Può capitare a volte che all'interno di un sogno ci si renda conto di stare sognando; non è un'esperienza comunissima ma nemmeno tanto rara, e può capitare a tutti almeno una volta nella vita. Si parla allora di sogno lucido.
Il primo in epoca moderna a fare un'indagine sui sogni lucidi sperimentandoli personalmente fu Marie Jean Léon Lecoq (Marchese di Hervey-Saint-Denys) che nel 1867 pubblicò anonimamente un voluminoso libro dal titolo “Les rêves et les moyens de les diriger; observations pratiques” (ovvero “I sogni ed i mezzi per dirigerli; osservazioni pratiche”). Potete approfondire la sua storia (e leggere alcuni consigli pratici su come indurre i sogni lucidi) consultando questo articolo.
Il termine sogno lucido (lucid dream) fu coniato da Frederik Van Eeden, psichiatra olandese (probabilmente dotato di una mentalità più aperta di quella dei suoi colleghi) che tenne un diario dei suoi sogni 1898 al 1912. Egli utilizzò l'aggettivo lucido proprio nel senso di chiarezza mentale. La lucidità, generalmente viene acquisita quando il sognatore si rende conto del suo trovarsi in una dimensione onirica, ben diversa dalla realtà, una realtà che spesso si può piegare ai desideri del sognatore, che arriva così a controllare i propri sogni (lucidi). Ma attenzione, la lucidità del sogno (ovvero la coscienza di stare sognando) non implica un totale controllo del proprio sogno lucido , nè un totale controllo del proprio sogno implica necessariamente di essere pienamente coscienti di stare sognando...
La possibilità della presa di coscienza all'interno del sogno non è certo una scoperta moderna, ma fa parte della tradizione sciamanica come della tradizione buddista; più in generale la dimensione del sogno è importantissima per tutte le culture native (indiani d'America, aborigeni australiani, società tribali africane ...) all'interno delle quali il sogno è considerato un mezzo per raggiungere un'altra dimensione, per avere accesso a facoltà extrasensoriali, per incontrare entità animiche, comunicare con gli spiriti degli antenati, ricevere messaggi da persone lontane, accedere a dimensioni parallele alla nostra realtà e che con essa interferiscono (vedi ad esempio i diversi libri scritti da Carlos Castaneda, ed in particolare il libro L'arte di sognare).
In Amazzonia vive la tribù degli indios Huaorani, i quali da tempo immemorabile si svegliano prima dell'alba per il rituale della condivisione dei sogni: ognuno di loro comunica i propri sogni al resto della tribù. Gli Huaorani infatti, così come gli Achuar, pensano che il sogno non appartenga al singolo sognatore ma alla collettività tribale; essi ritengono che il sogno porti messaggi relativi al futuro (pronostici e indicazioni) e che li metta in comunicazione con gli antenati e con resto dell'universo. Essi ritengono addirittura che la dimensione onirica corrisponda alla realtà, mentre considerano una sorta di menzognera illusione ciò viene sperimentato durante lo stato di veglia (1).
Per quanto mi riguarda posso confermare con la mia esperienza non solo l'esistenza di sogni premonitori, ma persino l'esistenza di una comunicazione interpersonale che ha luogo per mezzo del sogno. Nella mia piccola tribù familiare, già ricca di comunicazioni telepatiche e sincronicità, è fin troppo frequente il verificarsi di sogni comuni a due persone. Si va dai sogni molto simili, ai sogni in cui coincide uno dei particolari più importanti, ai sogni contemporanei sullo stesso soggetto. In particolare è accaduto nel giro di un mese che mia figlia nel sonno si mettesse a parlare, la prima volta intervenendo a proposito del sogno che in quel momento stavo facendo io, la seconda volta intervenendo a proposito del sogno che in quel momento stava facendo mia moglie [i soliti ridicoli detrattori o gli increduli incalliti sono pregati di leggere i link precedenti nonchè questo dossier prima di mettersi a ridere].
Nel frattempo esperimenti scientifici controllati hanno mostrato che si può trasmettere un'immagine ad una persona che sogna in modo tale che egli la incorpori nel proprio sogno (vedi questo link in inglese).
Difficile quindi non pensare che, come ritengono gli indios succitati, ci sia una realtà più profonda soggiacente a quella del mondo fisico, e della quale il mondo fisico percepibile coi 5 sensi potrebbe anche essere una mera manifestazione. Per altro le più moderne ricerche della fisica quantistica e gli studi sul campo di punto zero (vedi in particolare la teoria dell'ordine implicato di David Bohm) puntano in una direzione molto simile e mostrano che ciò che chiamiamo materia non è altro che un pacchetto di energia vibrante.
