcerazione, accetta tutte le condizioni, venendo trasferito in un centro medico dove inizia la cura, la quale consiste nella somministrazione di farmaci, unita alla visione di lungometraggi dove sono contenute scene di violenza.
La visione delle pellicole è "obbligata" dalla posizione di Alex, posto legato a breve distanza dallo schermo e con delle pinze che lo costringono a tenere gli occhi aperti e questa, insieme all'effetto dei farmaci, inizia a provocare in lui delle sensazioni di dolore e di nausea che tendono ad aumentare a mano a mano che il trattamento prosegue fino a coinvolgere, oltre alle immagini di violenza e di sesso, anche la musica di sottofondo della proiezione che, durante la visione di un documentario su Hitler, è la nona Sinfonia di Beethoven.
Al termine della cura Alex viene portato in una sala e sottoposto ad alcune prove a cui assistono, oltre al ministro degli Interni, alcune importanti autorità. Lo scopo è mostrar loro il buon risultato del condizionamento: nella prima prova Alex subisce i maltrattamenti e le umiliazioni da parte di un uomo ai quali il ragazzo non riesce a reagire poiché, appena cerca di farlo, viene assalito dalla fortissima sensazione di nausea; nella seconda parte del test entra in sala una bellissima ragazza semi nuda ma Alex, appena allunga le mani verso i suoi seni, viene nuovamente colto dalla nausea e si accascia a terra dolorante. Il Ministro osserva compiaciuto il successo del trattamento Ludovico, nonostante l'obiezione del cappellano del carcere che contesta l'annullamento del libero arbitrio nei confronti del soggetto rendendolo incapace di difendersi, e decide di farlo entrare immediatamente in vigore come soluzione ai problemi della criminalità violenta e del conseguente affollamento delle prigioni.

Il rientro nella società

Alex viene scarcerato ma il suo rientro nella società è tragico: i genitori hanno affittato la sua stanza a un ragazzo e, quando questi si mostra ostile nei suoi confronti, egli vorrebbe aggredirlo ma viene bloccato dalla nausea, allontanandosi dalla casa senza essere trattenuto dai familiari; vagando per la città incontra casualmente il barbone, aggredito in precedenza da lui e dagli altri Drughi, il quale, dopo averlo riconosciuto, si vendica picchiandolo insieme ad altri anziani nullatenenti. Alex non riesce a reagire e viene salvato da due poliziotti ma, una volta riavutosi, si accorge che i due agenti sono Dim e Georgie i quali, divenuti agenti e memori delle sue prepotenze, lo portano fuori città ammanettato e lo torturano immergendogli la testa in una vasca e percuotendolo con il manganello.
Ferito e disperato Alex raggiunge una casa per chiedere aiuto ma la casa è quella dello scrittore Alexander, ora invalido e vedovo dopo la morte della moglie, dovuta a suo avviso allo shock che la donna ha subito durante lo stupro. Egli riconosce Alex come la vittima del trattamento Ludovico e promette di aiutarlo ma, mentre il giovane è nel bagno cantando Singin' in the rain, egli riconosce la voce dell'autore della violenza subita. A quel punto egli convoca a casa sua dei cospiratori politici allo scopo di screditare il governo e la sua terapia, compiendo nel contempo la propria vendetta: fa ascoltare ad Alex la nona Sinfonia di Beethoven, il cui effetto lo convince a cercare nella morte la liberazione dalla sua sofferenza, gettandosi dalla finestra.

Epilogo

Alex si risveglia molto tempo dopo in un letto d'ospedale dove, raggiunto dai genitori, li respinge, memore del loro comportamento durante e dopo la permanenza in carcere; nel periodo della convalescenza, una psichiatra gli fa un test nel quale egli deve aggiungere la battuta mancante in alcune vignette ed egli risponde con spacconeria e strafottenza, realizzando presto di non provare più il malessere che accompagnava la propria aggressività, mutamento dovuto probabilmente allo shock intervenuto a seguito del tentato suicidio e alle cure ricevute durante il coma, mentre giornali e riviste, venuti a conoscenza dell'accaduto, attaccano duramente il governo per i metodi coercitivi usati su di lui.
Un giorno Alex riceve la visita del ministro degli Interni, preoccupato per lo scandalo causato dalla vicenda, il quale, con atteggiamento remissivo e conciliante, gli offre il proprio appoggio e quello del governo in cambio della sua benevolenza e collaborazione, al fine di assicurare la buona fede e soprattutto la tenuta del governo, rassicurandolo sul fatto che lo scrittore è stato messo, insieme ai suoi colleghi, in condizione di non nuocergli più. Alex accetta, assicurandosi prima che la sua vita potrà proseguire con un buon lavoro, una buona posizione e una retribuzione adeguata.
La macchina della propaganda si mette immediatamente in moto e un grande numero di giornalisti e di fotografi entra nella stanza dove i due, stringendosi la mano, rassicurano l'opinione pubblica in merito alla loro nuova collaborazione e amicizia, dando inizio alla nuova vita di Alex, il quale, in un attimo, la immagina fatta di sesso, musica e libera dalle angosce dovute alla legge, poiché egli ora lavora per essa.

Produzione

Riprese

Con un budget di soli 2,2 milioni di dollari e una piccola troupe, Kubrick detiene il controllo totale del progetto e come compenso ha diritto al 40% degli incassi. A differenza dei suoi film precedenti, Kubrick decide di avere un approccio più caotico; a volte lo stesso Kubrick con la cinepresa sulla spalla si posizionava sulla scena per riprendere in prima persona. Il regista inoltre fa un grande uso del grandangolo, che esaspera le prospettive. Il critico Roger Ebert affermò nella sua recensione del film che la tecnica di Kubrick che si nota di più è appunto il grandangolo: esso è usato sugli oggetti abbastanza vicini allo schermo, e questa inquadratura tende a distorcere i bordi delle immagini. Le riprese del film iniziarono a ottobre 1970 per concludersi ad aprile 1971.

Esterni

Kubrick decide di girare molte scene di Arancia meccanica in esterno a Borehamwood: sono state usate delle piccole stanze di una fabbrica per costruire le ambientazioni del Korova Milk Bar e della prigione, mentre la strada dove scorrazzano i Drughi è anch'essa a Borehamwood; tutto si svolgeva al massimo a 2-3 chilometri da casa di Kubrick, tranne l'università dove sono state girate le scene della cura Ludovico.

