martedì 28 maggio 2019

il film Videodrome e gli orrori dei Mass Media


Videodrome è un noir canadese il cui personaggio principale è il presidente di una piccola e squallida emittente TV via cavo, il quale intercetta per caso un misterioso segnale che trasmette scene di vere torture e omicidi.


Il fascino esercitato sull’uomo da questi spettacoli si trasforma in ossessione, ed infine in malattia fisica. Il film descrive simbolicamente, attraverso una estremizzazione metaforica, l’impatto della perversione dei mass media sulla psiche umana, così come progettato dalle forze oscure che li controllano.
La strana commistione di gore, argomenti tabù e temi sociali ne fanno un film tanto originale quanto inquietante. Sono felice di non averlo visto da bambino, in quanto probabilmente mi avrebbe provocato decine di incubi notturni.
Sebbene oggi – a distanza di 30 anni dalla uscita – gli effetti speciali di Videodrome risultino piuttosto banali e goffi, una cosa è certa: il messaggio del film non è affatto invecchiato. Il suo significato metaforico resta attuale, pertinente e scioccante come non mai, il che spiega perché sia diventato un film di culto.
Videodrome fu prodotto nel 1983, dunque si potrebbe sostenere che abbia anticipato il futuro. Ha previsto il crescente controllo dei mass media da parte di forze oscure, l’avvento della ‘tv verità’ e la diffusione con vari mezzi – come Internet – di ogni tipo di video estremi e perversi.
Mentre molti percepiscono il film come una critica degli effetti nocivi dei mass media, alcuni sostengono che si sia trattato in realtà di un vero e proprio manifesto con cui la élite ha voluto mostrare il funzionamento della  trappola dei mass media.
“Questo scrittore sostiene in Rivelazione del Metodo, che la criptocrazia abbia recentemente pubblicato una sorta di manifesto rosacroce ove è rivelato esattamente ciò che la televisione ci sta facendo e che genere di futuro è stato progettato per noi. Il nome di questo manifesto è Videodrome, diretto dal canadese David Cronemberg le cui opere includono due film sugli assassinii psichici: Scanner e La Zona Morta.”
Michael A. Hoffman, Società Segrete e Guerra Psicologica
Vediamo la trama del film e come si inserisce nel contesto attuale.

ALLA SCOPERTA DI VIDEODROME.

Max Renn è il presidente di CivicTV 83, una di quelle emittenti TV che si specializzano in contenuti di basso livello come spettacoli erotici e film violenti. E’ convinto che il pubblico abbia fame di esperienze televisive estreme e che la sua rete debba soddisfarla.

Nel corso di una intervista televisiva, Max Renn sostiene che la tv debba ricoprire un ruolo catartico sugli spettatori, come uno sfogo delle esigenze violenti e perversi degli spettatori. Presto sperimenterà in prima persona quanto errata sia tale teoria.
Renn è costantemente alla ricerca di qualcosa di nuovo ed eccitante da proporre ai propri telespettatori. Per favore si appoggia ad un contatto clandestino: un pirata dell’etere di nome Harlan, che con la sua strumentazione è in grado di intercettare segnali via satellite da tutto il mondo. Un giorno Harlan mostra uno spettacolo televisivo che cambierà la sua vita.
Si tratta di un segnale tv attraverso cui vengono trasmesse esclusivamente scene ultra-realistiche di torture, maltrattamenti e omicidi compiuti da individui mascherati. Renn è convinto che si tratti di messe in scena, e conclude che sia proprio il tipo di materiale che ha sempre cercato. In seguito scoprirà che nulla in Videodrome è recitato, e che in realtà si tratta di una snuff tv, la quale trasmette in diretta tutta una serie di veri atti di violenza.

