«Sono partita a 19 anni da Milano, Roma, poi New York: la mia strategia è stata quella di cercare di essere "inattaccabile" sotto tutti i punti di vista, dai voti a scuola alle scelte che facevo, spiegandole e difendendole.» Stefania su #VanityFair
«Sempre inattaccabile e un po' perfettina?»
«Macché, ho seguito la mia strada infischiandomene di regole e apparenze. Rispettando il motto di papà: "Chi fa di testa sua, paga con la sua borsa". Volevo fare la ribelle, l'attrice? Per mantenermi ho fatto l'istruttrice di nuoto ai bambini, i cappuccini al bar, i cocktail nei locali». Stefania #VanityFair
«Da mamma si sente cresciuta?»
«Si, e ne sono felicissima. Ogni passo è stata una decisione, non una tappa forzata. Avere dei figli mi ha fatto capire che cosa vuol dire davvero amare. Ma difendo il sacrosanto diritto di una donna di non averne e di evitare domande invadenti in merito. È sempre stato un mio chiodo fisso: sarebbe assurdo cambiare idea ora, dopo aver passato la vita a sregolare regole».
«Sempre inattaccabile e un po'
«Macché, ho seguito la mia strada infischiandomene di regole e apparenze. Rispettando il motto di papà: "Chi fa di testa sua, paga con la sua borsa". Volevo fare la ribelle, l'attrice? Per mantenermi ho fatto l'istruttrice di nuoto ai bambini, i cappuccini al bar, i cocktail nei locali». Stefania #VanityFair
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