Altri:

Alex vive nella zona del Thamesmead South Housing Estate nel sud est di Londra.
Lo stupro della moglie dello scrittore Alexander viene ambientata nella Skybreak House, nell'Hertfordshire, una villa progettata dal famoso architetto Sir Norman Foster.
Alex si getta dalla finestra dall'Edgwarebury Hotel in Elstree, Londra.
La rissa tra i Drughi e la banda di Billy Boy avviene sulla Taggs Island, nei pressi dell'Hampton Court Palace.
Il centro medico Ludovico è in realtà la Brunel University, Uxbridge, a ovest di Londra.
Il sud ovest di Londra è stato utilizzato per diverse location del film, in particolare la zona di Wandsworth. In questa zona si trova il sottopasso dove è stata girata la celebre scena in cui Alex e la sua banda pestano un vecchio alcolizzato. Il barbone e Alex si rincontrano dopo la "cura" sulle rive del Tamigi, in prossimità dell'Albert Bridge, a Chelsea. Anche l'incontro tra Alex e le due ragazze nel negozio di dischi è stato girato nel Chelsea Drugstore a King's Road.

Accoglienza

Arancia meccanica esce una prima volta nel dicembre del 1971 negli Stati Uniti, in un'anteprima assoluta a New York, ma l'accoglienza è al di sotto delle aspettative di Kubrick e della Warner Bros. Dopo le revisioni del regista il film incassa solo negli Stati Uniti 26 milioni di dollari (ne era costati solamente 2).

In Italia

In Italia Arancia meccanica viene presentato alla Mostra del cinema di Venezia nel 1972; tra le istituzioni e tutte le ali politiche dell'epoca vi è una generale indignazione. Fu attaccato duramente dalla censura per la rappresentazione di temi di violenza esplicita e per questo fu vietato ai minori di 18 anni fino al 2007, quando il limite di età fu abbassato a 14 sicché la pellicola potesse essere trasmessa in televisione. La colonna sonora ha avuto grande successo. Il film ha avuto una riedizione nelle sale nel 1982 e nel 1998.

Critica

All'uscita il film ebbe elogi da parte di Federico Fellini e Akira Kurosawa.
Secondo Gianni Riotta, giornalista, Arancia meccanica è un capolavoro a livello narrativo e cinematografico perché anticipa i problemi del ventunesimo secolo:

« [Arancia meccanica] Vede con grande anticipo quello che sarà il problema della nostra epoca e che è sicuramente un problema più del ventunesimo secolo che non del ventesimo secolo. Quelli del ventesimo secolo si basavano sull'ideologia: ho un'idea e quindi t'ammazzo; quelli del ventunesimo secolo si basano sul nichilismo: non ho nessuna idea e quindi ti ammazzo. »

Achille Bonito Oliva, critico d'arte, afferma che Kubrick riesce a profetare anche il pericolo di una violenza "estetizzante":

« Kubrick profettizza anche la pericolosità di una violenza "estetizzante" anzi, la rappresenta, ce la mette sotto gli occhi, utilizzando la Nona di Beethoven e Rossini: una violenza a ritmo di musica. »

Inoltre, sempre secondo Oliva e il giornalista Andrea Purgatori, Kubrick nel film espone non le soluzioni, ma solo i problemi; proprio in questo, secondo Oliva, si trova la grandezza stoica e laica del regista.
Il Morandini, dizionario di recensioni cinematografiche di Laura, Luisa e Morando Morandini, afferma che:

« Dei 3 film di Kubrick che si possono considerare fantascientifici Arancia meccanica è il più violento e quello in cui parla più del presente, appena caricato di connotazioni future. Come gli altri due, è una favola filosofica che illustra con geniale lucidità il suo discorso sulla violenza e sul rapporto tra istinto e società anche se nemmeno lui, pur nel suo palese sforzo di stilizzazione grottesca, si è sottratto ai rischi che si corrono al cinema nell'illustrazione della violenza. »

Temi

Il messaggio di Kubrick è ironicamente pessimista: secondo il regista le nuove generazioni ottengono ciò che vogliono semplicemente prendendoselo; questo fanno il protagonista Alex De Large e i suoi Drughi.
Kubrick affronta in Arancia meccanica il tema della contrapposizione tra la bestialità dell'uomo e quella più strutturale organizzata delle istituzioni, riflettendo la realtà, e i contrasti, del mondo dell'epoca: le lotte tra destra e sinistra estreme; le idee dei giovani contrapposte a quelle delle generazioni precedenti; gli ideali di pace e libertà e la guerra del Vietnam, o la Primavera di Praga.
Kubrick inoltre, rappresentando spesso la donna come oggetto, vuole fare una critica ai mass media del tempo: le pubblicità infatti stavano iniziando a usare l'immagine della donna in questo senso.
Kubrick, attraverso il film, solleva delle perplessità inerenti all'intervento della società volto a reprimere il bisogno privato, a favore di quello collettivo. Il regista evidenzia dunque la brutalitá sociale, ben più pericolosa di quella personale, anche se spesso celata da sane intenzioni.

Estetica

Il riferimento estetico più diretto del film è la pop art, con riferimenti a Piet Mondrian e alla optical art (esempi ne sono la casa di Alex e dello scrittore Alexander); si possono trovare però molti altri riferimenti, tra cui alcuni verso l'opera di Roy Lichtenstein e Constantin Brâncuşi.
L'arredamento degli interni è, secondo l'architetto Massimiliano Fuksas, di transizione tra anni sessanta e anni settanta, tendente verso questi ultimi:

« L'arredamento degli interni è un arredamento molto di transizione: è molto più anni '60 che anni '70, fine anni '60-anni '70. [...] È una casa borghese questa qui, non è la casa borghese con tutto il decoro della casa borghese, ma diventa la casa borghese di gente che vivono una cultura contemporanea, che conoscono le grandi mostre, le grandi esperienze visive che si facevano. »

L'estetica del film presenta chiari riferimenti sessuali, che vanno dalla scultura di ceramica in casa della donna dei gatti ai gelati che le due ragazze al bancone del negozio di musica stanno leccando; infatti, secondo Kubrick, niente riesce a risvegliare lo spettatore dal torpore meglio del sesso; per questo nel film la donna spesso è ridotta a oggetto, oltre allo scopo di voler criticare la tendenza che la pubblicità stava assumendo per quanto riguarda l'uso dell'immagine del corpo femminile.
La creazione dei costumi è affidata a Milena Canonero. La Canonero, in accordo con Kubrick, decide che i costumi dei Drughi debbano essere un incrocio tra la divisa di un poliziotto e di un supereroe perverso; decide così di farli bianchi: il bianco, che rappresenta sia la purezza, ma anche l'asetticità, la malattia e il cadavere. Secondo Elio Fiorucci, Kubrick ha giocato con l'immagine e il vero contenuto delle cose; il bianco, che trasmette purezza e sicurezza, è in realtà un bianco "degenerato"; esempio ne è anche il latte, che è bianco e trasmette sicurezza, ma in realtà è degenerato, poiché all'interno vi sono delle droghe:

« Lui [Kubrick] ha preso questo bianco, che dovrebbe essere sicurezza e purezza, e lo ha usato per dire la degenerazione del bianco [...] Il bianco degenerato, il bianco infatti del latte degenerato perché contiene la LSD. C'è questo gioco di equivoco e malinteso sull'immagine e su quello che è invece il contenuto reale delle cose. Allora il bianco nel latte, che è rassicurazione perché non c'è niente più rassicurante del latte, però nel latte guarda caso hanno messo una droga micidiale. »
Per la scena di violenza ai danni della signora Alexander, la cui calzamaglia viene tagliuzzata dalle forbici per mano di Alex, Canonero ha dovuto confezionare numerosi capi simili in quanto la scena è stata provata diverse volte.

Riconoscimenti

1972 - Premio Oscar
Nomination Miglior film a Stanley Kubrick
Nomination Migliore regia a Stanley Kubrick
Nomination Migliore sceneggiatura non originale a Stanley Kubrick
Nomination Miglior montaggio a Bill Butler
1972 - Golden Globe
Nomination Miglior film drammatico
Nomination Migliore regia a Stanley Kubrick
Nomination Miglior attore in un film drammatico a Malcolm McDowell
1973 - Premio BAFTA
Nomination Miglior film
Nomination Migliore regia a Stanley Kubrick
Nomination Migliore sceneggiatura non originale a Stanley Kubrick
Nomination Migliore fotografia a John Alcott
Nomination Migliore scenografia a John Barry
Nomination Miglior montaggio a Bill Butler
Nomination Miglior colonna sonora a Brian Blamey, John Jordan e Bill Rowe
1973 - Nastro d'argento
Migliore regia a Stanley Kubrick
1973 - Kansas City Film Critics Circle Award
Miglior film
1971 - New York Film Critics Circle Award
Miglior film
Migliore regia a Stanley Kubrick
Nomination Miglior attore protagonista a Malcolm McDowell
1972 - Directors Guild of America
Nomination DGA Award a Stanley Kubrick
1972 - Premio Hugo
Miglior rappresentazione drammatica
1972 - National Society of Film Critics Award
Nomination Miglior film
Nomination Miglior regia a Stanley Kubrick
Nomination Miglior attore protagonista a Malcolm McDowell
2011 - Satellite Award
Nomination Miglior DVD
1972 - Writers Guild of America
Nomination WGA Award a Stanley Kubrick
Nel 1999 il British Film Institute l'ha inserito all'81º posto della lista dei migliori cento film britannici del XX secolo.

Colonna sonora

Il film utilizza brani di musica classica molto conosciuti: di Rossini è utilizzata l'ouverture del Guglielmo Tell e le note della sua famosa opera La gazza ladra; di Beethoven, invece, il secondo movimento e, quale leitmotiv del film destinato a rimanere celeberrimo, il quarto movimento, l'Inno alla gioia, dalla Nona sinfonia. In un'intervista televisiva Malcolm McDowell racconta che l'utilizzo della canzone Singin' in the Rain nel film fu del tutto casuale. Durante le riprese della scena del pestaggio e dello stupro a casa dello scrittore, Kubrick, non riuscendo a girare la scena in maniera convincente, chiese a McDowell di provare a cantare e ballare. McDowell improvvisò così Singin' in the Rain: Kubrick ne rimase così entusiasta che dopo solo tre ore aveva già acquistato i diritti della canzone.
Modellato su un romanzo nel quale è già postulata la centralità della musica, convalidata dall'estensione da presenze musicali per circa tre quarti della durata complessiva, Arancia meccanica offre a Kubrick l'opportunità di interrogarsi e proporre spunti di riflessione proprio sul valore della musica nella società, sul suo ruolo nella cultura di massa, sulle sue presunte virtù educative così come sugli impulsi "negativi" che, imprevedibilmente, essa riesce invece a coagulare e a portare alla luce. La dimensione dominante di questa colonna sonora è lo sbeffeggiamento, il sarcasmo, l'irrisione: nelle tracce trovano posto la Nona di Beethoven stravolta al synthetizer da Wendy Carlos, maestra in queste trascrizioni; poi una versione accelerata; l'ouverture del Guglielmo Tell rossiniano che commenta la sequenza, accelerata anch'essa, dell'orgia di Alex con le due fanciulle del Chelsea Drugstore; infine troviamo la musica per il funerale della regina Maria di Purcell. Il cineasta collega le musiche a un'espressività musicale platealmente negativa e "degenerata", come quella di un rock satanico o a una qualunque forma d'arte sospettabile di pregiudizio. Kubrick propone una meditazione sulla musica "alta", quella assoluta e intangibile dei Beethoven, Purcell e Rossini, qui dissacrata da atteggiamenti impertinenti, da "baffi alla Gioconda", ben diversi dall'ossequiosa riverenza a essa tributata in 2001: Odissea nello spazio. Simmetricamente, Kubrick trasferisce poi questa riflessione circa la natura ambigua e indisciplinabile della musica anche su una pagina ben più recente e leggera ma anch'essa "esemplare", a suo modo, in termini di morale: la cinematografica e fortunatissima Singin' in the Rain. Il brano viene caricato di valenze bizzarre e sconcertanti, al punto che lo scandalo musicale, e relativi dibattiti con feroci polemiche, finiranno per focalizzarsi quasi più su questa popolarissima e virtuosa pagina che sui numerosi capitoli di musica colta di quale il lungometraggio è gremito. Le pagine classiche di Arancia meccanica sono sottoposte all'"appetibilizzazione", procedura che permette l'avvicinamento e la demistificazione del protagonista dalle violenze perpetuate. Proprio quest'ultimo brano compare nell'incipit del film ad accompagnare l'autorappresentazione di Alex e si ripresenterà in altre sequenze sempre associate al Korova Milk Bar, luogo di ritrovo della banda dei Drughi, di cui diventa una sorta di tema associato.