Nel “mondo reale”, il tema degli snuff video è controverso e tabù. Tuttavia alcuni ricercatori hanno messo in evidenza l’esistenza di circuiti via cavo per la distribuzione di video snuff nelle organizzazioni d’elite. Dai rituali di sangue agli abusi perpetrati sugli schiavi psichici ed i minorenni, ogni perversione verrebbe distribuita ad uso e consumo di circoli ‘altolocati’ operanti al di sopra della legge. Anche i crimini di alto profilo commessi per fini ritualistici a volte sarebbero registrati e venduti a caro prezzo.
“Alcuni omicidi del Figlio di Sam furono videoregistrati da cultisti e rivenduti a prezzi esorbitanti.”
Michael A. Hoffman, Società Segrete e Guerra Psicologica
Le masse verrebbero desensibilizzate ed introdotte ai gusti dell’élite occulta attraverso gli spettacoli violenti e perversi mandati dai mass media.
“Niente di quanto detto dovrebbe scioccare un osservatore critico della TV americana, dal momento che tale impostazione può essere verificata nella quantità di cronaca nera e spettacoli raccapriccianti trasmessi dalle principali emittenti tramite i notiziari e gli ‘speciali’. Simulazioni di snuff-video sono già disponibili presso molti nostri allegri video-noleggi di quartiere. Le tv oggi trasmettono una elevata quantità di violenza voyeuristica.”
Ibid.
Nel film, Max Renn personifica in qualche modo le masse. Benché sia consapevole che Videodrome non sia lo spettacolo televisivo più coinvolgente in assoluto, egli continua ad esserne irresistibilmente attratto. Il fascino del sangue e della lussuria è un riflesso umano primordiale e istintivo, per cui viene utilizzato come strumento di distrazione e controllo sociale fin dai tempi antichi (cfr. il Circo e i giochi dei gladiatori dello impero romano). Inoltre, in assenza di freni inibitori, alcuni individui sono propensi a farsi esporre regolarmente a scene davvero maligne e contorte, per soddisfare un desiderio che sovente si trasforma in ossessione.
Nicki – la donna di Max – ricava eccitazione sessuale dalle scene violente trasmesse in Videodrome. Del tutto assoggettati ai loro impulsi più bassi, i due si ‘danno da fare’ durante la visione di un tizio torturato. Mentre violenza e lussuria sono impulsi primordiali in un certo senso finalizzati ad assicurare la sopravvivenza, ci rendiamo conto che possano essere strumentalizzati dai mass media per manipolare le menti più deboli.
L’esposizione alle immagini di Videodrome produce in Renn una serie di effetti negativi. Il suo interesse per lo spettacolo si trasforma rapidamente in una ossessione. La pellicola che dovrebbe
intrattenerlo, inizia presto a consumarlo.


Max comincia a sperimentare intensi stati allucinatori. Non riesce più a riconoscere la differenza tra televisione e realtà. Ben presto realizza che le trasmissioni di Videodrome non siano diffuse solo per fini di ‘intrattenimento.’

MOLTO PIU’ DI UNO SHOW TELEVISIVO

Mentre è impegnato nella ricerca della fonte del segnale per poterlo ritrasmettere sul proprio canale televisivo, Renn intuisce di avere a che fare con qualcosa che va oltre il concetto di intrattenimento. Un amico lo avverte che le trasmissioni di Videodrome non sono affatto innocue messe in scena, e che sarebbero gestite da individui potenti e pericolosi. Sebbene apparentemente lo show sembri solo una rappresentazione della violenza, dietro di esso si cela molto di più.
“Questo show ha qualcosa che non tu hai, Max. Ha una filosofia. E questo è ciò che lo rende pericoloso “.
Tale concetto è particolarmente vero nel mondo reale dei mass media. Mentre la maggior parte delle persone non viva secondo una filosofia specifica e non si preoccupi troppo di ciò che gli viene somministrato per mezzo della televisione, coloro i quali detengono il potere e controllano l’etere risultano spesso guidati ​​da forti motivazioni filosofiche e politiche. Il risultato è che la comunicazione diventa di fatto propaganda assorbita da persone che non si rendono neanche conto di subire una tale manipolazione.
La mente ispiratrice di Videodrome si rivela essere il prof. Brian O’ Blivion (brain oblivion: oblio del cervello – n.d.t.), il quale comunica esclusivamente attraverso schermi televisivi.


“La battaglia per il controllo delle menti americane sarà combattuta nell’arena televisiva. Il Videodrome. Lo schermo televisivo è la retina dell’occhio della mente. Pertanto lo schermo televisivo è parte della struttura fisica del cervello. Pertanto ciò che appare sullo schermo televisivo diventa una esperienza diretta per chi guarda. Pertanto la televisione è la realtà. E la realtà è meno della televisione.”
O’ Blivion è un idealista convinto che la tecnologia, in particolare la televisione, possa condurre l’umanità ad un domani migliore. Egli è il fautore della Cathode Ray Mission, un rifugio per senzatetto che fornisce una “sana dose di televisione a tutti coloro i quali non possano permettersela.


