...la scienza si interroga.
Un po’ a tutti è capitato di aver scattato delle foto nelle quali compaiono delle enigmatiche “particelle” sospese nell’aria. Curiosamente, il fenomeno si presenta solo in alcune immagini, anche se scattate nello stesso luogo delle altre e a poca distanza di tempo. Vengono chiamate “orbs”. Ma cosa sono in realtà? La scienza inizia a interrogarsi.
Con la diffusione delle fotocamere digitali, il curioso fenomeno degli orbs ha cominciato ad affascinare una parte sempre più ampia di persone, fino a coinvolgere alcuni ricercatori nella comprensione della natura di queste particelle.
Orb è un termine di lingua inglese che definisce un effetto ottico risultante in piccole sfere (somiglianti a globi di luce) che talvolta appaiono nelle immagini fotografiche o nei filmati pur non corrispondendo ad oggetti visibili ad occhio nudo ...
Nello studio di legge che la maggior parte degli orbs possono essere spiegati con il riflesso del flash della fotocamera su oggetti presenti nell’ambiente o particelle do polvere in sospensione.
Uno dei casi più emblematici è quello fornito da un documentario della BBC, nel quale si vede una sfera catturata dalla videocamera muoversi lentamente prima di scomparire nel nulla.
Il documentario è stato girato con una videocamera ad alta definizione a infrarossi montata su un treppiede, eliminando così alcuni dei fattori più comuni che i ricercatori ritengono essere causa della comparsa delle sfere.
“Non è possibile spiegare oggetti come questi che si muovono in percorsi dinamici e imprevedibili come riflessi causati da insetti”, scrivono Schwartz e Creath. “E non è nemmeno possibile spiegare molti di questi percorsi dinamici come causati da particelle di polvere in aria”.
Sebbene i due ricercatori ritengono che la maggior parte degli orbs possa essere spiegata dalla scienza convenzionale, “a questo punto non è né logico, né responsabile, concludere che ogni sfera osservata mondo possa essere causata da un meccanismo riconducibile alla scienza ottica convenzionale come riflesso di oggetti randagi”, concludono i due ricercatori.
Visto che la scienza ammette che il fenomeno degli orbs, almeno parte di esso, esula dalle spiegazioni convenzionali, sarebbe interessante capire cosa possa provocare il curioso fenomeno. La speranza è che qualche ricercatore più coraggioso sia interessato a svelare il mistero nella sua interezza.
Sicuramente qualche presunto orbs ha delle spiegazioni molto fisiche e plausibili, ma taluni casi non riescono a trovare spiegazioni convincenti. Questi bizzarri oggetti eterici si presentano con configurazioni molto particolari, con forme e colori diverse, con strutture interne molte diverse e a volte mostrano anche di essere in movimento:
Uno studio interessante sugli orbs è pubblicato qui
(gradientitemporali.wordpress.com)
Il risultato è la conferma che si tratterebbe di un'aberrazione ottica.
Ad esempio:
"Su internet è possibile trovare foto che presentano anomalie di diversa natura; di seguito propongo un elenco di possibili cause che possono generare artefatti sulle immagini:
particelle fuori-fuoco illuminate dal flash;
- polvere sull'obiettivo;
- polvere dentro l'obiettivo o nel corpo macchina (tipico delle macchine reflex);
- lens-flare, riflessione interna alle lenti dell'obiettivo (effetto che spesso si trova nelle foto controluce);
- esposizione multipla;
- oggetti fuori-fuoco troppo vicini all'obiettivo;
- ottica di bassa qualità;
- riflessione della luce del flash da parte di oggetti;
- contaminazione della pellicola durante lo sviluppo;
- contaminazione della pellicola durante la stampa;
- polvere sul vetro dello scanner;
- malfunzionamento delle scanner;
- invecchiamento della luce dello scanner;
- umidità;
- pellicola scaduta o conservata in un luogo troppo caldo o umido;
- modifiche digitali della foto tramite programmi di fotoritocco (non è una regola fissa e anche qui è possibile imbrogliare, ma se una foto proveniente da una fotocamera digitale pubblicata su internet non presenta nel file le informazioni EXIF, relative alle modalità di scatto, è stata perlomeno aperta e salvata con un programma di fotoritocco)."
