lunedì 27 febbraio 2017

dal Maestro Beinsa Douno questi scritti densi di significato

L’elisir vitale viene da lontano, passa attraverso il Sole e scende sulla Terra ogni due mila anni e porta una nuova vita, una nuova cultura, una nuova epoca. Tra tre anni (parole del 1923) il Sole entra in un nuovo segno, in una nuova epoca che durerà 24 mila anni. Questo segno è l’Acquario. Quando il Sole entra in questo segno, nelle anime delle persone si farà qualcosa di nuovo: un nuovo impulso, una nuova aspirazione.
Alle condizioni attuali la Terra non è inclinata a 23 gradi, ma a 22 e si raddrizza gradualmente. Ciascun cambiamento che avviene sulla Terra avviene anche in noi. Anche la nostra mente è leggermente inclinata. Un giorno quando la Terra si raddrizzerà perpendicolarmente al suo asse, avremo un clima moderato, buone condizioni di vita, la mente sarà illuminata, il cuore caldo, la volontà forte, saranno rispettate le leggi di Dio.
Se ci nutriremo con grano e frutta, la nostra vita sarà più pura. Quando si stabilirà l’insegnamento di Gesù e germoglierà nei cuori umani, molte persone impazziranno e scoppieranno come delle vecchie bolle.
Sono tutti gli esseri viventi la causa dei terremoti in una parte qualsiasi del globo terrestre. Sono loro che creano i terremoti. Sono strane le persone quando cercano la causa dei terremoti altrove e non in sè stessi. I pensieri negativi, i sentimenti negativi e le azioni negative delle persone, influiscono sulla Terra, così come le sostanze esplosive, che messe sotto una roccia la distruggono. Basta solo accendere queste sostanze e tutto ciò che c’è sopra salta in aria. Così si producono i terremoti.
Le persone con il proprio pensiero possono ostacolare l’attività normale dei vulcani e intasarli, e con ciò prepareranno delle grandi catastrofi all’umanità. Voi dite: “È possibile che un piccolo pensiero possa produrre qualcosa di cattivo?” Sì… c’è un certo tipo di materia che non pesa, ma in essa c’è una vita talmente intensa che può eliminare tutti noi dalla faccia della Terra.
Dovete sapere che i pensieri innaturali delle persone hanno esercitato una certa influenza sulla struttura degli strati terrestri e li hanno spostati in modo scorretto. Perciò ci si può aspettare, se le persone non si sistemeranno, di vedere accadere dei terremoti a seguito dei quali i loro capelli incanutiranno. Le persone devono modificare il proprio pensiero distruttivo per salvarsi, perché dovete sapere che la Terra è viva e ragionevole, e reagirà ai pensieri e desideri innaturali delle persone.
Non solo gli esseri di altri pianeti e civiltà esercitano un’influenza sulla Terra, ma anche tutte le persone, con i propri cervelli esercitano un’influenza sull’intera struttura della Terra. Se le persone concentrassero le loro menti in un determinato punto lo scioglierebbero. Una roccia si scioglierebbe con l’energia che si irradia dai cervelli umani. Se sapessero utilizzare la concentrazione del loro pensiero, le persone potrebbero anche sciogliere allo stesso modo tutti i dolori e le malattie.
Le lotte attuali sulla Terra sono un riflesso della guerra che si conduce nel mondo invisibile tra la Loggia Bianca e quella nera. Ma la Loggia Bianca vincerà. Il Bene vincerà. Gli spiriti oscuri saranno legati e mandati nell’abisso. Ora l’umanità vive l’epoca più importante. Siate dunque felici di vivere in questi tempi e di partecipare alla creazione del nuovo.
Oggi le contraddizioni sono inevitabili. La Terra è un mondo chiuso nel quale le sofferenze e le contraddizioni vanno parallele. Finché la Terra non viene ricreata e ricostruita esisteranno le sofferenze. La Terra è gia stata creata, ma ora viene riordinata. E per la terza volta sarà ricreata. Allora potremo dire di vivere nella Terra Nuova e nel cielo nuovo di cui si parla nella Scrittura.
La fine del mondo, nella Scrittura, significa sempre la perdita nei tre mondi delle condizioni nelle quali una certa delinquenza può esistere e crescere. Nei mondi divino e spirituale le condizioni sono quasi esaurite, sono rimaste solamente sulla Terra (nell’insegnamento del Maestro si parla di tre mondi che interagiscono continuamente uno con l’altro: il mondo Divino, il mondo spirituale ed il mondo fisico nel quale viviamo noi).
Secondo i miei studi, le condizioni per i crimini sul piano fisico tra 300 anni saranno esaurite. Ora sono le ultime condizioni per i crimini. Tra 300 anni se sarete vivi verificherete le cose. Ora non possiamo parlarne, ma entro 300 anni ciò sicuramente succederà. Poiché negli altri due mondi le cose sono già avvenute, immancabilmente vi sarà alla fine un influsso.
Nelle persone c’è il risveglio di una grande coscienza, questa influenza verrà ovunque. Le persone non vogliono più commettere coscientemente delitti. Tutti si rendono conto che bisogna mettere fine a questa anormalità che esiste. La vita peggiora sempre di più e diventerà insopportabile. Per le persone cattive arriva un periodo nero, poiché l’epoca oscura è in scadenza. Ora siamo ormai nell’epoca dell’Acquario che significa purezza. Il mondo astrale è già purificato. La cultura futura si distinguerà per tre cose: l’elevazione della donna, l’elevazione dei poveri e dei deboli e la protezione dei diritti dell’uomo.
persone
È stato scritto nelle Scritture: “Tutti saremo istruiti da Dio”. Quando avverrà questo? Negli ultimi anni del secolo (XX sec.) e sarà un’epoca importante. Il grande calore spirituale che viene ora nel mondo, distrugge i ghiacci e li trasforma in acqua. Tra mille anni non cambieranno solamente le persone, ma anche i lupi smetteranno di mangiare le pecore. Si disgusteranno della carne e mangeranno cibo vegetale. Tutto ciò che è impuro e che si nasconde nella Terra verrà rigettato fuori. L’umanità passerà attraverso prove dure che ora non può immaginarsi. Suderà, si cambierà e si rinfrescherà.
Verrà il fuoco e voi dove vi nasconderete? Una volta arrivato il fuoco, vi ricorderete che le parole che vi ho detto sono vere. Sedrach, Mesach e Abdenago (Vecchio Testamento – libro del profeta Daniele, capitolo 1,7) furono nel fuoco, ma non bruciarono. Il fuoco è cominciato. Questo disordine del sistema nervoso che si è esteso in tutto il mondo, è un forno ardente nel quale bruceremo. Fuoco e non diluvio sarà la punizione, ma per coloro che seguono la strada di Dio, questo fuoco sarà una benedizione.
Gesù dice: “Il pane che scende dal cielo”. Quindi la vita vera viene da lì. Alcuni dicono che nel futuro verrà il tempo in cui le persone si nutriranno di luce (Prana). Tutto sta nella luce. Se tu puoi condensare la luce, c’è cibo. Alcuni studiosi dicono che ciò è possibile. Potranno passare migliaia di anni, ma ciò si avvererà. Se tra mille anni le persone cominceranno a nutrirsi di luce, sarà un successo.
Solo le persone pie sono destinate ad essere gli eredi della Terra. Non passeranno neanche centomila anni e alla fine la Terra sarà liberata da tutte le persone ancora nel peccato. Non crediate che le persone nel peccato prospereranno sulla Terra.
Il Giorno di Dio veniva rimandato perché le persone si riconciliassero. Ma verrà. La venuta del giorno di Dio sarà accompagnato da sofferenze. È stato rimandato finora il giorno di Dio perché le persone si potessero correggere. Ma il Giorno di Dio sta venendo con la sua forza. Noi siamo all’inizio della seconda venuta di Gesù.
Gesù venne sulla Terra duemila anni fa con una grande missione. Voleva mostrare ai popoli contemporanei europei come procedere. Tutto ciò che predicava Gesù alla sua epoca si riferiva ai tempi attuali. Lui diceva a tutti i popoli: “Voi arriverete ad una grande crisi. Se volete liberarvi da questa crisi, l’unica soluzione sta in ciò che predico ora. Se applicherete i miei insegnamenti vi salverete da una catastrofe, altrimenti la catastrofe sarà inevitabile”.
Quello e questo mondo sono uno, quando la coscienza non è interrotta. Ora sono gli ultimi giorni del mondo. Tutto ciò che è vecchio andrà via, non passerà molto tempo e questo secolo porterà via tutto. Tutte le filosofie, tutte le scienze devono essere trasformate. Dio ha deciso questo. È già stato preparato un piano. L’umanità non può vivere in questa maniera. Il karma dei popoli europei è maturo. Questo cataclisma che verrà sarà sociale e naturale. Tutte le forme religiose perderanno il loro senso. Il mondo invisibile ha deciso, vi è un programma ed una volta premuto il pulsante, tutto è finito.
Nel futuro verranno delle anime che staranno nello spazio, in paradiso. Nel mondo invisibile ci sono migliaia, milioni di anime che sono avanzate. Loro verranno sulla Terra ed instaureranno ordine. Chi non vorrà rendersi utile, sarà portato altrove. In questo secolo accadranno delle grandi trasformazioni. Tutto il XX secolo sarà un secolo di trasformazioni, un secolo di preparazioni. Se ora ve ne andate, verrete di nuovo verso l’anno 1975, perché ci sarà un lavoro importante. Non rimarrete per molto tempo nello spazio. Tutti i vostri fratelli e sorelle già partiti sono sempre qui tra di voi. Io li vedo qui riuniti. Tutti vengono alle lezioni e se ne vanno. Loro capiscono le lezioni molto meglio di voi, dieci volte meglio.
Sappiate che oggi passate dall’epoca cristiana alla Nuova epoca, che è l’epoca della legge della fratellanza e della sorellanza. Viene la nuova cultura! Viene la sesta razza! Viene ciò che è Divino nel mondo! Viene una purificazione radicale. Viene un grande fuoco. Voi sarete testimoni di questa cosa, la verificherete. Le persone attuali hanno paura di rivoluzioni, però il pericolo non sta nelle rivoluzioni, il pericolo non sta nei bolscevichi, né nei ricchi, né nelle guerre, né negli infedeli. Avviene una grande agitazione della Terra, per la quale i poveri ed i ricchi voleranno in aria, poi saranno ricoperti dalle ceneri.
A tutte le persone contemporanee in tutto il mondo dico di non costruire delle case alte, perché la crosta terrestre subirà grandi piegamenti e di queste case non rimarrà nulla. Tutte le case alte saranno fatte cadere, e non ne rimarrà neppure una pietra. La crosta terrestre si piegherà e insieme ad essa anche voi vi piegherete.
Ora bisogna vivere bene per poter entrare nella nuova epoca senza debito. Durante i pochi anni che vi mancano da qui fino al 1999 che cosa farete? Perché l’epoca è quasi finita. Quindi ciò che fate in questa vita rimarrà. Coloro che sono pronti avranno sempre buone condizioni per liquidare il loro karma, invece coloro che non sono pronti, avranno la possibilità di farlo nell’anno 1999. Fino al 1999 il mondo vedrà ciò che non ha mai visto prima.
Dal 1945 entriamo nella nuova epoca. Da questo anno comincia il graduale miglioramento dei pensieri umani, dei sentimenti umani e delle azioni umane. Arriva un miglioramento dell’organismo umano. Migliorano i rapporti tra le persone.
Oggi tutte le persone vogliono sapere che cosa succederà del mondo. La vecchia cultura con tutte le sue tradizioni rimaste da nonni e bisnonni sarà distrutta, non ne rimarrà nulla. La piccola pietra tagliata dalla montagna distruggerà la vecchia cultura e sulla Terra rimarrà solo quello che essa porterà. È il nuovo che dovete percepire. Ciò che il profeta descrive si riferisce all’epoca attuale. L’epoca attuale è transitoria. Rappresenta una distruzione della vecchia cultura, la ricostruzione del Regno di Dio e l’instaurazione di un nuovo mondo.
Una prova terribile, pesante viene per l’umanità. Tutto si scioglierà, si trasformerà in polvere e cenere. Quando ciò accadrà non è importante; può accadere tra un anno, tra dieci, tra cento o mille anni. Ciò che è importante è che la legge sarà applicata. Sarete testimoni di questo tempo e verificherete la veridicità delle mie parole. Tutto ciò che vedete oggi scomparirà, si scioglierà. È tale la volontà di Dio. Il mondo invisibile ha deciso di liquidare ciò che è vecchio. Ciò non deve scoraggiarvi, ma dovete ritornare sulla dritta via.
