sabato 2 febbraio 2013

tu sei cosa mia! di Gia Van Rollenoof





… Poi la sua attenzione ritornò immediatamente a lei, che senza mai staccarle gli occhi dagli occhi, continuava a parlarle.
«Lo sappiamo che ciò che staremo a dirti non riguarda te: attraverso Nourhan ti conosciamo come una persona… una donna molto speciale, ma comprendiamo anche come ciò che tra un momento passerò a dirti, possa apparirti tanto diverso da come in genere vanno le cose nel mondo da cui provieni. Insomma, è possibile che noi ti si dia l’impressione di provenire da un altro pianeta, di essere molto diverse, e forse troppo, da quelle donne che hai frequentato nel tuo ambiente occidentale. Non vorremmo, perciò che tu ne rimanessi sconcertata, ed è per questa regione che voglio spiegarti le cose molto dettagliatamente, anche a costo di sembrare prolissa.
Per cominciare, devi sapere che noi tre non amiamo la menzogna in ogni sua forma: per questo motivo ci aspettiamo lo stesso comportamento anche da parte di chi entrerà nella nostra bella comunità. Nel concreto questo si ravvisa anche nel nostro modo di essere donne: odiamo la civetteria, non siamo smorfiose e diciamo sempre e solo la verità. Con l'unica eccezione di quando viene a trovarsi in pericolo la nostra libertà di vivere come ci piace vivere.
In una tale evenienza, quando e se dovesse verificarsi, ci difendiamo e ci difenderemo in ogni maniera possibile, nessuna esclusa.
Per farti un esempio di ciò che intendo dire, nel nostro mondo, ancora oggi, nonostante il respiro di democrazia che hanno portato le primavere arabe, noi donne veniamo considerate ancora figlie di un Dio minore, e per quanto l’amore fra donne sia molto diffuso, pubblicamente non viene neppure concepito: immaginiamoci quindi se può venire accettato! Dobbiamo quindi celare al nostro mondo quel che noi vogliamo essere e che fieramente siamo: la bugia in questo caso è ampiamente giustificata, in quanto strategia di difesa.
Il vostro ed anche il nostro Profeta circa cinquecento anni più tardi, hanno illuminato gli uomini con la loro saggezza e con il loro messaggio d'amore, in nome di un Dio, che con nomi diversi, era sempre lo stesso e raffigurava l'Amore e la Fratellanza. 
Ma sappiamo che tutto ciò è stato sostanzialmente inutile! Anzi ha costituito un ulteriore motivo da dare a quegli scriteriati e stupidi uomini, per confliggere ancor di più tra loro, dilaniando con guerre, sangue e miseria questo nostro disgraziato e sempre tormentato Medio Oriente. 
Io, Gia, non ho la convinzione, ma la certezza che se finalmente potessimo essere noi donne arabe ad avere il potere di decidere intorno a tutti questi antichi e mai sopiti conflitti, ora tutti questi problemi sarebbero inesistenti, in quanto risolti.
Il problema è che nei tempi ed anche oggi, i maschi lo hanno usato quel messaggio dei nostri profeti, e non applicato. Lo hanno usato per i loro loschi quanto inutili scopi di prevaricazione e di potere, anche e forse soprattutto nei riguardi di noi donne. Non so se tu ne sia al corrente, Gia, ma ancora oggi, anche nel nostro Paese che si pregia di autodefinirsi civile ed evoluto nelle leggi e nei costumi, per l'ottanta per cento circa le donne debbono subire l'infibulazione (*) . Tu lo sai di cosa sto parlando, vero?»
Lei che tempo addietro si era impegnata in prima persona in una campagna tesa a contrastare quella nefasta pratica, nel risponderle, infervorata, non riuscì trattenere le lacrime.
«Non lo so Rashida? È spaventoso, terribile, disumano, ingiusto ed anche incomprensibile come ancora ai giorni nostri una simile barbarie che mai, neanche nei tempi andati avrebbe dovuto trovare una giustificazione, possa ancora venire imposta a voi donne mussulmane.»
«Senza giustificazione, dici, Gia? Sì che c'è la giustificazione: quella degli uomini che così si assicurano, non il solo potere, bada, ma la proprietà totale delle loro donne, come fossimo delle cose o delle bestie!
Pensa Gia se da bambina ti avessero asportato il clitoride, le piccole labbra ed anche parte delle grandi, per poi cucirti la vagina, lasciando aperto solo un foro per permettere la fuoriuscita dell'urina e del sangue mestruale: questo è ciò che fanno a tante donne, ed a farlo sono altre donne che a suo tempo hanno subito la stessa barbarie!
