sabato 9 novembre 2013

la ciociara




è un film del 1960 diretto da Vittorio De Sica, tratto dall'omonimo romanzo di Alberto Moravia, interpretato da Sophia Loren.
Per questo impegnativo ruolo drammatico la ventiseienne Loren, che negli anni cinquanta si era affermata nel genere della commedia, fu consacrata a stella del cinema con la vittoria dei maggiori premi italiani (il David di Donatello e il Nastro d'argento) e internazionali (il primo Oscar assegnato ad un'attrice per un film non in lingua inglese, il premio per la migliore interpretazione femminile al Festival di Cannes, il BAFTA).

Trama

Cesira è una giovane forte e risoluta, che vive a Roma insieme alla figlia di 13 anni, Rosetta, durante la seconda guerra mondiale.
Per sfuggire ai bombardamenti e alle mille insidie di una città allo sbando, affida il proprio negozio a Giovanni, un vecchio amico del marito con cui ha una fuggevole relazione adulterina, e intraprende un viaggio non semplice verso Fondi per rifugiarsi insieme alla figlia a Sant'Eufemia di fronte la valle di Fondi, suo paese d'origine.
Arrivate non senza difficoltà a destinazione, Cesira fa subito la conoscenza di Michele, un giovane intellettuale comunista che ha trovato rifugio anche lui in quei posti. Il giovane, puro e idealista, si innamora di lei, riconoscendone la forza e la dignità e Cesira dopo alcuni attriti iniziali lo ricambia; anche Rosetta gli si affeziona profondamente, vedendolo avvicinarsi alla madre, e un po' forse immaginandolo ingenuamente accanto a sé. Michele, però, viene preso da cinque soldati tedeschi proprio pochi giorni prima della liberazione e si incammina con loro sui monti senza lasciare più sue tracce.
Quando il peggio sembra passato Cesira decide di far ritorno a Roma, ma proprio questo viaggio verso la serenità risulta fatale. Sulla via verso la città le due, fermatesi in una chiesa diroccata per riposarsi, vengono assalite da un gruppo di soldati nord-africani, che le violentano.
Rosetta ne esce profondamente traumatizzata, si chiude in un freddo silenzio, rimane fuori per tutta la notte col camionista Florindo, rozzo e superficiale, che ne approfitta in cambio di calze di nylon. Al giovane infatti la ragazza si offre in maniera indifferente, risentendo probabilmente di una falsa aura di protezione che egli emana. Cesira è colpita da un dolore profondo, turbata più per la figlia che per sé, non sa come poterla aiutare a sciogliere l'orrore, il disorientamento, lo smarrimento di sé e dei valori e un rancore, persino verso la madre, che sembra dominarla e prevalere su tutto. Alla notizia della tragica morte di Michele, fucilato in montagna dai tedeschi come si sospettava, le due donne si riavvicinano abbandonandosi, insieme, a versare lacrime cariche di dolore, di disperazione, in un pianto più che mai liberatorio: una madre e sua figlia nonostante tutto e inevitabilmente attaccate l'una all'altra.

Dal libro al film

Il film, pur restando molto fedele al romanzo di Alberto Moravia, ne smussa alcune parti più aspre e polemiche. Entrambe le opere hanno il grande pregio di trasmettere attraverso il toccante personaggio di Cesira, la ciociara, il dramma dello stupro vissuto nel doppio ruolo di donna e di madre. L'unica discrepanza da segnalare sta nella figura di Michele, che nel film risulta innamorato di Cesira arrivando anche a un bacio, mentre nel libro si dimostra molto distaccato dal mondo femminile dal punto di vista sessuale, emergendone infatti la volontà che il ragazzo aveva di farsi prete. Il neorealismo italiano, qua rappresentato ai massimi livelli da Vittorio De Sica regista e Cesare Zavattini sceneggiatore, tocca uno dei suoi apici, in un film nel quale lo stupro è anche metafora della guerra, pur riportando una fatto realmente accaduto e subito dalla popolazione ciociara per mano dei soldati algerini (chiamate comunemente dalle persone del luogo marocchinate). Come la donna e la bambina, pur ritornando alla vita normale, non saranno più le stesse di prima dopo una tale violenza e contaminazione, così l'intero Paese deve ritrovare faticosamente una sua dimensione dopo una lunga e lacerante guerra che ne ha distrutto la dignità e la correttezza morale oltre che lo spirito. Una tragica profezia del destino della società del dopoguerra è mostrata nella donna col seno scoperto, alla quale, morto il figlio, non rimane chi allattare e gira disperata in un paese cercando chi sfamare.

Produzione

A Sophia Loren era in origine destinato il ruolo di Rosetta, mentre per Cesira era stata convocata Anna Magnani, che preferì rinunciare quando seppe di dover interpretare la parte della madre di Sophia. Data la giovanissima età di Eleonora Brown, interprete della piccola Rosetta, regia e troupe non le parlarono di una scena di stupro ma di violenza gratuita a suon di percosse.
Inconsueta e quindi degna di nota la citazione della scena dove recita Curt Lowens un attore tedesco sopravvissuto realmente all'olocausto. Egli nella consueta per lui parte dell' ufficiale tedesco (l'aveva già interpretata nel film le quattro giornate di Napoli) veniva invitato a pranzo da un proprietario terriero e questi gli aveva fatto trovare ogni tipo di pietanza allorché l'ufficiale tedesco gli fa notare di essere uno sfruttatore in quanto i suoi contadini non hanno niente e vivono, come dice lui, come i negri. Un ufficiale tedesco che parla in difesa delle masse sfruttate fa alquanto ridere ma sta di fatto che il nazismo era pur sempre una forma di socialismo che poi, per motivi bellici, anche se predicata non ha poi potuto praticarla.

Riconoscimenti

1962 - Premio Oscar
Miglior attrice protagonista a Sophia Loren

1962 - Golden Globe
Miglior film straniero (Italia)

1962 - Premio BAFTA
Miglior attrice straniera a Sophia Loren

1961 - Festival di Cannes
Miglior interpretazione femminile a Sophia Loren

in concorso per la Palma d'oro

1961 - David di Donatello
Miglior attrice protagonista a Sophia Loren

1961 - Nastro d'Argento
Miglior attrice protagonista a Sophia Loren

1961 - New York Film Critics Circle Award
Miglior attrice protagonista a Sophia Loren

1961 - National Board of Review Award
Migliori film stranieri

Giunta in Italia la notizia dell'Oscar assegnato a Sophia Loren per il film, il cronista Lello Bersani venne inviato alle sei del mattino con una troupe della RAI a casa dell'attrice per l'intervista che però non fu diffusa perché giudicata inopportuna dai funzionari dell'azienda televisiva: l'attrice infatti compariva in vestaglia accanto a Carlo Ponti, che non aveva ancora regolarizzato la sua posizione coniugale secondo la legge italiana. L'intervista fu mostrata diversi anni dopo ed è conservata nell'archivio RAI.

Citazioni

Nella pellicola statunitense Precious (2009), diretta da Lee Daniels, le protagoniste assistono alla visione de La ciociara (noto in inglese come Two women), in lingua italiana con sottotitoli in inglese; per qualche istante la protagonista si identifica nel personaggio di Cesira recitando in italiano.

Incassi

L'incasso accertato per le sale ammonta in data 30 giugno 1965 a 1.549.368.604 lire.

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