mercoledì 31 dicembre 2014

la presa del potere!


di Giorgio Gaber


[parlato]: Un mastino. Un mastino nero, lucido, metallico. Un cane mastino con un occhio solo, vitreo, in mezzo alla fronte. Una mano che schiaccia un bottone. Dall'occhio del mastino parte un fascio di luce intensa, verdastra, elettrica...
Psss... psss... psss...

Avvolti in lucidi mantelli
guanti di pelle, sciarpa nera
hanno le facce mascherate
le scarpe a punta lucidate
sono nascosti nella sera.

Non fanno niente, stanno fermi
sono alle porte di Milano
con dei grossissimi mastini
che stan seduti ai loro piedi
e loro tengono per mano.



Han circondato la città
la stan guardando da lontano
sono imponenti e silenziosi.
Chi sono? Chi sono?
I laureati e gli studiosi.

E l'Italia giocava alle carte
e parlava di calcio nei bar
e l'Italia rideva e cantava.

Psss... psss...
Ora si muovono sicuri
coi loro volti mascherati
gli sguardi fissi, minacciosi
vengono avanti silenziosi
i passi lenti, cadenzati.

Portano strane borse nere
piene di oggetti misteriosi
e senza l'ombra di paura
stanno occupando i punti chiave
tengono in pugno la Questura.

Dagli occhi chiari dei mastini
parte una luce molto intensa
che lascia tutti ipnotizzati.
Chi sono? Chi sono?
L'intellighenzia e gli scienziati.

E l'Italia giocava alle carte
e parlava di calcio nei bar
e l'Italia rideva e cantava.

Psss... psss...
Ora lavorano più in fretta
hanno moltissimi alleati
hanno occupato anche la RAI
le grandi industrie, gli operai
anche le scuole e i sindacati.

Ora si tolgono i mantelli
son già sicuri di aver vinto
anche le maschere van giù
ormai non ne han bisogno più
son già seduti in Parlamento.

Ora si possono vedere
sono una razza superiore
sono bellissimi e hitleriani.
Chi sono? Chi sono?
Sono i tecnocrati italiani.

[parlato]: Eins zwei, eins zwei, alles kaputt!

E l'Italia giocava alle carte
e parlava di calcio nei bar...

riferimenti:


fonte: sulatestagiannilannes.blogspot.it

ninna nanna della guerra



di Trilussa*

Ninna nanna, nanna ninna,
er pupetto vò la zinna:
dormi, dormi, cocco bello,
sennò chiamo Farfarello
Farfarello e Gujermone
che se mette a pecorone,
Gujermone e Ceccopeppe
che se regge co le zeppe,
co le zeppe dun impero
mezzo giallo e mezzo nero.

Ninna nanna, pija sonno
ché se dormi nun vedrai
tante infamie e tanti guai
che succedeno ner monno
fra le spade e li fucili
de li popoli civili
Ninna nanna, tu nun senti
li sospiri e li lamenti
de la gente che se scanna
per un matto che commanna;

che se scanna e che s'ammazza
a vantaggio de la razza
o a vantaggio d'una fede
per un Dio che nun se vede,
ma che serve da riparo
ar Sovrano macellaro.
Ché quer covo d’ assassini
che c'insanguina la terra
sa benone che la guerra
è un gran giro de quatrini
che prepara le risorse
pe li ladri de le Borse.

Fa la ninna, cocco bello,
finché dura sto macello:
fa la ninna, ché domani
rivedremo li sovrani
che se scambieno la stima
boni amichi come prima.
So cuggini e fra parenti
nun se fanno comprimenti:
torneranno più cordiali
li rapporti personali.

E riuniti fra de loro
senza l'ombra d'un rimorso,
ce faranno un ber discorso
su la Pace e sul Lavoro
pe quer popolo cojone
risparmiato dar cannone!


* pseudonimo di Carlo Alberto Salustri, poesia del 1914



fonte: sulatestagiannilannes.blogspot.it

Natale, calendario e...



