L’identikit dell’elettrosmog sembra un bel quadro ma si tratta, invece, di elettromagnetismo.
Sento
parlare di elettrosmog da anni così, quando mi è capitata l’occasione
di assistere – lo scorso 15 gennaio – a una serata informativa che
trattava di campi elettromagnetici e geopatie e su come possiamo
difenderci, ho colto la palla al balzo. Mi sono , così, fatta un quadro
generale della situazione che vorrei condividere con voi.
Le
onde dirette e i raggi gamma che riceviamo costantemente, se siamo in
movimento sono meno dannosi, se stiamo tanto tempo fermi in un posto,
possono addirittura contribuire a far fermare il nostro cuore.
L’infarto, infatti, accade quando stai fermo e non quando sei in
movimento. Le onde – per non essere nocive al nostro organismo – vanno
“armonizzate”, per cui non si tratta di schermarle totalmente che non
sarebbe possibile, ma di renderle armoniche con le nostre onde
vibrazionali. Noi siamo antenne ricetrasmittenti e le nostre cellule
comunicano tra loro attraverso esse. Si tratta di non permettere alle
onde dell’ambiente di interferire con le nostre onde vitali per non
avere gravi problemi nel lungo periodo.
L’atto di armonizzare le onde elettromagnetiche per recuperare il nostro equilibrio, si chiama biorisonanza.
Perché è così importante conoscere l’elettrosmog?
Dal 2013 – a oggi – sono
state avviate ricerche sempre più approfondite sull’inquinamento
elettromagnetico e dall’inizio del 2019 sono disponibili i risultati di
indagini iniziate negli anni ’70, quando la situazione era ancora molto
diversa da quella attuale.
Il telefonino se usato
in modo scorretto può essere molto dannoso per la salute: lo confermano
più istititi di ricerca scientifica
L’OMS
– Organismo mondiale della salute – nel 2011 dichiara che il telefonino
è un oggetto cancerogeno di serie 2B, ossia un possibile pericolo
quindi per i tumori all’orecchio. Gli studi dimostrano che le
radiofrequenze possono provocare rotture a livello di DNA. Il cranio dei
bambini è molto più penetrabile dalle onde di quello di un adulto in
quanto il corpo di un bimbo contiene il 70%di acqua contro il 50%di una
persona in età matura.
Si
chiama PHONEGATE, lo scandalo sulle esposizioni alle onde
elettromagnetiche i cui valori limiti erano stati superati di 4 volte da
parte di diversi marchi di cellulari, da oltre venti anni.
Secondo l’Istituto
Ramazzini di Bologna – un centro per la ricerca indipendente e la
prevenzione del cancro e delle malattie di origine ambientale – i
risultati ottenuti con le cavie sono stati gli stessi dell’America,
ossia che troppa esposizione alle onde radio dei cellulari può essere
causa di tumori al sistema nervoso, che influenza il muscolo cardiaco e
il suo funzionamento fino ad arrivare – in casi estremi – al blocco
cardiaco.
Per quanto riguarda
l’Italia è stato creato un sito dove viene spiegato, in maniera non
molto allarmistica sull’uso corretto dei cellulari.
Sette regole base per proteggersi
- 1- Evita di stare a contatto diretto del cellulare anche se stai parlando
- 2- Utilizza cuffie e vivavoce
- 3- No cellulare vicino a seno e cuore, no vicino organi riproduttivi (tasca davanti del pantalone), no attaccato all’orecchio
- 4- Quando dormi cellulare almeno a un metro dal cuscino (anche la radiosveglia)
- 5- No chiamate in macchina dato che l’auto muovendosi continua a far cercare l’onda al tuo cellulare per cui l’elettrosmog è più elevato
- 6- Il cellulare emette sempre radiazioni sia che venga utilizzato oppure no, perché è in continua ricerca di campo e aggiornamenti
- 7- No cellulare ai bimbi piccoli. Se proprio lo vogliono, metterlo in modalità aereo
Una legge europea del 2011
Le informazioni della
comunità scientifica considerate da diversi organismi internazionali –
tra cui il Consiglio d’Europa – hanno portato alla Risoluzione 1815 del
27 maggio 2011 che raccomanda agli Stati membri di:
- intervenire per diminuire l’esposizione umana all’inquinamento elettromagnetico prestando attenzione a bambini e ragazzi;
- evitare l’uso di reti wireless nelle scuole, come pure l’utilizzo di telefoni cellulari da parte di bambini e ragazzi;
- applicare il PRINCIPIO DI PRECAUZIONE, considerando la crescente esposizione della popolazione alle onde elettromagnetiche e, in particolar modo, l’esposizione dei gruppi vulnerabili come bambini e ragazzi.
