domenica 31 maggio 2020

Fani: paura e diffidenza, la mascherina è un rituale magico

«La maschera è sempre negativa: copre una falsità, un inganno, una finzione». Lo ricorda lo scrittore e formatore Maurizio Fani, che è anche psicologo e psicoterapeuta. Le “museruole” che gli ambigui gestori dell’emergenza Covid ci costringono a indossare? Puzzano di rituale collettivo: simboleggiano sottomissione e annullamento della personalità. D’accordo, c’è anche l’elemento medico, precauzionale. Ma in quale misura? L’Oms e lo stesso ministero italiano della sanità ne raccomandano l’uso, alle persone sane, «solo se stanno fornendo assistenza a persone certamente malate di Covid-19, o con sintomi che facciano sospettare la malattia». Molti autorevoli virologi le temono: «Non vanno usate, specialmente in luoghi all’aperto», dice il professor Giulio Tarro, allievo prediletto di Albert Sabin, l’inventore del vaccino contro la poliomielite. «Le mascherine non sono il massimo dell’igiene», avverte Tarro: «Io starei attento nel loro uso, riuso e abuso: e quando arriverà il caldo, sarà bene gettarle via». L’Ordine dei Medici Sportivi di Cagliari – racconta Fani – ha sollevato un problema: un pericolo, la mascherina, per chi pratica attività sportiva.
Sotto sforzo, con la “museruola” che copre naso e bocca, si respira un’overdose di anidride carbonica: si rischia di svenire. «Pensare che la mascherina protegga dal virus, poi, è come credere che un’inferriata alla finestra vieti l’accesso alle zanzare», Mascheratidice il nanopatologo Stefano Montanari. Ma la mascherina, soprattutto, è oramai un simbolo a tutti gli effetti. Lo sostiene uno studioso come Fani, co-autore con Monica Maggio del volume “Il significato segreto delle immagini nei film e nei sogni”, ovvero “La manipolazione individuale dell’essere umano” (Scribo, 2019). In un’articolata analisi sul sito “Petali di Loto“, di Paolo Franceschetti, Fani mette a fuoco il potenziale simbolico della maschera, equiparandolo all’attuale protezione sanitaria anti-contagio. Premessa: tutti i supereroi dei fumetti indossano una maschera, a partire dall’Uomo Mascherato (The Phantom, il “fantasma” creato nel 1936 dallo sceneggiatore Lee Falk e disegnato da Ray Moore. E’ il capostipite dell’eroe in incognito, dalla doppia vita. Poi ecco Devil, L’Uomo Ragno, Kriminal, Satanik e Diabolik. «Tutti soggetti “unici”, che attraverso la maschera manifestavano la loro originalità. Invece l’attuale mascherina serve a uno scopo molto diverso», osserva Fani.
Ma da dove nasce, l’arte di travisare i lineamenti del viso? «L’uso della maschera nasconde un atavico e complesso significato che attraversa ogni comportamento dell’uomo: dalla guerra alla morte, dalla festa alle espressioni artistiche, fino a giungere ai rituali religiosi, magici ed esoterici». Spiega Fani: «Per sua natura, la maschera occulta e nasconde, e cancella ogni emozione», cambiando l’identità di chi la indossa. Nel film “Eyes wide shut”, di Stanley Kubrick, nella scena del rituale orgiastico tutti fanno ricorso alla maschera «per comportarsi più liberamente, in maniera meccanica e animalesca». Lo stesso carnevale, come quello di Venezia – aggiunge Fani – consentiva di dare libero sfogo all’erotismo. Il breve periodo carnascialesco «portava con sé il tema del “rovesciamento” dei rapporti tra le persone: tutto era lecito, ci si poteva abbandonare agli eccessi, i padroni servivano i servi (come nei Saturnali della Roma antica)». In questo modo, «si concedeva al popolo ignorante l’illusione di Eyes Wide Shutessere simile a chi lo comandava». In pratica, «una manipolazione per detenere il consenso». Già allora: maschera, uguale inganno. Ma il peggio, sostiene Fani, è che l’identità di ciascuno non è solo celata agli altri: con la maschera, «diventiamo sconosciuti a noi stessi».
E così, «qualsiasi azione viene “deresponsabilizzata” nell’inconscio dell’individuo, perché lui stesso si cala psichicamente nel personaggio». Secondo lo psicologo, dunque, avviene una trasformazione profonda all’interno di chi si maschera. «Anche gli sciamani e i sacerdoti, calandosi nel mascheramento, si spersonalizzano e diventano ciò che la maschera vuole significare. Chi presiede un rito e impersona un demone o un’entità, attraverso la maschera assume una nuova identità, trasformandosi in ciò che ha evocato». Quest’aspetto, continua Fani, è confermato dalle maschere del teatro classico, cui in passato era stato erroneamente attribuito il potere di amplificare la voce: in realtà «servivano per identificare il personaggio, al di là dall’interprete». La maschera crea un’identità fittizia: lo sanno anche gli antropologi, pensando alla prima maschera funerararia, in selce, rinvenuta sul volto di un probabile Neanderthal vissuto 32.000 anni fa (in quel caso, l’obiettivo è la “rigenerazione” del defunto dopo la morte: e anche qui la maschera denota un cambiamento di personalità). Un espediente “innocente” comunque, se paragonato alle mascherine di oggi.
«Le persone – premette Fani – s’identificano solitamente dai lineamenti del viso, e la maschera impedisce questo riconoscimento, annullando la personalità del soggetto: la maschera fornisce un volto nuovo a quel corpo». Di fatto, il travisamento «struttura anche un pensiero diverso in chi la indossa, e fa in modo che questo nuovo elemento che si è aggiunto interagisca e dialoghi con altri simili nelle stesse condizioni». Il nuovo pensiero s’impone sia all’interno, nel soggetto, che all’esterno, nel rapporto con gli altri. «Si sviluppa così un “effetto rete”, responsabile della nascita di una credenza positiva in quel gesto». Più precisamente, spiega lo psicologo, «si assiste a una de-individualizzazione, con successiva ricostituzione di una nuova psichicità, capace di difendere la nuova posizione oltre ogni riflessione e dubbio». In questo modo «si acquisiscono certezze, non opinioni». Lo vediamo: «Gli individui ne diventano i primi difensori, e i primi accusatori di chi mostra un Bambinopensiero minimamente contrario al loro». La verità è che «stanno semplicemente obbedendo a un ordine psichico, invisibile ma non meno concreto». Come si ottiene questo tipo di manipolazione? «Attraverso tre passaggi: il consumismo, conformismo e “groupthinking”».