Wendy Carlos

Wendy (all'epoca all'anagrafe Walter) Carlos era reduce nel 1971, anno di esordio di Arancia meccanica, dal successo planetario dei suoi due album d'esordio, Switched-on Bach e The Well-Tempered Synthesizer, nei quali aveva sottoposto pagine bachiane a rielaborazioni puramente timbriche avviando e via via avvalorando il fraintendimento della musica elettronica come "genere" commerciale e di facile godibilità. Carlos si pone a ponte tra rigorosa ricerca elettronica e musica pop: adotta aromi strumentali che dell'elettronica utilizzano l'ampio strumentario, come il sintetizzatore Moog, e non certo i linguaggi sperimentali, oggetti di riforma negli studi fonologici. Il compositore non si spinge oltre elementi coloristici e suggestioni timbriche, però Kubrick resta estasiato dalla capacità della musica di Carlos d'offrire punti di vista proiettati verso un futuro tecnologico, con prospettive d'inquietudine. Le soluzioni proposte da Carlos sembrano offrire a Kubrick un'elettronica moderatamente innovativa tanto da donare nuovi punti di vista, o di ascolto, inediti e non ortodossi su testi musicali carichi di secoli. Questo modo di fare e di usare la tecnologia, chiamata da Bernardi "progressismo al rallentatore", colpisce il regista inglese che si fida della tecnologia ma che è segretamente inquieto di fronte a distacchi bruschi dalla terraferma della tradizione. Al primo impatto con il pubblico la presunta lesa sacralità beethoveniana di Arancia meccanica scatena un autentico vespaio finendo per addebitare al film una trasgressività, rivelatasi fittizia.

Funeral of the Queen Mary

La musica, scritta originariamente da Henry Purcell, è usata come tema principale del film, variata da Wendy Carlos. Appare sin dalla prima scena nel Korova quando presenta Alex e i tre Drughi, e ancora più tardi quando i quattro tornano al Milk Bar. La musica viene inoltre sentita dopo la cura Ludovico, quando Alex si trova con la ragazza a torso nudo. Più tardi la musica viene riusata quando il protagonista viene picchiato da i due Drughi ormai diventati poliziotti. Un'altra versione della musica, suonata con altri strumenti e molto più veloce e allegra, appare quando Alex torna a casa dopo essere stato al Korova, introdotta fischiettata da lui stesso e, in seguito, quando Alex è ricoverato in ospedale e riceve la visita dei genitori.

Timesteps

L'unico brano originale è Timesteps ed è frutto turbinoso della tastiera Moog di Walter / Wendy Carlos; la pagina è stata scritta prima della stesura del film ed è stata ispirata dal romanzo di Burgess (1917 - 1993). Questa composizione la troviamo quando Alex viene sottoposto alla visione forzata di brutalità e orrori assortiti. In questo passaggio vengono messe in evidenza le voci trasfigurate dal vocoder dove si dà consistenza fonica alla sgradevolezza del trattamento clinico, trasponendo così in una diversa sfera sensoriale le tormentose conseguenze di quella terapia. Questo brano produce un'indefinita e sensibile immedesimazione anche senza che la regia carichi di tinte della ripugnanza, lo spettatore condivide con nausea alle atrocità cui assiste.

Musica classica

Il gioco dei contrari tipicamente kubrickiano, s'innesta soprattutto sull'amore di Alex verso la musica classica: nella distorta visione del mondo e dei rapporti sociali, Beethoven viene assunto come summa di contenuti e ideologie e come tale attaccato e trasgredito. È possibile tracciare una duplice partizione tra la figura di Alex e la musica. Nella prima, la versione di Alex come "capo Drugo", istintivo e pieno di pathos ingovernabile è affidato alle pagine di Rossini, con l'eccezione dell'Andante dall'Ouverture del Guglielmo Tell. Alex ripulito dalle pulsioni violente è associato alle pagine beethoveniane, che nel film troviamo unite alle sue fantasie a occhi aperti così come alle visioni dei film "terapeutici" sul nazismo.

Beethoven

Le note beethoveniane sono il palinsesto principale su cui poi Kubrick plasma le immagini e gli stacchi di montaggio, come sui dettagli dei crocefissi oltraggiosi di Alex, che seguono pedissequamente le scansioni ritmiche del secondo tempo (Molto vivace). Il significato generalmente connesso alla Nona Sinfonia (e in particolare al conclusivo Inno alla gioia, ode alla concordia, all'amicizia e all'ordine) viene ribaltato e il brano finisce per fare da sfondo e da stimolo alle scene di violenza più bestiali. Nella gioia di Alex non troviamo più nulla di gaio, semmai il suo uso distorto e riscontrabile nelle diverse sequenze in cui il pezzo è utilizzato, associato alle immagini atroci delle parate naziste durante la "cura Ludovico" sia come sottofondo della vendetta di Mr. Alexander.

Rossini

L'ouverture della Gazza ladra assume, fin dall'inizio, la funzione di vero e proprio leitmotiv della violenza: s'ascolta il ritmo danzante e la vitalità di questo brano durante lo scontro con la banda di Billy Boy nel teatro abbandonato, durante il viaggio sulla Durango verso la casa di Mr. Alexander, nella colluttazione con la signora dei gatti o provenire da un posto imprecisato e suggerire al protagonista atti brutali. I rilanci sempre più caricati nel crescendo, l'artificio del ribattuto e la ripetitività tematica, caratteristiche rossiniane, sono qui tutte funzionali con naturalezza ed esattezza di tempi e gesti. Le scene di violenza acquisiscono così un aspetto gioioso e, quasi, liberatorio. L'allegro vivace del Guglielmo Tell, ancora di Rossini, è in versione molto accelerata e ben si sposa in virtù del dinamismo irrefrenabile e della carica ironica che pervade il rapporto di Alex con due ragazze abbordate in un negozio di dischi: qui troviamo l'elemento ritmico del crescendo, progressivamente più frenetico e incalzante, che viene spinto a un'esasperata eccitazione emotiva, in sintonia con il visivo, finché il ritmo da martellante si fa sovreccitato, mitragliante, a evocare l'inesauribilità di energie e l'ingordigia animalesca. L'Andante dell'Ouverture del Guglielmo Tell, affidato a cinque violoncelli, è pervaso da un'atmosfera di rassegnata, dolente meditazione in cui viene a essere una caricatura sonora di un'afflizione teatrale e stucchevole. L'Ouverture to the Sun è un brano dal sapore medioevale, in cui viene molto fuori il tamburello, che viene utilizzato nella prima parte post esperimento, per verificare in pubblico la guarigione dalle pulsioni violente.