Una volta esistevano degli animali enormi, lunghi 20 metri. La natura li mandò nel mondo invisibile. Ora i grandi animali del passato sono in noi – sono i nostri desideri insaziabili. Ma qualsiasi siano i nostri desideri, tra anni non ne rimarrà nulla, tutto se ne andrà. Anche il Sole cambierà, anche la Luna, anche le stelle e apparirà qualcosa di nuovo. Gli abitanti della Terra nuova, saranno altri.
La disobbedienza delle persone è la causa per la quale il mondo viene man mano distrutto. Ecco perché viene il fuoco! Deve avvenire una purificazione della mente e del cuore. Viene il fuoco! Chi non ha Amore, di lui non rimarrà nulla. Non rimarrà niente degli Stati europei. Non passerà molto tempo e verificherete ciò che vi dico. Solo l’Amore vi salverà. Le parole del profeta si sentiranno. Non rimarrà nulla dei piani della politica europea. Che sappiano questo i diplomatici europei! Non rimarrà nulla delle attuali religioni e chiese. Non rimarrà pietra su pietra! L’Amore distruggerà tutto ciò che è vecchio. Dopo cominceremo a riedificare.
Questa Europa non ha ancora la conoscenza con cui accogliere ciò che è Divino. La conoscenza per questo grande Amore deve diventare conoscenza delle culture nazionali. La prova che si farà, sarà prima di tutto sul piano spirituale. Le persone da dentro devono acquisire la conoscenza tramite questo contatto interno.
Nel mondo si verificherà un cambiamento radicale, non vi dirò quando, ma lo vedrete. Accadrà improvvisamente. Le persone si addormenteranno e quando si sveglieranno vedranno che non sono più come prima. Ora avviene una primavera comune, un’onda spirituale comune che toccherà tutti. Però coloro che sono più avanzati avranno più condizioni per l’avanzamento. Ma tutti acquisiranno qualcosa.
Ora è un’epoca nella quale le cose sono condensate. Ciò che si sarebbe realizzato in migliaia di anni, nell’epoca attuale si può realizzare in soli 10 anni. Perciò vengono delle grandi tensioni, delle contraddizioni. Ora sono giunti tempi favorevoli per notevoli successi spirituali, in un anno potete acquisire qualcosa per cui prima impiegavate cento o mille anni.
Tutte le vecchie forme saranno distrutte. Le persone non si accorgeranno come cresceranno, come diventeranno delle persone nuove con concezioni nuove. Ora vengono elaborati nuovi organi. L’onda che viene non eleverà soltanto noi, ma anche tutti i minerali, le piante e gli animali. Coloro che non saranno presi dall’onda, rimarranno per il futuro con un’altra onda. Ma se rimarrete per il futuro, allora le condizioni saranno più pesanti.
Oggi il processo evolutivo è abbreviato. Ciascuna cosa, per la cui realizzazione nel passato erano richiesti migliaia di anni, oggi si può realizzare nel giro di alcuni secondi, minuti od ore, dipende dall’intensità del pensiero. I Maestri dell’umanità avvisano le persone e soprattutto i loro studenti di affrettarsi. Il tempo è prezioso. Un giorno vale un secolo. Chi può utilizzare bene il tempo acquisirà delle grandi ricchezze.
Cristo dice: “Vegliate!” Ora è il tempo più pericoloso, potete addormentarvi e rimanere fuori. Perciò la vostra coscienza, i vostri cuori e le vostre menti devono essere vigili. Non c’è tempo per un rinvio. Se ora perdete il treno, aspetterete migliaia di anni affinché arrivi di nuovo. Due mila anni fa, si diceva che si era avvicinato il giorno di Dio. Ora io dico: noi siamo nel giorno di Dio. Manca solo mezzora all’ultimo treno. Guai a quell’individuo, a quel popolo che fino a quel momento non abbia pareggiato i propri conti! Sarete tutti smascherati. È così che si dice da lassù. Se l’Europa non corregge i propri errori, passerà attraverso grandi sofferenze. La aspettano grandi sofferenze. È stato detto: “Guai a te, Gerusalemme!” L’Europa attuale è questa Gerusalemme.
L’unica salvezza è che siate conduttori di vita buona, di forze buone, di pensieri buoni nel mondo. È la vostra funzione ora. Se continuate su questa strada verrà la collaborazione: il Sole sorgerà in tempo, il vento arriverà in tempo, tutto verrà in tempo per colui che ascolta. Anche il Maestro verrà ed aiuterà per migliaia di anni. Chi porta sulla dritta via l’uomo è colui che lo salverà. Non saremo noi che ci salveremo. È Lui che vi salverà.
Mosè fu mandato al popolo ebraico per portarlo sulla dritta via. Gli disse: “Dirai al faraone che ti mando Io. Sono Io che mando tutto”. Il faraone cominciò ad opporsi, disse: “Io non ti conosco”. Alla fine fu costretto a lasciare Israele. Quindi ora nella stessa maniera dico: verrà un Mosè che porterà sulla dritta via l’umanità. Così dice Dio. Alzerà il bastone. Alla fine tutte le persone obbediranno. Ciò avverrà, ma quando? Non è per voi sapere gli anni che Dio determinò. È vicino il tempo, ma quando, non lo sa nessuno. Quando dormite, quando non pensate a niente, quando vi immaginate che tutto va bene, allora verrà.
“Il giorno di Dio arriva!” Molti parlano della fine del mondo. Alcuni mi hanno perfino chiesto: “Come finirà il mondo? Che cosa succederà di noi?” Non succederà niente di particolare. Voi vi trasformerete, vi alleggerirete, peserete un grammo e questo grammo conterrà una tale forza potente, che secondo la vostra volontà creerete il corpo che volete, pesante o leggero, in base al tempo. Esso sarà come un embrione. Allora Dio vi darà tutte le condizioni per lo sviluppo. Le persone pie saranno benedette, si rimpiccioliranno e s’ingrandiranno secondo il loro desiderio.
È la legge dell’umiltà attraverso la quale dobbiamo passare. Quando si parla di umiltà, ciò sottintende che l’uomo rinunci alla megalomania, all’avidità, perché il senso della vita non sta né in ciò che è tanto, né in ciò che è poco. Una persona deve avere solamente ciò che le è necessario.
Non passerà molto tempo e non ci sarà più carbone. Non ci sarà più fumo, le persone non bruceranno legna. Si caricherà l’energia elettrica e magnetica per il riscaldamento e l’illuminazione. Su in aria, nello spazio, a 500 chilometri sopra la Terra c’è tutto un oceano di energia elettrica. Essa sarà portata giù, sarà utilizzata, tutta la Terra sarà illuminata.
Nella natura vi è un’energia condensata e un giorno quando diventerete delle persone pie, dei santi, vi servirete di questo calore condensato. Gli alberi di frutta conoscono questa arte. Ricavano energia dalla terra che viene dal Sole e formano i frutti buoni.
Al massimo tra 200 anni ciascun tipo di fraternità, ciascun tipo ti legame di parentela tra le persone, che sono state legate da carne, scomparirà. Il legame tra le persone nate da Dio continuerà per almeno 25 mila anni. Questa costanza, questa durata dei legami darà una possibilità alle forze ragionevoli che agiscono nell’anima umana di compiere il proprio lavoro.
La nuova cultura si eleverà su quella vecchia. Le nuove condizioni esigono nuove coscienze. L’atmosfera sulla Terra diventerà molto diluita, diminuirà la quantità dell’ossigeno ed anche la pressione atmosferica. Sta venendo il tempo in cui l’aria diventerà più diluita e tutte le persone abituate a respirare aria densa soffocheranno. La luce ed il calore aumenteranno.
Verrà il giorno in cui le persone si nutriranno solo tramite i polmoni ed il cervello. Il neonato non sarà schiavo delle condizioni, non dovrà preoccuparsi ogni giorno del giorno successivo. L’uomo gradualmente dovrà abituarsi alla temperatura alta, perché verrà il giorno in cui vivrà nel fuoco, nella temperatura della luce. Allora respirerà luce, così come oggi respira aria.Nel futuro tutte le cose secche, cattive ed impure bruceranno. Rimarrà solamente ciò che è puro sulla Terra. Il polo Nord ed il polo Sud non saranno più freddi, perché il ghiaccio si scioglierà. Tutte le persone che hanno delle vibrazioni inferiori bruceranno.
Ora si effettua una ricostruzione della materia terrestre. Dal Sole vengono delle correnti magnetiche enormi che alzano i continenti e li tonificano. Questa Terra è peccaminosa, piena di impurità, deve essere purificata. Rimarranno le grandi foreste dell’America dove il piede umano non è giunto. L’Africa fa parte di un grande continente che è affondato. La magia nera è la cultura di questa razza nera, che a causa dei suoi peccati è affondata. Sono i Lemuri. Atlantide è della razza gialla. Ora viene il turno della razza bianca: la quinta razza anch’essa affonderà per cedere il posto alla sesta razza. Gli atlantidei furono una razza di sentimenti, mentre la razza bianca è quella dell’intelletto.
Un intero continente affonderà affinché il mondo si salvi. Emergerà un continente enorme nel Grande oceano Pacifico, mentre l’Europa attuale sarà un’isola, un’isola dei bianchi. Parti della Francia, del Belgio, della Grecia affonderanno. Il Sahara sarà inondato: diventerà un mare intorno al quale nasceranno delle nuove culture. Le condizioni climatiche cambieranno. L’onda magnetica che verrà, ha la possibilità di bruciare tutta la crosta terrestre. Le persone spirituali s’adatteranno subito alle nuove condizioni, mentre quelle laiche ed i materialisti girovagheranno, correranno sulla Terra senza aver pace.
Il mare Mediterraneo confluirà in quello Caspico. In Asia si formeranno molti e grandi laghi. La penisola Balcanica si abbasserà gradualmente e affonderà. Il mar Mediterraneo si avvicinerà alla Rodopa (montagna nel sud della Bulgaria) e perciò non ha senso che la Bulgaria combatta per lo sbocco verso il Mar Bianco. Avverrà naturalmente. Alcune città marittime affonderanno. Il porto sarà una città più all’interno.
In Europa ci sarà un terremoto che comincerà dal Nord e scuoterà tutta l’Europa. Di questo resterà memoria per anni. Si spiega anche la causa di questo terremoto. Nel Vecchio Testamento è scritto: “Badate che i vostri pensieri e le vostre azioni non diventino così cattivi che la Terra non possa più sopportarvi”.
Un giorno la Terra si libererà dai miliardi di persone che la popolano. Nel futuro ne rimarranno circa un miliardo: per queste anime essa ha buone condizioni di vita. Le altre andranno in altri mondi a lavorare.
Alcuni studiosi dicono che per gli abitanti della Terra c’è un nuovo pianeta preparato nel Sistema Solare. Tutte le persone vi saranno trasportate da qui. Ora hanno cominciato a trasportarle a uno, a due, a tre per volta; nel futuro la maggior parte delle persone saranno portate lì. Lì avranno delle condizioni di vita migliori.
Coloro che saranno i pionieri di quel pianeta comunicheranno con la Terra. Dicono che esso non sarà molto lontano. Dopo un po’ di tempo questo pianeta prenderà il posto della Luna. Esso non sarà molto lontano: a circa 300 mila chilometri. Sarà una bella passeggiata. E quando ciò accadrà, l’indizio sarà che la luna avrà un colore bluastro, non come quello attuale. Così riconoscerete che è cambiata. Ed un giorno ritornerete su questa bella Terra ed allora qui sarà un vero Regno di Dio. Ci sarà un Regno sulla Terrà, ma sarà il Vero Regno.
Fonte tratta dal sito .

fonte: http://wwwblogdicristian.blogspot.it/

dittatura tricolore!

  
 di Gianni Lannes

Condanne penali e civili per chi diffonde notizie «esagerate o tendenziose che riguardino dati o fatti manifestamente infondati o falsi». Giusto, anzi sacrosanto, ma non riguarda la cosiddetta informazione (o meglio disinformazione) di giornali, radio e tv. E’ un passaggio del disegno di legge “Disposizioni per prevenire la manipolazione dell’informazione online, garantire la trasparenza sul web e incentivare l’alfabetizzazione mediatica” presentato qualche giorno fa al Senato contro i blog e i forum che riportano fake news.Sul sito parlamentare, però non appare nulla e c’è scritto: «Nessun testo disponibile». E poi c’è questa fissa miope, da colonizzati, di infarcire la lingua italiana di citazioni in inglese.

