mercoledì 29 aprile 2015

l'Italia frana e aumentano le spese militari


due facce della stessa medaglia bronzea!



di Gianni Lannes


Non è solo una questione di ladroneria istituzionale, ma di mafiosità "legalizzata" dentro lo Stato, altro che criminalità più o meno organizzata.  Le strade statali sono un colabrodo, ma ogni giorno il governo Renzi spende 100 milioni di euro per le attività delle forze armate, soprattutto in missioni di guerra all'estero, comprese le irrorazione aeree (alla voce scie chimiche) sotto la regia di Washington che avvelenano gli italidioti. Se la tendenza di palazzo chigi non cambia alla fine del 2015 saranno stati sperperati in questa follia bellica eterodiretta dalla White House e dalla Nato, oltre 30 miliardi di euro sborsati dagli ignari contribuenti. Nel frattempo anche le scuole pubbliche crollano, mentre ben 2400 edifici scolastici pubblici risultano imbottiti di cancerogeno amianto. Eppure l'asbesto è stato messo al bando, almeno sulla carta con la legge 257 del 1992, ma i piani di bonifica non sono stati mai realizzati.

Sprecare denaro pubblico non è una novità nell’ex belpaese. Tutto normale? Il paese fisico si sta adeguando a quello politico. Crolli e dissesti sono all'ordine del giorno. E al sud va anche peggio. Ma tanto chi ci fa caso?

Difficilmente la Palermo-Catania dopo il crollo del pilone sarà agibile entro breve: il piano dell'Anas prevede la demolizione e la ricostruzione di entrambe le campate: tempi previsti 18 mesi, costo 30 milioni di euro. In Sicilia crolli e dissesti sono ormai all'ordine del giorno: a Capodanno era crollato il viadotto che collega Palermo ad Agrigento, completato solo una settimana prima.


Ma non solo in Sicilia le strade sono in frantumi. Anche in Sardegna ci sono stati altri gravi crolli: come quello della cosiddetta "nuova 554" che collega Cagliari alle zone turistiche, franata creando una voragine di oltre un metro. Secondo i dati Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), nel Belpaese ci sono 6180 punti di criticità per fenomeni franosi: 780 su autostrade e 1862 lungo le ferrovie. Non sono dati fantasiosi, visto che solo nel 2014 ci sono state 211 frane.

Non è uno scherzo. Calma, calma, non è successo niente. Tornate a casa! E’ stato solo l'impasto sbagliato, licenzieremo l'operaio che l'ha steso; pagherà l'operaio che non è stato attento, ha dei precedenti perché è stato a casa con l'influenza due volte quest'anno. Così si giustificano a Roma.

Ma perché la costruzione di un chilometro di strada in Italia costa esattamente il triplo che in Germania, quando invece gli operai italidioti sono pagati la metà dei colleghi tedeschi?

Lo storico che esaminerà la nostra epoca si troverà piuttosto disorientato dinanzi al problema di spiegare il rapporto tra tanta incapacità amministrativa, inettitudine politica con le negative conseguenze a danno di tutti. Il dramma è l'assuefazione al degrado, insomma al peggio, quando basterebbe licenziare per sempre quest'accozzaglia di politicanti fantoccio, venduti al miglior offerente. La crisi è morale: non abbiamo alcun debito economico ma solo conti in sospeso con madre Natura. La libertà si conquista non può essere elemosinata.


riferimenti: 

http://www.isprambiente.gov.it/it/temi/suolo-e-territorio/dissesto-idrogeologico/sintesi_dissesto_idrogeologico_ispra_2014.pdf

http://www.sipri.org/media/pressreleases/2015/milex-april-2015 

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=spese+militari 

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=dissesto+idrogeologico 

Lannes Gianni,  TERRA MUTA, Pellegrini, Cosenza, 2013

fonte: sulatestagiannilannes.blogspot.it

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