lunedì 8 dicembre 2014

nel black out mediatico il congresso USA da il via libera alla terza


di Michel Chossudovsky

L’America è in marcia verso la guerra. Se è vero che uno scenario di terza guerra mondiale è stato nei piani del Pentagono per più di 10 anni, ora però le azioni militari contro la Russia vengono contemplate sul “piano operativo”.

Allo stesso modo, sia il Senato che la Camera hanno introdotto nuova legislazione che legittima la condotta di guerra contro la Russia. Non abbiamo a che fare con una “guerra fredda”. Non prevale nessuna delle salvaguardie in vigore in quell’epoca. Si è verificata una rottura diplomatica tra Oriente e Occidente, abbinata a un’estesa propaganda bellica. A loro volta, le Nazioni Unite hanno chiuso gli occhi di fronte ai crimini di guerra commessi dall’alleanza militare occidentale.

L’adozione di un’importante legge da parte della Camera statunitense, avvenuta il 4 dicembre, fornirà (qualora venga approvata in Senato) al presidente e comandante supremo il via libera per iniziare, senza approvazione del congresso, un processo di confronto militare con la Russia.

E’ in questione la sicurezza globale. Questo voto storico, che potrebbe influenzare le vite di centinaia di milioni di persone in tutto il mondo, quasi non è stato riportato dai media.
Il mondo è a un bivio pericoloso. Mosca ha risposto alle minacce di USA e NATO. I suoi confini sono minacciati. Il 3 dicembre, il ministro della difesa della Federazione Russa ha annunciato l’inaugurazione di un nuovo ente politico-militare che assumerebbe il potere nel caso di guerra. (Vedi:Russia launches ‘wartime government’ HQ in major military upgrade).

Cronologia dei preparativi di guerra

A maggio 2014 è stato introdotto al Senato l’Atto di Prevenzione dell’Aggressione Russa (RAPA, S 2277) che invoca la militarizzazione dell’Europa orientale e degli stati baltici e lo stazionamento permanente di truppe USA e NATO sulle soglie della Russia.

Se è vero che la risoluzione S 2277 è all’esame del Comitato per le Relazioni Estere del Senato, le sue premesse essenziali sono però già in corso d’implementazione. In luglio, il comandante della NATO in Europa, generale Philip Breedlove, ha richiesto di rifornire una base in Polonia con abbastanza armi, munizioni e provviste da supportare un rapido schieramento di migliaia di soldati contro la Russia.

In ottobre si sono svolte esercitazioni USA-NATO negli stati baltici. All’inizio di novembre si è tenuto un secondo round di esercitazioni sia negli stati baltici che in Europa orientale. Tra queste, le esercitazioni NATO “Spada di ferro” in Lituania, a cui hanno partecipato 9 stati membri.

Secondo Mosca le esercitazioni servivano ad “aumentare la prontezza operativa” e a trasferire infrastrutture militari NATO ai confini russi. In risposta a tale schieramento NATO, anche la Russia ha condotto ad inizio novembre estese esercitazioni nel Mare di Barents per testare tutta la sua triade nucleare composta di bombardieri strategici, sottomarini e missili balistici intercontinentali.

La risoluzione H.Res. 758

Il 18 novembre è stata introdotta alla Camera l’importante risoluzioneH.Res. 758, il cui nocciolo consiste nel dipingere la Russia come un aggressore che ha invaso l’Ucraina e nell’invocare contro di essa l’azione militare. Se la risoluzione 758 dovesse diventare legge, di fatto fornirebbe al presidente degli Stati Uniti il via libera per dichiarare guerra alla Federazione Russa senza l’autorizzazione formale del Congresso. In questo senso potrebbe essere interpretata come “lievemente incostituzionale”, in quanto contravviene alla sostanza dell’articolo 1, sezione 8 della Costituzione statunitense, che assegna “il potere di dichiarare guerra” al Congresso.

La risoluzione sollecita il presidente degli Stati Uniti, in consulta con il Congresso, a condurre una revisione della forza, prontezza e responsabilità delle forze armate statunitensi e delle forze di altri membri NATO, per stabilire se i contributi e le azioni di ciascuno siano sufficienti ad assolvere gli obblighi di difesa collettiva previsti dall’articolo 5 del Trattato Nord-Atlantico (un attacco a un paese membro è un attacco a tutti i membri), e di specificare le misure necessarie a rimediare eventuali deficienze.

Questo suggerisce che gli USA stiano contemplando l’uso della dottrina di sicurezza collettiva della NATO (art. 5) in vista dello scatenamento di un confronto militare con la Federazione Russa. L’articolo 5 è un meccanismo imposto dagli USA all’Europa occidentale. Esso costringe gli stati membri della NATO, in gran parte europei, a muovere guerra per conto di Washington.

Inoltre si sta prendendo in considerazione un referendum sull’adesione dell’Ucraina alla NATO. Nel caso l’Ucraina ne diventasse membro e/o ridefinisse i suoi accordi di sicurezza con la NATO, potrebbe venire invocato l’articolo 5 per giustificare una guerra contro la Russia.

Legislazione rapida

La velocità con cui questa legislazione è stata adottata è insolita nella storia del Congresso statunitense. La risoluzione 758 è stata introdotta il 18 novembre, passata in gran fretta al Comitato Affari Esteri e tornata subito all’intera Camera per il dibattito e l’adozione. Appena 16 giorni dopo essere stata introdotta dal deputato Kinzinger (Illinois) è stata adottata con 411 voti favorevoli e 10 contrari nella mattinata del 4 dicembre. I membri del Congresso sono burattini. Il loro voto è controllato dalle lobby di Washington. Per gli appaltatori della difesa, Wall Street e i magnati del petrolio texani, “la guerra fa bene agli affari”.

Il blackout dei media

Uno si aspetterebbe che questa decisione storica sia stata ampiamente trattata dai media. Al contrario c’è stato un totale blackout: i media nazionali non hanno parlato della risoluzione 758. Nessuno ha osato riflettere sulle sue drammatiche implicazioni, il suo impatto sulla “sicurezza globale”. La terza guerra mondiale non è notizia da prima pagina. E, senza copertura mediatica delle preparazioni belliche, il pubblico resta ignaro dell’importanza di tale decisione del Congresso. Passate parola. Invertite la rotta verso la guerra. 


fonte: freeondarevolution.blogspot.it

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