venerdì 28 febbraio 2014
i padri fondatori della Costituzione italiana
L'Assemblea Costituente della Repubblica Italiana fu l'organo legislativo elettivo preposto alla stesura di una Costituzione per la neonata Repubblica e che diede vita alla Costituzione della Repubblica Italiana nella sua forma originaria. Le sedute si svolsero fra il 25 giugno 1946 e il 31 gennaio 1948. Votò inoltre la fiducia ai governi che si susseguirono in quel periodo.
Storia
Il 2 giugno 1946 si celebrarono libere elezioni, le prime dal 1924. Ebbero diritto di voto tutti i cittadini italiani maggiorenni (cioè, all'epoca, d'età superiore a 21 anni) di ambo i sessi.
Vennero consegnate contestualmente agli elettori la scheda per la scelta fra Monarchia e Repubblica, il cosiddetto Referendum istituzionale, e quella per l'elezione dei deputati dell'Assemblea Costituente, a cui sarebbe stato affidato il compito di redigere la nuova carta costituzionale, come stabilito con il Decreto Legislativo Luogotenenziale n. 98 del 16 marzo 1946.
Al referendum istituzionale la maggioranza dei votanti scelse la forma di governo repubblicana con circa 12 milioni e 700 000 voti, contro 10 milioni e 700 000 per la monarchia. Umberto II di Savoia, Re d'Italia subentrato in seguito all'abdicazione del padre Vittorio Emanuele III il 9 maggio 1946, il 13 giugno 1946 lasciò il Paese con la sua famiglia diretto all'esilio, dopo che il Consiglio dei Ministri lo dichiarò decaduto.
Il 18 giugno 1946 la Corte di Cassazione proclamò ufficialmente la vittoria della Repubblica.
I risultati elettorali
Il meccanismo elettorale dell'Assemblea Costituente era proporzionale a liste concorrenti in 32 collegi elettorali plurinominali. La legge elettorale prevedeva l'elezione di 573 deputati, ma le elezioni non si poterono svolgere nelle province di Bolzano, Trieste, Gorizia, Pola, Fiume e Zara.
Risultarono quindi eletti, in seguito alle elezioni, 556 costituenti.
Prima seduta dell'Assemblea Costituente
I gruppi in Assemblea
Assemblea costituente 02/06/1946 - Italia
Elettori: 28 005 449 - Votanti: 24 947 187 (89,08%)
Liste/Gruppi Voti % Seggi
Democrazia Cristiana (DC) 8 101 004 35,21 207
Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (PSIUP) 4 758 129 20,68 115
Partito Comunista Italiano (PCI) 4 356 686 18,93 104
Unione Democratica Nazionale (UDN) 1 560 638 6,78 41
Fronte dell'Uomo Qualunque (UQ) 1 211 956 5,27 30
Partito Repubblicano Italiano (PRI) 1 003 007 4,36 23
Blocco Nazionale della Libertà (BNL) 637 328 2,77 16
Partito d'Azione (Pd'A) 334 748 1,45 7
Movimento Indipendentista Siciliano (MIS) 171 201 0,74 4
Concentrazione Democratica Repubblicana 97 690 0,42 2
Partito Sardo d'Azione 78 554 0,34 2
Partito dei Contadini d'Italia 102 393 0,44 1
Movimento Unionista Italiano 71 021 0,31 1
Partito Cristiano Sociale 51 088 0,22 1
Partito Democratico del Lavoro 40 633 0,18 1
Fronte Democratico Progressista Repubblicano 21 853 0,09 1
ALTRE LISTE 412 550 1,79 0
TOTALI VOTI VALIDI 23 010 479 100,00 556
SCHEDE NULLE 1 936 708
DI CUI BIANCHE 643 067
TOTALE VOTANTI 24 947 187
I tre maggiori raggruppamenti furono quello della Democrazia Cristiana, che ottenne 207 seggi, e il Partito Socialista di Unità Proletaria, con 115 e il Partito Comunista Italiano, con 104.
Il 25 giugno 1946 venne insediata l'Assemblea Costituente con Giuseppe Saragat alla presidenza. Come suo primo atto, il 28 giugno elesse come Capo provvisorio dello Stato Enrico de Nicola. Su 504 votanti, De Nicola (PLI) ottenne 396 voti, Cipriano Facchinetti (PRI) 40, Ottavia Penna Buscemi (UQ) 32, Vittorio Emanuele Orlando (sin.storica) 12, Carlo Sforza (PRI) 2, Alcide De Gasperi (DC) 1, Alfredo Proja (DC) 1. Le schede bianche furono 14, le nulle 6.
Le funzioni
Come previsto dal Decreto Legislativo Luogotenenziale n. 98/1946, l'Assemblea aveva innanzitutto il compito di redigere la nuova costituzione. Essa, però, aveva anche altri tre compiti: votare la fiducia al governo, approvare le leggi di bilancio e ratificare i trattati internazionali. Le funzioni legislative erano formalmente assegnate al Governo, ma in virtù delle tradizioni parlamentari prefasciste questo rimise spesso i provvedimenti legislativi più importanti all'Assemblea Costituente.