HALLELUJAH 2010

lunedì 29 dicembre 2014

ho smesso di fare l'avvocato perché la giustizia non esiste

Perché ho smesso di fare l’avvocato? Perché preferisco insegnare il diritto teorico, ovverosia un’utopia, piuttosto che praticarlo. Perché per secoli la giustizia ha sempre condannato povera gente, contadini, schiavi, poveri, e mai i ricchi, i nobili, i potenti. E oggi non è diverso. A essere condannati sono ragazzi tossicodipendenti, contadini, spazzini, casalinghe, senzatetto, malati di mente, al massimo qualche studente. Mai politici, magistrati, architetti, avvocati, notai, agenti dei servizi segreti, poliziotti, carabinieri. Quelli, al massimo, si “suicidano”. Perché mi hanno sempre offerto di più per non difendere alcuni clienti che per difenderli, ove normalmente non si ricava nulla. Perché la stragrande maggioranza degli avvocati e dei magistrati il diritto non lo conosce. E in fondo fa bene, perché il diritto non viene mai applicato veramente. Perché la difesa dei deboli non è mai stata possibile nei secoli scorsi, e non si poteva pensare che dopo millenni di soprusi il cambiamento di un sistema legislativo potesse comportare anche un cambiamento di mentalità.
Perché non ci sarà mai una vera giustizia finché non verrà applicato quell’articolo del codice deontologico secondo cui l’avvocato ha il dovere di dire la verità e di collaborare col giudice per la ricerca della verità, ma questo presuppone: che iFranceschetti magistrati cerchino la verità e non il proprio interesse, cosa allo stadio attuale dell’evoluzione umana impossibile; che gli avvocati non colludano col cliente che delinque. Perché nessuno vuole che la giustizia funzioni veramente, e quindi ogni riforma non fa che peggiorare il sistema già traballante, in quanto tra le tante falle del sistema si insinuano e camminano spediti i corrotti, i criminali, i favoriti. Perché nelle cause più importanti ho sempre vinto dove avevo torto e perso dove avevo ragione. Perché in Italia (ma anche all’estero) non c’è mai stato un vero processo per strage, o per un delitto grave, in cui si sia saputa la verità. Perché le leggi sono fatte da chi commette i crimini più innominabili, e quindi sono già pensate in anticipo per mandare assolti i colpevoli.
Perché volevo fare l’avvocato per difendere i più deboli, ma poi ho scoperto che spesso il debole non vuole comunque essere difeso veramente e che la vittima spesso collude senza saperlo con il suo persecutore. Perché molti avvocati sono molto più criminali dei criminali che difendono, e i giudici sono molto più criminali dei criminali che condannano. Perché la situazione, oggi, non è diversa da quella descritta da Khalil Gibran un secolo fa; ma del resto è la stessa situazione che esisteva millenni fa. Perché finché ogni giurista troverà normale che sia punito l’omicidio ma si possa andare in guerra a fare milioni morti, che sia punito il furto ma si possano depredare i cittadini di milioni di euro, nessun sistema giuridico potrà mai essere chiamato “giustizia”. Perché se non cambia la società è inutile cambiare il diritto.
(Paolo Franceschetti, “Perché ho smesso di fare l’avvocato”, dal blog di Franceschetti del 14 novembre 2014).

fonte: www.libreidee.org

la banda dei Babbi Natale



da Wikipedia:

è un film diretto da Paolo Genovese, uscito nelle sale il 17 dicembre 2010. Si tratta dell'ottavo film interpretato dal trio comico Aldo, Giovanni & Giacomo.

Trama

A Milano, nella notte di Natale, Aldo, Giovanni e Giacomo, tre amici che giocano a bocce formando la squadra The Charlatans, vengono sorpresi e arrestati dalla Polizia durante quello che sembra essere un furto in un appartamento. Condotti in commissariato, i tre vengono accusati di essere i membri della Banda dei Babbi Natale, un noto gruppo di ladri vestiti con costumi da Babbo Natale che ha già svaligiato 8 appartamenti. Gli arrestati si dichiarano innocenti e raccontano alla commissaria Irene Bestetti il motivo per il quale si son trovati in quella equivoca situazione.

La storia si svolge nella settimana precedente al Natale. Aldo è un grandissimo scansafatiche con la mania delle scommesse (ma è anche molto bravo in cucina), che si fa mantenere completamente dalla moglie Monica e sperpera un sacco di soldi per le scommesse delle corse dei cavalli con due allibratori che lo ingannano sempre. Oltretutto, rifiuta segretamente qualsiasi offerta di lavoro, anche quella dello zio di Monica, e quando lei scopre che il marito, per trovare denaro per pagare le scommesse, ha venduto ad un rigattiere una pregiata palla di vetro e oro appartenuta a sua nonna, lo caccia di casa.

Aldo viene quindi ospitato a casa di Giacomo, di mestiere chirurgo, rimasto vedovo da dodici anni ma ancora incapace di superare il trauma, tanto da parlare con la foto della moglie e fare un sogno ricorrente in cui lui è il Principe Azzurro che corre a baciare la Bella Addormentata ma viene fermato dalla moglie che gli impedisce di baciarla perché lei è l'unica donna della sua vita. Per questo motivo, Giacomo rifiuta anche le attenzioni della collega Elisa, che però riesce a strappargli la promessa di uscire insieme nel caso Giacomo e la sua squadra perdano l'imminente finale di un torneo di bocce (il Memorial Giuseppe Gasparolo) che da quattro anni tentano disperatamente di vincere senza riuscirci.