Tre modalità di non-pensiero, che «hanno come comune denominatore la funzione “copia & incolla”». L’importante è essere gregge, adeguati agli stili proposti dal sistema. Fino, appunto, all’appiattimento mediocre del pensiero di gruppo, cioè la ricerca del consenso eliminando il conflitto del pensiero critico. Attenzione: «Il fenomeno del “groupthinking” attecchisce in quei contesti sociali in cui i membri di un determinato gruppo evitano di promuovere punti di vista che vadano al di fuori di quella zona confortevole delimitata dal pensiero consensuale. Si deve creare un pensiero comune che permetta al dominio di imporre scelte e decisioni che altrimenti non avrebbe potuto istaurare». Le persone, quindi, «devono restare inevolute, non devono assolutamente mai provare il piacere di pensare con la propria testa». E per raggiungere questo «s’instaura un clima di terrore, fatto di paure, di posti di blocco, lampeggianti, divise, armi e talvolta tanta arroganza». Ed eccoci, appunto, al consenso attorno all’imposizione della mascherina. Maurizio Fani chiama in causa il celebre drammaturgo Alejandro Jodorowsky, teorico della “psicomagia”. «I Maschererituali non sono mai fatti a caso: in qualunque operazione magica, la garanzia di successo è il rispetto del preciso rituale: gesti e parole, abiti, maschere, intonazione della voce, modo di camminare».
Aggiunge Fani: «Il rituale non solo ti mette in rapporto con altri possibili mondi, ma parla all’inconscio di chi ascolta e di chi compie il rito». A chi desidera liberarsi di un problema, Jodorowsky propone un gesto simbolico dall’effetto taumaturgico. Funziona? Sì, risponde Fani, citando una sua esperienza personale: un suo paziente si sentiva vessato dal prestigio del fratello, che in famiglia gli veniva indicato come un semidio da venerare. «Gli ho fatto prendere una fotografia del fratello e gli ho detto che avrebbe dovuto metterla sotto i piedi 5 volte al giorno per una settimana, pensando intensamente che stava camminando sopra di lui e che percepiva il fratello sotto i suoi piedi». Questo ha risolto il problema interiore, secondo la lezione di Jodorowsky. «Sono atti poetici, teatrali, ricchi di emozione e di simbologie, che smuovono forze sopite e spesso inconsce, che la persona non credeva di avere». Compiere dei rituali – insiste Fani – incide profondamente sia sulla psiche sia sulla realtà. Attenti, quindi, alle mascherine anti-Covid: oltre a farci respirare male e a nasconderci il volto, inibiscono lo scambio verbale e aumentano a diffidenza reciproca.
«Qualcuno la chiama “museruola”, come quella messa ai cani di grossa taglia. Ed è vero: è un tentativo per addomesticare quei pochi neuroni che ancora la massa possiede, per realizzare dei neuro-schiavi a tutti gli effetti». Occhio alla maschera: «Si tratta di uno strumento magico per eccellenza». Il potere fondato sul dominio «fa credere che la magia sia il Mago Otelma, Silvan, Vanna Marchi: tutti fenomeni di costume». In realtà, scrive Fani, «chi tira le fila sa benissimo che cos’è la magia, e come si opera». Secondo lo psicologo, quindi, quella in atto «è una “operazione magica” su tutti i fronti, tesa a smuovere forze imponenti e a minimizzare ogni tipo di reazione, incanalandola in percorsi mentali di totale accettazione, senza alcuna possibilità di porsi delle domande sull’effettiva validità di tutte le misure poste in atto». In sostanza: «Infondere paura, terrore, per condizionare la risposta attesa. Impedire ogni possibile reazione che distolga la mandria (poco) umana dal correre Maurizio Faniciecamente verso il precipizio, per immolarsi a un bieco desiderio di potere egemone e totalitario». Per fortuna, chiosa Fani, nessuno – nella storia del mondo – è mai riuscito a prendere completamente il potere. E anche questa volta, assicura, finirà così.
Certo, nel frattempo «passeranno diversi anni nei quali tutti noi avremo la grande opportunità di crescere, superando difficoltà inaudite». L’importante, dice lo studioso, è iniziare a mettere in gioco strumenti nuovi, interiori e sociali, più adatti a fronteggiare questa emergenza: vivere in modo più sano, selezionare gli amici. Il momento è cruciale, di portata storica: «Siamo di fronte a una “speciazione”, cioè alla nascita di una nuova specie, che si distaccherà da quella precedente» e lo farà «in malo modo, fino a configgere apertamente». L’avanguardia della nuova umanità punta ad un “nuovo rinascimento”, abbandonando definitivamente «quel consenso robotico, inumano, alieno e mostruoso che contraddistingue la maggioranza». Fondamentale, per Fani, «stringersi intorno a persone che dimostrino il coraggio di esistere e che siano indifferenti alle lusinghe del potere e del dominio». Molti, certo, si vendono: «Si prostituiscono, per uno sputo di visibilità mediatica: sono schiavi obbedienti, e schiavi restano». Sono loro, “i molti”, «quelli che hanno contribuito a questo sfacelo». Secondo Fani, a vincere saranno le avanguardie coraggiose: «Saranno proprio quei pochi, a scrivere la storia», magari cominciando con un gesto: rifiutare di indossare la mascherina, sapendo cosa nasconde davvero.