Lo Stato italiano in barba all’articolo 11 della Costituzione repubblicana continua a partecipare alle guerre USA e si accinge a spendere quasi 50 miliardi di euro nel 2018. Le banche truffano milioni di risparmiatori e vengono premiate dal governo che nessuno ha votato, piazzato dall’abusivo inquilino del Quirinale, tale Sergio Mattarella, con 20 miliardi di euro, sganciati dal contribuente. E il Parlamento invece di far valere giustizia ed equità che fa? Si appresta, grazie all'omertà del dis-ordine dei "giornalisti", a far reprimere, per legge s’intende, addirittura le libere idee, invece di abrogare il codice Rocco.  
L’opinione, infatti, è un reato nell’Italietta delle banane. Da noi la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo è carta straccia. Dunque, sempre più regime totalitario, ma ecco a voi il ministero della verità assoluta. Su internet abbonda la spazzatura, ma al pari o forse meno che nella realtà materiale della colonia a stelle a strisce, dove i governanti, i politicanti e i giornalisti diffondono menzogne continuamente senza rischiare neanche una reprimenda pubblica. I casi più eclatanti sono dal 1994 di Silvio Berlusconi più recentemente di Matteo Renzi, nonché della televisione in primis targata Rai, Fininvest e La7, del Corriere della Sera e di Repubblica, dell’Espresso, di Panorama, e così via sulla falsariga di mass media "bufalogeni". E che dire del travagliato pacco quotidiano di veline giudiziarie? Per i professionisti delle balle conclamate lo Stato ha un occhio di riguardo.



Comunque, per chi le diffonde, si legge nel testo, si può arrivare a un’ammenda fino a 5 mila euro. E se recano “pubblico allarme o nocumento agli interessi pubblici” la pena, oltre alla ammenda, è la reclusione non inferiore a 12 mesi. L’articolo 3 del disegno di legge prevede misure per contrastare l’anonimato, mentre l’articolo 4 norma la rettifica. Un testo che arriva dopo le dichiarazioni allucinanti del presidente dell’Antitrust Giovanni Pitruzzella, che a fine 2016 aveva proposto una “rete di organismi nazionali indipendenti ma coordinata da Bruxelles” per identificare e sanzionare chi diffondesse fake news.  E contro la diffusione di notizie false online era intervenuta anche la presidente della Camera Laura Boldrini, che in un video messaggio ha detto:  “Le bufale non sono goliardate, sono menzogne pensate per danneggiare”. E ha lanciato il sito bastabufale.it, invitando gli utenti a firmare il suo appello contro le false informazioni. Il ddl contro le fake news – Il testo, presentato Adele Gambaro (fuoriuscita dal M5S, oggi Ala-Sc) e che vede tra i firmatari tutti i gruppi parlamentari, esclude dalle sanzioni testate giornalistiche registrate e introduce “il diritto all’oblio”. “Vogliamo combattere la diffusione delle fake news - spiega Gambaro che di professione faceva la “consulente” prima di essere promossa a politicante,  insieme ai senatori Riccardo Mazzoni di Ala, Sergio Divina della Lega Nord e Francesco Giro di Forza Italia - difendendo la differenza tra le bufale intese come satira e le notizie false che arrecano danni seri. Vogliamo garantire la trasparenza sul web e incentivare la alfabetizzazione mediatica attraverso la formazione dei giovani.  
Perché questo improvviso terrore delle fake news? Qual è il motivo di questo accanimento verso blog e forum? Perché non prendersela anche con le svariate menzogne propinate ogni giorno da molti media e da vari personaggi pubblici? Qual è il confine tra fake news e informazione tendenziosa, parziale o insinuante? Chi è che decide che cos'è falso e che cosa è vero? Ci sono siti che si spacciano per cacciatori di bufale, ma sono tra i peggiori diffusori di fake news(Butac, "bufale un tanto al chilo") assoldati dalla Boldrini. Chi sarà garante dell'attendibilità delle notizie? Saranno ammesse solo quelle che passa il regime telecomandato dall’estero?  
E’ dall’11 settembre 2001 che in Occidente, passo dopo passo, legge dopo norma, per il bene della democrazia e per la sicurezza delle nazioni civilizzate di qua e di là dell’Atlantico, i grandi poteri economici hanno cominciato a restringere la libertà di parola ed espressione. L’Occidente si sta trasformando in una prigione a cielo aperto. Orwell nel romanzo 1984, parlando del Grande Fratello, aveva già previsto tutto nel 1949.  
Tra l'altro poi chi dice se una cosa è vera o falsa? Faccio un esempio. Se io scrivo che il riscaldamento climatico potrebbe (sottolineo potrebbe, cioè a mio avviso c'è la possibilità che possa) far scomparire Venezia sott'acqua, è una bufala o no? Dove finisce la mia opinione ed inizia la notizia? Come viene valutata la probabilità che un evento avvenga?
Le bugie non sono molto pericolose; quelle si smascherano senza difficoltà. Il vero problema è l'informazione tendenziosa; l'informazione capziosa; l'informazione parziale; l'informazione insinuante. Queste, che copulano col potere (che le paga col pubblico denaro), ce le teniamo affettuosamente.
Ciò che è diffuso e non ha regole costituisce il 99% dell'universo, se lo scoprono cosa faranno? Una legge per controllarlo? Forse le fake news sono l'unico modo per scoprire tra la popolazione chi è ignorante e chi non lo è.  
Complimenti alla stampa italiana, si sta scavando la fossa con le sue mani e nemmeno se ne rende conto. I giornalai italidioti non si rendono conto che andando avanti di questo passo faranno tutti la fine fallimentare dell'Unità.
Verrà condannato dal Ministero della Verità chiunque osi scrivere qualcosa contro la versione ufficiale del governo, per esempio: mettere in dubbio la proliferazione delle armi di distruzione di massa di Saddam Hussein (mostrate nella fialetta da Colin Powelll all'ONU); scrivere su un blog che in mezzo a centinaia di migliaia di giovani profughi maschi senza identità potrebbero anche nascondersi dei terroristi islamici, contraddicendo così Alfano che vanta compari che gestiscono strutture di accoglienza dove spariscono migliaia di minori (certificato almeno dai rapporti del ministero delle politiche sociali). Che la famosa ripresa col botto in Italia non sembra esserci, nonostante le rassicurazioni del Renzi. La politica marcia, sicura di vincere controllando i media tradizionali, si è fatta sorprendere dal web. Incapaci di arginare la rete ricorrono alla censura preventiva. Il "diritto all'oblio" poi è solo una furbata per far scomparire dalla rete i loro malaffari ricreandosi così una verginità digitale. Tanto la gente poi dimentica in fretta. 
E mentre il belpaese va inesorabilmente verso una dittatura mascherata da democrazia, l’ «l'Italia giocava alle carte, e rideva e parlava nei bar». Bisogna ammettere che Gaber più di 30 anni fa c'aveva visto giusto. Che fare? Una bella rivolta popolare.

riferimenti:

