mercoledì 23 aprile 2014

quel pomeriggio di un giorno da cani



Dog Day Afternoon è un film del 1975 diretto da Sidney Lumet e sceneggiato da Frank Pierson.

Il film è interpretato da Al Pacino, John Cazale, Chris Sarandon, James Broderick, e Charles Durning. È basato sugli eventi di una vera rapina tentata in una banca di New York, nel quartiere di Brooklyn, avvenuta il 22 agosto del 1972 ed è incentrato su uno dei due rapinatori, Sonny Wojtowicz, che, con il complice Salvatore Naturale, tenne in ostaggio i dipendenti dell'istituto.

Gli eventi furono raccontati in un articolo della rivista Life scritto da P.F. Kluge e Thomas Moore. Il pezzo, dal titolo «The Boys in the Bank», uscì nel numero del 22 settembre 1972. I due rapinatori si chiamavano John Wojtowicz e Salvatore Naturale.

Il film ha ricevuto sei nomination agli Oscar 1976, vincendo quello per la miglior sceneggiatura originale, e ha ricevuto critiche giornalistiche generalmente positive.

Trama

Tre rapinatori mettono in atto il loro piano: entrano in una banca poco prima dell'orario di chiusura e, al momento opportuno, bloccano il personale.
Subito un imprevisto intralcia l'operazione: l'elemento più giovane della banda non se la sente e abbandona il colpo. Rimangono John "Sonny" e Sal. Quando è il momento di vedere cosa c'è nella cassaforte, una brutta sorpresa: sono rimasti solo un migliaio di dollari. La cassiera conferma che poco prima è passato il portavalori a ritirare l'incasso. I due rapinatori prelevano tutto ciò che trovano sui banchi, ma al momento di uscire, giunge una telefonata che è come una doccia fredda: la polizia municipale è schierata fuori dall'edificio e li tiene sotto controllo.

Sonny allora decide di prendere in ostaggio tutti i dipendenti. È lui che avvia le trattative con le forze dell'ordine. La trattativa è personale: Sonny parla direttamente con una persona sola, Eugene Moretti della polizia municipale.

Sonny avverte Moretti che lui e il suo complice hanno degli ostaggi e che li uccideranno se qualcuno proverà a entrare nella banca. Moretti avvia il negoziato per il rilascio degli ostaggi, sotto il controllo dell'agente dell'FBI Sheldon.

Dopo poche ore Howard, l'agente di sicurezza della banca, ha un attacco di asma. Sonny lo libera quando Moretti chiede un ostaggio come segno di buona fede. Moretti convince Sonny a uscire dalla banca per fargli vedere quanti sono i poliziotti che hanno circondato la zona. Dopo qualche momento, Sonny urla improvvisamente “ATTICA!” e la folla assiepata davanti all'edificio inizia a inneggiare per Sonny.

Dopo aver concluso che una semplice fuga è impossibile, Sonny, ormai la "mente" chiede a Moretti un aereo che porti lui e Sal fuori dal paese. Quando una squadra addestrata prova a entrare dalla porta sul retro, Sonny spara un colpo sventando l'attacco. Moretti prova a persuadere Sonny dicendogli che quell'unità tattica non era sotto il suo controllo.

È ora di cena, la polizia ordina di portare da mangiare ai rapinatori e agli ostaggi. Sonny prende dei soldi dalla cassa e vuole pagare, poi lancia altri soldi alla folla, oltre le barricate della polizia. Per raccogliere il denaro, molti le oltrepassano e alcuni vengono persino arrestati.

Sonny ha una moglie, Angela, e due figli, ma anche un compagno omosessuale, Leon, con cui si è "sposato" l'anno prima. La polizia l'interroga e scopre che Leon desidera fare l'operazione per cambiare sesso. Lo ha già detto a Sonny, il quale vorrebbe aiutarlo, ma non sa come fare poiché non ha gli oltre duemila dollari necessari. Moretti intuisce che questo è il movente della tentata rapina. Cerca di convincere Leon a parlare con Sonny, ma Leon, agitatissimo, perché pensa di essere incriminato, rifiuta.

Quando è buio inoltrato le luci della banca vengono spente e Sonny esce di nuovo fuori e scopre che l'agente dell'FBI Sheldon ha preso il comando della situazione. Sheldon rifiuta a Sonny qualsiasi altro favore, ma quando il direttore della filiale, Mulvaney, ha un attacco diabetico, Sheldon manda un dottore dentro la banca.

