martedì 23 agosto 2022

mangiate questi alimenti per far morire di fame le cellule cancerogene


Flora Zhao – The Epoch Times  – 19 Agosto 2022

Alcuni possono non rendersene conto, ma molte persone hanno cellule cancerogene nel proprio corpo senza che queste rappresentino un pericolo. Fortunatamente, esistono alcuni alimenti comuni che possono interrompere l’apporto di nutrienti alle cellule cancerogene e farle morire di fame.

Le autopsie di persone decedute a causa di un trauma spesso rivelano colonie microscopiche di cellule cancerogene, note anche come tumori in situ. Alcuni li chiamano “tumori senza malattia”.

Per esempio, alcuni ricercatori danesi hanno eseguito autopsie su donne di età compresa tra i 40 e i 50 anni, che non avevano mai avuto un cancro durante la loro vita, e hanno scoperto che il 39% di loro aveva piccole lesioni cancerose al seno. Solo all’1% delle donne di questa fascia d’età sarebbe stato diagnosticato un cancro al seno.

L’esame di alcuni uomini di 60 anni ha mostrato che il 46% di loro aveva evidenza istologica di cancro alla prostata, il che è coerente con i risultati dello studio autoptico. Tuttavia, la prevalenza del cancro alla prostata negli uomini di età compresa tra i 60 e i 70 anni è in realtà di circa l’1%.

C’è un altro esempio, ancora più estremo: alcuni scienziati finlandesi hanno esaminato 101 autopsie e hanno scoperto che il tasso di rilevamento istologico del cancro alla tiroide nelle persone di età compresa tra i 50 e i 70 anni era quasi del 100%. In realtà, però, solo allo 0,1% delle persone di questa fascia d’età verrebbe diagnosticato un tumore alla tiroide (esperienza diretta: l’istologico della mia tiroide asportata completamente riscontrò un carcinoma capillifero di 2,5 mm., N.d.T.).

Se una percentuale così alta di persone ha cellule cancerogene, perché solo una piccola percentuale di esse sviluppa tumori fatali? Perché nella maggior parte delle persone le cellule cancerogene sono dormienti e hanno bisogno di informazioni ed energia supplementari per continuare a crescere e diventare tumori maligni.

Tutto inizia con i nostri vasi sanguigni.

Alcune malattie emergono perché i vasi sanguigni sono cresciuti “fuori controllo”.

In generale, la lunghezza totale dei vasi sanguigni del corpo adulto raggiunge quasi 100.000 chilometri, sufficiente per fare il giro della terra oltre due volte. Tra questi, abbiamo 19 miliardi di capillari. La maggior parte di questi vasi si è sviluppata quando il feto è ancora nel grembo materno. In circostanze normali, i vasi sanguigni degli adulti sono in gran parte invariati, eccetto che nella guarigione delle ferite e nella riparazione dei tessuti.

Inoltre, vi sono diversi periodi speciali in cui nelle donne i vasi sanguigni crescono. Uno è quello in cui i vasi sanguigni costruiscono ogni mese l’endometrio dell’utero; un altro è durante la gravidanza, quando i vasi sanguigni formano la placenta che collega la madre e il feto.

Il corpo umano è progettato con grande sottigliezza e precisione per essere in grado di bilanciare e regolare da solo il numero di vasi sanguigni in ogni momento e in ogni situazione. Quando è necessario creare nuovi vasi sanguigni, come nel caso della guarigione di una ferita, l’organismo rilascia delle proteine chiamate fattori angiogenici. Esse agiscono come fertilizzanti, stimolando la germinazione dei vasi sanguigni per produrne di nuovi. Le dimensioni e il numero di questi nuovi vasi sanguigni sono conformi a uno standard prestabilito e la loro crescita non va fuori controllo. Quando l’organismo non ha bisogno di determinati vasi sanguigni, rilascia degli inibitori naturali dell’angiogenesi che riportano i vasi alla loro forma originale.