martedì 21 febbraio 2017

Michelangelo Florio Crollalanza, in arte William Shakespeare

La probabile origine messinese di William Shakespeare, nato nell’aprile del 1564 e spentosi 52 anni dopo, il 23 aprile 1616, nasce da varie considerazioni che hanno come denominatore comune la città dello Stretto, sia nella produzione letteraria del grande drammaturgo che nelle vicende della sua vita. Lo ricorda Nino Principiato su “Messina ieri e oggi”, facendo notare che la commedia “Molto rumore per nulla” (“Much ado about nothing”), scritta da “Shakespeare” tra il 1598 e il 1599, è interamente ambientata a Messina e con personaggi tutti messinesi. Nel 1927 un giornalista romano, Santi Paladino, con un articolo sul quotidiano “L’Impero” dal titolo “Il grande tragico Shakespeare sarebbe italiano”, affermò che il “bardo di Stratford” sarebbe stato il calvinista siciliano Michelangelo Florio (Michel Agnolo), figlio di Giovanni Florio e di Guglielmina Crollalanza. Paladino si basò sul ritrovamento di un volumetto del Florio che conteneva numerosi proverbi che si ritrovano tutti anche nell’“Amleto”, tesi a cui dedicò due libri, già nel 1929 e poi nel 1955, “Un italiano autore delle opere shakespeariane”.
La teoria dell’origine messinese del grande drammaturgo, scrive Principiato, era stata avanzata anche in sede universitaria, nel 1950, dalla cattedra di storia del diritto italiano dell’ateneo di Palermo, dal professor Enrico Besta. Molto più recentemente, Shakespeare italianoMartino Iuvara da Ispica (Ragusa), pubblicò nel 2002 un volume intitolato “Shakespeare era italiano”, in cui riprese le varie tesi esposte nel tempo, arricchendole con alcuni particolari inediti frutto di sue ricerche. «In particolare – precisa Principiato – avrebbe chiarito il mistero del nome italiano del Bardo che, secondo lo studioso ispicese, era Michelangelo Florio, figlio di un medico e di una nobile siciliana, Guglielma Crollalanza, da cui la traduzione inglese di William Shakespeare». La notizia fu «una ghiottoneria per tutti gli organi di stampa, non solo italiani». Lo stesso “Times”, in articolo di Richard Owen, «uscì sulla vicenda con toni sorprendentemente accondiscendenti verso la tesi di Iuvara», secondo cui il vero Shakespeare, cioè Michelangelo Florio, nacque a Messina il 23 aprile 1564 da Giovanni Florio, medico e pastore calvinista di origine palermitana, e dalla nobile Guglielma Crollalanza.
Il piccolo Michelangelo, cioè il futuro William, si rivelò subito un bambino prodigio, dotato di grande genialità e appassionato della lettura. A 16 anni conseguì il diploma del Gimnasium in latino, greco e storia. Giovanissimo, a conferma delle sue doti, scrisse una commedia in dialetto dal titolo “Tantu trafficu ppi nenti”. «A causa delle credenze religiose del padre, Michelangelo (o Shakespeare, se preferite), non più al sicuro a causa dell’Inquisizione, venne prima mandato in Valtellina e poi a Milano, Padova, Verona, Faenza e Venezia. Ebbe anche il tempo di tornare a Messina, ma la sua permanenza nella città dello stretto durò poco», continua Principiato. A 21 anni Michelangelo iniziò il suo personale “giro del mondo”: soggiornò prima ad Atene, dove fu insegnante, poi in Danimarca, Austria, Francia e Spagna. «Tornato ancora una volta in Italia, precisamente a Tresivio, s’innamorò di Giulietta». Ma la storia tra i due «finì in tragedia con il rapimento, per cause religiose, e la successiva morte di quest’ultima». Sconvolto per la morte dell’amata, Michelangelo si trasferì a Venezia ma, dopo che anche il padre per le Martino Iuvarastesse ragioni fu trucidato, decise di mettersi in salvo trasferendosi a Londra. «È qui che Michelangelo Florio cambia identità e diventa il famoso William Shakespeare».
«Lasciatosi alle spalle tutte le paure e i dolori precedenti», “Shakespeare” ebbe finalmente modo di dedicarsi a scrivere per il teatro, continua Principiato. «Le rappresentazioni dei suoi testi ebbero grande consenso tra il pubblico. Ma grande merito del successo andava al dotto e letterato cugino che lo aiutò nelle traduzioni dall’italiano all’inglese e alla moglie, sposata quando il drammaturgo aveva 28 anni, e di 8 anni più grande di lui». Superate le iniziali difficoltà legate al problema della lingua, “Shakespeare” «si impadronì perfettamente dell’inglese, coniando addirittura migliaia di nuovi vocaboli e arricchendo in maniera straordinaria la propria produzione letteraria». Divenne ricco e famoso, e le sue opere molto apprezzate. Morì a Londra il 23 aprile 1616, sempre secondo lo Iuvara. Sicché, “Molto rumore per nulla” sarebbe la versione italiana di “Tantu trafficu ppi nenti”, che Michelangelo Florio di Crollalanza scrisse a Messina intorno al 1579 (manoscritto andato perduto). Ma sono davvero tante le argomentazioni sulla presunta messinesità di Shakespeare, a cominciare da “Amleto”, in cui compaiono i cognomi di due studenti danesi, Rosencrantz e Guildenstern, che frequentarono l’università di Padova e che Michelangelo Florio aveva conoscciuto. Nella stessa opera si trovano poi molti proverbi, pubblicati da Florio, senza pseudonimi, nel volumetto “I secondi frutti”.
L’origine italiana di Shakespeare, continua Principiato, forse può spiegare i molti luoghi, presenti nelle sue opere, che caratterizzano l’Italia e i nomi italiani: “Romeo e Giulietta”, “Otello”, “Due signori di Verona”, “Sogno di una notte di mezza estate” e “Il mercante di Venezia”, oltre a “Molto rumore per nulla”. Poi “La bisbetica domata”, che è di Padova. E ancora: “Misura per misura”, “Giulio Cesare”, “Il racconto dell’inverno” e “La tempesta”, che inizia a Milano. «Più di un terzo (ben 15) dei suoi 37 drammi sono ambientati in Italia». «Nel “Mercante di Venezia” il colore locale è stupefacente: esatte espressioni marinaresche sono poste in bocca a Salanio e Salerio, si parla del traghetto che unisce Venezia alla terraferma e si dà l’esatta Belmont (cioè Montebello, un sobborgo di Venezia) e Padova, che deve essere percorsa da Porzia e Nerissa». Proprio nel “Mercante”, il Bardo «rivela una approfondita conoscenza della legislazione veneziana del tempo, completamente diversa da quella vigente in Inghilterra e che nessun inglese del tempo conosce così bene». E c’è di più: «Il maestro Bellario, citato nel testo, adombra un personaggio realmente esistito e molto famoso nell’ambiente giuridico padovano, il professor Ottonello Discalzio». La gran parte delle opere firmate Shakespeare rivela una conoscenza diretta dei luoghi che Michelangelo Florio ha Michelangelo Florio alias William Shakespeare?visitato durante la sua giovinezza girovaga. E “Giulietta e Romeo” appare chiaramente come una trasfigurazione artistica della storia d’amore vissuta durante la giovinezza.
Nei registri della scuola secondaria di Stratford, la “Grammar School”, non compare il nome di nessun William Shakespeare, annota Principiato. Si sa che l’artista frequentasse a Londra un “Club In”. In quel club, però, non risulta registrato fra i soci nessuno “Shakespeare”, mentre vi risulta registrato Michelangelo Florio. «E’ noto che la sciattezza della biografia di Shakespeare, raffrontata alla grande mole della sua opera teatrale, ha fatto negare a molti studiosi l’autenticità della sua esistenza, e ritenere essere egli il prestanome di personaggi più famosi». I drammi di Shakespeare, poi, «rivelano una straordinaria esperienza secolare». Aveva ad esempio una buona conoscenza della legge, e fece largo uso di termini e precedenti legali: nel 1860 John Bucknill scriveva di lui dicendo che conosceva a fondo la medicina. Lo stesso si può dire delle sue nozioni di caccia, falconeria e altri sport, come pure dell’etichetta di corte. Lo storico John Mitchell lo definisce «lo scrittore che sapeva tutto». Un uomo di lettere? Il padre di William, John, (quello inglese) era un guantaio, commerciava in lana e forse faceva il macellaio. Era proveniente da una famiglia di contadini e piccoli proprietari terrieri (yeomen) del Warwickshire: un suddito rispettato, ma illetterato.
E’ noto che “Shakespeare” conoscesse bene anche la storia romana: sapeva anche che Pompeo aveva soggiornato a Messina, nel 36 a.C. Nella Commedia “Antonio e Cleopatra”, infatti, conoscendo questi fatti storici, parla della casa di Pompeo che è a Messina e proprio lì ambienta l’atto II, scena I: “Messina. In casa di Pompeo. Entrano Pompeo, Menecrate e Menas, in assetto di guerra”». In “Molto rumore per nulla”, commedia degli equivoci, «sono riscontrabili modi di dire e doppi sensi propri della parlata messinese», addirittura “Mìzzeca, eccellenza!” (Atto V scena I). Osserva Principiato: “crollare”, in italiano antico, significava “scrollare”, dimenare qua e là; quindi “crollalanza” è traducente perfetto di “shakespeare”. «L’atto da cui deriva il cognome  risale alla “Germania” di Tacito: “Si displicuit sententia, fremitu aspernantur; sin placuit, frameas concutiunt. Honoratissimum adsensus genus est armis laudare», (capitolo 11). Traduzione: “Se il parere non è piaciuto, [I germanici in assemblea] lo respingono mormorando; se invece è piaciuto [s]crollano le lance. È il modo più onorevole d’approvazione, Nino Principiatolodare con le armi”. E la voce “crollare”, nell’autorevolissimo Tommaseo-Bellini, «dimostra indubitabilmente l’accezione antica di “crollare” che equivale al “concutio” tacitiano e allo “shake” scespiriano».
I biografi, aggiunge Principiato, ipotizzano che Shakespeare abbia maturato la sua vasta conoscenza della legge e la sua accurata familiarità con i modi, il gergo e i costumi degli avvocati dopo essere stato lui stesso, per poco tempo, il cancelliere del tribunale di Stratford. Ipotesi ben poco credibile. E poi: chi conservò i manoscritti di Shakespeare? Attorno a Stratford non ve n’era traccia. «Un religioso del XVIII secolo controllò tutte le biblioteche private nel raggio di 80 chilometri da Stratford-on-Avon senza trovare un solo volume che fosse appartenuto a Shakespeare». E i manoscritti dei drammi, aggiunge Principiato, costituiscono un problema ancora maggiore: «Non risulta che sia stato preservato nessuno degli originali. Trentasei drammi furono pubblicati nel primo in-folio del 1623, sette anni dopo la morte di Shakespeare. E’ da ritenere che tutte le opere fossero in mano ai Florio, che non potevano ufficialmente giustificarne la provenienza». Tutto questo, nonostante tenga ancora banco – ufficialmente – la vulgata della nazionalità britannica del grande artista.
L’opinione maggioritaria tra gli studiosi identifica infatti il drammaturgo con il William Shakespeare nato a Stratford-on-Avon nel 1564, trasferitosi a Londra e diventato attore e contitolare della compagnia teatrale chiamata “Lord Chamberlain’s Men”, proprietaria del Globe Theatre a Londra. Quest’uomo divise la propria vita tra Londra e Stratford, dove si ritirò nel 1613 e dove sarebbe poi morto nel 1616. Di lui possediamo la data di battesimo, il 26 aprile 1564. Oltre ad alcuni particolari sui genitori di Shakespeare, gli storici sono inoltre in possesso del certificato di matrimonio di William – datato 27 novembre 1582 – e dei certificati di battesimo dei suoi tre figli. «La visione scettica afferma invece che lo Shakespeare di Stratford fu semplicemente il prestanome di un altro drammaturgo non rivelatosi». Argomenti a sostegno di questa tesi: «Le ambiguità e le informazioni mancanti nella visione tradizionale e l’affermazione che le opere teatrali di Shakespeare richiedevano un livello culturale Charlton Ogburn(compresa la conoscenza per le lingue straniere) maggiore di quello che si suppone Shakespeare avesse». In più, svariati indizi «suggeriscono che l’autore sia deceduto mentre lo Shakespeare di Stratford era ancora in vita: i dubbi sulla sua paternità espressi da suoi contemporanei».
Gli “stratfordiani” sostengono che Shakespeare avrebbe potuto frequentare la The King’s School di Stratford fino all’età di quattordici anni, dove avrebbe studiato i poeti latini e le opere teatrali di autori come Plauto e Ovidio. Ma si tratta di semplici congetture, obietta Principiato, perché «non esistono registri di ammissione o di frequenza che parlino di lui in alcuna scuola secondaria, college o università». Molti “anti-stratfordiani”, poi, si interrogano sul trattino che spesso appare nel nome, spezzandolo in due (“Shake-speare”): secondo loro indica che si tratti di uno pseudonimo. Quel trattino, ad esempio, appare sul frontespizio dei “Sonetti” del 1609. Uno studioso di Oxford come Charlton Ogburn fa notare che, fra le 32 edizioni delle opere di Shakespeare pubblicate prima del “First Folio” del 1623 in cui l’autore veniva menzionato, il nome conteneva il trattino in ben 15 casi, quasi la metà. «Ciò è molto significativo, poiché rafforza la tesi del cognome composto: scrolla = shake, lanza/lancia=speare». Altre stranezze, infine, sulla sua morte: nel 1700 Richard Davies scrisse che morì da cattolico, «frase che forse potrebbe confermare la circostanza che egli fosse in precedenza calvinista, come Michelangelo Florio, per poi convertirsi al cattolicesimo». Ma soprattutto: «Quando muore, il 23 aprile 1616, nessuna commozione né lutto nazionale si registrano in Inghilterra, quasi fosse uno straniero».