Mentre il dottore è all'interno, Sheldon convince Leon a parlare con Sonny al telefono. I due hanno una lunga conversazione in cui si rivela che Leon è stato ricoverato all'ospedale psichiatrico di Bellevue a causa di un tentato suicidio prima di essere prelevato dalla polizia. Alla fine della conversazione Leon chiede a Sonny di convincere la polizia che non è un suo complice. Sonny urla al microfono: «Mi sentite? Lasciatelo fuori!». Successivamente ha un colloquio telefonico anche con Angela.

Al termine della telefonata, il dottore chiede a Sonny di liberare Mulvaney. Sonny accetta, ma è Mulvaney che rifiuta, dicendo che vuole rimanere con i suoi dipendenti. L'FBI chiama di nuovo Sonny fuori dalla banca: sua madre gli vuole parlare. La mamma di Sonny prova, invano, a convincere Sonny a consegnarsi, ma lui rifiuta.

Ormai i giochi sono fatti: Sheldon segnala che un autobus arriverà entro 10 minuti per portarli al loro aereo. Prima di uscire dalla banca, Sonny detta il suo testamento a un'impiegata. Donerà i soldi della sua assicurazione sulla vita in parte a Leon per l'operazione chirurgica e in parte alla moglie Angela e ai figli.

Quando l'autobus arriva, Sonny controlla che sull'automezzo non siano state nascoste armi. Constatato che il mezzo è sicuro, sceglie l'autista che li porterà all'aeroporto John Kennedy. Sonny siede accanto all'autista, mentre Sal siede dietro. Prima di partire, l'autista si volta verso Sal e gli dice:

« Ehi, Sal! Puntala in alto l'arma: se prendo una buca non si sa mai. »

Sal punta in alto il suo mitra. Arrivati al terminal dell'aeroporto, l'agente Sheldon si avvicina all'autobus e parla con Sonny. Mentre Sonny è rivolto verso di lui, l'autista apre un ripiano dov'è stata ben nascosta una pistola. Poi chiede di nuovo a Sal di puntare in alto la sua arma. Appena Sal lo fa, l'agente Sheldon con un braccio blocca il fucile di Sonny e l'autista spara in testa a Sal, che muore sul colpo. Sonny è immediatamente arrestato e gli ostaggi sono liberati. Sonny piange guardando il corpo di Sal che viene portato via in barella.

Fatti storici

Il lungometraggio si basa sulla vera storia di John Wojtowicz. Rispecchia i principali eventi di quanto riportato nell'articolo “The Boys in the Bank” apparso sul periodico Life. Assieme al complice Sal Naturile, Wojtowicz tenne sotto sequestro gli impiegati di una banca di Brooklyn.

Molti dettagli della rapina descritta nel film non coincidono con i fatti o li riportano in forma romanzata. Un esempio è l'arrivo di Leon e il suo rifiuto di parlare al telefono. Anche la richiesta delle pizze da parte dei rapinatori non avvenne, tuttavia un agente dell'FBI portò loro da mangiare in quell'occasione. Gli eventi narrati paiono invece rispettare la durata dei fatti reali: rapina e rilascio degli ostaggi durarono circa 14 ore. Come riportato nel film, dopo l'arresto Wojtowicz fu condannato a 20 anni di prigione, ridotti in seguito a 14.

Nel 1975, Wojtowicz scrisse una lettera al New York Times, affermando che la versione degli eventi narrati dal film è veritiera solo al 30%. È di fantasia la descrizione della sua moglie (Carmen Bifulco) e pure la conversazione telefonica con Leon - che Wojtowicz afferma non essere mai avvenuta a causa del rifiuto della polizia. Conferma invece che Al Pacino e Chris Sarandon hanno interpretato molto bene i loro rispettivi ruoli.

Il film ritrae Sonny mentre detta a un'impiegata una dichiarazione, secondo la quale una parte del denaro della sua assicurazione sulla vita avrebbe dovuto essere consegnata al suo compagno. Questo gli avrebbe consentito di sostenere le spese di un'operazione per cambiare sesso. In realtà, Wojtowicz fu pagato 7.500$ più l'1% dei ricavi netti del film. Ciò gli permise di darne 2.500 al suo compagno. Quest'ultimo, dopo l'operazione, divenne Elizabeth Eden e visse il resto della sua vita a New York. Morì per le complicazioni correlate all'AIDS, contratto nel 1987. Wojtowicz morì di cancro il 2 gennaio 2006.

Produzione

Come ripetutamente detto, l'ispirazione originale del film fu un articolo scritto da P.F. Kluge e Thomas Moore per il magazine Life nel settembre 1972. L'articolo include molti dettagli del rapporto che si instaurò fra i criminali, gli ostaggi e la polizia. La sceneggiatura del film è stata opera di Leslie Waller, specializzato in opere con la criminalità organizzata. Forse sempre da questo rapporto è stato tratto il libro di Patrick Mann, edizione originale del 1974 e tradotto in Italia per la prima volta nel 1977 da Rizzoli La Scala e intitolato: "Quel pomeriggio di un giorno da cani", dove gli improvvisati rapinatori/rapitori si chiamano Joe e Sam. Nella quarta di copertina è citato l'omonimo film.