Singin' in the Rain (Cantando sotto la pioggia, 1952)

Questo brano è reso insostenibile e oltraggioso dalla combinazione con le immagini del feroce pestaggio; una sintesi inaccettabile, a detta di molti, tanto per la messa in scena traumatizzante per sé che per l'indisponente formulazione audiovisiva. Alex intona, con disumana euforia questa canzone durante l'aggressione ai danni dello scrittore Alexander e di sua moglie, facendo sì che le pause ritmiche del brano siano cadenzate (e sottolineate) "a tempo" dai calci e dalle bastonate che egli sferra ai due malcapitati.
In questo passaggio si riconosce l'ironia kubrickiana giocata sulla contraddizione tra l'evento messo in scena e l'innocenza evocativa: è impossibile non andare con la memoria alle evoluzioni festose di Gene Kelly sotto l'acquazzone. La scena del musical è l'emblema dell'amore e della gioia di vivere; in Arancia meccanica la stessa canzone alimenta e ratifica una lucidità aggressiva, che incanala in senso distruttivo gli impulsi che Kelly aveva risolto in senso positivo. L'analogia tra i due lungometraggi è nella danza: palese quella del musical, quella nel film di Kubrick è, invece, una macabra marcia di violenza, le cui movenze sembrano le cadenze di un balletto, seppur brutale. L'uso incongruo e irriverente della musica che possiamo riscontrare almeno in altre due situazioni: nell'utilizzo di I want to marry a lighthouse keeper (voglio sposare il custode di un faro) di Erika Eigen associato al ritorno a casa di Alex, che è tutto fuorché un'illuminazione e nell'ouverture del Guglielmo Tell (rielaborata al sintetizzatore da Wendy Carlos) di Rossini (1792 - 1868) che accompagna la sequenza dell'orgia, giocata sia visivamente che musicalmente sull'accelerazione. Il gioco grottesco che si innesta è valorizzato dal fatto che il brano è comunemente conosciuto come la "cavalcata del Guglielmo Tell". La revisione attuata da Kubrick, a carico del motivetto di Singing in the rain, è meno eccessiva e stravagante di quanto pare. Sussiste in realtà una coerenza, occulta ma ferrea, che è quella dell'antagonismo, inconciliabile solo in apparenza tra i poli del dualismo apollineo / dionisiaco.
Alex è esuberanza animale, energia vitale allo stato puro e affrancato da codici morali, ma è anche prodotto di una società e di una cultura persuasiva e pervasiva. Nulla di più naturale quindi che, per un individuo come Alex formato a dosi energiche di cultura massificata e privo di riferimenti alternativi, l'Inno alla gioia dalla Nona Sinfonia beethoveniana, Sheherazade di Rimskij-Korsakov (1844 - 1908) e Singin' in the Rain coincidano con espressioni di gioia incontrollata. Non sembra sussistere la gratuità logica nella soluzione che affida a Singin' in the Rain le truci cadenze del pestaggio: anche i conti della pertinenza sembrano tornare, giacché il giovanotto è prodotto della cultura del suo tempo cui attinge a proposito e sproposito.
Dal momento che la pratica e il compiacimento della violenza gratuita allontanano emotivamente lo spettatore da Alex, è indispensabile riportare lo spettatore a coordinate più "normali e universali, condivise e condivisibili, quindi Kubrick opta per l'individuazione e valorizzazione di un punto di contatto. Con questa operazione, il cineasta americano sceglie Singin' in the Rain e l'Inno alla gioia come punto di contatto tra il pubblico e Alex, visto che quest'ultimo risulta figlio di un'alterità sociale. Queste pagine, infatti, avvicinano il protagonista, attraverso l'accessibilità del linguaggio sonoro, al pubblico (pratica non nuova nei lavori di Kubrick).
La ricerca di capisaldi musicali (e no) di estrema notorietà e di effetto collaudato sono riconducibili anche a quella che Ghezzi chiama "la popolarità della comunicazione", ovvero l'attrattiva e accessibilità di linguaggi e modelli su cui Kubrick non ha l'abitudine di lesinare e che non disprezza l'impiego di cavalli di battaglia, come in Eyes Wide Shut (1999) con Strangers in the night, impiegati con intenzioni allusive e simboliche.

Censura

Nonostante Kubrick intendesse condannare la violenza invece di fomentarla, lettere minatorie dalla Gran Bretagna arrivarono a Kubrick e alla sua famiglia, tanto da indurre il regista stesso a chiedere e ottenere dalla Warner Bros il ritiro della pellicola dalle sale locali. Nella maggior parte dei paesi del mondo (Italia compresa) il film fu vietato ai minori di 18 anni e divenne uno dei bersagli preferiti della censura. Anche in Italia il film divise, e il provvedimento di divieto ai minorenni durò fino al 1998, quando una sentenza del Consiglio di Stato lo abbassò ai minori di 14 rendendo così il film utilizzabile anche al piccolo schermo. Per nove anni, né RAI né Mediaset si mostrarono interessate a sfatare quello che da un quarto di secolo era considerato "tabù televisivo": a parte un unico passaggio (1999) nella TV a pagamento (Tele+), Arancia meccanica rimase invenduto fino a quando Telecom Italia Media non ne acquisì i diritti per poi trasmetterlo finalmente in chiaro su La7. Il 25 settembre 2007, preceduto dal documentario La meccanica dell'arancia condotto dal regista Alex Infascelli, il film ruppe questo tabù dopo le ore 22,30 (come previsto per le pellicole vietate ai minori di 14 anni), 35 anni dopo la sua uscita cinematografica. In seguito il film è stato trasmesso da Mediaset su Rete 4 la sera del 26 febbraio 2010, alle ore 23:40 e, nuovamente in seconda serata, l'8 luglio 2012 alle ore 23:45, sempre su Rete 4. Il 12 Ottobre 2013 per la prima volta viene trasmesso in prima serata sul canale del Digitale Terrestre Italia 2.

