venerdì 26 settembre 2014

attenti a Peppa Pig!


Peppa e la regina Elisabetta Windsor




di Gianni Lannes


Di questi tempi è vietato pensare con la propria testa, e tutti devono uniformarsi al volere di chi stabilisce dall'alto le regole della schiavitù per l'umanità. L’omologazione e la standardizzazione regressiva del pensiero: l'argomento è un tabù. Addirittura oggi il sistema di potere dominante, impone a tutti la definizione di realtà, anche se cozza con i fatti inequivocabili e, appunto, oggettivi. Un prodotto dedicato dai persuasori occulti ai piccoli consumatori. Un altro cliché che ristruttura il tempo, così come le onnipresenti multinazionali organizzano lo spazio: intorno al consumo.

Tema del giorno: il clan dei maiali dalla faccia fallica. In fondo il sesso serve ad attrarre, mentre la menzogna è la grande protagonista del discorso pubblico. Il target mirato, ossia l’obiettivo sono proprio le menti indifese dei minori, impegnate nella prima costruzione della realtà attraverso la rielaborazione di contenuti travasati dalla quotidianità sia pure olografica. Non c’è niente di innocuo. Lo scopo è il plagio diretto dei bambini. Condizionare fin dalla più tenera età il comportamento.

A prima vista sembra un innocuo cartone animato con figure rigorosamente bidimensionali. Ma a ben guardare la ripetitività è ossessiva: 

«Io sono Peppa Pig, e questo è il mio fratellino George. Lei è mamma Pig, e lui è papà Pig. Peppa Pig!».

Ogni puntata dura esattamente 5 minuti e 5 secondi, mentre la sigla imperversa per ben 30 secondi. I personaggi sono tutti animali antropomorfizzati. L’antropomorfismo è l’attribuzione di caratteristiche e qualità umane ad esseri animati o inanimati. 

Ma guarda il caso, e che singolare coincidenza: nell'episodio 27 della quarta stagione mandano in onda una strana eccezione. Infatti, fa la comparsa un personaggio umano: la regina Elisabetta Windsor. Questa sovrana, per la cronaca è a capo della mafia massonica universale, unitamente a quei criminali farneticanti - del calibro dei Rockefeller, Rothschild ed accoliti - che vogliono instaurare a tutti i costi un nuovo ordine mondiale.

Non è tutto. Fate attenzione agli inquietanti richiami massonici. I disegni sono stilizzati  e prevalgono le forme tondeggianti. Il cerchio, la figura geometrica più perfetta, è ovunque nel cartone: occhiali, occhi, corpo, naso, sole, Peppa Pig. Gli arcani della geometria assoluta: triangolo, cerchio, piramide, sfera.  

La sigla che apre e chiude ogni puntata è un ritornello ipnotico. Il buonismo propinato come una melassa ha un effetto rassicurante su grandi e piccini. Apparentemente, non c’è cattiveria: sono tutti buoni e bravi.

Secondo i dati della Rai, quotidianamente in Italia, circa 500 mila bambini tra i 3 e gli 8 anni guardano in tivvù Peppa Pig. E in certi giorni su Rai Yoyo si arriva a punte di 600 mila spettatori.   

A conti fatti Peppa Pig è una merce britannica per minori in età prescolare, diretta e prodotta da Astley Baker Davies. Attualmente la mercanzia è distribuita in 180 nazioni. In Italia, la settimana scorsa il pupazzo ha aperto l'anno scolastico addirittura in numerose scuole elementari statali, grazie ai sovvenzionamenti pubblici elargiti attraverso i cosiddetti "Pon" dell'Unione europea, ovvero soldoni degli ignari contribuenti. 

La prima stagione televisiva inglese risale al 2004, mentre nello Stivale è sbarcata nel 2010. Gli autori sono Neville Astley e Mark Baker, mentre la sceneggiatura è a firma di Neville Astley, Mark Baker e Phillip Hall. Il produttore è Phil Davies.

