giovedì 29 dicembre 2016

agente CIA in punto di morte: "ho ucciso Marilyn Monroe"

La morte di Marilyn Monroe, avvenuta il 5 agosto 1962, suscitò clamore e interesse nell’opinione pubblica statunitense ed internazionale. L’umanità conosce soltanto la “versione ufficiale” della sua morte ma ora spunta un’altra versione ed è al quanto agghiacciante.
L’attrice venne trovata nel letto della sua abitazione al 12305 di Fifth Helena Drive, dove viveva da sola con la sua governante Eunice Murray.
La versione ufficiale riporta che era stata visitata dai suoi vari medici; alcuni giorni prima della morte era stata visitata dall’internista Hyman Engelberg, il 1º agosto e il 3 agosto, che le fece delle iniezioni ricostituenti.
La governante, camminando nel corso della notte per il corridoio, vide la luce della stanza da letto della Monroe accesa, bussò alla porta, ma non ebbe alcuna risposta. Erano le 3:30 circa. Poco dopo, preoccupata, chiamò lo psichiatra che aveva in cura Marilyn, Ralph Greenson. Quest’ultimo, entrato nella camera da letto dell’attrice quando nell’appartamento era intanto giunto anche il medico Hyman Engelberg, ne uscì poco dopo, alle 4.25, annunciando la morte della Monroe. I presenti chiamarono quindi il dipartimento di polizia di Los Angeles.
Le indagini furono affidate al tenente Robert E. Byron. L’attrice si era suicidata ingerendo una dose letale di pentobarbital, 47 pasticche prese insieme a una dose sconosciuta di idrato di cloralio.
Agente Cia in punto di morte: “Ho ucciso Marilyn Monroe”.
Normand Hodges, 78 anni, agente della CIA in pensione sul letto di morte, afferma di aver ucciso Marilyn Monroe.
L’ex agente della CIA dice: “Avevamo la prova che Marilyn Monroe aveva una relazione non solo con Kennedy,ma anche con Fidel Castro. Mi è stato detto che doveva morire, e doveva sembrare un suicidio o un’overdose.”
L’uomo dichiara di aver commesso 37 omicidi per il Governo degli Stati Uniti tra il 1959 e il 1972. Ma quello di Marilyn fu diverso per lui, perché fino ad allora non aveva mai ucciso una donna.
Si può solo immaginare ciò che la coscienza di un uomo debba essere dopo aver commesso tanti omicidi, ma persino sul letto di morte era freddo, dicendo che non provava alcun rimorso per quello che aveva fatto.
“L’ho fatto per l’America! Avrebbe potuto trasmettere informazioni strategiche ai comunisti, e non potevamo permettere che accadesse! Doveva morire! Ho solo fatto quello che dovevo fare!”
Alla fine la verità viene sempre a galla, come per JFK, anche in questo caso è coinvolta ampiamente la CIA.
Ascoltiamolo dallo stesso Kennedy in questo discorso alla nazione, poco prima di essere ucciso per il suo decreto 11110, che dava alla nazione l’indipendenza dalla banca centrale americana, sede del potere decisionale del paese, permettendo di stampare moneta priva di debito, senza chiederlo in prestito alla banca centrale privata la FED.
Fonte tratta dal sito .
fonte: https://wwwblogdicristian.blogspot.it

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