fonte: http://www.libreidee.org/

false flag: sotto falsa bandiera

L’Occidente è precipitato in una nuova epoca di terrore.
La strage di Charlie Hebdo e gli attacchi di Parigi hanno sprofondato l’Europa nella morsa della paura, spingendo le nazioni ad adottare misure estreme com’era successo agli USA all’indomani dell’11 Settembre. Gli attentati lasciano però una scia di anomalie e dubbi, di coincidenze inspiegabili e quanto meno ambigue, che riecheggiano drammaticamente la strategia del False Flag.
Cosa sono i False Flag? Per ottenere il consenso dell’opinione pubblica e l’accettazione di gravi sacrifici, l’unico modo è che si palesi una «minaccia estrema e globale». I False Flag sono operazioni belliche “sintetiche” ideate per fare credere che l’attacco sia stato effettuato da gruppi diversi rispetto ai reali esecutori, al fine di addossare loro la responsabilità di quanto accaduto, legittimando così eventuali rappresaglie.
La storia come strumento di manipolazione. Le menzogne diventano così “storia” per giustificare spirali di violenza e nascondere gli interessi delle oligarchie. I mass media entrano in scena a questo punto per veicolare la propaganda bellica e per promuovere come giuste le rivendicazioni del potere.
Nell’universo editoriale italiano, fatto di soggetti che per vendere una copia in più ucciderebbero a sangue freddo la madre e che, per pubblicare, non esitano a scrivere tutto e il contrario di tutto, purché piaccia al padrone di turno, la figura di Enrica Perucchietti si staglia per anticonformismo e prolificità. Non so quanti libri questa giovane studiosa riesca a pubblicare in un anno, ma so che sono sempre numerosissimi e – ed è la cosa che vale di più – mai banali.
Questo è il caso di un agile saggio, uscito nel mese di giugno per i tipi di Arianna Editrice, dal titolo False Flag – sotto falsa bandiera. Strategia della tensione e terrorismo di Stato. In circa 250 pagine, l’Autrice delinea un sintetico ma non superficiale quadro delle False Flag Operations, vale a dire di quelle operazioni che vengono concepite da un soggetto A affinché, una volta portate a compimento, la colpa delle medesime venga fatta ricadere su un soggetto B e non su colui che le ha concretamente realizzate e portate a termine. Si tratta di operazioni la cui genesi affonda le sue radici nel più lontano passato, ma ovviamente la Perucchietti parte dalla fine dell’Ottocento, in particolare dalle modalità con cui gli Stati Uniti diedero il via al conflitto inteso a smantellare gli ultimi resti dell’impero coloniale spagnolo (1898), per arrivare fino ad oggi.
Lo studio è estremamente documentato, ricco di riferimenti bibliografici e sitografici che tendono sempre a supportare concretamente le affermazioni fatte dall’Autrice, la quale, dando spazio alla narrazione di eventi diversi (dall’affondamento del “Lusitania” all’incendio del Reichstag, da Pearl Harbour all’11 settembre 2001), traccia un’accurata e molto attendibile descrizione delle “operazioni sotto falsa bandiera”.
Uno dei meriti maggiori dell’opera è il suo impegno a mantenersi il più possibile lontano dai pregiudizi, dalle tesi preconfezionate, per lasciare parlare gli eventi e tutta la documentazione che sugli eventi stessi è stata raccolta e che, sulla maggior parte di essi, getta ombre che è eufemistico definire altamente inquietanti, dalla controversa questione dell’attentato alle Torri Gemelle di New York alle modalità con cui da tempo i servizi di intelligence di vari Paesi commissionano e fanno eseguire a manovalanza di soggetti terzi atti che vengono poi definiti come terroristici, consentendo una facile gestione delle opinioni pubbliche di Paesi che – a ben guardare – avrebbero molto di più da preoccuparsi dei loro governi che dei cosiddetti (molto cosiddetti…) terroristi.
In particolare, la Perucchietti dedica una grande attenzione alla formulazione di quella che è la domanda fondamentale su eventi del genere, che è la seguente: cui prodest, cioè “a chi giova”? E, con grande talento anche di scrittura, ci mostra come, all’interno di queste peculiari operazioni, i vantaggi conseguiti dalle dirigenze politico-burocratico-finanziarie sono di gran lunga superiori, in termini di consolidamento del loro potere, dei danni che dovrebbero o potrebbero avere subito.
In definitiva, siamo di fronte a un libro la cui lettura suggerisco a chiunque voglia tenere conto di un fatto fondamentale: la guerra mediatica è da tempo la maggiore realtà bellica del mondo contemporaneo e, al suo interno, la virtualità reale ha preso di gran lunga la prevalenza sulla realtà virtuale. Esserne consapevoli, tenerne conto, imparare a leggere la realtà sulla base di queste nuove categorie interpretative, è fondamentale per chiunque desideri non adagiarsi in un’interpretazione dell’esistente da talk show di prima serata, quelli dove c’è sempre una tesi falsa da sostenere e un capro espiatorio da sacrificare alla (scarsa) intelligenza del pubblico.
Come vecchio studioso di queste problematiche, mi permetto di consigliare a tutti la lettura di questo libro, che non fornisce tesi preconfezionate, ma sollecita l’intelligenza e le capacità speculative del lettore per indurlo a riflettere più in profondità su eventi che gli sono stati presentati in un modo, e magari – in realtà – sono diversissimi da come gli sono stati presentati. La storia e la politica sono eventi da sottoporre a revisione continua, per approfondirne la conoscenza, e l’Autrice lo fa con professionalità e maestria. Forse scrive con tanta prolificità perché immagina che, presto, su certi argomenti si potranno sostenere solo tesi consentite: le altre saranno MESSE AL BANDO. E’ la democrazia totalitaria, signori miei, dovremo farcene una ragione: saremo “liberi” di dire tutti la stessa cosa…
http://www.controinformazione.info/false-flag-sotto-falsa-bandiera/#

fonte: http://alfredodecclesia.blogspot.it/

la truffa del sistema monetario e bancario

 
“… Pochi comprenderanno questo sistema (assegni e credito), coloro che lo comprenderanno saranno occupati nello sfruttarlo per far soldi, il pubblico forse non capirà mai che il sistema è contrario ai suoi interessi”.
Lettera spedita da un membro della famiglia Rothschild alla Ditta Kleheimer, Morton e Vandergould di New York in data 26 giugno 1863
“Oggi la nostra moneta nasce di proprietà della banca che la emette prestandocela. Noi vogliamo che nasca di proprietà dei cittadini e che sia accreditata ad ognuno come reddito di cittadinanza.
Per scrivere questa frase che è valida per tutte le monete in circolazione sono occorsi 36 anni di studi universitari (tesi di laurea, convegni ecc.) presso l’ateneo di giurisprudenza di Teramo e “La Sapienza” di Roma.
Poiché democrazia significa sovranità politica popolare, il popolo deve avere anche la sovranità monetaria che di quella politica è parte costitutiva ed essenziale in un sistema di democrazia vera o integrale in cui la moneta va dichiarata, a titolo originario, di proprietà dei cittadini sin dal momento della sua emissione”. - Prof. Giacinto Auriti -
Come è ormai risaputo viviamo in una bolla di truffe e menzogne, con sempre la medesima origine, quanto segue nasce come una guida sul come difendersi dalla frode dei mutui bancari ma inevitabilmente nel farlo mette allo scoperto tutto l'inganno che circonda il criminale sistema monetario e bancario.
E' un argomento che abbiamo già affrontato in passato, l'ultima volta dello stesso autore : Con il trattato di Maastricht la BCE diventa una istituzione indipendente dal potere politico il che equivale ad ALTO TRADIMENTO e lo faremo  ancora perché è un argomento di vitale importanza per tutti, in questo caso dettagliato al massimo per una comprensione completa confronti autorevoli.
Come sempre al finale gli articoli correlati per gli approfondimenti. 
Quello che possiamo fare quì e ora è aderire alla causa collettiva promossa dall'Avvocato Alfonso Marra : Denuncia contro l'espropriazione della sovranità monetaria, il signoraggio e la magistratura corrotta per coloro che vogliono presentarla, siamo a disposizione per qualsiasi chiarimento, al momento è l'unica strada da intentare, se attendiamo i politici ....
Vediamo ora il satanico sistema ...

Avv. Marco Della Luna 
26.07.15


I MUTUI BANCARI SONO UNA FRODE: COME DIFENDERSI



“Voglia il tribunale dichiarare inesistente o nullo per illiceità l’apparente contratto di mutuo in questione, condannando la banca a restituire al cliente tutti gli importi percepiti a titolo di capitale, interesse e commissioni”.

Rischio Banche - Difendi i Tuoi
L’intero sistema monetario e creditizio è fondato sull’inganno e sull’ignoranza, e si regge sulla connivenza delle istituzioni. Per sua natura produce inevitabilmente ricorrenti disastri, e costanti profitti per chi lo manovra.

Espongo di seguito un suo aspetto rilevante per la vita quotidiana, ossia alcuni argomenti giuridico-economici che dimostrano che i mutui e in generale i prestiti delle banche sono o inesistenti, oppure nulli perché illeciti. Questi argomenti sono fondati su norme e realtà certe, sono perfettamente controllabili, e possono essere usati per opporsi in causa alle pretese delle banche; ma non è affatto certo che i giudici li capiscano e li accettino, e che applichino le norme di legge che dovrebbero applicare. Farlo, infatti, sarebbe pericoloso per la carriera del magistrato che osasse tanto, equivalendo a mettersi contro il sistema. In tutte le società e in tutte le epoche, i giudici, nel complesso, difendono il sistema esistente, gli interessi costituiti, le leggi di fatto, non quelle solo scritte sulla carta, anche se, ovviamente, si presentano come i loro tutori.

Finora ho visto giudici che, davanti a questi argomenti, per evitare rischi, se li capiscono, fingono che non siano stati nemmeno formulati, oppure dicono che si tratterebbe di scelte politiche, oppure tirano fuori altre frottole e pretesti.

Però se farete causa a migliaia e migliaia contro le banche mettendo in evidenza questi principi evidentissimi di diritto e realtà, e facendoli percepire dall’opinione pubblica, sarà sempre più facile che crolli il muro di finzione, di ignoranza e di connivenza delle istituzioni. Connivenza che si sta spingendo, con la legge del bail-in, a scandalosi picchi di scelleratezza.

INESISTENZA DEI MUTUI (PRESTITI) – OMESSA DAZIONE DI MONETA – INADEMPIMENTO

I supposti contratti di mutuo e simili (apparenti prestiti) in realtà non esistono, perché il mutuo viene in esistenza solo quando il prestatore effettivamente consegna “danaro” al prestatario, e di fatto le banche non consegnano mai “danaro”, dato che il “danaro” è la moneta legale, cioè le banconote emesse dalla BCE, e non accrediti contabili.

A norma dell’art. 1813 CC,
“Il mutuo è il contratto col quale una parte consegna all’altra una determinata quantità di danaro o di altre cose fungibili, e l’altra si obbliga a restituire altrettante cose della stessa specie e qualità”.
Il mutuo è un contratto di natura reale, re perficitur: viene in essere con la dazione della cosa mutuata – denaro, nel caso di mutuo di denaro. Prima della dazione non è in essere. Dunque prima della dazione non può spiegare effetti.

Non basta, dunque, per porre in essere un contratto di mutuo, redigere e firmare una convenzione e chiamarla “contratto di mutuo”. Un siffatto, sedicente contratto non contiene la prova della dazione di moneta, anzi contiene – come si preciserà – la prova della sua non dazione. Non contiene quindi la prova della venuta in essere, del perfezionamento, del mutuo. Come si vedrà nel proseguimento, il rapporto monetario intercorso consiste nella dazione di una promessa della quantità di moneta, ma non di moneta.

Si noti che “moneta” “denaro”, in base al Codice Civile, è la valuta legale in Italia, ossia l’Euro emesso dalla Banca Centrale Europea, unico soggetto legittimato a emettere moneta nell’Eurozona, in virtù del Trattato di Maastricht.

Il Codice Civile, compreso l’art. 1813, conosce solamente la moneta legale. Ovviamente, non costituisce moneta legale un qualsiasi titolo denominato in moneta legale. Una cambiale o un assegno o un bonifico o un qualsiasi strumento finanziario da 10.000 Euro o Dollari non sono 10.000 Euro o Dollari. L’art. 105 del Trattato di Maastricht stabilisce che l’unica forma di moneta legale è la banconota (oltre al conio metallico), e ne riserva l’emissione alla BCE. Quanto ciò sia concretamente e applicativamente vero si vedrà in seguito, e anche studiando il sistema di pagamenti transfrontalieri entro l’Eurozona, detto Target 2.