L’ufficio di Oblivion è pieno di oggetti relativi alla religione e alla filosofia. Crede che i mezzi di comunicazione di massa portano alla salvezza quasi spirituale e promettono la vita eterna attraverso la televisione.

Come spesso accade nel mondo reale, il sogno altruistico del professor O’Blivion è stato preso in consegna da persone che fanno sul serio. Il professore viene assassinato da una organizzazione oscura intenzionata ad usare Videodrome per controllare e manipolare le masse. E presto Max scopre chi essi siano.


L’organizzazione occulta controlla Videodrome mediante una società di facciata denominata Spectacular Optical. Il logo con l’occhio e lo slogan “Tenere d’occhio il mondo” è piuttosto Illuminati style.
Quando Renn incontra il capo della Spectacular Optical, gli viene mostrato un video di presentazione che descrive l’organizzazione come una “dinamica multinazionale che produce occhiali a basso costo per il Terzo Mondo e sistemi tecnologici per i missili della NATO”. In altre parole, è il tipo di mega-corporation che fa parte della elite globale del nostro mondo. Tra le tante altre cose essa controlla anche Videodrome.
Il capo della Spectacular Optical, Barry Convex, confida a Max che Videodrome sia estrema in quanto la esposizione alle scene di violenza colpisce il sistema nervoso e “apre i recettori nel cervello e la spina dorsale, consentendo ai messaggi trasportati dal segnale di Videodrome di penetrare in profondità nella mente delle persone.”
Ci si potrebbe chiedere se sussista un qualche fondamento scientifico alla base di tale teoria: sesso e violenza creano nel nostro organismo una reazione primordiale che ci rende più ricettivi ad altri messaggi e segnali? Se anche fossero stati compiuti dei seri studi circa l’argomento, dubito che i risultati sarebbero mai resi pubblici.
Successivamente Max scopre di essere stato ingannato, e che la sua stazione TV era stata prescelta per trasmettere il segnale di Videodrome alle masse. Per fare ciò, Max sarà utilizzato come una sorta di candidato manciuriano per uccidere i propri soci e consegnare il canale 83 nelle mani della Spectacular Optical.

QUANDO IL PROGRAMMA TI PROGRAMMA

Sebbene Max abbia realizzato che stiano accadendo cose molto strane, la sua esposizione a Vidodrome lo ha reso impotente e del tutto alla mercé dei padroni del segnale. Tramite tale allegoria il film allude alla facilità con cui gli individui possono essere alienati e controllati tramite i mass media.


Il capo della Spectacular Optical spara letteralmente un nastro nella pancia di Max, al fine di programmare la sua mente e controllare le sue azioni. Si tratta di un modo allegorico di rappresentare come le elite controllino i telespettatori mediante i mass media.
Guidato dal nastro, Renn entra nell’ufficio della sua stazione televisiva e fa fuori i suoi soci d’affari. Poi gli viene ordinato di prendersi cura di Bianca O’Blivion, figlia del professor O’Blivion. Bianca ricorre ad uno schermo TV per ‘deprogrammarlo’. Tuttavia Renn viene riprogrammato per uccidere il capo della Spectacular Optical, Barry Convex. E’ diventato un automa riprogrammabile a piacimento.


La TV di Bianca punta a Max la pistola che tiene in mano. I media, quindi, sono diventati un riflesso di lui e lui stesso un riflesso dei media. La TV poi spara a Max permettendoli di essere libero dal nastro Videodrome e di “rinascere” in un modo quasi religioso. Il nuovo mantra di Max: “Morte a Videodrome, Lunga vita alla nuova carne”.

Convex si trova presso una mostra nell’ambito di una fiera di occhiali da lettura. Il tema della mostra è ‘Medici, importante dinastia politica di Firenze, famiglia di banchieri e casa reale del 14 °secolo.’
La scelta del tema è piuttosto interessante se si considera che la Spectacular Optical può essere facilmente collegata alla élite occulta che noi chiamiamo gli Illuminati.
La famiglia Medici può essere considerata il prototipo delle famiglie degli Illuminati odierni perché ebbe un forte dominio sugli affari monetari, culturali e anche religiosi dell’epoca (la famiglia ha prodotto quattro papi). Da un punto di vista occulto, i Medici si fecero carico di tradurre diverse opere classiche di radice misterica (come il Corpus Hermeticum), e a essi è ascritto il rilancio dello ermetismo, della Cabala e dello gnosticismoin Europa – tutte dottrine che si pongono alla base delle società segrete di oggi. Il tema della fiera può dunque essere interpretato in tale ulteriore ottica.


