Gianni Tirelli
Siamo ad un punto di non ritorno e l’umanità sembra non accorgersi di nulla.
Le famiglie ridimensionano il loro tenore di vita, stringono la cinghia e i consumi si riducono drasticamente. L’industria rallenta la produzione e licenzia. Presto, la cassa di integrazione avrà esaurito ogni sua risorsa e milioni di operai ed impiegati saranno con il culo per terra. Il crollo verticale della domanda innescherà reazioni a catena su tutto l’intricato sistema sociale e, come per un effetto domino risultato dell’interazione dei vari soggetti economici, il Sistema si spegnerà con tutte le sue devastanti conseguenze; black out intermittenti e sempre più frequenti – blocco dei trasporti e conseguente mancata distribuzione dei prodotti di prima necessità – pompe di carburante a secco – blocco delle pensioni – reti televisive oscurate, mezzi di informazione e telefonia in tilt.
Caos, paura, forme depressive acute e suicidi caratterizzeranno questo tempo irreale, mentre rivolte popolari e sommosse prenderanno il sopravvento su ogni cosa e, niente e nessuno, potrà evitare una tale catastrofe, unica per sua natura nella storia dell’umanità.
Non passerà molto tempo, prima che tutto questo accada, ma nessuno, tranne le ovvie eccezioni, sembra accorgersi dell’immane tragedia che ci sovrasta....
L’uomo che ha perduto la sua autonomia è oggi uno schiavo privo di ogni speranza.
Il crollo a caduta libera del Sistema Liberista Relativista ci renderà liberi, anche se il costo in termini di vite umane sarà apocalittico.
I sopravvissuti, si adatteranno in breve tempo alla nuova condizione e presto, comprenderanno le cause di tanta distruzione e di quel mondo insensato al quale hanno sacrificato ogni motivo di autentica felicità.
Ritorneremo ad adorare il sole, le stelle, gli alberi e l’acqua del torrente che scende a valle per dare vita ai nostri campi. Comunicheremo con il cuore, la passione e con la forza della volontà che, nelle nostre braccia e nel sudore della fronte, troverà il vigore di un tempo.
La famiglia patriarcale e la solidarietà ritorneranno ad essere come in passato, il perno aggregante e vivificatore di una nuova società e delle nuove tribù che, dal vecchio mondo, attingeranno tutta la conoscenza e tutti quei valori etici e morali che dall’alba dei tempi avevano governato e regolato la storia dell’uomo, e dato un significato alla sua esistenza.
Entro pochi anni, dunque, le società ultra liberiste allo sfascio, dovranno fare i conti con la fame e con la sete. La “roba”, non avrà più alcun valore. Caravaggio sarà barattato per una cisterna d’acqua potabile – Chagall per un sacco di riso e Picasso, per una cassetta di pomodori. I pittori moderni saranno solo un ingombro; le cornici dei loro quadri serviranno a riscaldare i nostri inverni.
I tanto sbandierati “beni rifugio”, oro, diamanti e preziosi in genere, varranno meno di un sorso d’acqua, o meno di niente. Si alzeranno le quotazioni degli asini, dei maiali, delle pecore, dei cavalli, dei buoi, delle vacche, e credo, anche dei topi. Il commercio dell’acqua, sarà l’affare degli affari, essendo il dono dei doni, il più nobile degli elementi e il più prezioso dei gioielli.
Per questo, io consiglierei di cominciare fin da ora l’operazione di alleggerimento. Gli affari si fanno adesso!!! Acquistate terra e sementi, asini e buoi, pecore e vacche, e acqua, acqua, acqua, perché questo accadrà e, come recita il proverbio: chi tardi arriva, male alloggia.
fonte: https://crepanelmuro.blogspot.it/
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