Il film non ha colonna sonora oltre la canzone di Elton John Amoreena (che apparve per la prima volta nell'album Tumbleweed Connection del 1971). Molte scene con i dipendenti della banca facevano intendere che faceva abbastanza caldo durante la rapina, ma molte sequenze esterne sono state fatte in inverno, con molto freddo, e per ovviare a questo problema gli attori hanno dovuto recitare con del ghiaccio in bocca per non far vedere il vapore alle telecamere. Le riprese esterne sono state filmate al Prospect Park West di Brooklyn fra la 17° e la 18° strada al Windsor Terrace mentre gli interni sono stati ripresi in un magazzino.

Responso

Il film, uscito nel 1975, è basato su un evento del 1972, durante un periodo di forte opposizione alla Guerra del Vietnam. Sonny ricorda ripetutamente che è un veterano del Vietnam e il suo urlo “ATTICA!” si riferisce ai tumulti avvenuti alla prigione di Attica.

Critica

Quando uscì, il film ricevette generalmente critiche favorevoli. Vincent Canby definì il film come il più accurato e il più spigliato film su New York e ha elogiato la splendida performance di tutto il cast. Roger Ebert ha definito Sonny uno dei più interessanti personaggi cinematografici moderni e ha dato al film 3 stelle e mezzo su 4.

Con il passar del tempo, il film ha continuato a ricevere critiche positive. Per esempio, Christopher Null ha detto che il film “cattura perfettamente lo spirito dei primi anni settanta, un tempo in cui l'ottimismo era "Rock Bottom"”, e che John Wojtowicz era uno di quegli eroi buoni che si possono trovare.

P.F. Kluge, l'autore dell'articolo che ha ispirato la pellicola, ha affermato che il film ha la suspense di una storia giornalistica, con una trama troppo veloce, senza riflessioni o una veduta della vita contemplativa.

In Italia invece Morandini nel suo dizionario definisce questo film come «un Lumet di buona annata».

Influenza nella cultura di massa

Durante il confronto con la polizia, Sonny urla la parola “Attica” e riscontra il favore della folla che si schiera apertamente con lui. Questa sola battuta è quotata all'86º posto della 100 Years...100 Movie Quotes.

Ci sono numerosi allusioni al film che citano la parola “Attica!” nei film e nei programmi TV degli ultimi 30 anni. Questa lista include: La febbre del sabato sera, Penn Jillette, Dr. House, Una pallottola spuntata 33⅓: l'insulto finale, The King of Queens, Spongebob Squarepants, King of the Hill e molti altri.

Nel film Codice: Swordfish, il personaggio interpretato da John Travolta dice che se Al Pacino avesse gestito in modo diverso gli ostaggi, cioè se avesse fatto vedere che faceva sul serio quando diceva che poteva ucciderli, la rapina sarebbe stata molto più efficace.

Anche nell'opera di Spike Lee, Inside Man, film che narra anch'esso di una rapina in banca e del conseguente presidio della polizia, si cita spessissimo questo lungometraggio.

Il film del 1994, Airheads - Una band da lanciare ha una trama simile a questa, dove il protagonista invece di inneggiare la folla con il coro “Attica” l'inneggia con “Rodney King!”, diventando una star della tv.

Nell'episodio de I Simpsons dal titolo Non voglio sapere perché canta l'uccello in gabbia (con la partecipazione di Luca Laurenti nell'edizione italiana) la rapina in banca in cui Marge è tenuta in ostaggio contiene riferimenti a questo film.

Nel 2006, il magazine Premier fece la sua classifica delle 100 migliori performance di tutti i tempi e l'interpretazione di Sonny da parte di Al Pacino è stata posizionata al 4º posto.

Nel 2009 è stato scelto per essere conservato nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.

Edizione italiana

Il doppiaggio italiano è stato diretto da Mario Maldesi per la CVD. Questo film è il primo in cui Al Pacino è doppiato da Giancarlo Giannini.

Il titolo italiano del film è erroneamente tradotto dall'originale inglese Dog Day Afternoon: Dog Days si riferisce ai giorni di canicola estiva, cosiddetti perché nel periodo più caldo della stagione è visibile la costellazione del Cane Maggiore. Quindi la traduzione corretta del titolo dovrebbe in realtà essere Pomeriggio di canicola.

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