Il palcoscenico della fiera contiene due citazioni: “L’occhio è la finestra dell’anima” e “L’amore entra dall’occhio”. Considerando il fatto che questa organizzazione controlla le persone facendole assistere a atti di crudeltà, questi detti nascondono un significato inquietante. Poi di nuovo, il doppio linguaggio è una specialità dell’élite.
Quando Renn spara a Convex, scopriamo che quest’ultimo è una specie di mostro che ricorda un po' gli alieni del film Essi Vivono.
INCREDULO E CONFUSO
Compiuta la propria missione omicida Renn si nasconde in un luogo appartato, e ancora una volta si trova al cospetto di un televisore che gli si rivolge direttamente, assicurandogli che “la morte non è la fine” e che sia in grado di “aiutarlo”. Gli sta proponendo la vita eterna tramite le apparizioni in televisione? Max replica esternando ciò che in molti provano inconsciamente.
“Non so più dove sono. Sto avendo problemi a trovare la mia strada.”
La sua esposizione a Videodrome (mass media) gli ha fatto smarrire i pensieri personali ed il libero arbitrio. La TV, che utilizza l’immagine di Nicki per ammansirlo e ravvivare la sua attenzione, gli risponde:
“Videodrome esiste ancora. E’ qualcosa di molto grande, molto complesso. Li hai colpiti, ma non li hai ancora distrutti. Per farlo devi passare alla fase successiva.”
La TV lo esorta ad andare “fino in fondo” e diventare il New Flesh. Per farlo dovrà suicidarsi. Vediamo qui come i mass media possono riuscire attraverso la seduzione e la retorica ad influenzare il comportamento fino a indurre a spararsi un colpo in testa. Poi, la TV aggiunge: “Ti mostrerò come fare.”


La TV mostra a Max come spararsi

Subito dopo, Max imita ciò che ha appena visto in televisione, proclama “Viva la Nuova Carne”, si spara in testa … e il film termina su questa nota inquietante.
Max ha realmente ‘completato la trasformazione’, diventando il New Flesh? Probabilmente no. Come la maggior parte di ciò che viene detto in televisione, questa storia della Nuova Carne non era che un espediente retorico usato per manipolare la sua mente confusa. Uccidendo Convex, Max è diventato nemico di Videodrome, e come la maggior parte dei capri espiatori controllati mentalmente viene indotto a compiere un atto di auto-distruzione, dopo essere diventato inutile per l’organizzazione.
Su una scala più ampia l’epilogo comunica una forte presa di posizione circa l’influenza nefasta che i mass media proiettano sul mondo. E’ possibile che influenzino i pensieri e le azioni delle persone al punto di farle agire contro i loro stessi interessi? Secondo questo film lo è.
CONCLUDENDO
Benché Videodrome sia uscito come prodotto di fantascienza, i suoi messaggi son più veri oggi di quanto lo fossero nel 1983. Con l’avvento delle nuove tecnologie come Internet e i dispositivi mobili, oggi più che mai siamo assediati da miriadi di segnali che costituiscono il videodrome dei mass media. Immagini e messaggi possono ora raggiungerci in una varietà di modi, e ci seguono ovunque andiamo.
Sebbene non nella maniera brutale ed estrema raffigurata da Videodrome, i mass media odierni continuano a sfruttare per fini persuasivi e distrattivi due istinti umani che sono difficili da reprimere: la aggressività e la riproduzione. Questi due istinti sono stati codificati nel nostro DNA per la sopravvivenza e la propagazione della specie, ma ora sono diventati “punti deboli” facilmente attivabili mediante stimoli specifici, che causano reazioni immediate e potenti.
Dato che progressivamente la gente sta diventando insensibile alle solite immagini sessuali e violente, i mass media devono alzare costantemente il tiro per trovare nuovi modi, perversi e contorti per catturare nuovamente l’attenzione dello spettatore. Pochi decenni fa la esibizione della caviglia di una donna sollevava scalpore, mentre oggi i consumatori di porno sul web hanno bisogno di immagini sempre più estreme e perverse per eccitarsi.
Come dice Max nel film: “Hanno bisogno di qualcosa di scabroso.” Quanto tempo ci vorrà fino a che gli snuff movies saranno sdoganati e considerati accettabili per il consumo di massa? C’è chi sostiene che ci troviamo già in una fase di introduzione al contorto mondo degli Illuminati, e che le scene snuff in realtà siano già presenti in alcuni mass media senza che la maggioranza dei fruitori ne sia consapevole.
Tuttavia, come afferma il film, il sangue e la lussuria non sono affatto il fine ultimo, ma rappresentano solo un veicolo per perseguire l’aspetto più importante del tutto: la agenda. Si tratta di materialismo, superficialità, sessualizzazione di qualsiasi cosa, distruzione dei valori della famiglia e molto altro ancora. Tutti gli articoli di Vigilant Citizen mostrano come dietro una facciata di sensualità e piacere per gli occhi siano veicolati una serie di messaggi funzionali agli interessi della élite. Lady Gaga che in un video musicale indossa un bikini e monta un tizio (situazione che richiama stranamente una scena di Videodrome) è un ottimo catalizzatore di attenzione per far si che alcuni concetti di contorno siano recepiti a dovere. Il segnale di Videodrome che nel film causa allucinazioni e tumori cerebrali è la metafora del condizionamento costante che nella realtà viene esercitato dai mass media per costringere la gente ad abbracciare una specifica visione del mondo, finta come una allucinazione.
Nel Videodrome degli Illuminati le masse devono essere costantemente esposte ai valori funzionali agli interessi delle elite, così come devono abbracciare il loro simbolismo. Dai megarituali occulti mascherati da giganteschi e fastosi eventi mediatici, alla propaganda mascherata da intrattenimento, i telespettatori finiscono per assomigliare a Max Renn, con il nastro del controllo infilato nella pancia. Non ti va a genio che la tua mente faccia la fine di quella Max? Rimuovi il nastro, gettalo nella spazzatura ed inizia a pensare con la tua testa.

