giovedì 29 ottobre 2015

lettera di Gabriella Mereu


scrive Gabriella Mereu:

Mi aiutate a divulgare questo articolo? Chiedo a chi é capace ed ha i mezzi di aiutarmi a divulgarlo al più presto. Chi ha problemi nel condividerlo mi mandi un email a " laterapiaverbale@libero.it " perché glielo spedisco.

Quest ' ottobre 2015 è stato mandato in onda ben 4 volte un video delle" iene" contro di me e la mia maniera di curare dopo che in aprile e maggio sono stati divulgati due video diffamatori commentati da Nadia Toffa. Subito dopo é seguita una diffamazione del giornale "l'Unione sarda " e del giornale " Il caffè " dove risiedo in Svizzera. Quest'ultimo mi ha diffamato chiamandomi " Santona" e facendo intendere che ero una truffatrice di poveri malati inermi.
Il 7 luglio sono stata radiata dall'ordine dei medici dopo un processo dello stesso stile di quelli che sono stati eseguiti nel medioevo ad una strega cioè con motivazioni del tutto inadeguate , senza un preavviso, senza contraddittorio e senza da parte mia possibilità di replica negli stessi giornali e televisione che mi hanno diffamato .
La diffamazione da me subita prima di questa estate doveva essere più che sufficiente a distruggere la mia immagine e me come persona. Perché questa replica allora dei quattro video in ottobre? Perché qualcuno evidentemente si sta allarmando in quanto sta scoprendo che potrei essere indistruttibile ed allora si accanisce contro di me . Sapete il perché sarei indistruttibile? Perché ciò che divulgo non é un protocollo alternativo come quello di Prof. Di Bella , non é un preparato, cioé il bicarbonato, che, potendosi comprare anche al supermercato, minaccia di distruggere le case farmaceutiche, secondo ciò che dice Dott. Simoncini . Ciò che divulgo é molto di più in quanto é solo una " chiave" . Quello che suggerisco alla gente é " pericolosissimo " in quanto é un mezzo che apre la strada perché si possa curare da sola. Pertanto non sono una " santona " . É santona chi lucra plagiando le persone mentre invece io le rendo indipendenti . Ho scoperto una semplice verità : che il significato dell'origine della malattia sta nel linguaggio spontaneamente espressivo del malessere da parte del malato . Questo linguaggio indica al malato come rispecchiarsi nei suoi sintomi. Il procedimento porta alla consapevolezza secondo una modalità semplice , leggera ed alla portata di tutti , restituisce alle persone la responsabilità della loro salute é tutto molto semplice, chiaro , leggero , liberate ed altamente terapeutico. Segna la via per rendere i malati indipendenti dal medico e da qualsiasi mercato. Questa chiave può essere divulgata da tutti , in quanto é un'idea non si può distruggere, in quanto é una chiave non si può falsificare.
Il problema per un potere, che cerca di distruggere mistificazione ciò che dico, é uno solo : la " terapia verbale" come io ho chiamato il mio procedimento é semplice e gratis .
Nadia Toffa , la stessa conduttrice televisiva che ha diffamato me, recentemente ha cercato di non far parlare durante la trasmissione " open space " il ricercatore Dott. Montanari che ha scoperto che i vaccini sono inquinati dai metalli pesanti. Anche a lui, come me , é stato liquidato in maniera sprezzante con la definizione di " colui che ha il laboratorio sotto casa " , a me con lo stesso stile hanno tentato di distruggere con l' epiteto di " Santona" .
Questo vi fa capire da che parte sta Nadia Toffa la paladina che difende dai piccoli truffatori e che protegge i grandi truffatori del regime. Tantissimi invece hanno ormai capito che l'ordine dei medici ed i giornali sono gli esecutori di un regime che ci opprime e mette in pericolo le nostre vite .

Gabriella Mereu

http://altrarealta.blogspot.it/

Prefazione al libro Terapia verbale Gabriella Mereu

Un giorno, durante una visita omeopatica ad un paziente che non riuscivo a curare dalla sua allergia, mi venne un'idea: pensai, se l'omeopatia non è un rimedio ma un principio, io allora questo principio potrei usarlo anche solo verbalmente.

Cioè, se come ho tante volte constatato durante la mia esperienza di medico omeopata, la malattia è sempre, o quasi, di origine psicosomatica, io potrei applicare la legge dei simili (curare il male con lo stesso male), che è alla base della medicina omeopatica, non con un preparato omeopatico, ma con le parole.

Avevo altresì imparato che la malattia è un'espressione che non fa altro che rivelare in maniera metaforica un vissuto emozionale, che ha portato alla malattia stessa.
A questo punto pensai che avrei potuto fare omeopatia verbale se, sciogliendo la metafora, avessi detto al paziente quale era il male morale che lo aveva portato alla malattia.

Per poter sciogliere la metafora bisogna avere doti e conoscenze analogiche. Io ho la fortuna di averle, perché, essendo grafologa, da diciassette anni riesco a ricavare il carattere di una persona leggendone e interpretandone la scrittura. La grafologia è, infatti, una scienza che si applica su basi analogiche.
Quel primo paziente di cui ho appena parlato e che aveva una strana allergia alle arance lo curai, infatti, sciogliendo una metafora. Da allora (è successo nel 1996) curo quasi solamente così dolori di tutti i tipi: vertigini, parestesie, emorragie, diarree, verruche e altre eruzioni cutanee, rivelando il significato della malattia-espressione-metafora.

Questa espressione-metafora me la rivela lo stesso paziente con un suo linguaggio che, come ogni lingua, ha la caratteristica di un parlare collettivo in cui ogni parola ha un preciso significato, simile per tutti gli individui che l'adoperano.
Ma il suo significato è celato dietro un'analogia: quest'ultima manifesta un'espressione emozionale. Vi anticipo un esempio: il paziente esprime spesso verbalmente la parola "appoggiare": questa parola manifesta l'esigenza non soddisfatta di avere un appoggio affettivo del prossimo. Questa espressione la ritrovo verbalmente nel dolore alla nuca, quando la persona "non può più appoggiare la testa sul cuscino" oppure, fisicamente, nelle eruzioni cutanee, come per esempio la psoriasi, che si manifesta preferibilmente nei punti d'appoggio: ginocchia, gomiti, nuca, natiche, talloni.

Il linguaggio metaforico del paziente è bellissimo e commovente e io l'ho denominato "pazientese". Più ne raffino la conoscenza, più aumentano le mie capacità terapeutiche attraverso esso

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