A proposito di buddismo e sogni lucidi riporto quanto segue da un articolo sul blog spiritusardo :
Nel Buddhismo tibetano c'è un tipo di letteratura chiamata milamgyi terdzod, letteralmente "tesori dei sogni". Secondo la tradizione tibetana dello Dzogchen, la chiave del lavoro sul sogno è lo sviluppo di una maggiore consapevolezza nello stato onirico (...) Questi versi buddhisti danno una idea di ciò:
Quando albeggia lo stato del sogno,
non giacere nell'ignoranza come un cadavere.
Entra nella sfera naturale della stabile presenza.
Riconosci i sogni e trasforma l'illusione in luminosità.
Non dormire come un animale.
Pratica in modo da unificare il sonno e la realtà.
Al momento ho una scarsa esperienza di sogni lucidi, ma sto studiando la questione e sto cercando di approfondire le tecniche che permettono di ottenerli, grazie anche alla lettura del libro Sogni lucidi di Mark McElroy (Macro Edizioni, Diegaro di Cesena, 2009). La prima cosa che ho potuto sperimentare con assoluta certezza è che focalizzando l'attenzione sui sogni (per cercare di ricordarli il più possibile e possibilmente trascriverne il contenuto su un diario) si ottiene in pochi giorni una maggiore coscienza di quello che si sogna e i sogni vengono più frequentemente ricordati (questo è per altro un prerequisito essenziale per qualsiasi ulteriore esplorazione nel campo dei sogni lucidi).
L'acquisizione della consapevolezza di stare sognando è indotta dall'aver notato qualcosa di irreale, come orologi che segnano orari continuamente cangianti, scritte su libri, giornali o manifesti che anch'esse cambiano nel tempo o risultano illeggibili, l'incontro con persone già morte da tempo o molto più giovani di quanto siano in realtà, la propria capacità di volare come un uccello. Un'attenta analisi dei resoconti trascritti dei propri sogni può aiutare a scoprire quali possano essere gli ulteriori segnali di irrealtà che si presentano con maggiore frequenza nei propri sogni. Può capitare a volte, però, che a volte la lucidità all'interno di un sogno, ovvero la coscienza di stare sognando, la si acquisti improvvisamente senza l'osservazione di simili segnali.
Da quanto detto prima deriva una semplice quanto curiosa tecnica per imparare ad acquisire la lucidità nel sogno, quella di controllare ripetutamente se nella dimensione della veglia certe stranezze si notino. Occorre quindi imparare a modificare le proprie abitudini incorporando nel proprio tran-tran quotidiano semplici osservazioni di testi, scritte, libri, manifesti, orologi ... per verificare che tutto sia (o non sia) corrispondente alla realtà quotidiana. Una volta acquisita questa abitudine sarà facile che essa si ripresenti anche nel sogno e quando nel sogno il controllo porterà a notare l'irrealtà della situazione automaticamente ci si ritroverà in una condizione di sogno lucido.
Una guida più completa che spiega come indurre sogni lucidi trovare a questo articolo della guida di supereva, e qualche altro trucco lo potete scoprire partendo dai link presenti su questa pagina.
Presso lo stesso sito potete trovare anche molte altre informazioni sui sogni e sogni lucidi; lo sapevate ad esempio che si esistono tecniche per indurre sogni di un determinato tipo? Ad esempio per esempio si può aumentare la frequenza di sogni di volo, non necessariamente lucidi.
Se vi interessa esiste sul web anche un forum sui sogni lucidi su un sito ad essi dedicato ove trovate pure una chat sui sogni lucidi.
Molto interessanti e complete sono le FAQ del sito lucidity.com che potete leggere tradotte in italiano. Il sito lucidity.com è stato creato da Stephen LaBerge, il primo a dimostrare sperimentalmente l’esistenza del fenomeno dei sogni coscienti e a studiarli con metodo scientifico. La Berge si è laureato in matematica, ma ha poi studiato chimica, psicofarmacologia, psicofisiologia, fino a diventare professore associato del Dipartimento di Psicologia della Stanford University. Egli ha utilizzato i sogni lucidi per studiare le relazioni mente-corpo e ha dimostrato le notevoli potenzialità di tali sogni per risolvere problematiche psicologiche e psico-somatiche.
LaBerge in passato ha anche costruito degli apparecchi per indurre i sogni lucidi (DreamLight), anche se poi ha abbandonato la tecnologia per concentrarsi su tecniche di altro genere.
In italiano potete leggere il suo libro Sogni Coscienti (ed Armenia) e sul web potete leggere una sua intervista.
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