Sotto casa di Giacomo ha il suo ambulatorio Giovanni, un veterinario sposato con Marta (italiana) e sta per sposarsi con Veronica (svizzera di Lugano), la sua amante, ma nessuna delle due sa dell'altra. Giovanni si trova costretto a sopportare le angherie e le antipatie della suocera milanese e del suocero svizzero, ai quali è dichiaratamente inviso. Incapace di dire di no, Giovanni si ritrova a promettere ad entrambe le sue famiglie di essere presente alla loro cena di Natale, ma dopo aver fatto una sorta di "prova di resistenza" facendo continuamente avanti e indietro nello stesso giorno tra Lugano e Milano capisce che così non può proprio andare avanti.

Intanto arriva la sera della finale di bocce; i Charlatans sembrano favoriti, ma al tiro decisivo Aldo sbaglia di poco e la partita è persa. Giacomo deve quindi onorare l'impegno preso, e durante la serata capisce, grazie anche all'aiuto dei due amici, di essere sinceramente innamorato della sua collega e che è giunto il momento di lasciarsi il passato alle spalle. Nel corso della stessa serata Giovanni cerca di dire la verità a entrambe le sue compagne ma, complici il timore e una serie di esilaranti imprevisti che lo disturbano, alla fine non ci riesce con nessuna delle due.

Al ritorno a casa i due trovano Aldo allegro e pieno di soldi, cercano di farlo parlare e l'amara verità viene ben presto a galla; non solo Aldo ha sbagliato il tiro decisivo di proposito, in quanto aveva scommesso contro la sua stessa squadra, ma per pagare la scommessa ha venduto al solito rigattiere uno scheletro anatomico originale al quale Giacomo era molto affezionato, essendo stato di un suo antenato. Giovanni e Giacomo lo cacciano via.

Aldo, tentando di redimersi, usa i soldi vinti con la scommessa per ricomprare lo scheletro e la palla di vetro, ma riesce a riavere solo lo scheletro perché la palla è già stata rivenduta. Torna quindi a casa di Giacomo vestito da Babbo Natale e gli restituisce lo scheletro, ricevendo in cambio un regalo da parte dei suoi due amici: il regalo è proprio la palla di vetro, così ad Aldo viene l'idea giusta per riconquistare la moglie. I tre, vestiti tutti da Babbo Natale, raggiungono la casa di Monica, e Aldo colloca la palla di vetro sotto l'albero, ma proprio in quel momento arriva la polizia ed i tre vengono arrestati.

A racconto concluso l'ispettrice Bestetti, non avendoci apparentemente creduto, lascia i tre amici in cella, ma proprio quando se ne sta andando viene portata in commissariato la vera Banda dei Babbi Natale (colta nuovamente in flagrante, per altro con un'automobile uguale a quella dei tre amici), e riconosciuta la veridicità del racconto dei tre si affretta a rilasciarli.

Ormai è la notte della vigilia, e nel commissariato viene improvvisato un cenone a cui partecipano la Bestetti e i tre amici con le rispettive compagne. Sembra andare tutto per il meglio, quando all'improvviso irrompe sulla scena la fidanzata svizzera di Giovanni, e la cena degenera in un esilarante parapiglia tra le due compagne del fedifrago, durante il quale Giovanni si getta dalla finestra pur di sfuggire al suo pericoloso suocero svizzero che tenta addirittura di sparargli.

Qui si ha una prolessi: un anno dopo i tre amici sono nuovamente riuniti per la sesta finale di bocce consecutiva. La loro situazione è decisamente migliorata: Aldo ha messo la testa a posto e si è trovato un lavoro, anche se non sembra avere perso il vizio delle scommesse, Giacomo ha intrapreso una relazione stabile con la sua collega Elisa e Giovanni ha chiuso per sempre con le relazioni adulterine (malgrado appaia piuttosto evidente che ne conservi una con la stessa Bestetti). La storia si conclude con i Charlatans che finalmente non sbagliano neanche un tiro e riescono ad aggiudicarsi l'agognata coppa.

Personaggi

Giovanni, di professione veterinario e tosacani, vive a Milano, dove è sposato con Marta e ha una figlia adolescente, ma in segreto ha anche una seconda relazione con Veronica, che vive in Svizzera, con la quale ha una figlia piccola, ed è costretto a sopportare le angherie della madre di Marta e del padre di Veronica, i quali lo odiano apertamente.

Giacomo è un chirurgo molto solo. È vedovo da ormai 12 anni, ma non riesce proprio a superare il dramma della scomparsa della moglie Aurora, tanto da parlare continuamente con la foto della donna e fare dei sogni in cui lei gli impedisce di avere altre relazioni, e quindi rifiutare le proposte amorose della collega Elisa. Si comporta da ruffiano nei confronti dell'ispettrice Bestetti.