Differenze fra film e romanzo

Nonostante l'opera di Kubrick sia molto fedele al libro vi sono delle differenze:
Nel film il titolo non è spiegato: nel libro Arancia meccanica è il titolo di un romanzo scritto da Frank Alexander.
Nel libro le ragazzine con cui Alex ha rapporti hanno solo 10 anni mentre nel film sembrano molto più grandi.
Nel libro Alex ha 15 anni mentre nel film ne dimostra almeno 18 (nonostante l'attore Malcolm McDowell, all'epoca delle riprese ne avesse 27).
Nel libro il cognome di Alex non è noto.
La prima notte di violenze è molto più lunga e include molti episodi che nel film sono stati omessi.
Nel film lo scontro con la banda di Billy Boy si conclude con la vittoria di Alex e dei Drughi mentre nel libro si conclude in parità.
Nel libro la donna dei gatti è ugualmente scorbutica ma molto più anziana, e non è la proprietaria di una clinica per dimagrire. Oltretutto i gatti sono più evidenziati, mentre nel film non appaiono che in un paio di inquadrature brevissime.
Nel film Alex uccide la donna con una scultura a forma di fallo: nel libro le tira in testa una statuetta d'argento.
In prigione Alex commette un altro omicidio che nel film è stato eliminato.
Nel film il personaggio di Pete non è molto rilevante, mentre nel libro parla più spesso e alla fine si scoprirà che ha messo su famiglia.
Nel libro Georgie muore durante un colpo organizzato insieme a Pete e Dim mentre Alex è già in prigione.
Nel libro, Alexander non resta paralizzato e non ha una guardia del corpo.
Nel libro è Billy Boy a diventare un poliziotto assieme a Dim.
Nel libro Alex non canta mentre tortura Mr. Alexander e sua moglie e, dopo aver stuprato la donna, la fa violentare anche dai suoi compagni.
Nel libro Alexander non riconosce Alex perché canta Singing in the Rain ma questi si tradisce lasciandosi sfuggire qualche termine del linguaggio dei Drughi.
L'abbigliamento di Alex e dei suoi compagni nel libro è abbastanza diverso da quello del film (per esempio, Alex non indossa ciglia finte, cappello e non porta un bastone da passeggio)
Nel libro Alex non ha un serpente come animale da compagnia. Venne aggiunto dal regista quando scoprì che Malcolm McDowell era terrorizzato dai rettili[15].
Nel libro Alex è un appassionato della musica classica in generale e viene condizionato contro questa (ne è un esempio una scena al negozio di dischi, quando Alex prova dolore ascoltando Mozart). Nel film invece Alex ascolta - e in seguito prova nausea ascoltandolo - solo Beethoven.
Nel libro il capo delle guardie carcerarie (detto "capo-satellite") non è la stessa figura marziale e caricaturale del film: si limita a urlare qualche frase piena d'odio nei confronti del protagonista.
Nel libro Alex è portato in un condominio in città e viene chiuso in una stanza costretto ad ascoltare Beethoven, arrivando poi al suicidio. Nel film questo avviene sempre a casa dello scrittore.
Nel libro il dottor Branom è un uomo.
Nel libro è il commissario di polizia a comunicare ad Alex che la donna che lui ha aggredito è morta, nel film è mr. Deltoid a dirglielo.
Nel libro Alex afferma di aver abbandonato la propria indole violenta, imputandola a un vezzo di gioventù; tuttavia questo capitolo, l'ultimo, fu tagliato nell'edizione statunitense che fu la prima ad essere letta da Kubrick.
Nel libro il terzo Drugo si chiamava Bamba, nel film Dim.

Nadsat

Il Nadsat è uno slang artificiale derivato dall'inglese con numerose influenze russe. Inventato dallo scrittore Anthony Burgess, è usato da Alexander DeLarge e dai suoi Drughi (dal russo Друг / Друзья: Drug / Druz'ja = amico/i). Lo stesso titolo inglese del film (A Clockwork Orange) sarebbe riconducibile a questa lingua. "Orange" infatti in Nadsat significa "uomo" e il titolo tradotto quindi diventerebbe "Uomo ad orologeria", cioè presumibilmente pronto a "esplodere" in qualunque momento.

Kubrick e Platone

Da non trascurare l'ipotesi che la "cura Ludovico" costituisca una citazione esplicita dell'allegoria del "Mito della caverna" di Platone. Alex è sostituito agli uomini incatenati e costretti a guardare le ombre proiettate sulla parete dagli artefici e, come l'ipotetico uomo dell'allegoria che venga liberato, Alex non è poi in grado di interagire con la realtà esterna e di conseguenza ne diviene vittima.

« È buffo come i colori del vero mondo divengano veramente veri soltanto quando uno li vede sullo schermo. »
(Alex, durante la "cura")

Infine c'è da considerare che lo spettatore del film vede sullo schermo raffigurata, in maniera allegorica, la sua stessa condizione (anch'egli nella "caverna" buia a guardare fisso delle ombre sullo schermo) in un infinito gioco di specchi.
Suggestiva è anche l'ipotesi di Platone sulla necessità della giustizia, anche all'interno di una banda armata, tesi che verrà smentita dal marchese De Sade nel suo Justine o gli infortuni della virtù, e attorno a cui sembra oscillare questo film di Kubrick: Alex tradisce gli amici e ne viene tradito a sua volta, non sapendo poi più fare del male subisce l'ingiustizia delle vittime, dimostrando però la necessità sociale di comportarsi bene e rispettare la libertà altrui, poiché nessuno in questo caso trae dei veri profitti, a differenza che in Sade.

Citazioni e riferimenti

Il barbone malmenato dai Drughi canta la nota ballata irlandese di Molly Malone, una pescivendola ambulante di Dublino, storpiandola volgarmente nell'ultima parte. La canzone è stata tradotta nell'edizione italiana, ma è difficile capire gran parte del testo perché esso si perde nei borbottamenti del barbone.
Nella scena in cui gli ex-Drughi Dim e Georgie, divenuti poliziotti, scortano Alex in campagna per picchiarlo, Dim ha sulla divisa un'etichetta con scritto "665", Georgie con "667". Alex, essendo in mezzo ai due, è il "666".
Il campanello a quattro note della casa di Mr Alexander imita il celebre attacco della Quinta Sinfonia di Ludwig van Beethoven, che il compositore sintetizzò con le parole «Così il Destino bussa alla porta».
I giornali che compaiono nel film riportano la data del 4 maggio 1970. Non si tratta però di un errore ma di un omaggio all'autore del libro da cui il film è tratto.
Nella scena nel negozio di dischi si può notare al bancone la locandina di 2001: Odissea nello spazio, il film precedente di Kubrick nonché lo stesso regista dietro un bancone e, più in alto, si può facilmente notare una foto che ritrae i Pink Floyd
Nell'opera autobiografica di James Joyce dal titolo Ritratto dell'artista da giovane, il protagonista viene picchiato da un gruppo di bulli suoi compagni di classe. Il capo dei bulli camminando agita aggressivamente un bastone, proprio come fa Alex. Anche il modo di aggredire la vittima è molto simile a quello di Alex e i suoi compagni.
L'auto utilizzata dai Drughi è una Probe 16 del 1970 numero di telaio AB/4 dei soli 3 modelli costruiti da Dennis e Peter Adams chiamata nel film "Durango 95".
Nella scena in cui Alex e gli altri prigionieri camminano in cerchio nell'ora d'aria vi è un preciso riferimento all'opera di Vincent Van Gogh "La ronda dei carcerati"(1890)