Tuttavia, se per qualche motivo l’organismo non fa crescere un numero sufficiente di nuovi vasi sanguigni nel posto giusto e al momento giusto, o non è in grado di “sfoltire” i vasi sanguigni in eccesso, si verifica uno squilibrio dell’angiogenesi che può portare a malattie.

Decine di malattie importanti sono associate a uno squilibrio dell’angiogenesi, tra cui l’aterosclerosi, la retinopatia diabetica, l’artrite reumatoide, la degenerazione maculare, la psoriasi, l’infiammazione cronica e persino il cancro.

Le cellule cancerogene si affidano ai vasi sanguigni per ottenere sostanze nutritive e degenerare in tumori letali

L’angiogenesi svolge un ruolo fondamentale nella crescita del cancro.

Infatti, perché un tumore cresca più di qualche millimetro, c’è bisogno di un apporto di sangue. Le cellule cancerogene possono rilasciare fattori angiogenici per creare il proprio apporto di sangue; possono anche stimolare le cellule normali vicine a produrre fattori angiogenici, indirizzando così i vasi sanguigni verso di sé.

I nuovi vasi sanguigni che ne derivano forniscono un apporto costante di ossigeno e sostanze nutritive al tumore in crescita, favorendone l’espansione. Le cellule tumorali invadono quindi i tessuti vicini, si spostano in diverse parti del corpo e formano nuove colonie di cellule tumorali, il che è chiamato metastasi tumorale.

Se manca l’apporto di sangue i tumori non possono crescere oltre una certa dimensione o diffondersi. Per questo motivo, gli scienziati hanno sviluppato una classe di farmaci chiamati inibitori dell’angiogenesi (noti anche come agenti anti-angiogenici) che possono bloccare l’angiogenesi tumorale. L’obiettivo di questi farmaci è prevenire o rallentare lo sviluppo del cancro impedendo la crescita dei vasi sanguigni che sostengono il tumore e interrompendo l’apporto di sangue al tumore.

Da quando è stata introdotta, la terapia anti-angiogenica ha ricevuto un’ampia attenzione ed è uno dei trattamenti efficaci per il cancro. Tuttavia, gli inibitori dell’angiogenesi agiscono rallentando o arrestando la crescita dei tumori, non distruggendo le cellule cancerogene. La ricerca attuale ha dimostrato che in alcuni tipi di cancro gli inibitori dell’angiogenesi sembrano essere più efficaci se combinati con altre terapie, come la chemioterapia convenzionale e l’immunoterapia, e questa è una delle direzioni in cui si procederà in futuro ad esplorare ulteriormente le terapie antitumorali.

Alimenti che possono combattere l’angiogenesi e indurre la morte delle cellule tumorali

Interrompendo i vasi sanguigni intorno al tumore, è possibile interrompere l’apporto di sostanze nutritive e affamare le cellule cancerogene fino alla morte?

In un certo senso, prevenire e controllare lo squilibrio dell’angiogenesi equivale a prevenire e controllare una serie di malattie, tra cui il cancro. Gli scienziati ritengono che l’uso di una combinazione di composti che interferiscono con l’angiogenesi per prevenire il cancro sia un approccio fattibile e promettente per combattere il cancro.

L’amore di Madre Natura per gli esseri umani si riflette anche nei nutrienti che inserisce nei nostri alimenti. I nostri ingredienti quotidiani sono ricchi di numerosi e potenti fattori anti-angiogenici. L’assunzione di questi inibitori naturali dell’angiogenesi attraverso la dieta è molto comoda e semplice. E soprattutto non hanno gli effetti collaterali dei farmaci, il che li rende adatti alla maggior parte di noi.

Nutrienti polifenoli

Quercetina: la quercetina appartiene alla famiglia dei polifenoli flavonoidi e si trova in alcuni tipi di frutta e verdura come cipolle, broccoli, mele e frutti di bosco, oltre che nell’olio d’oliva, nell’uva e nel tè. La quercetina influisce sulla proliferazione, sulla migrazione e sull’angiogenesi delle cellule endoteliali (membrana sottile che riveste i vasi sanguigni e il cuore). Come composto anti-angiogenico, ha dimostrato di avere un effetto mirato sull’angiogenesi tumorale in esperimenti sia in vitro che in vivo. È stato anche dimostrato in esperimenti su animali che la quercetina può ridurre l’angiogenesi.