fonte: LIBRE IDEE

sabato 16 maggio 2020

è questa la scuola che volete per i vostri figli?



Marcello Pamio

Tutti i genitori e gli insegnanti si stanno chiedendo come sarà la SarScuola 2.0, cioè la scuola post Covid?
A settembre, subito dopo l'estate e prima di ottobre quindi prima dell'inizio della più devastante crisi economica dal 1929 ad oggi, come ci si dovrà comportare a scuola?
Mascherine, bandane, disinfettanti, segnaletica stradale per le distanze, braccialetto vibrante e scariche elettriche per i mocciosi che non rispetteranno le regole, ecc.
E tutto il resto? I tavoli, banchi, tablet, la mensa e i giochi?
Uno spunto di riflessione ci arriva dalle classi francesi che hanno riaperto i battenti.
Et voilà…


Nel banchi anti-Covid il bambino è protetto e non potrà più copiare dal vicino!
Giochi all'aperto sì, ma tutti distanziati
In fila indiana mantenendo sempre almeno un metro dal compagno
E' veramente questo l'abominio che volete per i vostri figli? Possiamo chiamare "scuola" una simile condizione carceraria totalmente disumanizzante?
Automi che non si potranno toccare, accarezzare, dare sberle e ceffoni agli amici.
Automi che giocheranno distanziati, mangiando da soli come cani randagi.
Più che scuola sembra una fabbrica che trasforma i bambini in adulti frustrati e manipolabili.
Non c'è nessuno che si scandalizzi? Ma dove sono gli educatori? Dove sono i pedagogisti? Dove si nascondono medici e psicologi?

PS: ringrazio per le foto Educazione Parentale Homeschooling

fonte: DISINFORMAZIONE

domenica 3 maggio 2020

il simbolismo occulto delle Olimpiadi del 2012 durante le cerimonie di apertura e di chiusura



Le cerimonie olimpiche sono spesso tra gli eventi televisivi più seguiti al mondo. Si tratta di un caso eccezionale per i paesi ospitanti per mostrare la loro grandezza attraverso un elaborato spettacolo.



Le Olimpiadi di Londra 2012 non hanno fatto eccezione come la storia d’Inghilterra, la cultura e le realizzazioni sono state accuratamente celebrate e applaudite. Alcuni grandi momenti, altri divertenti e alcuni bui e anche inquietanti. Altre situazioni sono state altamente simboliche, riflettendo l’agenda dell’elite occulta. Dato che Londra è una delle capitali più potenti del mondo, sarebbe stato più sorprendente se il simbolismo e la filosofia della elite globale non fossero inseriti nel corso delle cerimonie.  


CERIMONIA DI APERTURA

Le cerimonie sono state progettate e coordinate da Danny Boyle, regista dei film Trainspotting e The Millionaire. La cerimonia di apertura è iniziata nell’antica e mitica Inghilterra fino ad arrivare alla rivoluzione industriale. La storia è stata raccontata con simboli specifici e riferimenti che richiamano il lato occulto della Gran Bretagna.
Lo spettacolo è infatti cominciato in una Inghilterra pastorale, formata da agricoltori e da giocatori di cricket, contornata da molti simboli riferiti alla sua antica tradizione mistica. Il punto focale della mostra è una collina che si dice abbia proprietà magiche: Glastonbury Tor.


La mitica collina a spirale chiamata Glastonbury Tor, nella ricreazione è sormontata da una quercia gigante, un albero considerato sacro dai Druidi celtici a rappresentare la Divinità Suprema. Esso rappresenta l’Albero della Conoscenza e la collina (assieme al resto del paesaggio) il giardino dell’Eden.
Glastonbury Tor è uno dei più antichi luoghi sacri in Inghilterra, soggetto a molte storie e leggende mistiche. Ad esempio è legato alla leggenda di Re Artù e dei suoi dodici cavalieri, una storia che è esotericamente associata con il sole e i dodici segni dello zodiaco. Un’altra leggenda sostiene che Giuseppe d’Arimatea, che era un commerciante di latta, abbia portato il giovane Gesù in un viaggio a Glastonbury. In seguito è tornato al sito gettando il calice, usato da Gesù durante l’ultima cena (il leggendario Santo Graal).