La non-analogia, la non-assimilabilità, la non-interscambiabilità tra moneta legale e “moneta” contabile bancaria è determinata dalla diversità giuridico-ontologica tra la prima e la seconda, cioè dal fatto che la prima è una carta-valore, ossia una carta che ha un potere d’acquisto ma non ha natura di credito (non incorpora alcun rapporto di credito-debito), mentre la seconda è un credito (una registrazione contabile creditoria) cui corrisponde un debito (una registrazione contabile debitoria), e che può essere speso perché è trasferibile da un soggetto a un altro, e il trasferimento di questo credito è inteso, vale, come pagamento o prestito. Il fatto che lo pseudo-denaro bancario è in realtà un credito verso la banca che lo emette o che te lo accredita, implica che se questa banca fallisce tu puoi perdere in tutto o in parte questo pseudo-denaro. Esso infatti dipende, per la sua esistenza, dalla solvibilità della banca. Invece il denaro vero ha un valore che, non essendo un credito, non dipende dalla solvibilità di alcuno. E questo dimostra definitivamente che il preteso denaro bancario non è denaro, sicché non può essere oggetto di mutuo, e i mutui concessi con esso sono nulli e non vanno rimborsati, né su essi va pagato un interesse – a termini di legge. Ma in mezzo mondo i politici-criminali al servizio dei banchieri truffatori stanno introducendo norme per scoraggiare, limitare e sostanzialmente abolire l’uso del denaro vero, allo scopo che la gente non possa più capire la differenza tra questo e lo pseudo-denaro dei banchieri, e che sia sottomessa alle loro truffe, per esempio perdendo i risparmi per effetto del meccanismo del bail in (ultimamente introdotto anche in Italia) quando la banca diviene insolvente (il che avviene, solitamente, per effetto di truffe dei banchieri stessi). I politicanti-criminali mirano a privare la gente della possibilità di avere denaro vero, al fine di porre la gente stessa, anzi tutta la società. in balia delle banche.

NeuroSchiavi
Per approfondire la natura non monetaria dello pseudo-denaro bancario, consideriamo l’operazione di bonifico. Quando Tizio esegue un bonifico a Caio, che cosa avviene? Avviene che Tizio, che ha un saldo attivo nel suo conto presso la sua banca X, ordina a questa di sostituire a lui Caio nella posizione di creditore, e a se stessa la banca di Caio nella posizione di debitrice. Cioè il bonifico è una doppia novazione soggettiva del rapporto di credito tra bonificante e banca: cambiano i due soggetti di questo rapporto: al posto di Tizio, subentra Caio, come creditore; e al posto della banca di Tizio subentra la banca di Caio, come debitrice. Quindi il bonifico è il trasferimento di un credito, che non è una dazione di danaro.

Ma, tornando al modo di erogare credito delle banche, la traditio pecuniae, la dazione di denaro, non avviene nemmeno con un “accredito” creato dal nulla, su un conto corrente, consistendo questo accredito meramente nel digitare un importo, da parte nella banca, in un conto di disponibilità – operazione elettronica in cui nessun denaro viene spostato -; e altresì per il fatto stesso che accreditare, ossia creare una disponibilità di un saldo attivo (su un conto di disponibilità) è creare la disponibilità di un credito, e non di danaro. Quando una banca accorda un apparente prestito (mutuo), contabilmente attiva due conti:
  • un conto di disponibilità per il cliente, in cui segna la somma in questione come proprio dare e come avere del cliente, nel senso che il cliente potrà usare il saldo attivo di questo conto trasferendolo in tutto o in parte a soggetti verso cui vuole eseguire pagamenti; quando trasferisce l’intero importo del detto credito, il saldo va a zero;
  • un conto di debito, in cui, al momento dell’erogazione del “prestito” (cioè dell’azzeramento del saldo del conto di disponibilità) registra la detta somma come proprio avere e dare del cliente.
Ma – si ripete – ciò che viene “messo” nel conto di disponibilità è solo un insieme di cifre digitate, non denaro (moneta legale); e il numero composto di queste cifre è un credito (di disponibilità, e salvo il rimborso) del cliente verso la banca. Non è denaro. Il denaro non è mai un credito, non incorpora un’obbligazione o un diritto di credito.



Gli apparenti contratti di mutuo spesso contengono la prova che la banca non ha eseguito alcuna traditio pecuniae, che non ha cioè trasferito moneta agli attori, e che si è limitata a digitare un numero nel conto di disponibilità. E lo provano espressioni facilmente riconoscibili. Ad esempio, il contratto dichiara che la banca ha prestato il denaro o erogato la somma“mediante accredito”, “mittels Gutschrift”; oppure il mutuatario dichiara“di aver ricevuto, mediante accreditamento in un conto a proprio nome aperto presso la direzione della Cassa di Risparmio stessa, la somma di… …”

In una causa in cui si contesti l’inesistenza di un siffatto mutuo, si può chiedere al giudice che, se non gli risulta abbastanza chiaro dai documenti come quelli sopra indicati, disponga una perizia o CTU per accertare che l’erogazione dell’apparente mutuo in questione è avvenuta con le modalità descritte sopra nonché dal prof. Werner nel suo paper allegato all’opposizione, ossia senza movimentazione di fondi della banca da altri conti, senza riduzione di altri fondi, senza diminuzione di poste di bilancio, bensì mediante mera scritturazione, a costo zero per la banca, di un numero nel conto di disponibilità. Il nominando CTU non dovrà fare altro che ripetere sulla controparte la verifica eseguita dal prof. Werner sulla banca da lui presa in esame, per accertare che non vi è stata alcuna uscita di moneta.

Da quanto detto sopra, consegue anche che la banca non presta denaro, cioè valuta legale, cioè euro, ma consegna al supposto mutuatario sue proprie promesse di pagamento di quantità di moneta legale che non possiede e che, a livello di aggregati, non esiste (quindi sono promesse a vuoto), si ha che il capitale prestato è 0, quindi qualsiasi interesse preteso è infinito, dato che qualsiasi numero, diviso per zero, dà infinito. Dunque, con questo sistema bancario, il superamento della soglia sussiste sempre.

Una ulteriore prova che il denaro bancario non è denaro vero, ma falso, fraudolentemente spacciato come denaro con la complicità di chi dovrebbe impedirlo, ci viene dall’istituzione nota come Target 2. Il funzionamento e la stessa esistenza di Target 2, la piattaforma per pagamenti interbancari nell’Eurozona (e non solo), dimostrano che il denaro sui conti correnti bancari, anche se denominato “euro”, non è l’euro, e non è creato dalla BCE ma dalle banche dei singoli paesi aderenti. Infatti, se fosse l’euro“vero”, l’euro-valuta legale della BCE, per fare un bonifico di 1.000 euro dal mio conto corrente italiano a quello del mio fornitore in Germania, la mia banca opererebbe quando fa un bonifico a un altro conto corrente italiano, a un altro conto corrente ABI, anziché passare per Target 2, cioè chiedere alla Banca d’Italia di prestarle 1.000 euro della BCE (e la Banca d’Italia lo fa indebitandosi verso la BCE), con cui viene eseguito l’accredito sul conto corrente tedesco. Infatti, l’euro vero disponibile al privato, ossia la banconota e il conio, è egualmente spendibile e accreditabile sui conti correnti direttamente (senza cioè passare per le banche centrali) in qualsiasi paese dell’Eurozona. Il che dimostra in modo diretto e compiuto, che gli “euro” segnati sui conti correnti italiani non sono veri euro (la valuta legale), non sono emessi dalla BCE, sono diversi anche dagli “euro” segnati sui conti correnti tedeschi (greci, spagnoli, finlandesi…), e non sono l’Euro, la valuta legale del SEBC, di Maastricht, l’unica ammessa e lecita. Sono una moneta privata, creata internamente a ciascun sistema bancario nazionale, e diversa per ogni sistema bancario (cioè per ogni paese). In Italia, sono la moneta dell’ABI. Contabilizzarla al medesimo modo e con la medesima denominazione dell’Euro vero, è scorretto, ingannevole, illecito. E’ un’elusione del Trattato di Maastricht.

Insomma, non è possibile sostenere in buona fede che la dazione di denaro bancario, ossia di un accredito, sia una dazione di danaro ai fini della venuta in essere di un mutuo. Ma ovviamente molti giudici sceglieranno di stare dalla parte del sistema, degli interessi costituiti.


NULLITA’-INESISTENZA E ILLICEITA’ DEL CONTRATTO

In ogni caso, i contratti come quelli sopra descritti sono nulli perché illeciti, contrari alla legge; quindi niente è dovuto alla banca per capitale o per interessi. Infatti,
  • o si afferma che ciò che le banche di credito danno negli apparenti mutui è (considerabile ai fini dell’attuazione del mutuo come) danaro – e allora, per far salvo il mutuo, si va contro al TUB (DLT 385/1993 art. 10, c. 1: “La raccolta di risparmio tra il pubblico e l’esercizio del credito costituiscono l’attività bancaria”) e al Trattato di Maastricht, art. 105, che riserva al SEBC la creazione della moneta;
  • oppure si riconosce che non è danaro e che quindi non vi è mutuo, nel senso spiegato al punto 1.
Se si opta per la prima ipotesi, allora si dovrà anche riconoscere che i bilanci delle banche sono falsi, in quanto non espongono i ricavi da creazione monetaria; e per conseguenza vi è una corrispondente evasione fiscale.

La Moneta di Satana
Premettiamo che gli argomenti che seguono hanno ricevuto di recente una conferma da parte di papers della Bank of England conferma che riportiamo in fondo al presente motivo, e che non consente ulteriori elusioni dei problemi giuridici di seguito posti. Chi diversamente sostiene, sembra ignorare che il Codice Civile e le norme di esso che, in particolare, che regolano i rapporti in esame, conoscono soltanto il danaro legale, ossia la moneta legale, cioè le banconote, ossia carte-valore non contenenti obbligazioni o crediti, mentre al contrario le transazioni e i contratti con le banche hanno prevalentemente, e specificamente nel nostro caso, come oggetto rapporti di credito-debito, quali sono gli assegni, i bonifici, gli attivi di conti correnti. Chi diversamente sostiene equivoca, invece, tra moneta legale (cartamoneta) e mezzi monetari “obbligazionali” (scritturali, contabili, creditizi, comunque non legali), li confonde, non li distingue, equipara ai primi i secondi.. Si potrebbe obiettare che i detti argomenti sarebbero volti a contestare il vigente sistema bancario come disciplinato dal TU bancario, e che contrasterebbe con l’ordinamento positivo. Niente di più erroneo: le argomentazioni in parola sono fondate sul diritto positivo, come di seguito si espone, ma come era già stato spiegato nella parte precedente di questo motivo.

Innanzitutto, il Trattato di Maastricht riserva alla BCE (rectius: al Sistema Europeo delle Banche Centrali) la creazione di moneta, cioè della moneta legale, o cartamoneta (Art. 105), che è quindi l’unica valuta legale; mentre il T.U. bancario autorizza le banche all’esercizio del credito (ossia al prestito della raccolta, al prestito di denaro già esistente) ma non alla creazione di mezzi monetari (DLT 385/1993 art. 10, c. 1: La raccolta di risparmio tra il pubblico e l’esercizio del credito costituiscono l’attività bancaria). Per contro, e in violazione di queste norme di diritto positivo, le banche, applicando il principio della riserva frazionaria ([1]), ossia il principio per il quale le banche di credito, possono prestare un multiplo – in Italia, oggi, fino a 50 volte – del totale dei depositi detenuti – depositi che, a loro volta, non sono di moneta legale (se non per millesimi) ma consistono di crediti (bonds e accrediti da altre banche) . In tal modo il sistema bancario, prestando, crea mezzi monetari – cosa che il citato art. 10 non gli consente, e che costituisce quindi, in base al diritto positivo, un’attività illecita, rispetto a cui il giudice, ogni volta che si pronuncia, può o dichiarare la situazione di illegalità e sanzionarla, oppure evitare il merito. Il sistema di produzione della moneta scritturale bancaria da parte delle banche di credito, ora “banche universali” perché fanno anche “investimento” (ossia speculazioni), si sostanzia nel fatto che, se Tizio riceve un prestito di –poniamo- un assegno circolare di 1.000 Euro della banca 1 e lo dà a Caio in estinzione di un debito, e Caio lo deposita sul suo conto corrente presso la banca 2, la banca 2 potrà, in base a questo incremento dei depositi da essa detenuti, prestare il 90% di 1.000, cioè 900; e i 900, depositati nella banca 3, consentiranno a questa di prestare 810… e così via. In tal modo, il sistema creditizio non si limita a intermediare, ma moltiplica il denaro, il money supply – cosa che non gli è consentita dalla legge positive, e su cui quindi il giudice non deve consentire che la banca guadagni.