Alcuni esemplificativi dettagli. In Peppa le differenze sono minime. Il messaggio è apparentemente disarmante: “Siamo tutti uguali”: un solo nucleo per ogni famiglia di animali, un solo negozio per tipo, nessuna concorrenza. Una maestra e una scuola, segno che l’educazione non può essere pluralista, ma ben incardinata in base alla “pedagogia” dominante. E come nella peggiore delle società della disinformazione c’è una sola tivvù, dove appare sempre e solo un unico personaggio misterioso. Chi è Mister Patata? E’ forse il braccio armato della voce narrante che interviene nei momenti salienti per imbastire la morale a buon mercato?

In Peppa Pig sembrano tutti amici. Peppa attrae perché riverbera un mondo di semplice quotidianità, non stressante: il parco, l'orto di nonno pig, la casetta sull'albero, le pozzanghere di fango, il gelato, il mare.  

E infine, c’è il merchandising avviluppato ai maialini: i giochi, gli abiti (le maglie, le scarpe, le mutande, i fazzoletti, le sciarpe di Peppa), e tanto altro. Da un po' c'è in vendita anche il telefonino di Peppa Pig per i bambini. Così, attraverso l’uso diretto dell’onnipresente cellulare, i pargoli potranno assorbire direttamente nell'organismo l'inquinamento elettromagnetico.

Quale verbo (imperativo categorico dissimulato) trasmettono i detentori dei mass media, grazie al nullaosta dell’eterodirette autorità di Stato? “Compra, compra, compra”, ma non solo.

Messaggio subliminale (dal latino sub, sotto, e limen, soglia, in riferimento al confine del pensiero conscio) è un termine mutuato dal linguaggio della pubblicità ma che, in psicologia, si riferisce ad un'informazione che il cervello di una persona assimilerebbe a livello inconscio. Può essere trasmesso attraverso scritte, suoni o immagini che trattano un qualsiasi argomento che nasconde al suo interno - come in un codice cifrato - ulteriori frasi o immagini avulse dal contesto iniziale che rimarrebbero inconsapevolmente nella memoria dell'osservatore. A proposito della parola subliminale, il vocabolario Zingarelli della lingua italiano spiega: «Detto di stimolo che è troppo debole per essere percepito e riconosciuto, ma non tanto da non esercitare qualche influenza sui processi psichici o sul comportamento».

I messaggi subliminali sono immagini o simboli che l’occhio umano non coglie, ma il cervello certamente assorbe. La pubblicità subliminale è una tecnica che comporta l’esposizione del consumatore a stimoli senza che possa averne consapevolezza.
Il messaggio subliminale non viene visto o ascoltato, ma viene percepito dal subconscio del cervello.  

I messaggi subliminali (scritte, suoni, immagini) sono assimilati dal cervello in maniera inconscia, quindi rimangono inconsapevolmente "memorizzati" nella nostra memoria. Detto in altri termini: sono stimoli non molto visibili ma recepibili dal nostro cervello, che li immagazzina e li elabora attraverso comportamenti reali.

Allora, cosa ha realmente valore? In una civiltà umana, in uno Stato di diritto, in un Paese civile i bambini dovrebbero essere protetti concretamente da ogni pericolo palese, oppure occulto. Ma così non è, perché più di ogni altra cosa imperversa il paradigma dell’economia, invece che quello dell’ecologia. In altri termini, il mercato domina le nostre vite. E così i bimbi sono trattati come oggetti, e mai come soggetti.


La letteratura scientifica e le prove sperimentali degli effetti della stimolazione subliminale su atteggiamenti, preferenze e comportamenti in ambito sociale sono innumerevoli (Dijksterhuis e Bargh, 2001; Hassin, Uleman e Bargh, 2005).  La pubblicità subliminale provoca degli effetti in presenza di alcuni fattori precisi. A questo riguardo, importanti studi sperimentali hanno cominciato ad individuare i fattori, le condizioni e i meccanismi attraverso cui la pubblicità subliminale ha effetto su atteggiamenti, preferenze, intenzioni e comportamenti dei consumatori (Stroebe, 2012).

