mercoledì 4 giugno 2014

il corpo infranto



Ho scritto in nove giorni febbrili qualcosa che non si poteva fermare, un flusso di sangue raggrumato a formare lettere, i dettagli di un amore storto, un’infezione del corpo e della pelle, una violenza consensuale, consunta, urgente, infida, rimpianta. Questa storia.


Esce adesso in formato eBook, già presente in tutti gli store, e uscirà a ottobre, cartaceo “Il corpo infranto”. Fatico a rileggerlo, fatico a parlarne, ci provo.
Ci sono romanzi difficili, che nascono da soli, che si scrivono aspettando seduti sui binari treni d’emergenza, verso destinazioni che cambiano repentinamente, treni che portano via dalla luce nordica troppo feroce e da qualcosa che è stato,  tutto, troppo feroce.
Ci sono romanzi che sono già nei polpastrelli e spesso non lo sai, quelli che dopo qualche anno definisci come i libri necessari, quelli dell’urgenza.
Ci sono romanzi dove sembra che siano in gioco solo i corpi, o poco altro, qualche forma di masochismo, la necessità dell’ estremo, per far aumentare l’adrenalina e sentire che le giornate possono acquistare senso e scopo, ma oltre ai corpi, in alcuni casi, c’è molto altro, e si spera che arrivi, che tocchi, che sconvolga, colpisca e dica al lettore. Mi è riuscito molto spesso,  non sarò mai abbastanza grata, ai lettori che mi seguono, mi chiedono notizie di nuovi libri in arrivo, mi leggono.

“Cosa vuol dire ti amo?
C’è un grumo dentro di me, un grumo variabile, una stratificazione di odori, sussulti, spasmi, ricordi, ricreazioni, persone rimaste per un istante, un sorriso, un sapore, uno spunto, un insieme di bisogni inespressi.. qualcosa di intimo e fragile che qualcuno sa toccare e distruggere ( tu lo sai fare)
C’è questo, dentro, chiuso, annodato, protetto, qualcosa che si può infrangere, che di solito proteggiamo, che custodiamo, ma che non è del tutto al riparo e se si infrange arriva un’inondazione…sono tutte le questioni delicate, antiche, rimosse, sommerse, non affrontate, quando si tocca quel nucleo viene fuori ti amo per dire un tutto che non ha parole, per dire qualcosa di bello che non ha suono, per vomitare un sentimento con decoro, perché quell’intimità non è per tutti, non ti importa lo so, mui vuoi..ma proietto l’ombra di come vorrei che tu fossi, di quello che vorrei che sentissi e a quell’ombra importa, a quell’ombra parlo…”

Una storia feroce, giocata su due piani, ( desiderio d’amore, bisogno di infliggere dolore, e l’incomunicabilità fra i piani che crea una claustrofobia che non smette dalla prima all’ultima pagina), non saprei come altro definirla  se non una storia feroce e dolente, erotica, impensabile, magnifica, distruttiva, raffinata, perfersa, estrema, infantile, dolente,  ma non come si potrebbe pensare. Non “la solita roba”, troppo semplice e questa non è una storia semplice.  In Francia questo tipo di narrativa non viene definito affatto, ed è pieno di romanzi bellissimi che raccontano di amour fou e di necessità, ne ha scritti la grande maestra Marguerite Duras, ma anche Catherine Guillebaud ( Amants) e  la Hardy, col recente, bellissimo “Amour fou”.
Da noi si è sempre alla ricerca di caselle, di modi per  dare un’identità a una storia, d’amore, erotca, intrattenimento, letteratura, storia, o altro. Pronto il nome, pronto lo spazio nello store, pronto il ripiano in libreria, va bene.

E se si cercasse di svicolare? La dimensione spuria è sempre stata la mia sfida e l’ho giocata e la gioco senza arrendermi,  volte rischiando, mettendomi in gioco fino in fondo, perché credo sempre al coraggio dello scrittore e alla sua capacità di mettersi a nudo ( che poi ci sia un confine fra il vero e il verosimile e possa importare al lettore ma fino a un certo punto, questo è certo)
Ho svicolato.
Non è una storia erotica, ma estrema, è una storia d’amore completamente anormale, è una storia di aria che manca e di desiderio che invade, di bisogno di assoluto e di fuga.
Sono riuscita a uscire viva da questa stesura. Sembrerà  un eccesso, un esagerazione, ma per me la scrittura è ancora questo, una questione grave e seria, a volte questione di vita o di morte, e lascio a chi legge pensare che si tratti di un’esagerazione oppure no.

“Un uomo e una donna. Lui torna all’improvviso, lei si lascia avvolgere da una vertigine senza avvenire ed emerge, stordita, dalla mancanza che l’aveva paralizzata, dall’assedio del suo silenzio.
Sa che l’aspetta solo la catastrofe più bella, loro, insieme”

Ed è la storia di un amore, una storia erotica, la storia di una catastrofe da cui non si può scappare, una storia di transiti rapidi e di altri, fin troppo lunghi.
Se è anche altro o soprattutto altro, lo lascio al lettore.

Se volete ascoltarne un estratto audio letto da me, potete farlo qui
http://desiderosamente.it/francesca-mazzucato/estratto-da-il-corpo-infranto/

Lo trovate ovunque, per tutti gli ereader e i tablet e anche qui, scaricabile subito
http://www.bookrepublic.it/book/9788861555372-il-corpo-infranto/

Francesca Mazzucato

fonte: www.scrivendovolo.com

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