In realtà, come recentemente provato dal prof. Richard Werner (vedi infra), la banca non opera nemmeno col principio della riserva frazionaria, ossia non attinge (frazionalmente) a riserve, non ne diminuisce l’importo, nel prestare, proprio perché in realtà opera come descritto sopra nel caso di specie, cioè digitando ex nihilo un importo in un conto di disponibilità creato ad hoc, senza trasferimenti da altre poste o fondi di bilancio. Quindi l’illegalità è ancora più grave e radicale.

Ma che cosa emette la banca, quando presta? Eroga non moneta legale, bensì mezzi monetari, virtual money, consistenti in promesse di pagamento o ricognizioni di debito (assegni circolari, lettere di credito, promissory notes) obbliganti la banca emittente a un solvere formalmente consistente in una dazione di moneta legale, ossia cartamoneta (un assegno circolare di 100 Euro della banca Alfa è un titolo di credito che obbliga la banca a pagare 100 Euro in contante al legittimo portatore, a vista. Ma dato che, in sistemi a copertura frazionale, la banca detiene in contante solo una minima parte del totale delle promesse di pagamento che ha emesso, e nondimeno queste promesse sono accettate e accreditate come se fossero esse stesse denaro – dato ciò, si deve dire che le banche creano money supply anche in questo senso, ossia facendo accettare come moneta legale le loro promesse di moneta legale. L’emissione di promesse di pagamento bancarie scoperte, o coperte solo in minima parte (pratica in cui si sostanzia, in generale e in questo caso particolare, l’erogazione del c.d. credito bancario), è un atto non di esercizio del credito, ma di creazione di mezzi monetari dal nulla, che le banche esercitano abusivamente, anche in violazione del trattato di Maastricht, che riserva alla BCE, in via esclusiva, la funzione di emissione della moneta Euro.

Inoltre, è un atto che alla banca, a fronte della creazione di un matching account che va in attivo, per la banca (cioè le procura ricavi) a misura che il cliente preleva dal conto di disponibilità, non comporta un costo, una diminuzione, un’uscita patrimoniale, o al più comporterebbe (ma non è così) un’uscita pari alla riserva frazionaria applicabile, cioè circa 1/50 – rectius, comporterebbe un assorbimento, (una diminuzione) della capacità di ulteriore creazione psudo-monetaria. La banca, in un sistema monetario a riserva frazionaria, eroga a costo frazionario. Ma, come già detto, non è nemmeno questo, ciò che accade nell’erogazione del credito.


Da dove provengono i “soldi” che la banca presta o dichiara di prestare e contabilizza come prestati? In proposito vi sono da tempo tre teorie:
  • La teoria "ufficiale", recepita dall’intenzionalmente fuorviante linguaggio del legislatore: la banca è un’intermediaria finanziaria, cioè presta i soldi della raccolta: tanto raccoglie, tanto può prestare. Da un lato riceve depositi, e dall’altro lato li presta, applicando una forbice di interessi, e guadagnando su questa e sulle commissioni; quindi, se presta 100, in bilancio deve registrare un calo di cassa di 100, e un incremento di 100 dei crediti. Ovviamente, ogni mancato rimborso dei prestiti concessi è una pari perdita. La quantità di liquidità, il money supply, è generata interamente dalla banca centrale di emissione e non dipende dalla quantità di credito erogato dalle banche. Questa la teoria per il popolo bue, i mass media e i benpensanti.
  • La teoria per gli “istruiti”, insegnata all’università, è quella della riserva frazionale: la singola banca può prestare un multiplo delle sue riserve, cioè può creare moneta creditizia o scritturale o contabile per un multiplo delle sue riserve – diciamo dieci volte – emettendo bonifici, lettere di credito, assegni etc. E siccome questi mezzi di pagamento possono essere depositati in altre banche, andando così ad aumentare le loro riserve, essi mettono queste altre banche in condizioni di emettere ulteriore moneta contabile. L’effetto complessivo è di una moltiplicazione reciproca da parte del sistema bancario, in virtù della quale, se la banca centrale opera un incremento iniziale di 1.000 di moneta legale, con un moltiplicatore di 10 abbiamo un aumento di liquidità totale, nel sistema, di 9.900. La banca, quindi, non è un semplice intermediario finanziario, e l’uso di questa definizione, anche da parte dei testi di legge, è ingannevole. L’attività creditizia delle banche, comportando la creazione di mezzi monetari privati accettati anche dal settore pubblico (con l’assegno circolare della banca voi potete pagare le tasse o il prezzo di un terreno all’asta del tribunale), è in contrasto con la legge, come già spiegato. In ogni caso, poiché la banca, secondo questa teoria, intacca frazionalmente le sue riserve per erogare il prestito, necessariamente ad ogni erogazione le sue riserve in bilancio devono ridursi in proporzione al rapporto frazionario.
  • La terza teoria ("quella reale" NdR) è che la banca, ogni banca, individualmente crei direttamente i mezzi monetari che presta, senza dipendere dalla raccolta né dalla moneta primaria della banca centrale, semplicemente come ha fatto c.p. ed è dichiarato nel contratto di “mutuo” de quo: aprendo un conto di disponibilità intestato al cliente e scrivendoci sopra l’importo che intende prestare, senza attingere dalla cassa e senza usare o intaccare le riserve. Quindi crea moneta creditizia al 100% ex nihilo e la presta. O più esattamente la crea con l’atto del metterla a disposizione o prestarla. Il prestato (il messo a disposizione) non preesiste al prestare (al mettere a disposizione): it is lent into existence. L’incompatibilità col Tub e con Maastricht è totale. Questa capacità di creare mezzi monetari è la vera peculiarità della banca, conferita di fatto (anche se non di diritto) dalle istituzioni che stanno al gioco dei banchieri disapplicando la legge, e che rende il prestare della banca qualitativamente diverso dal prestare di qualsiasi altro soggetto, perché qualsiasi altro soggetto presta solo denaro che si è procurato in precedenza in cambio di qualcosa (oppure con una rapina, un furto, una frode…); sicché, se non recupera quanto ha prestato, soffre una perdita vera e propria; mentre la banca no, quindi può sopportare molto bene le perdite sui crediti e non ha bisogno di scaricarle sul trattamento salariale dei dipendenti o sui livelli occupazionali, né sui depositi dei clienti (bail in). Le leggi che stanno introducendo il bail-in sono quindi del tutto ingiustificate sul piano economico come su quello giuridico, veri atti criminali della politica verso i cittadini e a beneficio dei banchieri truffatori.
Che Cos'è il
Signoraggio Bancario
Orbene, che le cose stiano come spiega questa terza teoria, è stato dimostrato scientificamente dal prof. Richard Werner dell’Università di Southampton mediante un esperimento, che è stato filmato da una troupe televisiva. Su International Review of Financial Analysis – 36 (2014), Werner ha pubblicato un paper su questo esperimento 1, col titolo Can banks individually create money out of nothing? – The theories and the empirical evidence.[2]

L’esperimento è stato molto semplice: previo accordo con un’altra Raiffasenbank, la Raiffeisenbank Wildenberg, una banca cooperativa della Bassa Baviera inserita in una rete di molte banche cooperative servite da un unico sistema contabile elettronico, il 07/08/13 Werner personalmente si fece erogare un mutuo di 200.000 Euro. Prima e dopo l’erogazione, e di nuovo il giorno dopo, egli si fece stampare il bilancio (balance sheet, situazione contabile) della banca per confrontare il suo stato prima e dopo l’erogazione del mutuo. Dal confronto tra le due situazioni, risultò che la banca aveva aumentato i propri crediti di 200.000, mentre non vi era stata alcuna variazione in meno vuoi delle riserve, vuoi di alcun altro conto o fondo.

Quindi la banca aveva effettivamente aumentato il proprio attivo patrimoniale a costo zero proprio con l’atto del prestare. In effetti, aveva creato un conto di disponibilità in favore del mutuatario Werner e vi aveva digitato dentro un importo, accreditandosi al contempo la medesima somma. Sarebbe interessante controllare se, quando il prestito viene rimborsato, le varie banche cancellino o non cancellino questa posta attiva. La scritturazione contabile operata nell’erogazione da parte dei funzionari della banca registra:
Account overview
EURCreditLiabilitiesBalanceNo. contract
Current accountLoan200,000200,000200,000-200,00011
Bank sum total200,000200,0000,002
Io So e Ho le Prove
Confessioni di un
manager bancario
Cioè i mezzi monetari, l’oggetto del prestito, sono creati semplicemente registrando ex nihilo un debito contro un credito, con un’operazione contabile esclusiva e peculiare delle banche, che nessun altro operatore economico potrebbe compiere. Ma, osserva questa difesa, a quanto ammontano i mezzi monetari così creati ? A 200.000, cioè la“somma” prestata, o a 400.000, ossia la somma prestata al cliente più il credito che la banca ha registrato a proprio avere? Se questo credito è in qualche modo utilizzabile dalla banca come (se fosse) moneta, allora la creazione monetaria totale nel prestito di 200.000 è di 400.000.

Questo esperimento (il quale ha ulteriori aspetti e corollari, che per brevità qui si tralasciano) conferma la terza teoria, quella della creazione ex nihilo, confutando le altre due, cioè quella della banca come intermediaria finanziaria, e quella della riserva frazionaria, dato che ambedue ritengono che un prestito possa essere erogato soltanto usando denaro preesistente. D’altronde, già la Fed e la Bank of England [3], recentemente, avevano pubblicato papers 3 da cui appare che il grosso, circa il 97% della liquidità (M1), consiste in denaro bancario privato (contabile, scritturale, creditizio), e solo il resto in legal tender, ossia moneta legale creata dalle banche centrali di emissione: euro-note. E molti l’avevano capito in occasione della crisi finanziaria del 2008, in quanto si spiegava che la causa del liquidity crunch (restrizione della liquidità) era… il credit crunch (restrizione del credito bancario). Quindi il money supply è creato dal prestito bancario e, dopotutto, Werner ha confermato, col suo esperimento, ciò che già si sapeva e vedeva. I tempi erano maturi… per dirlo.

