domenica 19 ottobre 2014

mercurio nei vaccini


MERCURIO NEI VACCINI OBBLIGATORI PER BAMBINI, ACELLUVAX E TRIACELLUVAX, CRIMINI IMPUNITI DEI GOVERNI ITALIANI




di Gianni Lannes

Il 22 dicembre 1994 il ministero della sanità sotto il governo Berlusconi, con decreto numero A1274/1994, autorizza l’immissione in commercio dell’Acelluvax DTP, fabbricato da Chiron (specializzata in ingegneria genetica), ovvero Ciba Geigy. Nel testo ufficiale si legge: «a base di anatossine difterica e tetanica purificate e di antigeni purificati di bordetella pertussis adsorbiti su idrossido di alluminio». L’Informatore Farmaceutico (edizione 1996) riporta per l’Acelluvax, l’abnorme dose di 0,5 mg di sodio-etilmercurio-tiosalicilato, che unitamente all’alluminio, può provocare danni neurologici.  


Nel 1999 il governo degli Stati Uniti d’America sulla base di un inequivocabile studio scientifico che attesta la correlazione tra vaccini e autismo, mette al bando il mercurio contenuto nei vaccini pediatrici.

E in Italia le autorità governative che combinano? Mandano in onda una farsa istituzionale. Infatti, sempre a proposito del pericoloso mercurio, variamente denominato, il 15 giugno 2000, il ministro della sanità Umberto Veronesi sforna un decreto particolare che recita:

«Visto l’EMEA Public statement in thiomersal containing medicinal products dell’8 luglio 1999 che raccomanda di promuovere l’uso di vaccini privi di mertiolato … Ravvisata l’esigenza, a tutela della salute pubblica, di rendere conformi le schede tecniche ed il foglio illustrativo delle specialità medicinali in commercio in ambito nazionale e di incoraggiare l’uso di vaccini privi di mertiolato e di altri organomercuariali; Decreta … Art. 2  E’ fatto obbligo a tutte le aziende titolari di autorizzazione all’immissione in commercio di vaccine monodose contenenti mertiolato o altri conservanti, autorizzati con procedura di registrazione di tipo nazionale, di presentare al Ministero della sanità, entro sei anni dall’entrata in vigore del presente decreto, domanda di variazione del dossier di registrazione riguardante l’eliminazione del  mertiolato o degli altri conservanti; 2. Se opportunamente motivata dalla tipologia del processo produttivo potrà essere ammessa la presenza di mertiolato o di altri conservanti come residui del processo di produzione…».

Il decreto del ministero della salute datato 13 novembre 2001 stabilisce il ritiro dei vaccini monodose imbottiti di mercurio entro il 30 giugno 2003. Ma il 27 giugno 2003 il ministro al ramo, tale Sirchia, sempre sotto il governo Berlusconi, escogita una sorpresa e stabilisce con apposito decreto il rinvio “sine die” dal commercio e quindi dalla somministrazione dei vaccini intrisi di mercurio.

Dal 2004 è sparito in Italia il quadrivalente obbligatorio, e da allora viene usato l’esavalente l’Infanrix Hexa prodotto dalla Glaxo, sempre contenente i micidiali mercurio e alluminio, che comprende in più due vaccini non obbligatori (antidifterico e antipertosse). E così, senza informare preventivamente i genitori di rischi e pericoli, le autorità sanitarie italiane, a livello nazionale, regionale e locale, seguitano ad infliggere una vaccinazione che almeno per i suoi componenti (conservanti e adiuvanti) è comprovata scientificamente quanto meno dal 1999 come dannosa per la salute umana.

C’è di peggio e senza alcuna spiegazione istituzionale. Dopo sette anni di sperimentazione su neonati e bambini, il 18 dicembre 2001, viene decretata la «sospensione dell’autorizzazione all’immissione in commercio della specialità medicinale per uso umano “Acelluvax” e “Triacelluvax”» (Gazzetta Ufficiale, serie generale numero 302 del 31 dicembre 2001, pagine 27-28). Attualmente quante sono le persone, ossia i bambini danneggiate dai vaccini obbligatori?

