venerdì 16 maggio 2014

buongiorno, notte



 è un film del 2003 diretto da Marco Bellocchio.

La trama è ripresa liberamente dal libro del 1988 Il prigioniero della ex brigatista Anna Laura Braghetti, dove si narra del rapimento e della detenzione, da parte delle Brigate Rosse, di Aldo Moro, avvenuto nel 1978.

Trama

Attraverso un resoconto che mescola la narrazione del romanzo con documenti televisivi originali dell'epoca, il regista rievoca il dramma umano di Aldo Moro e il dubbio che si era fatto strada in una delle brigatiste. Il doppio livello narrativo ci presenta drammatici stralci degli "interrogatori" a cui lo statista fu sottoposto durante la sua detenzione, e proiezioni oniriche che culminano con la sua ipotetica liberazione.

Produzione

Il film è stato prodotto da Filmalbatros e Rai Cinema in collaborazione con Sky, e distribuito nelle sale dalla 01 Distribution. È stato riconosciuto come d'interesse culturale nazionale dalla Direzione Generale per il Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali italiano, in base alla delibera ministeriale del 17 giugno 2002.

Titolo

Il titolo è ispirato alla poesia di Emily Dickinson, Buongiorno, mezzanotte, nella traduzione del 2001 ad opera del poeta e romanziere Nicola Gardini, che per primo ha utilizzato la forma "Buongiorno, notte".

Cast

Roberto Herlitzka interpreta l'ex primo ministro italiano e presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro. Maya Sansa è Chiara, la brigatista assalita da scrupoli di coscienza. Gli altri terroristi sono impersonati da Luigi Lo Cascio, Pier Giorgio Bellocchio e Giovanni Calcagno. Paolo Briguglia è un collega di Chiara, mentre Giulio Bosetti è Papa Paolo VI, amico personale di Moro.

Colonna sonora

Le musiche originali del film sono state composte da Riccardo Giagni. La colonna sonora del film comprende anche componimenti di Franz Schubert, Giuseppe Verdi e Jacques Offenbach, oltre a due delle più note canzoni dei Pink Floyd, The Great Gig in the Sky e Shine On You Crazy Diamond, quest'ultima utilizzata anche nel trailer.

Accoglienza

Il film venne selezionato in concorso nel settembre 2003 alla 60ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, ottenendo un rilevante successo di critica, e venendo apprezzato anche dai parenti di Aldo Moro. Contemporaneamente la pellicola uscì nelle sale, diventando il maggiore incasso mai realizzato da Marco Bellocchio al cinema, con circa 4 000 000 di euro di incassi Cinetel.

Polemiche

Nonostante il film fosse dato come favorito per la vittoria del Leone d'Oro alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, la pellicola venne premiata solo per un contributo individuale di particolare rilievo per la sceneggiatura, suscitando per questo molte polemiche tra gli addetti ai lavori; lo stesso regista Marco Bellocchio, deluso, abbandonò la manifestazione, delegando all'attore Luigi Lo Cascio il compito di ritirare il premio ottenuto.In seguito alle dichiarazioni del presidente di giuria Mario Monicelli, che avvalorò le motivazioni che non avevano convinto i giurati ad assegnare il massimo riconoscimento al film («è stato impossibile convincere gli stranieri... questo film non era all'altezza del suo precedente, L'ora di religione»), Rai Cinema annunciò in segno di protesta di non volere più partecipare alla Mostra: dichiarazione corretta poco tempo dopo in seguito ad un incontro tra l'allora presidente della Biennale di Venezia, Franco Bernabè, e l'amministratore delegato di Rai Cinema Giancarlo Leone.

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