La “vera” Glastonbury Tor, sormontata dalla Chiesa di San Michele. La collina è il luogo di pellegrinaggi cristiani e riti stagionali praticati da maghi e streghe, inoltre è un luogo per rituali pagani e vari festival spirituali occulti.
L’intera base della religione Misterica dell’elite è la conoscenza data ad Adamo ed Eva. Questi cosiddetti “segreti di satana” (Ap 2,24), si suppone rendano l’uomo eguale a Dio. Il fatto che questa conoscenza è posta sulla cima di una ziggurat non è una sorpresa visto che Satana cerca sempre di apparire come il più elevato, utilizzando montagne, piramidi, zigguarats e torri per ascendere lui stesso. 


La presenza di Glastonbury Tor nello stadio Olimpico ha offerto un sottofondo mistico ed esoterico alla cerimonia di apertura. Particolare è stata la sequenza successiva, risuonata dai tocchi di una enorme campana a rappresentare un vero e proprio rituale di purificazione.  
L’ultima volta che venne suonata una campana alle Olimpiadi fu nel 1936 ai giochi di Berlino, nella Germania nazista.
La campana viene spesso usata per invocare la Dea nei rituali wicca di stregoneria. Le campane vengono suonate durante i rituali per segnalare l’inizio o la fine di un incantesimo. La porzione esterna di una campana viene ritenuta essere la parte femminile, mentre il martello ovviamente rappresenta la parte maschile. Suonare una campana significa e celebra un’occasione o un momento nel tempo, purificando lo spazio circostante. Percezione e consapevolezza possono essere modificate tramite il suono di una campana. Le campane vengono utilizzate dai Wicca per segnalare determinate porzione di rituale e per produrre potenti vibrazioni.
Dopo il tocco della campana, sono state suonate e cantate le note di Gerusalemme, un’opera di William Blake (1757-1827), un’artista, poeta e veggente inglese, il quale sosteneva che le sue poesie gli venivano dettate da ‘Immortali’, ovvero dei e dee di altri mondi, che riusciva a percepire con la sua “visione interiore”. William Blake è spesso descritto come un “visionario”, le cui opere artistiche sono state fortemente ispirate dal druidismo, gnosticismo e massoneria. 
E quei piedi nei tempi antichi
Camminarono sulle verdi montagne d’Inghilterra?
Ed il Sacro Agnello di Dio
Fu visto negli ameni pascoli d’Inghilterra?
E il Volto Divino
Splendette sulle nostre colline nuvolose?
E fu Gerusalemme fondata qui,
fra questi oscuri mulini satanici?
Portatemi il mio arco d’oro ardente
Portatemi le mie frecce del desiderio
Portatemi la mia lancia! Oh nubi, apritevi!
Portatemi il mio carro di fuoco!
Non cesserò mai di combattere la mente
E la mia spada non dormirà nella mia mano
Finché non avremo fondato Gerusalemme
Nella verde e amena terra d’Inghilterra.
Una illustrazione dell’opera Jerusalem. William Black credeva nella venuta di una nuova Gerusalemme (Zion). L’immagine contiene molta simbologia, in primo piano possiamo vedere il demiurgo che stringe nella mano destra (attività, forza) il martello con cui forgiò i cieli e la Terra, nella mano sinistra invece ha un compasso con cui innestò la dualità nell’universo. Ai lati dello sfondo la rappresentazione degli opposti, ovvero la parte attiva con il sole e la parte passiva con la luna, un chiaro riferimento alle colonne massoniche Jachin e Boaz.
L’emblema più importante della Massoneria universale è il compasso e la bussola con la lettera “G” all’interno. L’autore di Scarlet and the Beast, John Daniel osserva che esso rappresenta gli strumenti utilizzati dal Grande Architetto della Loggia (il falso Dio) per creare i cieli e la terra. In realtà, la lettera “G” rappresenta lo gnosticismo, la dottrina centrale della Massoneria, e il processo generativo (atto sessuale). La massoneria è, come osserva Daniel, un culto sessuale.

Nella Massoneria Inglese la lettera G venne sostituita dal braccio con martello, a sottolineare l’abilità creativa dell’Architetto.
La massoneria Inglese (Gran Loggia Unita di Gran Bretagna) sostituì con un braccio umano che brandisce un martello la tipica “G” contenuta nel logo. Questo simbolo rappresenta il Massone come Costruttore, come “uomo al lavoro” creatore dei cieli e della terra. Così facendo l’uomo diventerebbe Dio. 
Non è casuale lo stesso simbolo impresso anche sulle 50 lire italiane. 
La cerimonia è proseguita con la rappresentazione del popolo del Regno Unito che conduce la propria vita, in armonia con la natura. Da un punto di vista superficiale la scena ha mostrato il popolo della Gran Bretagna alle origini, in realtà è stato simbolizzato il giardino dell’Eden, nella quale le persone vivono a contatto con Dio che provvede ai loro bisogni attraverso la natura. 