I rapporti sessuali, attraverso questa pratica, vengono impossibilitati fino alla defibulazione. Tutto ciò affinché poi, nella notte del matrimonio, lo sposo felice e rassicurato, possa scucire la vagina  e godere, nella certezza che nessun'altro l'ha mai fatto prima di lui. È inutile dire che della gioia, del godimento della sua sposa, a lui non importa proprio nulla!
Pensa alle tragiche conseguenze per quelle tante povere donne: al di là della barbarie, del trauma in sé che da bambine hanno dovuto subire, poi, diventate adulte, per intanto perdono ogni possibilità di provare piacere sessuale ed anche quei rapporti che sono loro permessi con il proprio marito, divengono dolorosi e difficoltosi, tant'è che spesso insorgono delle cistiti, delle infezioni vaginale e degli stati di ritenzione urinaria.
Al momento del parto poi, il bambino deve attraversare una massa di tessuto cicatrizzato e reso poco elastico a causa delle mutilazioni; in quel momento può accadere che il feto non venga più ossigenato dalla placenta ed il protrarsi della nascita toglie ossigeno al suo cervello, rischiando di causargli dei danni neurologici. È infatti frequente la rottura dell'utero durante il parto, con conseguente morte della madre e del bambino.
Se poi, per fortunata ipotesi, la donna riesce a superare tutto ciò,  dopo ogni parto viene effettuata una nuova infibulazione per ripristinare la situazione prematrimoniale. Tale pratica  ha quindi per fondamento lo scopo di conservare e di indicare la verginità al futuro sposo ed anche di impedire alla donna di provare piacere durante l'amplesso con il coniuge.
Pensa che in un Paese confinante con il nostro, una donna che non sia infibulata, viene considerata impura: accade quindi che non riuscendo a trovare marito, rischia addirittura l'allontanamento dalla Società. In quel disgraziato Paese, che è stato definito il Paese delle donne cucite la pratica è diffusa addirittura al novantotto per cento.
Il colmo è che non vi è neppure una giustificazione di ordine spirituale o religioso: l'infibulazione e l'escissione del clitoride non sono neanche menzionate dal Corano e secondo diversi studiosi non è neppure considerato accettabile, nell'Islam, che il piacere sessuale della donna venga ad essere limitato: ciò avviene solo a causa del forsennato egoismo degli uomini… non di tutti fortunatamente!»
«E voi, come avete fatto a salvarvi da un così barbaro destino?» Il viso di Gia era inondato dalle lacrime. Quella pena che provava era infinita.
«Grazie ai nostri genitori, Gia, che fortunatamente per noi, sono state delle persone illuminate e civili. Ma tu lo capisci tutto lo sdegno che proviamo nei riguardi degli uomini, no? Lo sai quante sono le donne intorno a noi tre, parenti, amiche o compagne, che hanno dovuto subire questo?»
Gia si sforzò di smettere di piangere. Ma per modestia non volle dir loro che anche lei si era impegnata attivamente a contrastare quel nefasto fenomeno.
«Ovviamente ero al corrente di questa orribile cosa. Anche da noi, in Italia, da tempo vi sono delle iniziative tese a far smettere questa barbarie. Una nostra parlamentare, tra le tante donne ed anche uomini per amor di verità, si è battuta strenuamente per questa battaglia; però un conto è averne una conoscenza, per così dire culturale, diverso è invece trovarsi proprio nei luoghi in cui tutto ciò avviene ed è considerata da tanti come normale. Il solo pensiero che anche voi avreste potuto subire questo…» non riuscì a concludere la frase perché scoppiò nuovamente a piangere.
Rashida le accarezzò il capo, la strinse teneramente al proprio seno e poi le terse le lacrime.
«Nonostante queste cose e le tante altre di cui non sarebbe sbagliato parlare, noi non odiamo gli uomini, Gia, però pensiamo che appartengano ad una specie diversa dalla nostra, che siano una calamità per l'umanità, e che i danni che hanno fatto siano incalcolabili e forse irreparabili. Fossimo state noi a poter governare, quel messaggio d'amore e di fratellanza del vostro Cristo e del nostro Maometto sarebbe di certo diventato una realtà tangibile…
(*) Fonte: Wikipendia

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