lunedì 11 novembre 2013

Petrolio




Petrolio è un romanzo di Pier Paolo Pasolini, rimasto incompiuto, pubblicato postumo nel 1992 da Einaudi.
La prima ideazione dell'opera risale alla primavera del 1972 e su di esso Pasolini lavorerà fino alla morte, avvenuta nel 1975.
Di Petrolio sono rimaste 522 pagine scandite in "Appunti" con una numerazione progressiva, che si configurano in un insieme di frammenti più o meno estesi e di soli titoli.

Trama

Protagonista del romanzo è Carlo, ingegnere della borghesia torinese nato nel 1932 e laureatosi a Bologna nel 1956, che lavora all'ENI ed è un brillante cattolico comunista. Il personaggio di Carlo è però sdoppiato: esiste infatti un Carlo che è Carlo di Polis, angelico e sociale, e un Carlo di Tetis, diabolico e sensuale. Apparentemente le due metà del personaggio sembrano possedere vite diverse, ma in realtà si scambiano spesso i ruoli e risultano così come una stessa persona, simbolo della contraddittorietà.
L'opera si apre con un "Appunto 1" che possiede solamente il titolo: Antefatti. Segue l'"Appunto 2" dal sottotitolo La prima rosa dell'Estate dove Carlo si trova a Roma, nella casa che ha affittato ai Parioli in attesa che il padre lo raggiunga. Sulla scena, che si svolge nel maggio del 1960, si affaccia il neo-capitalismo.
Con l'"Appunto 7" la scena si sposta in una villa del Canavese. Carlo è rientrato a Torino, fa carriera nell'ENI venendo a contatto con un mondo politico-economico sporco e losco, compie un viaggio in Oriente e ha rapporti sessuali con la madre, le sorelle, la nonna, le serve.
Il momento cruciale del "poema" (come spesso lo definisce l'autore) si ha con l'"Appunto 51" quando Carlo, guardandosi allo specchio, si accorge di essere diventato una donna.
Nel lungo "Appunto 55", intitolato "Il pratone della Casilina", Carlo, sullo sfondo della periferia romana, consuma un rapporto orale con venti ragazzi con la ripetitività di un rito.
Ancora Carlo ha un'esperienza passiva con il cameriere Carmelo del quale è sottomesso in un rapporto completo che fa della passività e dell'essere posseduto il massimo atto di realizzazione. In questo modo la trasformazione in donna di Carlo fa da preludio alla scelta: l'eroe riceve nel proprio corpo la "Grazia" (lo sperma) e risulta così l'eletto. Segue una visione che prende la forma di "stazione" che è tra il teatrale e il cinematografico. Il protagonista è un giovane proletario, Merda, e attraverso innumerevoli tappe viene illustrata in forma allegorica quella che è, secondo Pasolini, la crisi italiana e in particolare la degradazione della gioventù con un andamento dantesco.
La prima parte del romanzo termina con un ricevimento ufficiale dove sono presenti tutti i notabili e gli uomini politici del presente che raccontano storie allegoriche.
La seconda parte è molto frammentaria e i materiali sono pochi: una festa ispirata a Dostoevskij intitolata I dèmoni e una passeggiata del protagonista in campagna e poi nella periferia della città che ha per titolo I Godoari, tratto dal nome di un popolo barbaro che è presente nel romanzo La villa romana di Anna Banti. Il motivo principale è quello dell'ultimo Pasolini e cioè la denuncia della "trasformazione-involuzione" dell'Italia contemporanea.

Costruzione del testo e linguaggio

Pasolini accompagna il manoscritto di Petrolio con una lettera ad Alberto Moravia, datata 10 gennaio 1975, nella quale scrive dell'ideazione del romanzo:
« Ho iniziato un libro che mi impegnerà per anni, forse per il resto della mia vita. Non voglio parlarne, però: basti sapere che è una specie di "summa" di tutte le mie esperienze, di tutte le mie memorie »
Successivamente chiarisce il tipo di taglio narrativo che vuole dare al romanzo (metanarrativo e antinarrativo):
« È un romanzo, ma non è scritto come sono scritti i romanzi veri: la sua lingua è quella che si adopera per la saggistica, per certi articoli giornalistici, per le recensioni, per le lettere private o anche per la poesia »
Nel leggere infatti i frammenti di Petrolio si osserva che la lingua è ora raziocinante e precisa, spesso saggistica, ora lirica, a volte elementare, a volte estremamente elaborata. Nel progetto dell'autore l'opera avrebbe dovuto raggiungere ogni estremo della forma fino a quello illeggibile delle pagine in greco o giapponese.

Ideologia

Petrolio appare debitore al modello della commedia dantesca, con la sua satira e la dura denuncia della politica contemporanea. L'ideologia, fulcro dell'opera, è quella politico-sessuale e il tema principale è il potere e il male.
Molte sono nel romanzo le suggestioni di carattere medioevale e tutta l'opera si appoggia a strutture di carattere mitologico, come quella degli Argonauti o di Tiresia maschio e femmina avvicinandosi anche allo schema moderno dell'Ulisse di Joyce (anche se Pasolini ne rifiutava, come si può leggere nell'appunto-elenco "la scrittura").
Pasolini scrive che questa sua opera si sarebbe presentata "sotto forma di edizione critica di un testo inedito", finzione che la morte improvvisa dell'autore ha reso reale.

Il capitolo scomparso

Il 2 marzo 2010 è stato annunciato da Marcello Dell'Utri il ritrovamento di uno dei capitoli scomparsi del romanzo Petrolio. Il capitolo Lampi su Eni era sparito dalle carte del manoscritto, e pertanto esso fu pubblicato postumo con l'ammanco. Il capitolo avrebbe dovuto essere mostrato all'apertura della XXI mostra del libro antico di Milano, tuttavia, non fu mai presentato alla mostra. Walter Veltroni presentò a tal proposito un'interpellanza parlamentare all'allora Ministro della Cultura Sandro Bondi.

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