Questo scenario non è gradito all’elite satanista in quanto in completo disaccordo con le proprie dottrine. L’uomo doveva elevarsi a livello divino con il proprio lavoro, che si esemplifica nella trasformazione progressiva subita, nel corso della cerimonia, dalla popolazione e dal territorio britannico: la tecnologia, mezzo umano per assurgere alle mancanze di spirito, viene divinizzata ed utilizzata per elevarsi al grado di divinità.
Ci troviamo alla radice religiosa della dottrina della massoneria e degli illuminati: Il grande architetto (demiurgo) contrapposto alla Divinità invisibile creatrice del tutto. Gli illuminati desiderano ottenere l’immortalità fisica e il dominio sul mondo materiale facendo, gioco forza, il volere luciferino, ovvero mantenere le anime intrappolate nella materia. 
Casualmente, nella parte successiva della cerimonia di apertura è stato dato spazio agli “uomini in cilindro” (Illuminati) in procinto di portare un cambiamento importante: la rivoluzione industriale.
A questo punto si vedono entrare delle carrozze della General Omibus Company, ovvero la società di trasporti che unì le varie compagnie indipendenti del Regno Unito, formando una sorta di monopolio.
La General Omnibus Company rappresenta la venuta del progresso e della tecnologia che hanno trasformato la Gran Bretagna nell’attuale potenza politica/economica
La London General Omnibus venne fondata nel 1855 per amalgamare e regolare i tanti e indipendenti servizi di trasporto a cavallo operanti a Londra. In origine era una impresa anglo-francese, conosciuta anche come la Compagnie Générale des Omnibus de Londres, la LGOC divenne ben presto la più grande operatrice di trasporti a Londra. Comprò centinaia di compagnie indipendenti e stabilì, per la sua flotta, un livello di servizio omogeneo e uniforme. Nel giro di un anno, la LGOC controllò 600 degli 810 omnibus della città.


Gli uomini in cilindro vengono guidati da Kenneth Branagh, travestito da Isambard Kingdom Brunel, uno dei più versatili, prolifici e talentuosi ingegneri della storia (ottimo personaggio per simboleggiare un Gran Maestro della Massoneria). Egli sta alla base della collina a tenere un discorso, citando La Tempesta di Shakespeare. 
Ecco lo spezzone della poesia che è stata narrato durante la cerimonia:
”L’isola è piena di questi sussurri,
di dolci suoni, rumori, armonie…
A volte son migliaia di strumenti
che vibrando mi ronzano agli orecchi;
altre volte son voci sì soavi,
che pur se udite dopo un lungo sonno,
mi conciliano ancora con Morfeo,
e allora, in sogno, sembra che le nuvole si spalanchino e scoprano tesori
pronti a piovermi addosso; ed io mi sveglio,
nel desiderio di dormire ancora”.
Illustrazione della poesia “La tempesta” in cui l’elite ci considera animali da ammaestrare. 
Il discorso è la spiegazione che Calibano fornisce a Stefano e Trinculo riguardo i misteriosi rumori avvertiti nell’isola, come la musica dell’invisibile Ariel, frutto della magia di Prospero. I rumori “danno piacere e non feriscono”, in quanto Calibano ha imparato ad accettare e a godere della sua servitù. Calibano afferma che se venisse risvegliato dopo un lungo sonno i rumori lo riporterebbero tra le braccia di Morfeo di nuovo, continua dicendo, che nei suoi sogni, si trova ricoperto di ricchezza – che povero illuso! Calibano si è così adattato all’inganno di Prospero, che se venisse svegliato piangerebbe per poi “sognare ancora”. 
Il discorso di Calibano ci permette di comprendere il suo profondo legame alla magia di Prospero, che ha il potere di tenerlo in un piacevole stato di schiavitù inconsapevole invece di essere sveglio e consapevole. Prospero rappresenta gli Illuminati e Calibano il popolo. La magia di Prospero rappresenta il divertimento/intrattenimento della cerimonia d’apertura olimpica, uno spettacolo studiato per distrarre le masse e far provar loro emozioni positive.