Aldo, siciliano trapiantato a Milano (nato normanno in terra sicula, come ama ricordare), è un bieco scommettitore disoccupato che, a causa del suo vizio e della mancanza di voglia di lavorare, finisce per perdere e poi ritrovare sia la compagna Monica (da cui si faceva mantenere) che la fiducia di Giovanni e Giacomo.

Produzione

Il film è diretto da Paolo Genovese ed è ambientato a Milano. È prodotto da Paolo Guerra via Medusa Film e Agidi SRL Le riprese del film sono iniziate il 7 giugno 2010 e sono continuate per 9 settimane fino al 10 agosto.

Il film è stato presentato il 26 luglio 2010 a Milano nel complesso East End Studios di Via Mecenate, alla presenza di gran parte del cast, dei produttori e del regista.

Cast

Come protagonisti troviamo Aldo, Giovanni & Giacomo, poi troviamo come co-protagonisti: Antonia Liskova nel ruolo di Veronica, Giorgio Colangeli, come il padre di Veronica, Angela Finocchiaro, come Irene, Massimo Popolizio, come il rigattiere, Lucia Ocone, come Marta, Sara D'Amario, come Elisa, Giovanni Esposito, come Benemerita, Silvana Fallisi, come Monica, con la partecipazione straordinaria di Mara Maionchi, nel ruolo della suocera di Giovanni. In un breve cameo appare Cochi Ponzoni.

Colonna sonora

Aldo, Giovanni e Giacomo, cercando una colonna sonora che valorizzasse i momenti più significativi del film, hanno potuto contare sull'aiuto di un'artista del calibro di Mina, da anni loro fan. La cantante cremonese-ticinese ha pubblicato il 30 novembre un cd, Piccola Strenna, i cui quattro brani sono appunto le canzoni che accompagneranno la commedia. Mele Kalikimaka, (Buon Natale in lingua hawaiana), solare canzone Hawaiana scoperta da Giacomo, apre l'album, composto da 4 brani di stampo natalizio, e il film. Il film contiene anche la canzone Little Green Bag della George Baker Selection diventata famosa come colonna sonora del film Le iene di Quentin Tarantino.

Distribuzione

La pellicola è stata distribuita da Medusa Film in 600 sale italiane a partire dal 17 dicembre 2010.

Incassi

In totale la pellicola ha incassato 21.479.687 euro, diventando così uno dei maggiori successi cinematografici del 2010.

CENA DI NATALE

domenica 28 dicembre 2014

una donna tutta sola



Dopo 17 anni di matrimonio, Erika viene abbandonata da Martin che si è invaghito della giovane Macha. Erika è una donna bella, giovanile, senza complessi ma istintivamente fedele alla famiglia. Le sue inseparabili amiche Sue, Elaine e Jeannette, invano tentano di rianimarla. Erika cerca appoggio dalla 16enne figlia Patty che la comprende, ma non può aiutarla. La psicologa Tanya, dopo avere tentato di sorreggere Erika, le suggerisce di ricercare amicizie maschili. La perplessa Erika prova fugaci soddisfazioni con Charlie, un donnaiolo banale ed egoista. Quando incontra Saul, un pittore londinese esuberante ma sensibile, Erika crede di aver forse trovata la soluzione e giunge anche a presentare l'amante alla figlia. Nel frattempo Martin, abbandonato da Macha, accenna a tornare. Ormai convinta di avere sbagliato nell'impostare la propria esistenza in funzione del "duetto Erika-Martin", la donna finisce per rifiutare tanto il ritorno dell'ex marito quanto gli inviti di Saul che se ne va per alcuni mesi in patria.