Molte associazioni sono
nate a sostegno di queste normative come, per esempio, la A.P.P.L.E.
fondata dal professor Gino Levis che fu il primo a parlare di
elettrosmog in conferenze aperte.
A.P.P.L.E. – Assiciazione per la Prevenzione e la lotta all’ELETTROSMOG
Le basse frequenze (sui
50 Hz) a cui siamo soggetti sono, per esempio, quelle degli
elettrodomestici collegati con cavi alla rete elettrica nelle case e
negli uffici, le lampadine a basso consumo che si sostituiscono a poco a
poco con quelle a led. Le alte frequenze sono, invece, quelle emesse da
cellulare, contatori della luce che si collegano in remoto, computer,
wi-fi, fibra qualora non arrivi direttamente e venga lanciata attraverso
wi-fi dalla colonnina presente a breve distanza in strada, telefoni
cordless, trasmettitori di ascolto per le culle dei bimbi, radiosveglie,
digitale terrestre, forni a microonde, console dei video-games,
apparecchi in auto come il navigatore, altro ancora.
La geobiologia… questa sconosciuta
Le onde radioattive
presenti nell’atmosfera, da cui trae informazione la geobiologia, ossia
quell’insieme di credenze secondo cui dalla Terra provengono emissioni,
soprattutto nei punti in cui sono perturbate che avrebbero vari tipi di
effetti sugli organismi viventi, in particolare le conseguenze sono
orientate sui processi cellulari e sui nostri bioritmi. Fonti di
perturbazione sarebbero faglie, sorgenti sotterranee, giacimenti
minerari o anomalie geologiche ai quali si aggiungono rifiuti
radioattivi sotto il mare e presenti nell’atmosfera oltre a esperimenti
nucleari che di fatto non possiamo negare.
Per il nostro organismo,
che agisce come un’antenna attraverso scambi tra cellule e DNA,
emettendo frequenze energetiche, incontrare onde elettromagnetiche,
significa andare in contrasto e questa interferenza sui nostri ritmi
biologici a lungo andare può portare a problemi gravi.
I ripetitori che sono
dappertutto, sempre più diffusi, anche in riferimento all’implemento
della nuova tecnologia 5G, materia molto controversa, creano fasce di
frequenze ovunque a cui siamo sottoposti. I fili dell’alta tensione
creano fasce di frequenze fortissime.
Quali sono le conseguenze immediate e riscontrabili dell’elettrosmog?
I casi di emicrania sono sempre più in aumento. E si tratta solo di uno dei sintomi dell’inquinamento elettromagnetico.
Avvertiremo sempre più,
purtroppo, emicranie, cefalea, stress, stanchezza cronica, iper-attività
nei bimbi, metabolismo basale basso, lesioni cerebrali, sempre più
persone ELETTROSENSIBILI, vale a dire quell’insieme di sintomi fisici
e/o psicologici che un soggetto afferma essere causati da campi
magnetici, elettrici o elettromagnetici, a un livello di esposizione
tollerato dalle altre persone. Questi effetti sono provati da semplici
test a cui ho personalmente assistito:
- TEST KINESIOLOGICO, ossia un test muscolare che indaga sui livelli di benessere o malessere del nostro organismo e svela cosa si nasconde dietro a un sintomo. Le prove fatte con cellulare addosso e senza provano una sostanziale perdita di energia e forza del nostro corpo.
- TEST DELL’ACETILCOLINA che è una prova facilissima che può essere effettuata anche senza l’utilizzo di alcuna strumentazione. Il “disturbo” del telefonino causa una netta riduzione in corrispondenza del polso dell’acetilcolina, un neurotrasmettitore che interviene anche nella variazione del tono muscolare.
- Concludo dicendo che ho compreso che l’80% delle malattie derivano dall’ambiente, “scombussolare” il nostro organismo fino a portare un grado di acidità eccessivo ha gravi conseguenze, dobbiamo proteggerci e usare il principio di precauzione. Anche lo Stato dovrà rendersi conto che la salute dei cittadini deve essere prioritaria.
La serata è stata
promossa dalla psicologa, psicoterapeuta e naturopata Giuseppina Berruti
che ringrazio, in collaborazione con Newbio concessionaria di
un’azienda tedesca che si occupa di fornire protezioni per difendere le
persone da frequenze dannose.
di Monica Brunettini