La razza umana diventa la forza lavoro dell’elite.
Dopodichè la quercia sale da terra e dalla cavità (gli inferi) emergono centinaia di lavoratori che riempono lo scenario cerimoniale. Salta subito all’occhio la diversità tra i due gruppi di persone che compaiono nella rappresentazione. Da un lato abbiamo il popolo che vive nella semplicità e nel rispetto della natura, dall’altro abbiamo una elite di uomini d’affari di successo, unita da interessi personali, sofisticata e pronta, come nell’antico mito di Prometeo, a innestare la “scintilla divina” nelle masse ignoranti. Come ben illustrato in questo filmato, l’obiettivo degli illuminati è quello di raggiungere Dio tramite la tecnologia.
Gli uomini in cilindro si stringono la mano. Questo piccolo gruppo d’elite coordinerà la rivoluzione industriale sfruttando il lavoro delle masse. 
Controllando i mezzi di trasporto, le vie di comunicazioni e quindi l’informazione stessa, gli illuminati si sono assicurati un portentoso sistema per assoggettare il gregge (goyim). Questo fattore è visibile nell’immediato proseguo dell’evento. 
I contadini del paese lavorano in condizioni infernali per portare alla realtà la visione dell’elite.
E ‘ormai un dato di fatto che la demolizione delle monarchie e la spinta della rivoluzione industriale nel corso del 18° secolo sono state fortemente influenzate da società segrete come il Grande Oriente Massonico e gli Illuminati di Baviera.
Il nome ufficiale del segmento sulla rivoluzione industriale è Pandemonium, che è la capitale dell’inferno in Hell in Paradise, classico lavoro di Milton. Il termine “Pandemonium” è una combinazione del nome Pan (il cornuto dio greco) e il “demone” ium. E’ la rappresentazione biblica della caduta di Satana dal Cielo. Milton coniò il termine per indicare il luogo di adunanza dei demoni. Questi indizi indicano che Londra non è diventata una Nuova Gerusalemme (una metafora per il cielo), come affermato dall’inno di Blake, ma letteralmente l’inferno sulla terra.
Lo svolgimento di “Pandemonium” è raffigurato con due gruppi ben distinti: i “pensatori” che decidono e supervisionano il progetto e gli “operai” che lavorano nel campo e prendono ordini. Tutto ciò avviene in uno stadio Olimpico circondato da triangoli giganti, ovvero simboli che rappresentano la classica elite che domina sopra le masse.
Il prodotto finale di Pandemonium è una grande disordinata coltre grigia piena di “mulini satanici” e sette camini fallici che sputano fuori il fumo.
E tutto questo pandemonio è stato provocato da un pugno di uomini (l’elite) che hanno avuto migliaia di lavoratori emersi dagli inferi a costruire e industrializzare l’Inghilterra. Il gruppo di “perfetti” della “General Omnibus Company” osserva con interesse la trasformazione del territorio britannico nella “capitale dell’inferno” o più semplicemente Pandemonio. 
Attraverso le conoscenze occulte e riservate dell’”arte costruttoria”, i massoni dirigono il lavoro degli operai. Attraverso gesti/movimenti coordinati, questi massoni/illuminati insegnano al popolo a lavorare e a produrre.
Queste scene si ripeteranno ancora nel corso della cerimonia e sottolineano, ulteriormente, il distacco, non solo a livello estetico, ma anche a livello conoscitivo, presente tra la “massa” e l’elite. Gli illuminati, possedendo conoscenze superiori ed ermetiche rispetto l’uomo comune, mantenendo quest’ultimo in un perenne stato di ignoranza, al fine di avere un controllo totale sulle sue attività.
Osservando meglio, si nota la presenza di una forte simbologia massonica. Viene infatti riprodotta (e solo leggermente camuffata) la cosiddetta “Mano Invisibile”:
Un gesto molto importante nella Massoneria, mostrato da molti “iniziati” di spicco, quali Napoleone, Marx, Mozart, Rothschild ecc…
La mano nascosta consente agli altri iniziati di sapere che l’individuo raffigurato nell’opera fa parte della confraternità segreta e che le sue azioni sono ispirate dalla filosofia massonica e dalle sue credenze. Inoltre, la mano che esegue le azioni viene nascosta da un vestito, che simbolicamente si riferisce alla natura occulta delle azioni massoniche. Per un ulteriore approfondimento sulla tematica consiglio la lettura di questo articolo.
Durante la costruzione della “Nuova Babilonia” si vedono emergere dal terreno delle enormi ciminiere. Nel contesto del rituale, però, esse assumono un significato completamente diverso. Sono dei pali sacri.
Una rappresentazione moderna dei pali sacri ad Asherah.
I pali di Asherah sono alberi o pali sacri situati vicino ai luoghi di culto cananei per onorare la dea madre ugarita Asherah. Questi pali sacri vennero utilizzati nelle celebrazioni e sono all’origine dei “Pali di Maggio” inglesi. Asherah è la dea della luna pagana (consorte di Yahweh) la quale ebbe origine nell’antica Babilonia sotto il dominio di Nimrod e di sua moglie, Semiramide. Gli stessi pali sono un simbolo fallico che rappresentano la divinità solare. Sui pali sacri possiamo vedere disegnati dei rombi, anch’essi di origine massonica.
La simbologia del rombo/diamante è diffusa in tutte le antiche civilità della Terra.
Il diamante rappresenta sia il terreno sia qualcosa che dura per sempre, simboleggiando l’eternità e uno stato più elevato raggiungibile dall’essere umano – un’apoteosi – che culmina nell’acquisire capacità fisiche e spirituali superiori.
Il simbolo del rombo appare in ogni epoca, cultura, religione, setta esoterica e tradizione spirituale. I diamanti vennero apprezzati come gemme fin dai tempi antichissimi. Diamante deriva dalla parola greca “adamas” o “autentico”, “immutabile”, “indistruttibile”, “indomabile”. Un diamante dura per sempre, ci ha insegnato la pubblicità della De Beers e i massoni che hanno incluso il rombo nel design delle loro opere, tra cui chiese, castelli e cattedrali.
Proseguendo nello show assistiamo alla forgiatura di un cerchio, eseguita grazie a decine di operai che con un martello colpiscono (per finta) il metallo arroventato. Questo immaginario è un chiaro riferimento al Massone Costruttore.

Tutte le energie scatenate dalla rivoluzione industriale, si sono ora addensate al centro del palco creando un’enorme anello. Si tratta di uno dei momenti magici, soprattutto per gli spettatori allo stadio, non solo perchè stanno guardando questo incredibile momento, ma anche perchè ne possono sentire l’odore (di zolfo). La forgiatura dell’anello rappresenta un escamotage linguistico/visivo per la creazione del cerchio magico. All’interno del cerchio è possibile vederne la quadratura, che viene solo leggermente offuscata.
La quadratura del cerchio.
Il cerchio magico è lo spazio all’interno del quale vengono concentrate e sviluppate le energie per portare a compimento parti di rituale. Quando le streghe disegnano un cerchio magico, viene visualizzato il fuoco al suo interno, cosa avvenuta visivamente durante la cerimonia olimpica. Momenti magici? Questa è pura MagicK! L’odore di zolfo pervade l’atmosfera quando potenti demoni vengono richiamati.
 