TRAILER

venerdì 26 dicembre 2014

Monbiot: stiamo tutti male, rassegnati all'era della solitudine

Come possiamo definire questo nostro tempo? Non è il tempo dell’informazione: la sconfitta dei movimenti di educazione popolare ha lasciato un vuoto che ora viene colmato da teorie di marketing e ipotesi di complotti. Come l’età della pietra, quella del ferro e quella dello spazio, l’era digitale ci dice molto sui prodotti, ma poco sulla società. L’antropocene, in cui gli esseri umani producono il maggior impatto sulla biosfera, non basta a differenziare questo secolo dai precedenti venti. Qual’ è l’evidente trasformazione sociale che contrassegna il nostro tempo distinguendolo da quelli che lo hanno preceduto? A me appare ovvio: questa è l’Era della Solitudine. Quando Thomas Hobbes sostenne che nello stato di natura, prima che emergesse un’autorità che esercitasse un controllo, eravamo tutti in guerra “l’uno contro l’altro”, non avrebbe potuto fare un errore più grande. Fin dall’inizio eravamo creature sociali, una sorta di api mammifere, che dipendevano completamente le une dalle altre.
Gli ominidi dell’Africa orientale non avrebbero potuto sopravvivere da soli neanche una notte. Siamo costituiti, in misura maggiore rispetto a quasi tutte le altre specie, dalla relazione con gli altri. L’epoca in cui stiamo entrando, in cui viviamo George Monbiotseparati, non è simile a nessun’altra epoca precedente. Tre mesi fa abbiamo letto che la solitudine è diventata un’epidemia tra i giovani adulti. Ora veniamo a sapere che è un disagio altrettanto grave nelle persone più anziane. Uno studio dell’“Independent Age” rileva che il disturbo grave da solitudine affligge 700.000 uomini e 1 milione 100.000 donne oltre i 50 anni, e si sta sviluppando ad una velocità impressionante. E’ improbabile che l’Ebola uccida così tante persone quante vengono colpite da questo malessere. L’isolamento sociale è una causa di morte precoce potente quanto il fumo di 15 sigarette al giorno; la ricerca rileva che la solitudine è doppiamente mortale dell’obesità. Le forme di demenza, la pressione alta, l’alcolismo e gli infortuni – come anche la depressione, la paranoia, l’ansia e il suicidio – si presentano più frequentemente quando vengono interrotte le relazioni. Non siamo in grado di stare soli.
Certo, le fabbriche hanno chiuso, la gente si sposta in auto invece che con i mezzi pubblici, si collega a YouTube invece di andare al cinema. Ma questi cambiamenti non sono sufficienti, da soli, a spiegare la velocità del nostro collasso sociale. A questi cambiamenti strutturali si è accompagnata una sorta di ideologia di negazione della vita, che rafforza ed esalta il nostro isolamento sociale. La guerra dell’uomo contro l’uomo – in altri termini la competizione e l’individualismo – è la religione del nostro tempo, giustificata da una mitologia che inneggia ai combattenti solitari, agli operatori in proprio, agli uomini e donne che si fanno da soli, e vanno avanti da soli. Per la più sociale delle creature, che non può prosperare senza amore, non è YouTubedisponibile ora qualcosa di simile alla società, ma solo un eroico individualismo. Ciò che conta è vincere. Il resto sono danni collaterali.
I ragazzi inglesi non aspirano più a diventare ferrovieri o infermiere, più di un quinto di loro adesso afferma di “volere soltanto diventare ricchi”: per il 40% del campione considerato, le uniche ambizioni sono la ricchezza e la fama. Un’indagine governativa in giugno ha rivelato che la Gran Bretagna è la capitale europea della solitudine. Siamo meno portati degli altri popoli europei ad avere strette amicizie o relazioni con i nostri vicini. Perché sorprenderci, quando siamo pressati da ogni parte a lottare come cani randagi intorno alla spazzatura? Il riflesso di questo cambiamento è la modificazione del nostro linguaggio. Il nostro più feroce insulto è quello di perdente. Non parliamo più di popolo. Ora parliamo di individui. Questo termine così alienante e atomizzante è diventato talmente pervasivo, che persino le organizzazioni assistenziali che cercano di combattere la solitudine lo utilizzano per descrivere quei bipedi che prima erano conosciuti come esseri umani.
Raramente completiamo una frase senza usare il termine personale. “Parlando personalmente (per distinguermi dal pupazzo di un ventriloquo), preferisco amici personali piuttosto che la moltitudine impersonale e coloro che personalmente appartengono al genere che non è il mio. Anche se questa è solo una mia personale preferenza, altrimenti detta la mia preferenza”. Una delle tragiche conseguenze della solitudine è che la gente si consola con la televisione: due quinti delle persone anziane affermano che il dio con un solo occhio (il televisore) è la loro principale compagnia. Questa cura fai-da-te peggiora la malattia. Una ricerca di economisti dell’università di Milano indica che la televisione incentiva le aspirazioni competitive. Questo corrobora fortemente il paradosso reddito-felicità: il fatto che, quando i redditi della nazione aumentano, la felicità non aumenta con essi.TelevisioneL’ambizione, che aumenta con il reddito, fa sì che la meta, la completa soddisfazione, retroceda davanti a noi.
I ricercatori hanno rilevato che chi guarda a lungo la televisione ricava meno soddisfazione da un certo livello di reddito rispetto a coloro che la guardano poco. La televisione accelera la giostra dell’edonismo, spingendoci a prodigarci ancor di più per poter mantenere lo stesso livello di soddisfazione. Per rendervi conto del perché questo può accadere, dovete solo pensare alle pervasive vendite all’asta che ci sono ogni giorno in Tv, “Dragon’s Den”, “The Apprentice” e le innumerevoli forme di competizione carrieristica che la televisione propone, l’ossessione generalizzata per la fama e la ricchezza, la pervasiva sensazione, nel vedere tutto questo, che la vita sia altrove diversa da dove siete voi. Allora qual’ è la questione? Che cosa ci guadagnamo da questa guerra di tutti contro tutti? La competizione spinge la crescita, ma la crescita alla lunga non ci fa diventare più ricchi. Le cifre rese note in questa settimana mostrano che, mentre le entrate dei direttori di società sono cresciute di oltre un quinto, i salari della forza lavoro complessivamente sono diminuite in termini reali rispetto allo scorso anno.
I capi oggi guadagnano – scusate, voglio dire prendono – 120 volte di più della media dei lavoratori a tempo pieno (nel 2000, il rapporto era di 47 volte). E anche se la competizione ci rendesse più ricchi, non ci renderebbe più felici, poiché la soddisfazione prodotta da un aumento del reddito verrebbe pregiudicata dagli effetti della competizione in termini di ambizione. Oggi l’1% al livello più alto possiede il 48% della ricchezza globale, ma nemmeno queste persone sono felici. Un’indagine del Boston College su persone con una ricchezza media di 78 milioni di dollari ha riscontrato che anche loro sono affette da ansia, insoddisfazione e solitudine. Molti di loro hanno confessato di sentirsi finanziariamente insicuri: per sentirsi al sicuro ritenevano di aver bisogno, mediamente, di circa il 25% in più di denaro. (E se lo ottenessero? Senza alcun dubbio avrebbero Thomas Hobbesbisogno di un ulteriore 25%). Una persona dichiarò che non sarebbe stata tranquilla finché non avesse avuto un miliardo di dollari in banca.
Per questo abbiamo distrutto la natura, degradato il nostro modo di vivere, sottomesso la nostra libertà e le nostre prospettive di soddisfazione a un edonismo compulsivo, atomizzante e triste, nel quale, dopo aver consumato tutto il resto, incominciamo a depredare noi stessi. Per questo abbiamo distrutto l’essenza dell’umanità: la capacità di relazionarsi. Certo esistono dei palliativi, programmi brillanti e attraenti come “Men in sheds” e “Walking Football”, creati da enti assistenziali per persone anziane e sole. Ma se vogliamo rompere questo cerchio e tornare a stare insieme dobbiamo affrontare il sistema divoratore del mondo e delle persone, in cui ci siamo cacciati. La condizione pre-sociale di Hobbes era un mito. Ma adesso stiamo entrando in una condizione post-sociale che i nostri predecessori non avrebbero creduto possibile. Le nostre vite stanno diventando orribili, brutali e lunghe.
(George Monbiot, “L’era della solitudine”, dal blog di Monbiot del 14 dicembre 2014, ripreso da“Come Don Chisciotte”).