Attualmente è in corso uno studio clinico basato sulla quercetina come integratore alimentare per il trattamento del cancro della pelle. I risultati dovrebbero essere annunciati nel 2023.

Miricetina: anche la miricetina è un flavonolo presente in molte piante, tra cui cipolle, bacche ed erbe. Le attività biologiche della miricetina comprendono effetti antiossidanti, antinfiammatori e antitumorali. È anche un inibitore dell’angiogenesi e i suoi effetti sono stati dimostrati in diversi tipi di cancro.

Alcuni scienziati hanno trattato cellule di cancro ovarico umano con diverse concentrazioni di miricetina, ed hanno poi effettuato colture di tessuti e osservazioni. Hanno scoperto che la miricetina può bloccare efficacemente l’angiogenesi indotta dalle cellule di cancro ovarico.

Dopo aver trattato la pelle dei topi di laboratorio con la miricetina e aver effettuato esperimenti con luce ultravioletta per più giorni, gli scienziati hanno scoperto che la miricetina era in grado di inibire in modo significativo la formazione di nuovi vasi sanguigni indotta dalla luce ultravioletta nella pelle dei topi.

Inoltre, nella famiglia dei polifenoli flavonoidi, gli scienziati si stanno concentrando su due flavonoli: il kaempferolo e la fisetina. Queste due sostanze, che si trovano in verdure, frutta, tè ed erbe, mostrano anche proprietà legate alla chemioprevenzione del cancro e sono potenti inibitori dell’angiogenesi.

Genisteina: nella famiglia dei polifenoli isoflavoni, la genisteina è una sostanza rappresentativa. È uno dei principali isoflavoni della soia. È stato dimostrato che la genisteina inibisce la crescita di diversi tipi di cancro in vitro e in vivo e che l’anti-angiogenesi è una delle sue numerose proprietà anti-cancro.

La genisteina coniugata con il triossido di arsenico può inibire efficacemente l’angiogenesi e lo sviluppo dei tumori maligni del fegato umano.

In uno studio clinico pubblicato nel 2019 sulla rivista Cancer Chemotherapy and Pharmacology, una combinazione di chemioterapia con l’uso di genisteina e di un’altra sostanza chimica, e di terapia anti-angiogenica, ha mostrato risultati promettenti nel trattamento del cancro colorettale metastatico.

Polifenoli del tè verde: il consumo regolare di tè verde può ridurre il rischio di alcuni tipi di cancro. I polifenoli del tè verde hanno proprietà chemiopreventive e anti-angiogeniche, e le catechine contenute nei polifenoli del tè verde mostrano proprietà anti-angiogeniche molto forti.

Alcuni ricercatori hanno impiantato fattori di crescita endoteliale vascolare (VEGF) in alcuni topi di laboratorio. Un gruppo di topi ha poi bevuto acqua semplice, mentre l’altro gruppo ha bevuto acqua addizionata di catechine. I risultati hanno mostrato che, rispetto ai topi del gruppo che beveva solo acqua, la neovascolarizzazione corneale indotta è stata significativamente inibita nelle cornee dei topi del gruppo che beveva tè, e l’area di neovascolarizzazione è stata inibita dal 35% al 70%.

Idrossitirosolo: l’idrossitirosolo è un composto fenolico presente come uno dei principali componenti attivi dell’olio di oliva vergine. È un inibitore naturale dell’angiogenesi. Gli esperimenti sugli animali hanno dimostrato che l’idrossitirosolo può praticamente inibire e interrompere l’angiogenesi al di fuori delle cellule.

Nutrienti terpenici

I terpeni sono presenti in molti frutti e verdure e i loro componenti antitumorali rappresentativi sono l’acido ursolico e il cafestolo.