Durata dei lavori
I lavori della Costituente avrebbero dovuto avere una durata di otto mesi, con una possibile proroga di non oltre quattro mesi. Tale termine era a contarsi dalla prima seduta del 25 giugno 1946 e scadeva, quindi, il 24 febbraio 1947. Si fece allora uso della facoltà di proroga con legge costituzionale e il termine fu spostato al 24 giugno del 1947. Il nuovo termine si rivelo comunque insufficiente e una nuova legge costituzionale approvata dalla stessa Assemblea Costituente lo spostò ulteriormente al 31 dicembre 1947. Un'ulteriore proroga fino al 31 gennaio del 1948 era contenuta nella XVII disposizione transitoria e finale della Costituzione, ma limitatamente all'emanazione della legge sulla stampa, degli Statuti regionali speciali e della legge elettorale per il Senato della Repubblica e fino alla prima riunione delle nuove Camere in altri casi.
Le commissioni
L'Assemblea nominò al suo interno una Commissione per la Costituzione, composta di 75 membri, incaricati di stendere il progetto generale della costituzione. La Commissione si suddivise a sua volta in tre sottocommissioni:
diritti e doveri dei cittadini, presieduta da Umberto Tupini (DC);
organizzazione costituzionale dello Stato, presieduta da Umberto Terracini (PCI);
rapporti economici e sociali, presieduta da Gustavo Ghidini (PSI).
Un più ristretto Comitato di redazione (o Comitato dei diciotto) si occupò di redigere la costituzione, coordinando ed armonizzando i lavori delle tre commissioni. La Commissione dei 75 terminò i suoi lavori il 12 gennaio 1947 ed il 4 marzo cominciò il dibattito in aula del testo. Il testo finale della Costituzione della Repubblica Italiana fu definitivamente approvato il 22 dicembre e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 27 dicembre 1947.
Governi
L'Assemblea Costituente votò la fiducia ai Governi De Gasperi II, III e IV, approvò le leggi di bilancio per il 1947 e 1948 e ratificò i trattati di pace, firmati a Parigi il 10 febbraio 1947.
Governo De Gasperi II
Dal 13 luglio 1946 al 28 gennaio 1947
Presidente del Consiglio dei ministri: Alcide De Gasperi (DC)
Composizione del governo: DC, PCI, PSIUP, PRI
Governo De Gasperi III
Dal 2 febbraio 1947 al 13 maggio 1947
Presidente del Consiglio dei ministri: Alcide De Gasperi (DC)
Composizione del governo: DC, PCI, PSI
Governo De Gasperi IV
Dal 31 maggio 1947 al 23 maggio 1948
Presidente del Consiglio dei ministri: Alcide De Gasperi (DC)
Composizione del governo: DC, PLI, PSLI, PRI
Presidenti dell'Assemblea Costituente
Elezione del Presidente dell'Assemblea Costituente del 1946
Stato Italia Italia
Data 25 giugno 1946
Eletto Giuseppe Saragat
Partito Partito Socialista di Unità Proletaria
Voti Primo scrutinio
401
85,6 %
1947
Giuseppe Saragat, PSIUP
Dal 25 giugno 1946 al 6 febbraio 1947
Umberto Terracini, PCI
Dall'8 febbraio 1947 al 31 gennaio 1948
Presidente provvisorio fu inizialmente indicato Vittorio Emanuele Orlando. Al primo scrutinio venne eletto Giuseppe Saragat, con 468 presenti e nessun astenuto. La maggioranza assoluta dei voti prevista era di 235 votanti.
Nome Voti
Giuseppe Saragat 401
Milziade Venditti 26
Igino Giordani 2
Giulio Andreotti 1
Alcide De Gasperi 1
Nino Mazzoni 1
Piero Mentasti 1
Giuseppe Raimondi 1
Francesco Zanardi 1
Schede bianche 31
Voti dispersi 0
Schede nulle 2
A seguito delle dimissioni il 6 febbraio 1947 di Giuseppe Saragat, il vice presidente Umberto Terracini l'8 febbraio 1947 è eletto Presidente dell'Assemblea costituente, con 279 voti su 436 votanti.
Vice Presidenti dell'Assemblea Costituente
Giambattista Bosco Lucarelli, DC (dal 2 luglio 1947)
Giovanni Conti, PRI
Achille Grandi, DC (dal 18 luglio 1946 al 27 settembre 1946)
Giuseppe Micheli, DC (fino al 13 luglio 1946)
Fausto Pecorari, DC
Ferdinando Targetti, PSIUP (dal 10 febbraio 1947)
Umberto Terracini, PCI (fino all'8 febbraio 1947)
Umberto Tupini, DC (dal 10 dicembre 1946 al 31 maggio 1947)
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