venerdì 24 maggio 2019

Federico Caffè fu fatto sparire dai killer di Palme e Sankara

Non abbiate paura, il Deep State non è più un monolite oscuro: tra le sue fila oggi ci sono anche i “buoni”, che vigilano sui politici coraggiosi. Tesi firmata da Gioele Magaldi, frontman italiano della massoneria progressista sovranazionale e autore del saggio “Massoni”, che nel 2014 ha svelato il vero volto – super massonico – dell’oligarchia reazionaria che da decenni regge le sorti del pianeta. In vena di rivelazioni, Magaldi oggi si spinge oltre. Il caso Julian Assange? Aspettate e vedrete: non tutti i mali vengono per nuocere. Può darsi che il suo ruvido arresto non preluda a chissà quale punizione: niente di più facile che si ritorca contro i personaggi messi in imbarazzo proprio dal fondatore di Wikileaks (come Hillary Clinton, accusata di aver truccato le primarie democratiche Usa, che in realtà sarebbero state vinte dall’outsider Bernie Sanders). E non è tutto: il 3 maggio, a Milano, sono in arrivo rivelazioni potenzialmente esplosive sul mistero del professor Federico Caffè, insigne economista keynesiano scomparso da Roma il 15 aprile 1987. Dietro, anticipa Magaldi, c’è la stessa mano che un anno prima aveva assassinato il premier svedese Olof Palme, e che di lì a poco avrebbe ucciso Thomas Sankara, leader rivoluzionario del Burkina Faso. Tre personaggi scomodi, che ostacolavano il dominio globale neoliberista. Oggi però – altra notizia – non sarebbe più possibile eliminarli: «Fare il gioco sporco, ai nemici della democrazia, non conviene più: sanno perfettamente che in quello stesso Deep State ci sono anche elementi progressisti».
Unico indizio a disposizione, per ora: la sicurezza italiana. Tra il 2015 e il 2016, dopo la strage nella redazione parigina di Charlie Hebdo, l’intera Europa sembrava sul punto di trasformarsi in un mattatoio. Eppure, Magaldi annunciò: vedrete che il Gioele Magaldinostro paese non subirà attentati. Motivo: l’antiterrorismo italiano è “pulito” e coopera strettamente con settori della Cia altrettanto leali. Il terrorismo targato Isis, aggiunse, può colpire solo in paesi dove i servizi segreti sono infiltrati dagli agenti della strategia della tensione: la Francia in primis, ma anche – come si è visto – il Belgio e la Spagna, il Regno Unito e la Germania. In altre parole: se i “cattivi” hanno orchestrato il terrore per affermare il loro potere (magari impaurendo Hollande per poi lanciare Macron), sul fronte opposto i “buoni” si sono accordati per unire le forze e proteggere almeno uno Stato europeo: non un paese a caso, naturalmente, ma l’Italia che di lì a poco sarebbe diventata gialloverde. Messaggio: non siete più onnipotenti, se c’è un pezzo di Europa che resta al riparo del vostro stragismo che spara nel mucchio, mietendo vittime tra i passanti. E sarà proprio l’Italia la prima pietra su cui costruire una nuova Europa, finalmente democratica.
Missione compiuta? Solo a metà: gli ultimi anni in Italia sono trascorsi senza sangue, ma il governo Conte si è lasciato ugualmente spaventare da Bruxelles. Colpa del Deep State, ammette il deputato grillino Pino Cabras: al governo, dice, insieme ai 5 Stelle e alla Lega c’è anche un terzo incomodo, lo “Stato profondo” che ha potentissimi terminali persino al Quirinale, e lavora per sabotare il cambiamento. Nel bloccare la nomina di Paolo Savona al ministero dell’economia, Sergio Mattarella spiegò che “i mercati” (veri padroni della situazione, quindi, a prescindere dalle elezioni) non l’avrebbero gradito, quel ministro. Con Savona all’economia, non avrebbero esitato a mettere nei guai l’Italia con il ricatto dello spread. Dal convegno londinese sul New Deal Europeo, organizzato dal Movimento