Del resto, il funzionamento e la stessa esistenza di Target 2, la piattaforma per pagamenti interbancari nell’Eurozona (e non solo), dimostrano che il denaro sui conti correnti bancari, anche se denominato “euro”, non è l’euro, e non è creato dalla BCE ma dalle banche dei singoli paesi aderenti. Quindi è pseudo-denaro, non è moneta legale. Infatti, se fosse l’euro“vero”, l’euro-valuta legale della BCE, per fare un bonifico di 1.000 euro dal mio conto corrente italiano a quello del mio fornitore in Germania, la mia banca opererebbe così come quando fa un bonifico a un altro conto corrente italiano, a un altro conto corrente ABI, cioè, anziché passare per Target 2, cioè chiedere alla Banca d’Italia di prestarle 1.000 euro della BCE (e la Banca d’Italia lo fa indebitandosi verso la BCE), con cui viene eseguito l’accredito sul conto corrente tedesco. Infatti, l’euro vero disponibile al privato, ossia la banconota e il conio, è egualmente spendibile e accreditabile sui conti correnti direttamente (senza cioè passare per le banche centrali) in qualsiasi paese dell’Eurozona. Il che dimostra in modo diretto e compiuto, che gli “euro” segnati sui conti correnti italiani non sono veri euro (la valuta legale), non sono emessi dalla BCE, sono diversi anche dagli “euro” segnati sui conti correnti tedeschi (greci, spagnoli, finlandesi…), e non sono l’Euro, la valuta legale del SEBC, di Maastricht, l’unica ammessa e lecita, e che infatti può essere direttamente spesa o depositata in banca in qualsiasi paese dell’Eurozona. Sono una moneta privata, creata internamente a ciascun sistema bancario nazionale, e diversa per ogni sistema bancario (cioè per ogni paese). In Italia, sono la moneta dell’ABI. Inoltre, sono titoli di debito-credito (a differenza della moneta legale, che non ha tale valenza, quindi sono onto-giuridicamente altro da essa). Contabilizzarli al medesimo modo e con la medesima denominazione dell’Euro vero, è scorretto, ingannevole, illecito. E’ un’elusione del Trattato di Maastricht. E’ una frode.

La Repubblica delle
Banche. Elio Lannutti
Dal punto di vista del bilancio, dei ricavi e dell’imponibile, le conseguenze sono facilmente immaginabili: l’importo prestato comporta automaticamente un ricavo di pari importo, quindi, se il bilancio un domani verrà fatto fedelmente, risulteranno maggiori gli utili e maggiore il reddito. E’ significativo che le tre teorie siano esistite fianco a fianco per molti decenni senza mai essere verificate sperimentalmente per accertare quale fosse quella vera. Evidentemente, è un tema molto delicato, sul quale si è preferito mantenere l’oscurità e la disinformazione, indispensabili per poter continuare a parlare, anche da parte del legislatore, delle banche come“intermediarie finanziarie” senza che la gente anche solo un poco esperta del settore si accorga dalla falsità di questa definizione, del contrasto tra le leggi in materia bancaria e ciò che le banche realmente fanno, e degli erronei presupposti tecnici degli interventi sulle crisi bancarie, i cui costi sono stati, nel mondo, scaricati principalmente sui conti pubblici (quindi sui contribuenti) e sui risparmiatori (bail-in), con effetti molto negativi sull’economia reale.

Sulle premesse sopra esposte, possiamo agire contro le banche contestando l’inesistenza, nullità, simulazione, inesecuzione etc. in generale dei supposti contratti di sconto, anticipazione, mutuo, ai sensi degli artt. 1813, 1814, 1823, 1846, 1858 CC. Anche queste sono norme di diritto positivo, ovviamente. Qualche tribunale ha ammesso, in ordine a questa prassi, trattarsi di pagamenti in moneta diversa da quella legale – ma non ha considerato che, se la banca dispone di moneta diversa da quella legale, bisogna che essa la crei – e questa attività non le è consentita dall’art. 10. E, se la crea, la crea a costo zero, anzi la crea nell’atto di erogarla, quindi non sopporta un’uscita patrimoniale dal proprio patrimonio, sicché l’erogazione del prestito è un ricavo netto, un utile, che va dichiarato e tassato.

Ai nostri fini, la realtà giuridico-finanziaria sopra spiegata e dimostrata ha quattro primarie implicazioni:
  1. L’attività di prestito delle banche è illecita perché la legge bancaria e quella internazionale non la consentono; quindi tutti i contratti lato sensu di prestito, compreso quello in esame, sono illeciti e nulli;
  2. La banca non eroga, con l’atto del prestare, moneta legale, ma promesse di moneta legale – tali essendo bonifici, assegni circolari, promissori notes (promesse, tra l’altro, scoperte di riserve di moneta legale), tuttavia pretende, su queste promesse (scoperte), un pagamento di interessi in denaro sudato, ossia che il cliente deve sudare per procurarselo; e così pure un rimborso in denaro sudato; il che viola l’art. 1813 cc, che presuppone, ai fini dell’esistenza del mutuo, che sia consegnato denaro, e non promessa di esso; e che non consente la pretesa di interessi e rimborso in denaro su un qualcosa e di un qualcosa che non è stato erogato in denaro. Queste promesse di pagamento sono mutuamente accettate dalle banche del circuito nazionale ed entro di esso, le quali mutuamente ricevono e accreditano le promesse emesse sui propri conti correnti, trattandole contabilmente come se fossero moneta legale, accettandole come mezzo di pagamento, e creando con ciò un sistema monetario privato e interno al proprio circuito nazionale di appartenenza, e, al contempo, l’apparenza ingannevole che tale sistema e la sua valuta interna sia il sistema dell’Euro legale.
  3. Inoltre, poiché la banca pretende interessi e rimborso su non-denaro (ma promessa di denaro), e poiché il tasso di interesse si calcola dividendo l’ammontare degli interessi nell’anno per il capitale, si ha che, qualunque sia questo ammontare, essendo il capitale monetario prestato zero, il tasso di interesse è sempre infinito, essendo che ogni numero diviso per zero dà infinito. Dunque il tasso è usurario e nessun interesse è dovuto, ex art. 1815 CC.
  4. Infine, oltre alle predette norme di legge ordinarie, la suddescritta prassi viola una serie di norme costituzionali, che Codesto Giudice non potrà ignorare.
Innanzitutto, l’art. 3 Cost., perché la banca genera un quid a costo zero per se stessa, e pretende un rimborso e un pagamento di interessi in un qualcosa di diverso da quel quid, dato che il cliente prestatario non è in grado di generare quel quid (promessa di pagamento di moneta che fa le veci della moneta). Ma vi è ben altro.

La Guida del Sole
24 Ore al Credito
per le PMI
Dal 1975 ad oggi la suddivisione dei redditi tra lavoro e capitale ha visto il capitale in grande rimonta e i lavoratori in grande arretramento, fino ai livelli del 1960. Ma che cosa è, questo capitale? Che costo di produzione ha, che valore intrinseco? Nessuno. Come brillantemente esposto al parlamento di Westminster il 20 novembre 2014 dal deputato conservatore Steve Baker in un memorabile dibattito, il capitale finanziario altro non è che denaro scritturale lent into existence, cioè generato a costo zero (ma fruttante interesse) dalle banche con l’atto stesso di erogare i prestiti creando un pari accredito a se stesse, che possono spendere come denaro legale (cioè, col prestare 100 la banca crea 100 di prestato e 100 come proprio ricavo).

Quindi, da un lato il dato che i possessori-creatori di capitali tolgono crescenti quote di reddito ai lavoratori si spiega col fatto che essi continuano a creare per se stessi capitale a costo zero prestandolo a interesse agli altri, ai lavoratori (di tutte le sorte), sottraendo loro reddito in forma di interessi passivi; mentre, dall’altro lato, questa continua creazione di denaro, di capitale, dà conto del continuo crescere dell’indebitamento generale e crea il crescente bisogno, per questo sistema capitalistico finanziario, di destinare tutte le risorse economiche e fiscali, compresi i redditi e i risparmi privati e la spesa pubblica, quindi le tasse, a sostenere il pagamento degli interessi sui debiti, perché, se si interrompe, tutto il castello del capitalismo finanziario crolla in un financial meltdown. Col denaro generato come sopra, e con quello donato o quasi-donato loro dalle banche centrali (quantitative easing ed omologhi europei), cioè con denaro creato senza rapporto con la creazione di beni reali, i banchieri (direttamente o indirettamente) investono in titoli finanziari e in immobili (solo il 16% circa del denaro addizionale va ad impieghi produttivi, ecco perché siffatti interventi, come anche il QE, giovano poco l’economia reale, dall’America all’Europa al Giappone), gonfiando le famigerate bolle, che sono destinate a scoppiare perché sono bolle di valori creati sulla carta, senza corrispettivo valore reale; e i loro scoppi travolgono le banche, lasciando agli Stati di salvarle coi soldi dei contribuenti (bail-out). Ecco inoltre spiegato perché, nell’ultimo ventennio, i redditi da lavoro non sono aumentati in termini reali, mentre la produttività è aumentata di molto grazie alla tecnologia: i maggiori utili sono andati al capitale. Insomma, la creazione e regolazione della moneta non è affatto neutrale rispetto all’andamento economico e sociale, come invece insegnano i mendaci economisti di palazzo.

Le Catene del Debito
Faccio qui notare che questo sistema socio-economico, con la normativa che lo sostiene, è direttamente incompatibile con
l’art. 1 della Costituzione italiana (“L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro”
nonché con gli art. 3 (principio di eguaglianza e della rimozione delle diseguaglianzequi lo Stato è usato per fare proprio l’opposto, per ampliare le diseguaglianze di classe),
art. 35 e 36 (tutela del lavoro, dignitosa retribuzione),
art. 41 (divieto di pratiche imprenditoriali contrarie al bene collettivo),
art. 47 (tutela del risparmio), perché in esso il non-lavoro, la rendita parassitaria, il privilegio di creare moneta gratis, ha il diritto di togliere sistematicamente il reddito ai lavoratori e i risparmi ai risparmiatori. Un’ampia e cogente argomentazione giuridica di quanto sopra è fornita dal giudice Luciano Barra Caracciolo, presidente di sezione del Consiglio di Stato, nel suo saggio del 2013, "Euro e (o) democrazia costituzionale" (Dike 2013), spiegando concretamente, tra le altre cose, come la Costituzione italiana non è neutra rispetto al sistema economico-finanziario, perché i suoi principi di base prescrivono un’impostazione economico-finanziaria molto chiara, opposta a quella in via di attuazione oggi. Si può affermare che la Costituzione del 1948 è stata concepita proprio per prevenire che avvenisse la vittoria del capitale sul lavoro.

[1] La riserva frazionaria è la percentuale dei depositi bancari che per legge la banca è tenuta a detenere sotto forma di contanti o di attività facilmente liquidabili. Tale riserva è l’insieme delle poste contabili che, in percentuale rispetto ai depositi, un istituto di credito non può erogare

[2] (Possono le banche creare denaro dal nulla? Teorie e prove empiriche Gratuitamente scaricabile da: c.els-cdn.com.)

[3] Money creation in the modern economy, di Michael McLeay, Amar Radia and Ryland Thomas of the Bank’s Monetary Analysis Directorate (www.bankofengland.co.uk):
“La creazione monetaria in pratica differisce da alcune concezioni diffuse: le banche non agiscono semplicemente come intermediari, prestando i depositi affidati loro dai risparmiatori, ne moltiplicano la moneta della banca centrale per creare nuovi prestiti e depositi… … nella realtà, le banche sono le creatrici della moneta costituente i depositi… … l’atto di prestare crea i depositi – l’inverso della sequenza tipicamente descritta nei libri di testo.

L'Avv. Marco Della Luna è coautore insieme ad Antonio Miclavez del bestseller Euroschiavi: la Banca d'Italia, la Grande Frode del Debito Pubblico e i Segreti del Signoraggio (Arianna Editrice). Laureato in legge e in psicologia, esercita come avvocato a Mantova dal 1984. Instancabile oratore, attraversa l'Italia per incontrare imprenditori, gruppi e associazioni, attivisti politici e culturali per condividere le informazioni che ottiene grazie alle sue incessanti ricerche.

Inserisco anche un commento molto mirato e interessante di un lettore presente nell'articolo originale:
ahfesa says: 27/07/2015 at 15:18


https://unmondoimpossibile.blogspot.it/

fonte: http://alfredodecclesia.blogspot.it/