fonte: www.libreidee.org

Madonna: il nuovo singolo "Illuminati" è pura disinformazione

La nuova canzone di Madonna Illuminati, “si fa beffa delle teorie del complotto diffuse in rete”. Sta facendo ciò che i media fanno da anni: distorcere fatti per poi prendersene gioco. In breve: Disinformare. Madonna ha pubblicato sei canzoni del suo nuovo album, perché trapelate on line – un evento descritto dalla suddetta, in un’intervista con il The Guardian, come “una forma di terrorismo”. Davvero Madonna? Una forma di terrorismo? Ci sta dando un ottimo esempio di come sia una pedina mass media, al lavoro per normalizzare la parola “terrorismo”.

Ad ogni modo, una di queste canzoni si chiama “Illuminati” ed è chiaramente ispirata ai “complotti” degli illuminati che circolano on-line. Essendo una Gran Sacerdotessa del mondo della musica e pedina delle élite, ha bisogno di contribuire allo sforzo di disinformazione in atto. E’ la figura ideale per “mettere in giro voci” e dire al mondo ciò di cui ha bisogno di sapere. Perché nessuno di noi dovrebbe fare ricerche approfondite e leggere libri quando Madonna può dirvi la verità su questioni complesse come società segrete occulte?

Ecco le parole della canzone:


It’s not Jay-Z and Beyoncé;
It’s not Nicki or Lil Wayne;
It’s not Oprah and Obama, the Pope and Rihanna;
Queen Elizabeth, or Kanye.

It’s not pentagrams or witchcraft;
It’s not triangles or stacks of cash;
Black magic or Gaga, Gucci or Prada
Riding on the Golden Calf.

The all-seeing eye is watching tonight,
That’s what it is: Truth in the Light.
The all-seeing eye is watching tonight,
Nothing to hide, secrets in sight.

It’s like everybody in this party’s
Shining like Illuminati. (Oh-wo-oh-oh-wo-oh-oh…)

It’s like everybody in this party’s
Shining like Illuminati. (Oh-wo-oh-oh-wo-oh-oh…)

It’s the Enlightenment that started it all;
The Founding Fathers wrote it down on a wall,
And now the Media’s misleading us all:
“Turn right, and turn wrong.”

It’s time to dance and turn this dark into somethin’;
So let the fire burn, this music is bumpin’.
We’re gonna live forever, love never dies,
It starts tonight…

Rihanna don’t know the New World Order;
It’s not platinum-encrypted commerce;
It’s not Isis or the Phoenix;
The Pyramids of Egypt;

Don’t make it into something sordid.