Roosevelt, Cabras ha rincarato la dose: lo “Stato profondo” è insediato ovunque, anche nei ministeri oltre che al Colle, e sta frenando qualsiasi cambio di paradigma: «Lega e 5 Stelle sono Pino Cabrasdivisi su tutto, tranne che su un punto: resistere al Deep State, nel tentativo di dare più soldi agli italiani». Magaldi apprezza il coraggio di Cabras, la cui denuncia – clamorosa – è passata sotto silenzio, letteralmente ignorata dai media. «Il Deep State, però, non può diventare un alibi: perché il governo gialloverde non ci ha nemmeno provato, a rompere le regole Ue con un bel 10% di deficit. Si è limitato a quel misero e inutile 2%, prendendo schiaffoni a Bruxelles e tornando a Roma con la coda tra le gambe».
Poteva andare diversamente? «Doveva», dice Magaldi. Che spiega: tutto sta cambiando, ai piani alti. «E già oggi, i politici intenzionati a lavorare per il benessere della collettività non hanno più motivo di avere paura di essere soli, di fronte a chi vorrebbe delegittimarli con la diffamazione o addirittura ucciderli, come nel caso di Palme e Sankara, o magari farli sparire, come accadde a Federico Caffè». Ed ecco la rivelazione, che Magaldi anticipa il 15 aprile a Fabio Frabetti di “Border Nights” nella diretta web-streaming settimanale del lunedì, su YouTube: al convegno milanese del 3 maggio (“Nel segno di Carlo Rosselli, Olof Palme e Thomas Sankara, contro la crisi globale della democrazia”) sarà lo stesso Magaldi a fornire dettagli inediti sui mandanti della sparizione di Caffè. Altre notizie clamorose saranno offerte dall’economista Nino Galloni, vicepresidente del Movimento Roosevelt e già allievo di Federico Caffè. Il professore era il più importante economista keynesiano: formò personaggi come Mario Draghi e Marcello De Cecco, Bruno Federico CaffèAmoroso e Ignazio Visco (Bankitalia), Franco Archibugi e Giorgio Ruffolo. E poi Luigi Spaventa, Enrico Giovannini, Ezio Tarantelli (assassinato dalle Br) e lo stesso Alberto Bagnai, ora senatore leghista.
Persino Wikipedia scrive che Federico Caffè fu uno dei principali diffusori della dottrina keynesiana in Italia, occupandosi tanto di politiche macroeconomiche che di “economia del benessere”: «Al centro delle sue riflessioni economiche ci fu sempre la necessità di assicurare elevati livelli di occupazione e di protezione sociale, soprattutto per i ceti più deboli». In altre parole, era il “cervello” dell’economia democratico-progressista: piena occupazione e welfare, cioè l’esatto contrario della politica del rigore che avrebbe preso il sopravvento, diventando un dogma – lo strapotere dei “mercati” – cui sembra piegarsi anche il Quirinale. La sua improvvisa scomparsa è un mistero rimasto irrisolto? Ufficialmente sì, ma non per Magaldi: secondo il presidente del Movimento Roosevelt, il convegno di Milano strapperà finalmente il velo sul caso Caffè. «C’è un filo rosso – avverte – che lega la sua sparizione agli omicidi di Olof Palme e Thomas Sankara». Palme, carismatico leader socialdemocratico svedese, era il faro del socialismo europeo: aveva varato il miglior welfare del continente e stava per essere eletto segretario generale dell’Onu. Una carica che gli avrebbe consentito di vegliare anche sull’Europa, scongiurando l’avvento del feroce ordoliberismo mercantilista che, da Maastricht in poi, ha rimesso in sella l’élite impoverendo il 99% della popolazione.
