sabato 8 marzo 2014

che puzza!


LA GRANDE BELLEZZA DI SORRENTINO: OSCAR AL PIDUISTA DEVIATO BERLUSCONI E SCIE CHIMICHE!




di Gianni Lannes

Complimenti per l’oscar al regista Sorrentino, però a me il film è piaciuto ben poco (per quel che conta il mio parere): una fotografia strabiliante, il riconoscimento a Sorrentino di essere l’unico, oltre a Virzì, in grado di far recitare la Ferilli; e quattro grandi idee affogate in un pastone sconclusionato che, all’apparizione dei fenicotteri, il vaffa va proprio a cercarselo.

Tuttavia, quando l’hanno scorso ho visto al cinema il trailer, ho fatto un sobbalzo, all’apparizione delle famigerate scie chimiche, rilasciate dai soliti velivoli Nato, addirittura su Roma e negate da quattro dementi e ovviamente dal sistema di potere imperante. Ho comprato il dvd. Ho visto il film dall’inizio alla fine. E la chemioterapia bellica di massa sulla capitale nostrana si intravede proprio. Anche in un altro film, uscito nel 2002, ovvero L’appartamento spagnolo di Cédric Klapich - ambientato a Barcellona - il fenomeno bellico è ancora più evidente.

Sventoli pure il tricolore. Siamo contenti per il riconoscimento internazionale all´opera di Sorrentino magistralmente interpretata da Toni Servillo e riteniamo che dall´Oscar a questo film il cinema italiano, da tempo in brutta crisi, riceverà una carica di cui aveva un gran bisogno. Però...

Adesso mi spiego l'oscar... ma avevano lo spot Fiat già pronto, da quanto? Marchionne c’entra qualche cosa? Il voto dei critici? Boh! Sembra tutta politica d’accatto. Ma guarda la combinazione: il film è stato prodotto da un rampollo della dinastia Letta, il cugino dell'ex primo ministro Enrico Letta (affiliato alle organizzazioni terroristiche, Bilderberg e Trilateral Commission artefici del nuovo ordine mondiale).

Si chiama Giampaolo Letta, è uno dei quattro baroni del cinema italiano che mantengono un capillare controllo partitico sull'industria cinematografica nazionale. E' l'amministratore delegato della Medusa film, proprietà di Mediaset, ossia di Silvio Berlusconi, che pur essendo stato interdetto dai pubblici uffici e condannato con sentenza passata in giudicato, e dunque invece di stare in galera al posto di tanti poveri cristi, è stato ricevuto il 15 febbraio 2014 - come se niente fosse - da Napolitano per le consultazioni nientedimeno, addirittura di governo. D'altronde, Napolitano, una sua vecchia conoscenza, dovrebbe spiegare al popolo italiano la storia dei finanziamenti di Silvio Berlusconi alla rivista Il Moderno pubblicata a Milano, e le paginate di pubblicità berlusconiana. Per la legge italiana, nel 1994, Silvio Berlusconi era addirittura incandidabile (poiché titolare di concessioni televisive ai sensi del Decreto Presidente della Repubblica 361/1957). Ma questa è un'altra abominevole storiaccia italidiota.
La grande bellezza, a conti fatti, è una merce targata PDL-PD-Lega Nord. Insomma, il solito inciucio alla matriciana, come quello non eletto dal popolo sovrano. Sulla carta è stato prodotto da Nicola Giuliano e Francesca Cima (partito PD, quota veltroniana) per conto della Indigo Film. Su 9 milioni di euro sborsati per il budget, il massone deviato tessera P 2 numero 1816 rilasciata da Gelli ne ha messi 6,5. Un passo indietro e  tutto torna, come d'incanto: il Pci e le televisioni pubbliche e private: le intese e gli scambi fra il comunista Veltroni e l'affarista Berlusconi negli anni Ottanta.

la sentenza della Corte d'Appello di Venezia del 23 ottobre 1990 che dichiara Silvio Berlusconi colpevole del reato di falsa testimonianza
  
Su questo tema Berlusconi vanta un'altra sentenza di condanna penale per falsa testimonianza, comminatagli dalla Corte d'Appello di Venezia il 23 ottobre 1990 e passata anch'essa in giudicato, anche se poi ha evitato la condanna grazie ad una provvidenziale amnistia varata dal governo Andreotti. I quattrini di Silvio non sono mica bruscolini, in attesa del tanto sospirato ritorno per conto terzi, al vertice dell’Italietta delle banane.






fonte: sulatestagiannilannes.blogspot.it

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