It’s not Steve Jobs or Bill Gates;
It’s not the Google of United States;
It’s not Bieber or Lebron, Clinton, or a bomb;
Or anyone you love to hate.

The all-seeing eye is watching tonight,
That’s what it is: Truth in the Light.
The all-seeing eye is watching tonight,
Nothing to hide, secrets in sight.

It’s like everybody in this party’s
Shining like Illuminati. (Oh-wo-oh-oh-wo-oh-oh…)

It’s like everybody in this party’s
Shining like Illuminati. (Oh-wo-oh-oh-wo-oh-oh…)

You know that everything that glitters ain’t gold;
So let the music take you out of control,
It’s time to feel it in your body and soul:
Come on, let’s go…

We’re gonna dance and turn the dark into somethin’;
So let the fire burn, this music is bumpin’.
We’re gonna live forever, love never dies,
It starts tonight…


La canzone inizia con le frasi:

It’s not Jay Z and Beyonce
It’s not Nicki or Lil Wayne


Significa che Jay-Z, Beyonce, Nicki Minaj e Lil Wayne non fanno parte degli Illuminati e che i “teorici della cospirazione” sono degli idioti a crederlo. Questa è una distorsione classica usata per screditare coloro che tentano di spiegare la vera funzione dei mass media. Ecco un estratto da un’intervista rilasciata da Madonna su questa canzone:

“Ultimamente si sente molta gente dire, per quanto riguarda il mondo del pop ‘Oh, questa persona è un membro degli Illuminati, quel gruppo è negli illuminati, o che tu stessa sia negli Illuminati'. Le persone pensano che via sia un gruppo di uomini e donne dello spettacolo/ricchi, chiamati Illuminati, i quali lavorano da dietro le quinte per controllare un sacco di cose. A quanto ne so dovrebbe esserci anche un riferimento alla magia nera. Devo dire che mi viene da ridere pensando a queste cose.“




Naturalmente Nicki Minaj non fa parte degli Illuminati. Questi artisti sono pedine e burattini che vengono utilizzati da élite per spingere un’agenda e relativi messaggi specifici. E, notizia flash, Madonna ne fa parte. Nessuno, in realtà pensa, che Nicki Minaj si ritrovi in sale sfarzose con Lil Wayne per pianificare politiche globali. Pensare che i “teorici della cospirazione” lo credano è una buffonata. Purtroppo i mass media “screditano” coloro che cercano la verità.

Madonna se la “ride” poi parlando dell’elemento di magia nera occulta associata agli Illuminati. Questo è strano perché Madonna è stata una appassionata di Cabala per anni (esoterismo ebraico).

“Le teorie del cabalismo sono inestricabilmente intrecciate con i principi dell’alchimia, dell’ermetismo, dei Rosacroce, e della Massoneria”
– Manly P. Hall, The Secret Teachings of All Ages

“Tutte le religioni dogmatiche sono fuoriuscite dalla Cabala: ogni parte scientifica e religiosa nel piano degli illuminati di Jacob Boehme, Swedenborg, Saint-Martin, e altri, è preso in prestito dalla Cabala; tutte le associazioni massoniche devono ad essa i loro segreti e i loro simboli.“
– Albert Pike, Morals and Dogma

La Cabala è considerata la fonte della “vera magia” ed è la radice di tutte le società segrete occulte – in cui viene iniziata l’elite mondiale. Madonna lo sa molto bene, ma in questa canzone sembra ridicolizzare l’intero discorso.

Nelle prossime frasi della canzone “sfotte” il pentagramma.

It’s not pentagrams or witchcraft

Davvero Madonna? Il pentagramma è un segno “esaltato” nella Cabala e viene abbondantemente utilizzato nella magia rituale, invocazioni spirituali e in tutti i tipi di atti magici. Il Pentagramma nella Cabala è chiamato Segno del Microcosmo, esaltato da Goethe nel bel monologo di Faust. (…)

Paracelso, l’innovatore in Magia, il quale superò tutti gli altri iniziati, afferma che ogni figura magica e ogni segno cabalistico del pentacolo che imprigiona gli spiriti, possono essere ridotti a due, che sono la sintesi di tutte le altre; questi sono il segno del Macrocosmo o il sigillo di Salomone, la forma di cui abbiamo già parlato e quella del Microcosmo, più potente del precedente – il Pentagramma, di cui egli fornisce una breve descrizione nella sua Filosofia Occulta.


Come una vera pedina Illuminati, Madonna poi intesse le lodi dell’occhio che tutto vede. Associa anche, stranamente, gli Illuminati ad una “festa”. Perché i giovani amano le feste. Così Madonna dice “Illuminati” e “party” nella stessa frase. Questo è il tipo di associazione ridicolo che vogliono inculcare nelle masse.