Quanto a Sankara, parla per lui l’esodo dei migranti che sbarcano in Italia partendo dall’Africa Subsahariana affamata dal neocolonialismo: tre mesi prima di essere assassinato, il giovane leader del Burkina Faso aveva chiesto la cancellazione del debito estero e la fine degli aiuti finanziari all’Africa, vere e proprie catene post-coloniali. Il sogno del socialista Sankara? Un’Africa libera e sovrana, padrona a casa propria, capace di crescere basandosi sulle sue forze. «C’è un nesso che collega l’omicidio di Sankara e quello di Palme alla sparizione di Federico Caffè», insiste Magaldi, preparandosi a fornire dettagli inediti su quegli eventi che, nella seconda metà degli anni ‘80, hanno contribuito a plasmare lo sconfortante scenario di oggi. Un nome esemplare? Mario Draghi: il super-banchiere della Bce «non ha seguito il suo maestro, Federico Caffè, e oggi è nel Thomas Sankaragotha dei burattinai, degli artefici della involuzione post-democratica dell’Europa e del mantenimento del paradigma ideologico neoliberista in Europa e nel mondo». Paradigma spietato, per il quale ha duramente lavorato il Deep State massonico reazionario di cui lo stesso Draghi, secondo Magaldi, è un autorevolissimo esponente.
Si può credere, a Magaldi? Qualcuno, di fronte al saggio “Massoni” (bestseller italiano, ignorato dai media mainstream) si è ritratto, rifugiandosi dietro l’assenza di prove documentali. Falso problema, assicura l’autore, che in premessa avverte: «Chiunque si senta diffamato me lo segnali, ed esibirò le carte che lo riguardano: dispongo di 6.000 pagine di documenti, troppo ingombranti per essere inseriti in un volume». Corollario: nessuno dei tantissimi big menzionati – Napolitano e Monti, lo stesso Draghi – si è azzardato a smentire alcunché. Meglio la consegna del silenzio. Ma il meccanismo innescato da quel libro sembra inesorabile: operazione trasparenza. Nel 2015, Magaldi ha fondato il Movimento Roosevelt. A fine marzo, ha promosso a Londra un confronto strategico tra economisti e politologi per mettere a fuoco un possibile New Deal europeo, basato sul recupero di Keynes (spesa pubblica strategica) per abbattere l’ideologia dell’austerity e restituire benessere alla popolazione. E ora è in arrivo l’assise milanese su Rosselli, Palme e Sankara, con anche le inedite news sulla sorte di Federico  Caffè. «Questo incontro serve a dire: viviamo da decenni sotto la cappa di un’ideologia imperante e pervasiva, egemonizzante – il neoliberismo – che noi adesso chiediamo di smascherare e rifiutare radicalmente».
Il Movimento Roosevelt, continua Magaldi, si ispira alla lezione di Rosselli, Palme e Sankara: «Il nostro è un laboratorio politico che ha iniziato il suo percorso rivoluzionario a Londra, e a Milano affronta la sua seconda tappa». Teoria e pratica del Piano-B: «La nostra è un’ideologia social-liberale, opposta al neoliberismo: vogliamo proporla in Europa e nel mondo, ridando fiato a una corrente di pensiero che è stata rimossa, nei vari centrosinistra e centrodestra di tutto l’Occidente, a favore di una pervasività dogmatica del neoliberismo». Non si scherzava, ai tempi di Rosselli, ucciso su mandato del regime fascista di Mussolini. Ma c’era poco da ridere anche all’epoca di Palme, unico premier europeo assassinato mentre era in carica: freddato nella civilissima Svezia all’uscita di un cinema, nel cuore dell’Europa democratica. Il killer? Rimasto nell’ombra, ma fino a un certo punto: gli svedesi ricordano benissimo la strana morte del giallista Stieg Larsson, che al caso Palme si era interessato svolgendo indagini accurate, fino a consegnare alla polizia svariati documenti. La pista: servizi segreti, Deep State oscuro. Nel Olof Palmesaggio “Dalla massoneria al terrorismo”, uscito nel 2016, Gianfranco Carpeoro – dirigente del Movimento Roosevelt – ricorda che, alla vigilia dell’omicidio Palme, un certo Licio Gelli indirizzò al senatore statunitense Philip Guarino il seguente telegramma: “La palma svedese sta per cadere”.