Citazioni e parodie

Le scritte murarie nel Korova Milk Bar vengono citate in una scena di un altro bar nel film Trainspotting.
Nel film del 1998 Batman & Robin, diretto da Joel Schumacher, c'è una citazione quasi "letterale" dal film di Kubrick: durante un inseguimento tra le vie di un quartiere di Gotham City appare una banda di giovani vestiti esattamente come i Drughi; l'unica evidente differenza è che il sospensorio che portano sul basso ventre e le bretelle non sono bianchi come nell'originale, bensì neri.
Nel film di South Park un trattamento similare al metodo Ludovico viene realizzato con Cartman reo di essere troppo sboccato. Solo che al posto di un condizionamento psicologico gli viene impiantato un chip che gli infligge una scossa elettrica ogni volta che pronuncia una parolaccia. Alla fine del film Cartman sarà in grado di distruggere il chip semplicemente pronunciando una lunghissima serie di improperi.
Nel film Tenacious D e il destino del rock, Jack Black viene aggredito per strada da una banda di teppisti vestiti (anche se con alcune variazioni nelle maschere e negli accessori) da Drughi che scimmiottano gli originali persino nel tono della voce.
Heath Ledger, in un'intervista sul suo ruolo di Joker nel film Il cavaliere oscuro, ha sostenuto di essersi ispirato all'amoralità del film Arancia Meccanica.
Nel film Le iene di Quentin Tarantino, il rapinatore psicopatico Mr. Blonde tortura un poliziotto imprigionato in un capannone sfregiandogli la faccia e tagliandogli un orecchio con un rasoio, tutto sotto le note di Stuck in the middle with you. Il regista ha dichiarato in un'intervista di essersi ispirato alla scena di Arancia meccanica dove Alex violenta i due coniugi intonando Singing in the Rain.
Un omaggio al film è presente nella pellicola Goodbye Lenin: la stessa impostazione di ripresa "a scatti" e la stessa colonna sonora (Guglielmo Tell di Gioacchino Rossini) della scena in cui Alex copula con le due ragazze vengono riprese nel momento in cui Alex (protagonista curiosamente omonimo a quello di Arancia meccanica), coadiuvato dal suo amico Denis, rimette i mobili della camera della madre nella disposizione da lei conosciuta al momento di riportarla a casa dopo la degenza dovuta al coma.
Nel film Halloween - The Beginning di Rob Zombie, la scena del dottore che tiene una conferenza sul suo libro è ripresa dalla scena di Arancia meccanica col primo piano degli occhi di Alex.
Al film è ispirato il film turco intitolato La gang dell'arancia meccanica del 1974.
Le pellicole Funny Games e il suo omonimo remake, entrambe dirette da Michael Haneke, sono ispirate ad Arancia meccanica.
Nell'episodio Le ragazze vogliono solo sommare della serie televisiva I Simpson, Homer chiede a Marge «se vuole fare un po' di su e giù»: l'espressione era utilizzata in Arancia meccanica dai Drughi per indicare il sesso. Sempre in questa puntata, quando Lisa entra nella scuola per ragazzi, sentiamo di sottofondo un tema molto simile al tema che Walter Carlos compose per la pellicola di Kubrick. Inoltre, durante una festa di Halloween, Bart Simpson si traveste proprio da Alex. In un'altra puntata dei Simpson vediamo Lisa fare esperimenti su Bart, mettendo pinze elettricamente cariche su dolci che Bart, dopo aver cercato una prima volta invano di agguantare prendendo la scossa, nel rivederli, allunga le mani verso di essi, come fa Alex dopo la cura verso i seni della ragazza e, come lui, contorcersi a terra agonizzante. Nell'episodio "La paura fa novanta XXI" vi è una scena in cui Maggie durante il bagnetto assume le sembianze di Alex e beve col biberon proprio come alex beveva il Lattepiù
Tra le numerosissime citazioni presenti nella serie televisiva I Simpson, ce n'è una in cui il Signor Burns rieduca il cane di Bart (Il Piccolo Aiutante Di Babbo Natale) utilizzando il trattamento Ludovico. In quella stessa scena, inoltre, il sottofondo musicale è l'Inno alla gioia di Beethoven. Inoltre, nell'episodio Homer lo Smithers, il signor Burns, dopo essere caduto dalla finestra del suo ufficio, si fa imboccare e coccolare dal signor Smithers, smettendo di parlare e aspettando che gli venisse presentando il cibo, proprio come Alex e il ministro dell'Interno.
Tra i personaggi della serie televisiva I Simpson si può ricordare la "Gattara" che è una interpretazione ironica dell'"Amica dei Gatti" del libro di Anthony Burgess. Infatti, il carattere della Gattara rispecchia il personaggio da Alex ucciso durante la sua ultima notte di libertà prima che venisse tradito dai suoi cosiddetti "amici", i Drughi.
In un episodio promozionale degli Happy Tree Friends, cartone animato rinomato per le scene di violenza, Nutty, scoiattolo drogato di zucchero, viene curato dai medici dalla sua dipendenza venendo chiuso in una stanza da manicomio. Dopo una lunga sofferenza per la mancanza di zucchero egli viene rimesso in libertà, pettinato e vestito come Alex una volta finito il lavaggio del cervello. Inoltre, durante la scena della presentazione del nuovo Nutty si sente in sottofondo un accenno a Music for the funeral of Queen Mary, musica che si sente spesso in Arancia meccanica.
Nell'episodio ''Gli Unicorni devono andarsene'' della serie televisiva Regular Show, un unicorno è vestito esattamente come Alex.
Un cartone della serie Nick Carter vede il trio investigativo alle prese con dei teppisti vestiti esattamente come i Drughi, facenti parte della "Banda della Mela Idraulica". Il detective ironizza sul titolo del romanzo definendosi capo della "Ciliegina ad orologeria"
Uno spot televisivo francese su una campagna per il consumo di latte vede dei figuranti fare il verso ai Drughi con il proverbiale bicchiere di latte.