Lo studio completo, di Marcello Garbagnati (CICAP Lombardia), si può leggere qui: www.cicap.org
fonte: https://crepanelmuro.blogspot.com/
Un po’ a tutti è capitato di aver scattato delle foto nelle quali compaiono delle enigmatiche “particelle” sospese nell’aria. Curiosamente, il fenomeno si presenta solo in alcune immagini, anche se scattate nello stesso luogo delle altre e a poca distanza di tempo. Vengono chiamate “orbs”. Ma cosa sono in realtà? La scienza inizia a interrogarsi.
Con la diffusione delle fotocamere digitali, il curioso fenomeno degli orbs ha cominciato ad affascinare una parte sempre più ampia di persone, fino a coinvolgere alcuni ricercatori nella comprensione della natura di queste particelle.
Orb è un termine di lingua inglese che definisce un effetto ottico risultante in piccole sfere (somiglianti a globi di luce) che talvolta appaiono nelle immagini fotografiche o nei filmati pur non corrispondendo ad oggetti visibili ad occhio nudo ...
In realtà, il fenomeno è stato poco studiato, ma il dottor Gary E. Schwartz, professore di Scienze Ottiche e la dottoressa Katherine Creath, dell’Università dell’Arizona, nel 2005 hanno pubblicato un interessante studio sulle enigmatiche sfere. [Leggi studio].
Tuttavia, Schwartz e Creath riconoscono che alcuni orbs sembrano sfidare ogni spiegazione fornita dall’ottica convenzionale.
“Non è possibile spiegare oggetti come questi che si muovono in percorsi dinamici e imprevedibili come riflessi causati da insetti”, scrivono Schwartz e Creath. “E non è nemmeno possibile spiegare molti di questi percorsi dinamici come causati da particelle di polvere in aria”.
Visto che la scienza ammette che il fenomeno degli orbs, almeno parte di esso, esula dalle spiegazioni convenzionali, sarebbe interessante capire cosa possa provocare il curioso fenomeno. La speranza è che qualche ricercatore più coraggioso sia interessato a svelare il mistero nella sua interezza.
(gradientitemporali.wordpress.com)
Il CICAP, logicamente, approfondisce l'ipotesi fornita dall'ottica convenzionale.
Ad esempio:
"Su internet è possibile trovare foto che presentano anomalie di diversa natura; di seguito propongo un elenco di possibili cause che possono generare artefatti sulle immagini:
particelle fuori-fuoco illuminate dal flash;
- polvere sull'obiettivo;
- polvere dentro l'obiettivo o nel corpo macchina (tipico delle macchine reflex);
- lens-flare, riflessione interna alle lenti dell'obiettivo (effetto che spesso si trova nelle foto controluce);
- esposizione multipla;
- oggetti fuori-fuoco troppo vicini all'obiettivo;
- ottica di bassa qualità;
- riflessione della luce del flash da parte di oggetti;
- contaminazione della pellicola durante lo sviluppo;
- contaminazione della pellicola durante la stampa;
- polvere sul vetro dello scanner;
- malfunzionamento delle scanner;
- invecchiamento della luce dello scanner;
- umidità;
- pellicola scaduta o conservata in un luogo troppo caldo o umido;
- modifiche digitali della foto tramite programmi di fotoritocco (non è una regola fissa e anche qui è possibile imbrogliare, ma se una foto proveniente da una fotocamera digitale pubblicata su internet non presenta nel file le informazioni EXIF, relative alle modalità di scatto, è stata perlomeno aperta e salvata con un programma di fotoritocco)."
Lo studio completo, di Marcello Garbagnati (CICAP Lombardia), si può leggere qui: www.cicap.org
fonte: https://crepanelmuro.blogspot.com/