martedì 4 febbraio 2014

tutto ritorna



E’ incredibile come tutto continui a ritornare. Come lo scorrere delle stagioni. Come il rituale del pranzo e la cena. Come l’alba e il tramonto. Come la vita e la morte.
Ogni giorno ci carichiamo il peso di una nuova goccia di sapienza, evoluzione individuale. E io l’ho affannosamente cercata, bramata, come unica soluzione al mio malessere, come unica certezza che essa e sola mi avrebbe aperto a un nuovo stato di serenità interiore. Ma non è stata sufficiente e i cadaveri prima o poi vengono sempre a galla. Non possiamo nasconderci a lungo, pena il sacrificio della propria vita.
Oggi mi sento come 30 anni fa. Allora ero un cucciolo indifeso che si chiedeva perché, perché dovesse sobbarcarsi tanto e inutile dolore quando tutto sembrava così semplice, così naturale e logico. Cosa c’era di complicato nel voler vivere una vita semplice di amore? Peccato non amassi ancora me stessa a sufficienza, nonostante il mio ego sconfinato, unica arma e scudo per le mie deboli membra. E alla fine il mio amore l’ho riversato altrove, verso quella splendida creaturina che stava prendendo forma dentro di me e per anni ho abbandonato il ruolo di donna e amante nella convinzione che tutto questo mi avrebbe giovato. E così fu. Ero felice, mi sentivo sicura, pronta ad affrontare ogni pericolo, ogni bruttura. Per donare serenità e saggezza mi sono donata completamente. Ma poi arriva il momento del distacco e di nuovo sei sola. E ti accorgi che sei ancora bella e piena di vita e di voglie e di aspirazioni. Eppure mi sono arricchita enormemente, ma la ricchezza, si sa, non basta. E tutto ciò che non è stato risolto ritorna a farti visita, come una vecchia ferita e come il vento d’autunno. La vera paura che ho oggi è quella di non saperla affrontare, così come non la affrontai allora, e di nuovo soccombere a quello che mi pare l’ineluttabile destino del mio nichilismo spirituale.

Kamala

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