Nell'episodio Intercettatore della sitcom Camera Café, dopo aver pestato il padre di Alex con una mazza da baseball, Luca fischietta Singin' in the rain mentre esce dall'ascensore.
Nel manga e anime Berserk, c'è un riferimento alla scena dell'aggressione ai coniugi Alexander: dopo essere rinato come Phemt, Grifis violenta Caska sotto gli occhi di Gatsu, ferito e immobilizzato e quindi impossibilitato a reagire.
Nel videogioco Fatal Fury Real Bout: Dominated Minds il boss finale White è ispirato nel look ai "Drughi".
Nel videogioco Conker's Bad Fur Day per Nintendo 64, la scena iniziale del gioco è ispirata all'inizio del film. Lo scoiattolo protagonista del videogioco infatti tiene in mano un bicchiere di latte accennando un sorriso tenendo la testa lievemente abbassata proprio come fa Alex nel film.
Nel video Authority della band Biohazard si può notare che il cantante/chitarrista Billy Graziadei esegue il "Programma Ludovico".
Il videoclip del singolo The Universal dei Blur, diretto da Jonathan Glazer, è un esplicito omaggio al film di Kubrick. La scenografia è liberamente ispirata alle location del film (soprattutto il "Korova Milk Bar") e il video ritrae i musicisti britannici nei panni dei famosi Drughi, con tanto di un Damon Albarn provvisto di ciglia finte e bombetta, proprio come Alex.
Il video musicale della canzone Never Gonna Stop Me di Rob Zombie è un esplicito omaggio ad Arancia Meccanica. Infatti nel video Rob Zombie è vestito come Alex, mentre gli altri componenti del gruppo sono vestiti da Drughi e tutti sono seduti al Korova Milk Bar, con in mano un bicchiere di "Latte Più", e con i piedi poggiati su tavoli a forma di donne nude; inoltre non manca la reinterpretazione della scena della Durango 95, con i Drughi a bordo e Alex al volante.
Il bassista della cartoon band dei Gorillaz molto spesso indossa vestiti simili a quelli di Billy Boy, in particolare il cappello.
Nel video di Welcome to the Jungle dei Guns N' Roses, il cantante Axl Rose viene sottoposto alla cura Ludovico.
Il gruppo punk The Adicts ha ripreso l'abbigliamento usato dai Drughi.
Nel video di Black n.1, canzone del gruppo newyorkese Gothic metal Type O Negative, si vedono attori vestiti in modo molto simile ai Drughi, agitarsi su un albero o sullo sfondo della sala dove il gruppo sta suonando.
Il gruppo techno-pop anni ottanta Heaven 17, trae il proprio nome da una band immaginaria riportata nella top ten nel negozio di dischi e citati dalla ragazza come "I Celestiali Diciassette".
Un concept album sull'intreccio del film del gruppo metal Sepultura, ha per titolo A-Lex (2009).
Nell'album del 2001 Requiescat In Pace del gruppo thrash metal SRL, la seconda canzone A Lex è ispirata al protagonista del film.
Il batterista dei Led Zeppelin, John Bonham, in alcuni concerti nel 1975 indossava un vestito da Drugo, bianco con la bombetta nera.
Il nome Drughi Bianconeri è usato da una frangia della tifoseria della squadra italiana di calcio della Juventus. Il nome originario del gruppo stesso era proprio Arancia Meccanica.
La nazionale olandese del 1974 allenata da Rinus Michels e capitanata dal fuoriclasse Johan Cruijff, fu soprannominata Arancia meccanica per la tradizionale tenuta arancione.
La finzione sfora nella realtà con alcuni fatti di cronaca nera a cavallo tra gli anni settanta e ottanta, i cosiddetti colpi della Banda dell'Arancia Meccanica. Un gruppo di balordi di periferia, tra i quali un ex agente di polizia e una guardia giurata, compiva incursioni notturne nelle abitazioni di alcuni VIP romani, sottoponendoli a violenze e sevizie, un gioco che durò fintanto funzionò l'arma del ricatto in cambio dell'omertà. Da questi fatti è stato tratto il libro di Dido Sacchettoni Le notti dell'arancia meccanica e a sua volta un film di Claudio Caligari, L'odore della notte (1998).
Il Massacro del Circeo dell'ottobre 1975 è stato accostato, anche dai titoli dei quotidiani, al film Arancia meccanica.
Nel film del 2002 Cuori estranei, diretto da Edoardo Ponti, un anziano Malcolm McDowell subisce un'aggressione ad opera di alcuni teppisti, che richiama quella da lui perpetrata ai danni dell'anziano barbone.
L'album "Suck it and see" della band indie rock inglese Arctic Monkeys prende il titolo dalla scritta sul muro fuori casa di Alex.
Un'etichetta discografica specializzata in musica New Wave si chiamava Korova (per cui ha inciso il gruppo The Sound).
Nel film Opera di Dario Argento la protagonista viene costretta ad assistere a un omicidio con gli occhi sempre spalancati, in un modo molto simile alla "Cura Ludovico"
Nel fumetto di Tiziano Sclavi Dylan Dog il film viene citato numerose volte. Nell'introduzione del numero 37 della serie regolare Il sogno della tigre viene presentata una banda di tre ragazzi vestiti in modo strano e con un linguaggio simile a quello dei Drughi pesta un vagabondo in un sottopassaggio e poi violenta una donna nel proprio appartamento (il loro capo viene poi ucciso brutalmente dal mostro), mentre nella storia La camera chiusa del numero 6 della serie Color fest il protagonista viene picchiato da quattro ragazzi vestiti come i Drughi e, prima che accadesse ciò, egli si era rivolto loro dicendogli: «Belli quei vestiti, anche voi amanti di Stanley Kubrick?».
Il video "Beggars" dei Mallory Knox è chiaramente ispirato al film, specialmente alla scena in cui Alex e i Drughi aggrediscono il senzatetto.
Nel crossover Batman/L'Uomo Ragno, una delle numerose collaborazioni tra la Marvel e la Dc, la dottoressa Briar, psicologa comportamentale, sottopone il Joker e Carnage ad un particolare trattamento del tutto simile alla Cura Ludovico, che consiste nell'impianto nel cervello di uno speciale microchip in grado di inibire gli impulsi violenti.
La band alternative rock polacca Myslovitz ha intitolato il suo quinto album "Korova Milky Bar".

Nessun commento:

Posta un commento