Acido ursolico: l’acido ursolico è presente nelle foglie di diverse piante aromatiche commestibili, tra cui rosmarino, melissa, verbena, origano e salvia. Anche alcuni frutti, come mele e mirtilli, contengono acido ursolico.

L’acido ursolico ha diverse attività biologiche e ne sono state dimostrate anche le proprietà anti-angiogeniche. Può inibire l’angiogenesi delle cellule endoteliali della vena ombelicale umana e il suo effetto inibitorio aumenta con l’aumento della concentrazione di acido ursolico.

Cafestolo e kahweol: Il cafestolo e il kahweol, presenti nei chicchi di caffè e nel caffè non filtrato, hanno proprietà antinfiammatorie e antitumorali. Gli esperimenti hanno anche dimostrato che il cafestolo può interferire con la formazione dei vasi sanguigni extracellulari delle cellule endoteliali della vena ombelicale, e la sua efficacia diventa più forte con l’aumento della concentrazione di cafestolo. Considerato l’elevato consumo di chicchi di caffè nel mondo, la loro funzione antitumorale è ben percepita.

Nutrienti dell’antrachinone

Emodina: l’emodina è un antrachinone presente naturalmente nel rabarbaro. Ha dimostrato attività antitumorale contro diversi tipi di cellule tumorali umane in molti esperimenti in vitro e in vivo.

Alcuni ricercatori giapponesi hanno trattato le cellule endoteliali della vena ombelicale con l’emodina. I risultati della coltura tissutale hanno mostrato che, rispetto al gruppo di controllo, l’emodina ha inibito in modo significativo l’angiogenesi all’esterno di queste cellule e il suo effetto inibitorio è aumentato con l’aumento della concentrazione.

Aloe-emodina: è un antrachinone presente nelle foglie di aloe vera. Anche l’aloe-emodina ha dimostrato di avere un potenziale anti-angiogenico.

Questi inibitori naturali dell’angiogenesi sono tra gli ingredienti più facilmente reperibili. Il consumo regolare di questi alimenti aiuta a interrompere l’apporto di sostanze nutritive alle cellule tumorali e a “farle morire di fame” prima che abbiano la possibilità di degenerare formando tumori.

Link: https://www.theepochtimes.com/eat-these-foods-to-starve-cancer-cells-to-death_4673488.html?utm_source=healthnoe&utm_campaign=health-2022-08-21&utm_medium=email&est=XCEEeLYLzIszmn5YtUn%2BQs8ZMpoxwTBr7zXV0zahbhFVx3SQI55u8lMoYMWYfbbrimxgWw%3D%3D

Scelto e tradotto (IMC) da Arrigo de Angeli per ComeDonChisciotte

fonte: COME DON CHISCIOTTE

 