«Does subliminal advertising work»? («La pubblicità subliminale funziona»?)

 http://www.straightdope.com/classics/a1_187.html


A. R. Pratkanis, «The Cargo-Cult Science of Subliminal Persuasion» («La scienza mitologica della persuasione subliminale»)

http://www.csicop.org/si/9204/subliminal-persuasion.html; Committee for the Scientific Investigation of Claims of the Paranormal, Primavera 1992, pagg. 260-272

«Does subliminal advertising work»?; http://www.straightdope.com/classics/a1_187.html
G. P. Lantos, The Absolute Threshold Level and Subliminal Messages («Il livello di soglia assoluta e i messaggi subliminali»), Stonehill College

A. Boese, The Museum of Hoaxes: A Collection of Pranks, Stunts, Deceptions, and Other Wonderful Stories Contrived for the Public from the Middle Ages to the New Millennium («Il museo degli imbrogli: una collezione di burle, trovate, inganni a altre sorprendenti storie escogitate per il pubblico dal Medio Evo al nuovo millenio»), E. P. Dutton, 2002, pagg. 137-38

Urban Legends Reference Pages: Business (Subliminal Advertising);http://www.snopes.com/business/hidden/popcorn.asp

D.-S. Peters, Rock's Hidden Persuader: The Truth About Backmasking («Il persuasore occulto del rock: la verità sul backmasking»), Bethany House Publishers, 1985, pag. 19; cit in U.S. Senate, pag. 125

1 T. Moore, «Scientific Consensus and Expert Testimony: Lessons from the Judas Priest Trial» («Consenso scientifico e testimonianza degli esperti: la lezione del processo ai Judas Priest»), in Skeptical Inquirer, novembre-dicembre 1996


University College London, «Subliminal advertising leaves its mark on the brain» («La pubblicità subliminale lascia il suo segno sul cervello»), 9 marzo 2007;
http://www.ucl.ac.uk/media/library/notaware; T. Moore, «Subliminal Perception: Facts and Fallacies» («Percezione subliminale: fatti e fallimenti»), in Skeptical Inquirer, Primavera 1992, pagg. 273-281

A. Motluk, «Subliminal Advertising May Work After All» («Dopo tutto i messaggi subliminali potrebbero funzionare»), in New Scientist;

http://www.newscientist.com/article/mg19025494.400-subliminal-advertising-may-work-after-all.html.

G. Swanson, NewScientist Subliminal Advertising; https://listserv.heanet.ie/cgi-bin/wa?A2=ind0604&L=typo-l&D=0&T=0&P=10137;

M. Hattikudur, Subliminal advertising might actually work?; http://www.mentalfloss.com/blogs/archives/95

J. R. Vokey, «Subliminal Messages» («Messaggi subliminali»), in Psychological Sketches, Lethbridge, 6ª ed., Alberta 2002, pagg. 223-246
B. A. Robinson, Backmasking on records: Real, or hoax? («Messaggi rovesciati nei dischi: è vero o si tratta di una burla»?); http://www.religioustolerance.org/chr_cul5.htm
T. Moore, «Subliminal Perception: Facts and Fallacies»; Committee for the Scientific Investigation of Claims of the Paranormal, Primavera 1992, pagg. 273-281.







C. Crowley, «Bush says "RATS" ad not meant as subliminal message» («Bush dice "RATS" e non voleva essere un messaggio subliminale»), in CNN.com, del 12 settembre 2000; http://archives.cnn.com/2000/ALLPOLITICS/stories/09/12/bush.ad/; Smoking Pistols: George "Rat Ad" Bush and the Subliminal Kid («Pistole fumanti: la "pubblicità Rat" di George e il ragazzo subliminale»); http://www.bushwatch.com/rats.htm






It was a glitch, not a subliminal ad, for McDonald's on Food Network» («è stato un incidente e non una pubblicità subliminale, per McDonald su Food Network»), in Canadian Press, del 25 gennaio 2007-01-25



fonte: sulatestagiannilannes.blogspot.it

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