Come gli anelli magici forgiati nei fuochi di Mordor di Tolkien (Il Signore degli Anelli), quello della cerimonia ha un ruolo fondamentale. Assistiamo infatti alla scena in cui viene elevato e unito agli altri quattro anelli a formare il simbolo delle olimpiadi, facendo piovere fuoco dal cielo. 
 

Tramite le dottrine occulte gli illuminati stanno per raggiungere il loro obiettivo ovvero la creazione di un Nuovo Ordine Mondiale, in cui tutti i popoli saranno “uniti” sotto una unica entità, l’Anticristo.

LASCIATE STARE I BAMBINI
La successiva sequenza importante della cerimonia ha reso omaggio al Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e al Great Ormond Street Hospital (GOSH). La combinazione tra i bambini malati nei posti letto per fare riferimento agli ospedali ai personaggi della letteratura per l’infanzia inglese, comincia con un sottofondo malvagio: la colonna sonora de L’esorcista, un film su una bambina posseduta dal demonio. Strana scelta. Mentre i bambini sono distesi sui letti d’ospedale e vengono messi a dormire da infermieri, appare JK Rowling e legge una citazione da Peter Pan, alludendo a Neverland, che diventa reale nei “due minuti prima di andare a dormire”. Non saprei dire se questo è stato fatto di proposito, ma molti elementi di questo insieme, per lo più il mix di bambini vulnerabili in un ospedale con le fiabe, confondendo i confini tra realtà e finzione, sono tutti associati con la programmazione del controllo mentale. Come il Mago di Oz e Alice nel Paese delle Meraviglie, la storia di Peter Pan è molto utilizzata per dissociare le vittime dalla realtà.


Una bambina che legge Peter Pan e nella pagina del libro, si vede raffigurato Capitan Uncino con il suo gancio spaventoso. Nella programmazione Monarch viene utilizzata una tecnica chiamata appunto “Programmazione Peter Pan”, in cui Capitan Uncino rappresenta il gestore. 
E’ la volta dell’entrata in scena di orde di demoni e cattivi, della letteratura inglese, a spaventare i bambini. Mentre i personaggi malvagi corrono dietro i bambini, gli infermieri sono completamente immobili e impotenti, come se dicessero: “Gli operatori sanitari non possono fare nulla quando il controllo mentale dell’elite sta avvenendo a porte chiuse”.


Come sotto l’incantesimo della gigantesca figura, il letto con la bambina comincia a levitare. Ciò può rappresentare una dissociazione generata da un trauma intenso.
Per fortuna, un sacco di Mary Poppins volano giù e shoo, via i personaggi spaventosi. Poi, un bambino gigante piuttosto inquietante appare sul palco.
La strana combinazione di bambini in un ospedale e fiabe avrebbe potuto essere un modo intelligente per coniugare due aspetti importanti della cultura britannica. Può anche essere un modo malato di fare riferimento al controllo mentale Monarch. In tal senso, hanno cercato di far emergere Mr. Bean!
Poco prima della Parata delle Nazioni, la cerimonia ha presentato un segmento scuro che ha confuso e turbato più di un paio di spettatori. Presumibilmente dedicato alle vittime degli attentati di Londra, ho avuto la sensazione di un oscuro rituale. Inoltre, ancora una volta, si vede un bambino innocente essere preda di forze oscure. Nonostante il fatto che l’inno cristiano Abide With Me (Rispetto con Me) in sottofondo, la performance è risultata al quanto strana, come se stessimo assistendo a una occulta sorta di sacrificio.
Infatti la scenografia inizia con un gruppo di artisti che ballano sotto una gigantesca palla arancione, poi viene inquadrato un bambino che appare con uno sguardo un po’ perso e confuso. Uno dei ballerini si avvicina al ragazzo e cerca di prendergli qualcosa di prezioso.



Una volta che il ballerino prende l’anima del bambino, lo porta con lui. Il ragazzo tenta di andarsene, ma è inutile, non può farlo. A quanto pare, l’adolescente ormai rassegnato, abbraccia il ballerino che ha rubato la sua anima.

Il ragazzo abbraccia l’uomo che ha predato la sua anima, integrandolo al “lato oscuro”.
Alla fine della scena, il bambino è al centro dei ballerini e alza le mani in aria come per dire: “Sono rinato con il lato oscuro”. 
La Parata delle Nazioni è stato eseguito in modo molto ordinato, in ordine alfabetico (vedremo come si contrasta con la cerimonia di chiusura). Ogni bandiera è stata poi posta ai piedi della collina e dell’albero della conoscenza.

Una volta che è stata compiuta la “parata” di tutti gli stati partecipanti, la cerimonia si è poi soffermata sulla torcia onnipotente e il “fuoco che non muore mai”. L’ennesimo simbolismo occulto dietro il tedoforo che porta la fiamma olimpica.
Lo spettacolo di apertura si è concluso con l’accensione del calderone olimpico che era composto di petali che rappresentano ogni nazione presente durante le Olimpiadi.
Visto dall’alto, lo Stadio Olimpico sembrava un gigantesco occhio, la cui pupilla era accesa.
In combinazione con le strutture piramidali sempre presenti intorno allo stadio, la manifestazione è diventata un grande tributo per l’elite degli Illuminati.