giovedì 18 agosto 2022

la vera storia dello schiavismo


Hanno destato molto scalpore le parole di Giorgio Bergoglio in Canada. Vale la pena di ricordare la vera storia dello schiavismo e della guerra allo schiavismo nelle Americhe. Quando Colombo vi arrivò, le Americhe erano praticamente spopolate, abitate da popolazioni attualmente in fase di beatificazione, che in realtà erano sistematicamente dedite alla guerra, allo schiavismo e ai sacrifici umani di apocalittica ferocia. Molto frequente il cannibalismo, sia a scopo rituale che alimentare. La rapidissima conversione dell’America del Sud fu anche dovuta alla crudeltà dei regimi procedenti, di cui il popolo fu felice di liberarsi.  La popolazione era scarsissima ed enormi parti del territorio erano disabitate, anche a causa della belligeranza permanente dei vari gruppi. Tra i più feroci gli Irochesi, noti anche per l’abitudine di mangiare i condannati cotti, ma vivi. L’evangelizzazione delle Americhe  è ben raccontata da Agostino Nobile nel libro Quello che i cattolici devono sapere – almeno per evitare una fine ridicola., uscito nel 2015, la cui lettura è sempre più urgente, forse addirittura già fuori tempo massimo,  visto che i cattolici nel ridicolo ci stanno già sprofondando. «Nessuno più di Isabella di Castiglia (1451 – 1504)  si preoccupò per le anime dei suoi nuovi sudditi, che insieme a Papa Paolo III vietò lo schiavismo e gli abusi contro gli indios. Già nel 1478 la Regina cattolica aveva fatto liberare gli schiavi dei coloni nelle Canarie, e la proibizione della schiavitù degli indigeni del Nuovo Mondo viene rispettata dai suoi successori, incoraggiando i matrimoni tra i suoi sudditi e gli indios. Escludendo la regione dei Caraibi, l’Argentina e il Brasile (dove dal XVIII secolo i laicisti e la massoneria hanno avuto l’impatto maggiore), i paesi di lingua latina sono popolati da una maggioranza amerinda e meticcia, mentre nel nord protestante non esistono quasi più indios. L’altissima  percentuale dei neri  presenti negli Stati massonico protestanti del nord provano – se ce ne fosse ancora bisogno – come la tratta degli schiavi negli Stati del nord America sia stata così estesa da cambiare la struttura sociale e culturale. Non bisogna comunque dimenticare che la storia americana non inizia con l’invasione degli europei, da sempre in quelle terre le tribù locali si scannavano a vicenda, come spesso avveniva e avviene in tutte le culture tribali. I missionari cristiani, a differenza degli altri colonizzatori, hanno portato il messaggio che nobilita l’uomo, estirpando da quelle culture le tradizioni che vogliono l’uomo guerriero, schiavo, vittima sacrificale per gli dei. Gli Incas e gli Aztechi, per esempio, celebravano sacrifici umani di massa. Per cattivarsi la benevolenza degli dei arrivavano a gettare dalle loro piramidi migliaia di schiavi donne, uomini e bambini. Il teologo spagnolo Francisco de Vitoria (1492-1546) a difesa degli indios scrisse una carta dei diritti umani che vale la pena riportare: 1 – Per nascita gli uomini sono liberi. 2 – Per diritto naturale nessuno è superiore agli altri. 3 – Il bambino non viene all’esistenza in ragione degli altri, ma di se stesso. 4 – È meglio rinunciare al proprio diritto che violare quello altrui. 5 – È lecita all’uomo la proprietà privata; ma nessuno è talmente proprietario che non debba, a volte, condividere con altri i suoi beni. In caso di estrema necessità tutte le cose sono comuni. 6 – I dementi perpetui – che non hanno e non c’è speranza che avranno l’uso della ragione – sono soggetti di diritto e possono essere proprietari. 7 – Al condannato a morte è lecito fuggire, perché la libertà si equipara alla vita. 8 – Se il giudice, non curando l’ordine del diritto, ottiene a forza di torture la confessione del reo, non può condannarlo, perché così agendo non si è comportato da giudice. 9 – Non si può mettere a morte una persona che non sia stata giudicata e condannata legittimamente. 10 – Ogni nazione ha diritto a governare se stessa e può scegliere il regime politico che vuole, anche quando non è il migliore. 11 – Tutto il potere del re viene dalla nazione, perché questa è libera per principio. 12 – L’orbe intero, che in certa maniera costituisce una repubblica, ha il potere di dare leggi giuste e convenienti a tutta l’umanità. 13 – Non è lecita una guerra che porti alla nazione un male ben maggiore dei vantaggi che per mezzo di essa si vogliano raggiungere, quali che siano le ragioni e i titoli per cui si ritiene che sia giusta. 