giovedì 4 agosto 2016

la super truffa della creazione bancaria del denaro

"IL PRESTATO NON PREESISTE AL PRESTITO" Questa è la frase magica per capire la super truffa della creazione bancaria del denaro.
Per capirci, definiremo "Falsario cattivo, nero" colui che stampa denaro fuori dal circuito bancario, mentre "falsario onesto, bianco" quello che lo stampa all'interno della banca. Che si chiami Draghi o altro poco importa: falsario rimane.
Il falsario nero li crea in cantina, il falsario bianco li crea sotto le mentite spoglie della BCE, sotto il tetto dei Unicredit nella filiale del paesino dove abiti tu che ci leggi. Tutti falsari, ma solo il falsario nero viene combattuto dal potere costituito con la plausibile giustificazione che si arricchisce senza dare nulla in cambio.
Ma non è proprio vero. Il falsario infatti mette denaro in circolazione supplendo ad una carenza attuale di liquidità gravissima, aumentando quindi la liquidità in circolazione e di fatto migliorando l'economia, che ora sta soffrendo per mancanza di liquidità.
Il falsario "stand alone" inoltre, immette denaro in circolazione senza chiedere garanzie a chi lo dà, e suoi soldi diventano proprietà di chi li ha ricevuti in cambio di un bene o servizio.
Le banche invece, oltre a prestarli invece di darli dopo averli creati dal nulla, ovvero cedendo il possesso ma non la proprietà, oltre aver chiesto al creditore garanzie illegittime poiché date in cambio non di denaro proprio bensì di denaro farlocco, creato ad hoc senza sforzi né garanzie proprie, oltre a non metterli in bilancio come evidenzia il geniale Marco Saba, indebitano per sempre chi li utilizza con interessi globalmente impagabili.
E come non bastasse, con la scusa di proteggerci dall''ìnflazione, i falsari bianchi hanno creato una situazione di gravissima carenza di liquidità che sta facendo fallire la nostra economia e fiorire quella bancaria e finanziaria.
Sotto molti punti di vista il falsario bianco è quindi ben peggio del falsario nero.
Anzi, un buon falsario nero sarebbe di enorme utilità per l'economia attuale, in quanto le banche, monopoliste legalizzate della creazione di denaro, stanno approfittando di tale monopolio per attuare una stretta creditizia che le avvantaggia rispetto a chi il denaro invece non può crearlo. Creare denaro nero sarebbe tra l'altro l'unico modo per sanare il debito pubblico, che come sappiamo è impagabile poiché per pagarlo dovremmo creare nuovo denaro a debito con interesse, aumentando il debito pubblico invece di abbatterlo. Di fatto, un falsario nero che creasse 2.100 miliardi ci permetterebbe di redimerci dal nostro debito pubblico con un'azione profondamente cristiana (rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori). Chi danneggerebbe? Solo il sistema bancario.
Perché di fatto le cose si sono invertite: il vero falsario è la banca, il vero riciclaggio à l'immissione in circolo dei proventi dell'attività bancaria sfuggita dal controllo del popolo ed in mano all'elite globale, al solito 1%; la legalità finanziaria oggi è totalmente e profondamente illegale sotto il punto di vista della giustizia.
Tutti i dollari sono falsi, tutti gli Euro sono falsi, creati da falsari bianchi, da delinquenti in doppiopetto osannati dalla stampa di loro proprietà.
Detto ciò, o diventiamo tutti falsari neri, ma dopo un pò ci sarebbe un casino immane e supereremmo la quantità di denaro necessaria a far girare l'economia, o arrestiamo i falsari bianchi e creiamo da italiani liberi una moneta libera dal debito, di proprietà dei cittadini, distribuita in quantità adeguata per facilitare lo scambio di beni e servizi mantenendo costanti i prezzi e l'occupazione. Si chiama Euflazione, e non è un'utopia.

Antonio Miclavez


Dal 30 aprile al 6 giugno scorso ho partecipato a 4 assemblee di azionisti delle banche per contestare la creazione di 860 miliardi di Euro senza che tale provvista venisse registrata nella contabilità' e nel bilancio ufficiale delle tre banche considerate: Carige, Intesa Sanpaolo e Unicredit.

In un paese normale, i giornali avrebbero riportato la notizia in prima pagina. Non e' una novità il fatto che le banche creino denaro virtuale ogni volta che estendono il credito, ma quello che ho voluto puntualizzare e' che tale creazione a primo beneficio della stessa banca, che utilizza tale denaro prestandolo essendone proprietaria, deve essere contabilizzata, altrimenti il denaro virtuale nasce in nero e tale rimane nei circuiti interbancari.

Già nel 1931, nella Memoria relativa a recenti pubblicazioni sullo svolgimento del piano quinquennale dei sovieti, Enrico Cuccia scriveva: "la Russia non ha alcuna delle cosiddette entrate 'invisibili' dei paesi capitalistici" (Vedi: Cuccia e il segreto di Mediobanca, di Giorgio La Malfa, Feltrinelli, 2014, pag. 66).

Ma il riferimento più recente lo si trova nel bollettino della Banca d'Inghilterra del marzo 2014 dove, senza mezzi termini, si spiega che le banche creano denaro facendo prestiti e che quindi nascono prima I prestiti e di seguito i depositi, al contrario di quanto comunemente creduto.

Sicché l'unico vero rischio che corrono le banche e' che il popolo - al quale spetterebbe la sovranita' in un regime davvero democratico - si accorga dell'inganno crudele che permette all'anonima banchieri di signoreggiare sullo stesso senza possibilità' di ribellione alcuna, giacche' lo Stato stesso, alla fine della seconda guerra mondiale contro i banchieri, venne disegnato cosi', apposta per.

Poiché' quindi tutto il denaro circolante rappresenta un enorme tributo invisibile ed esentasse a favore della piramide bancaria, lo Stato e' ridotto ad esattore impudente delle stesse vittime che la sua abdicazione alla sovranità monetaria - e di conseguenza ad altre sovranità minori - ha contribuito e contribuisce tutt'ora a creare.

Se calcoliamo in modo prudenziale a 1.400 miliardi di euro all'anno la torta della creazione monetaria, ci rendiamo conto che qualora venisse tassata con una aliquota tipo IRES al 27,5%, lo Stato potrebbe recuperare qualcosa come 385 miliardi dI euro di tasse all'anno, andando in notevole disavanzo. E' ovvio che qualsiasi regione, edotta di questo scandalo, avrebbe interesse ad invocare l'autodeterminazione e la separazione da uno Stato cosi' profondamente corrotto: ne va della sopravvivenza economica del suo popolo! Molto meno ovvia appare la codardia dei politici che ignorano a nostre spese quello che succederà continuando cosi'.

Lascio all'ottimismo del pubblico immaginare le possibili conseguenze.

MARCO SABA.

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