LA CERIMONIA DI CHIUSURA

Contrariamente alla cerimonia di apertura, in cui gli atleti sfilavano in ordine dietro la  bandiera del loro paese di appartenenza, in quella di chiusura, tutte le nazioni si sono fuse insieme, quindi mescolate in una enorme comunità globale, uno degli obiettivi del Nuovo Ordine Mondiale.
Sono poi cominciate le strane scene di venerazione sotto la piramide…massonica
Gli attori hanno utilizzato i blocchi per costruire una piramide al centro della scena per poi iniziare una sorta di venerazione.
“Siamo tutti stesi sotto l’onnipotente piramide degli Illuminati”. Tale rappresentazione è durata diversi minuti…
E’ stato il turno dello spettacolo musicale, cominciato con un brano specifico, Imagine di John Lennon, considerato, da alcuni osservatori, un po’ fuori luogo nel contesto della cerimonia olimpica.


E’ stato mostrato un video di John Lennon durante alcuni versi della canzone Imagine, come a sottolineare l’importanza di quelle parole…
Immagina non ci siano paesi 
Non è difficile da fare 
Niente per cui uccidere o morire 
e nessuna religione 
Immagina tutta la gente che vive la vita in pace
Si, si può dire 
che sono un sognatore, ma non sono l’unico 
Spero che un giorno ti unirai a noi 
E il mondo sarà come uno
Immaginate il non possesso 
Mi chiedo se è possibile 
Non c’è bisogno di avidità o fame 
Una fratellanza di uomini 
Immagina tutte le persone che condividono tutto il mondo
Sotto il calderone in rappresentanza di tutti i paesi uniti “come uno”, i bambini cantano Imagine.
Come chiusura delle Olimpiadi, che senso potrebbero avere quei versetti, quando le persone e gli atleti vengono da tutti i paesi del mondo, con le loro culture, tradizioni e religioni. “Un mondo come uno” è un buon modo per descrivere il sistema globale che l’elite sta cercando di creare con il Nuovo Ordine Mondiale. 
Forse Lennon immaginava un gruppo segreto di politici e banchieri che stavano creando il suo mondo perfetto? Probabilmente no. Ma quando vieni ucciso da un programma MK-Ultra come un capro espiatorio, l’elite può tranquillamente fare ciò che vuole con il tuo lavoro e la tua immagine…

PIU` DI MEZZ’ORA PER IL CULTO DEL FUOCO!

Dopo una serie di prestazioni (per qualche motivo, insistendo molto su Jessie J.), la cerimonia si è fortemente focalizzata sul calderone olimpico. Prima di essere spento, si è aperto leggermente verso l’alto e una fenice di fuoco è comparsa.


L’apparizione della fenice attraverso la fusione dei “petali” a rappresentare le nazioni del mondo che si scindono nel NWO.
Il simbolo della fenice, l’uccello che rinasce dalle sue ceneri, è estremamente importante per le occulte società segrete e, di conseguenza, per l’elite occulta.
La fenice è la più celebre di tutte le creature simboliche fabbricate dagli antichi Misteri al fine di nascondere le grandi verità della filosofia esoterica. Nell’antichità, la fenice era considerata come simbolo del compimento della trasmutazione alchemica, un processo equivalente alla rigenerazione umana. Questo è il mistero di iniziazione a cui Cristo si è riferito quando ha detto: “Se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio“.
La fenice è un simbolo appropriato di questa verità spirituale.La fenice rappresenta la rinascita spirituale a livello individuale, ma può anche rappresentare la rinascita di tutto il mondo dalle sue ceneri – come un Nuovo Ordine Mondiale.
Questo gigantesco affresco situato all’interno del Consiglio di sicurezza dell’ONU a New York dispone di una fenice che rinasce da un mondo in cenere.
Subito dopo l’apparizione della fenice sopra il calderone olimpico, la boy band dei Take That hanno eseguito una canzone con un titolo piuttosto simbolico, considerando il contesto: Rule The World (Regole del Mondo).
Con una fenice che rinasce sopra tutte le nazioni come sfondo, poi i Take That che cantano “Rule the World”. Ciò sta diventando abbastanza palese…
Dopo la canzone, un gruppo di ballerine vestite da fenici saltellava intorno, come se venerasse l’uccello di fuoco sopra di loro.


Lodando la fenice in modo rituale e celebrativo…
A mezzanotte, il calderone olimpico si spegne lentamente, ma la fenice, che rappresenta l’elite occulta e il Nuovo Ordine Mondiale, rimane illuminato sopra di esso. In altre parole, come le nazioni del mondo pian piano scompaiono, un Nuovo Ordine Mondiale emergerà. In tal senso, viene lanciato un brano dei The Who!

CONCLUDENDO

Tradizionalmente, la cerimonia olimpica, mostra la storia della nazione ospitante e la cultura, ma celebra anche chi si cela dietro i giochi: l’elite occulta. Dal momento che Londra è una capitale ultra potente nel mondo, con una storia ricca occulta che va dai Templari alle influenti logge massoniche, è sorprendente vedere questo aspetto della storia cui si fa riferimento in una questione simbolica?
Ovviamente, non tutto ciò che si è visto durante le cerimonie olimpiche era legato al simbolismo degli Illuminati, c’erano comunque un sacco di elementi inseriti per far passare il messaggio. Alla fine, i giochi olimpici, come molti altri eventi mediatici, sono stati trasformati in un mega rituale trasmesso in tutto il mondo per celebrare gli obiettivi e il simbolismo delle élite al potere.

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