14 – Se il suddito constata l’ingiustizia della guerra, può rifiutarsi di parteciparvi, anche contro il mandato del principe. 15 – L’uomo non è lupo per l’uomo, ma è innanzitutto uomo».  Se analizziamo i testi, possiamo renderci conto che lo schiavismo è stato un fenomeno atroce e totale al di fuori del cristianesimo, molto meno feroce all’interno del cristianesimo, e anche qui dobbiamo fare una distinzione tra protestantesimo e cattolicesimo. La condanna dello schiavismo è nata nel cattolicesimo. All’interno del cattolicesimo sono sicuramente esistiti schiavisti, ma le linee teoriche dell’antischiavismo sono nate qui. In Canada Bergoglio ha dimenticato la verità storica, le missioni cattoliche che hanno creato scuole, ospedali e villaggi dove finalmente non era più permessa la tortura e non era  più permesso lo schiavismo, normalmente praticato degli irochesi e dagli altri gruppi etnici, esattamente come non era più permesso lo stupro etnico, le donne di altre tribù schiavizzate. I missionari cattolici hanno pagato con la vita e con il dolore: sono stati mangiati cotti ma vivi. (gli irochesi arrostivano il prigioniero vivo, poi tagliavano le parti esterne del suo corpo già cotte e le mangiavano sotto i suoi occhi mentre cuoceva il resto). La loro storia è raccontata da padre Celestino Testore, nel libro I santi martiri canadesi, 1941.  In Canada Bergoglio non ha ricordato questi martiri e le innumerevoli vite che avevano salvato, e si è scusato per fatti mai avvenuti. Quello delle fosse comuni di bambini è una leggenda nera clamorosamente smentita, visto che non sono mai stati riesumati dei cadaveri. Quei bambini erano stati tolti alle loro famiglie dallo stato canadese, non certo dai sacerdoti  cattolici che non dividevano mai i bambini dalle famiglie, stato che poi li ha affidati orfanotrofi cattolici, perché non intendeva occuparsene. Lo storico Jacques Rouillard, docente della Facoltà di Storia dell’Università di Montreal, lo scorso 11 gennaio ha pubblicato sul portale canadese Dorchester Review un lungo articolo in cui dimostra come non ci sia nessuna  sepoltura irregolare o di massa, ma semplici cimiteri per gli studenti e per i docenti. Le cause di morte dei bambini, documentate, sono tubercolosi, influenza e, più raramente, incidenti, e sono assolutamente in linea con le statistiche sanitarie di quegli anni, sono completamente sovrapponibili alle statistiche di morte degli orfani inglesi degli orfanotrofi inglesi degli stessi anni e nettamente inferiori alle statistiche di morti degli orfanotrofi sovietici e di quelli rumeni sotto Ceausescu, enormemente inferiore alla percentuale di morti degli orfanotrofi cinesi chiamati dying room, stanze della morte, mentre sono migliaia e migliaia i bambini salvati nei secoli, nei continenti  dagli orfanatrofi cattolici. Il professor Tom Flanagan e il magistrato Brian Gesbrecht, nel 2022 sul Dorchester Review con il titolo The False Narrative of the Residental Schools Burials, ribadiscono come non ci sia traccia di un solo studente ucciso nei 113 anni di storia delle scuole residenziali cattoliche. Perché Bergoglio si è scusato per fatti mai provati? La civiltà cristiana cattolica è stato il primo baluardo contro lo schiavismo, contro genocidio, contro lo sfruttamento estremo dell’uomo sull’uomo. Dopo che sarà stata abbattuta, cancellata o ridotta a un cagnolino che sta al guinzaglio del nuovo ordine mondiale e prende ordini da Davos, non ci saranno più baluardi. Siamo stati noi i padroni della scienza, della tecnica, della filosofia e dell’arte, i paladini della guerra allo schiavismo, coloro che hanno parlato di dignità umana non perché fossimo migliori degli altri, ma perché noi abbiamo avuto straordinaria fortuna di fondere la spiritualità biblico evangelica, la filosofia greca, il diritto romano, e anche la passione dei barbari. È stato un miracolo. Una volta che noi saremo stati annientati, distrutti, addomesticati, sostituiti, il concetto di dignità umana non esisterà più, e lo schiavismo, che sta già  germogliando nascosto dentro parole molto più miti come gravidanza per altri ed eutanasia del non consenziente, esploderà come non mai. I miracoli non si ripetono. La Provvidenza non interviene una seconda volta, dopo che i suoi doni sono stati buttati.

fonte: SILVANA DE MARI COMMUNITY

 

intervista - Nonchalant Magazine


musica, twitter, eastenders, alamy