Se ti metti contro il Deep State, puoi rischiare la pelle: succede spesso, ed è capitato anche a Julian Assange. «Puoi essere fatto fuori con la diffamazione e la delegittimazione, con il fango che ti gettano addosso, oppure puoi essere eliminato». Assange? «Ha avuto coraggio», ammette Magaldi: «C’è dell’eroismo, nel suo agire». Per Magaldi, però, il destino del fondatore di Wikileaks non è segnato: «La questione è estremamente complessa», si limita per ora a dire l’autore di “Massoni”, lasciando capire che attorno al giornalista australiano si muovono forze diverse e opposte, e che l’estradizione richiesta da Trump potrebbe non trasformarsi in una feroce vendetta nei confronti di Assange. Il motivo? Sempre lo stesso: starebbe cambiando la natura del Deep State. O meglio, la sua composizione. «Oggi, se si ha il coraggio di svolgere il proprio mandato democratico – dichiara Magaldi – lo si può fare senza più il timore di essere eliminati, perché nel Deep State c’è stata, è in corso e si sta irrobustendo di mese in mese una riorganizzazione dei circuiti massonici progressisti, i quali non consentiranno – come è stato in passato – che nessun sincero politico democratico venga assassinato o eliminato in modo improprio».
Beninteso: il nemico è ancora molto potente. Uomini che hanno conquistato i posti chiave della finanza, dell’economia, degli Stati. Magaldi li definisce «gli alfieri della massoneria neoaristocratica, i costruttori dell’ideologia neoliberista: quelli che tuttora gestiscono una globalizzazione di merci e capitali che non è fatta anche di diritti, di democrazia e di giustizia sociale». Ma aggiunge: «Credetemi, oggi a quei signori non conviene giocare sporco, nel momento in cui nella questione sono coinvolti anche i massoni democratico-progressisti che hanno la stessa consuetudine con il Deep State. Non gli conviene, è un problema di calcolo». E insiste: «Se c’è qualcuno che vuole agire a beneficio del popolo non abbia paura, non si lasci fermare da minacce o blandizie. Vada avanti per la sua strada, perché c’è chi è in grado, con la sua sola presenza, di frapporsi alle indebiteJulian Assangeinterferenze da parte di rappresentanti del Deep State che vogliono sovvertire le regole del gioco democratico, piegandole a interessi opachi di natura privata». Per questo, aggiunge Magaldi, non hanno più scuse tutti quei politici «divenuti maggiordomi e camerieri, senza più quella forza di elaborazione politica che a molti, nel Novecento, è costata la vita».
Oggi, assicura Magaldi, i politici che volessero davvero «difendere il senso e la dignità del proprio mandato, operando al servizio della collettività», possono evitare di farsi intimidire o corrompere per eseguire gli ordini dei soliti burattinai: «Li invito a cercare proprio nell’ambito del Deep State quei circuiti progressisti che sono impegnati per la difesa della democrazia, e che quindi potranno garantire che il Deep State oscuro non interferisca più con lo svolgimento di una normale dialettica democratica». Magaldi è stato affiliato alla Thomas Paine, la più progressista delle 36 Ur-Lodges che gestiscono il back-office del potere mondiale. Il suo Grande Oriente Democratico, movimento massonico d’opinione, è collegato alle superlogge progressiste. E’ in corso una sorta di guerra inframassonica: dopo decenni di letargo, la componente democratica si starebbe risvegliando. Le prove del contrattacco in corso? Tanto per cominciare, la sicurezza di cui ha goduto l’Italia durante l’ultima stagione dell’infame auto-terrorismo europeo, targato Isis ma gestito da settori inquinati dell’intelligence. E ora, dice Magaldi, i cavalieri oscuri del peggior Deep State si preparino: il convegno di Milano svelerà dettagli clamorosi anche sulla misteriosa scomparsa di Federico Caffè.

fonte: LIBRE IDEE