Oggi, sabato 18 ottobre 2014 sul sito online italiano “In Farmacia”, un marchio Sintra Consulting srl (C.C.I.A.A. R.E.A. AR-130275 ; C.F. e Registro Imprese 01671150512 P.IVA: 01671150512) si trova commercializzato proprio lo stesso vaccino pertossico Acelluvax (in fiale da o,6 ml), fornito da Novartis. Anche sul portale italiano Salus.it - reclamizzato testualmente come “uno strumento per i medici” - troviamo il medesimo prodotto, venduto anche in Israele e Pakistan.





Ma ecco uno stralcio della denuncia pubblica di Francesco Lucarelli intitolata “le stragi del vaccino pertosse”:

«Lamentavo il fatto di aver scoperto che i disordini neuropsichiatrici di cui mio figlio soffre derivavano dalla somministrazione del vaccino Acelluvax dell’azienda Chiron-Biocine-Novartis. E che, a mio avviso, simile sintomatologia aveva potuto essere osservata nei lattanti che avevano preso parte ad uno studio clinico di farmacovigilanza (fase IV) “camuffato”, condotto all’I.R.C.C.S. San Matteo di Pavia, esattamente al termine del quale la ditta produttrice del vaccino somministrato inviava una comunicazione al Ministero della Salute. Ministero che, a sua volta, provvedeva a sospenderne l’autorizzazione all’immissione in commercio. E che, visto l’esiguo numero dei neonati coinvolti in quel trial e il diffuso uso che di quel vaccino era stato fatto nel nostro Paese, per una semplice proporzione matematica, migliaia – se non decine di migliaia – dovevano esserne i danneggiati. Ed infatti ho avuto una piccola “ricaduta”. Dopo molto che non lo facevo, ho nuovamente “googlato” Acelluvax (ma non solo), questa volta limitando la ricerca dei risultati a quelli indicizzati negli ultimissimi anni. Ne sono emersi due veloci aggiornamenti ed una importante novità. Nel 2006 ipotizzavo che l’A.I.C. dell’Acelluvax, mai revocata su RINUNCIA del produttore – a differenza di quella dell’AcelluvaxDTP, che però aveva anche ottenuto un’autorizzazione centralizzata europea – bensì soltanto SOSPESA nel 2001 senza alcuna giustificazione formale e pubblica, sarebbe rimasta tale sine die, e cioè fino a sparire nel dimenticatoio. Nel dicembre del 2009, e quindi dopo ben 8 anni dalla sospensione, l’art. 38, comma 5 del DLgs 219/06 la faceva ricadere infatti nella cosiddetta “Sunset Clause”. Una A.I.C. “dormiente”, che usciva quindi definitivamente di scena, come da copione. L’Acelluvax non è sparito per sempre dal pianeta, come affermavo sei anni fa, bensì è purtroppo riapparso in Pakistan. Del resto Novartis avrà potuto presentarsi alle autorità pakistane con le preziose credenziali fornitegli dai dossier autorizzativi prodotti per la FDA, per l’EMEA e per il nostro Ministero della Sanità: infatti, una volta convertiti gli eventi avversi in polvere sotto il tappeto, non deve essere stato difficile giustificare i clamorosi abbandoni (e intendo soprattutto quelli prematuri dal mercato USA e UE, senza peraltro avere venduto neanche una fiala di vaccino) con vaghi motivi commerciali. Che poi Acelluvax e AcelluvaxDTP fossero due differenti composizioni di prodotto, credo proprio non sia stato di alcun interesse per nessuno: non lo è stato per Poggiolini e De Lorenzo, non credo che possa esserlo stato per il funzionario pakistano di turno (per dovere di cronaca, il Pakistan è messo ben peggio dell’Italia nella classifica mondiale sulla corruzione percepita)».


riferimenti:






fonte: sulatestagiannilannes.blogspot.it

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