The all-seeing eye is watching tonight
That’s what it is
Truth and light
The all-seeing eye is watching tonight
Nothing to hide
Secrets inside
It’s like everybody in this party, shining like Illuminati
It’s like everybody in this party, shining like Illuminati


Madonna poi rivela, al popolino, chi sono veramente gli illuminati:

It’s the Enlightenment that started it all;
The Founding Fathers wrote it down on a wall


Nella sua intervista con il The Guardian, spiega l’idea.

“Penso ci siano alcune persone a cui non darebbe fastidio essere chiamate in quel modo, ma io so chi sono davvero gli Illuminati, e da dove viene quella parola. La radice della parola è “illuminare”, e significa “Coloro che sono Illuminati”, e proviene dal secolo dei Lumi, quando un sacco di arti e creatività fiorirono, da Shakespeare a Isaac Newton, da Leonardo Da Vinci a Michelangelo: i filosofi, artisti, scienziati sono stati tutti impegnati in un incredibile lavoro, ispirando il mondo intero. Questi sono i veri Illuminati. Lo scopo di scrivere la canzone era proprio questo, ‘Se pensate che faccia parte degli illuminati, grazie mille, è un complimento, perché mi piacerebbe molto far parte di quel gruppo”.

Questa è la stessa definizione distorta, che troviamo nelle opere illuminati-friendly come “Angeli e Demoni” di Dan Brown- Gli Illuminati sono prodotti del secolo dei Lumi. Tutti i ricercatori credibili però affermano che le loro radici risalgono ai Cavalieri Templari la cui grande conoscenza è legata all’Egitto e alla Cabala.

Nell'articolo intitolato L’Ordine degli Illuminati: le sue origini, i suoi metodi e la sua influenza sul mondo, si spiega come gli Illuminati Bavaresi infiltrarono le logge massoniche in tutta Europa fomentando rivoluzioni in tutto il mondo. Quindi no, gli Illuminati non possono essere semplicisticamente riassunti come delle “persone molto intelligenti”. Si tratta di un gruppo complesso che è stato avvolto nel segreto per secoli. Manly P. Hall spiega come abbia avuto un forte impatto sul mondo e che sia “scomparso” di proposito – per raggiungere meglio i propri obiettivi.

“Certamente vi era un sottofondo esoterico, nel senso più mistico del termine, sotto la superficie dell’Illuminismo. A questo proposito, l’Ordine ha seguito esattamente le orme dei Templari. I Templari tornarono in Europa dopo le Crociate, portando con sé un certo numero di frammenti selezionati della tradizione occulta orientale, alcuni dei quali recuperati dai Drusi del Libano, e alcuni dai discepoli di Hasan Ibn-al-Sabbah, il vecchio mago del Monte Alamut.

Forse i gigli degli Illuminati e le rose dei Rosacroce erano, per un miracolo della natura, nati dalla medesima radice. La vecchia simbologia suggerisce questo, e non è sempre saggio ignorare i monumenti antichi. C’è solo una spiegazione che soddisfi i requisiti ovvi e naturali dei fatti noti. Gli Illuminati erano parte di una tradizione esoterica discendente dalla remota antichità e si rivelarono per un breve periodo di tempo attraverso gli umanisti di Ingolstadt. “

– Manly P. Hall, Le Chiavi della Massoneria

In breve, la canzone di Madonna mistifica i fatti per poi ridicolizzarli. Dice poi ai suoi ascoltatori di smetterla di pensare a questo genere di cose e di andare a divertirsi ad una festa.

We’re gonna dance and turn the dark into something

Ok Madonna...

"Cabalisti lo fanno meglio"

Merry Christmas...



Fonte - Fonte 

fonte: freeondarevolution.blogspot.it

giovedì 25 dicembre 2014

Ana Caterina Morariu



A GREY FILM

scie chimiche nell'acqua da bere!





di Gianni Lannes


Il limite naturale all'inquinamento è zero. Ma invece, grazie alle pressioni del potere eonomico, i mercenari della politica piazzati nei governi, grazie alla tacita omertà dei cosiddetti esperti e degli scienziati, hanno inventato delle tabelle artefatte con limiti che avvelenano la vita. Il limite deve essere biologico non dettato dal profitto economico.

Fate attenzione soprattutto all'alluminio e al bario, sostanze tossiche quindi pericolose per la salute umana, tollerate dalle leggi vigenti in Italia, in Europa e negli Stati Uniti d'America, in particolare dalla telecomandata Organizzazione mondiale per la sanità. 
 Dopo l'accordo segreto stipulato a Genova il 19 luglio 2001 da Berlusconi e Bush sulle sperimentazioni climatiche, i limiti dei veleni sono stati inspiegabilmente innalzati.







fonte: sulatestagiannilannes.blogspot.it