LA RICERCA
Germania: cresce la violenza delle donne sugli uomini
Sempre più donne tedesche malmenano e maltrattano i partner. In controtendenza con l'Italia. Lo studio choc.
di Pierluigi Mennitti
da Berlino
Se in Italia le cronache recenti hanno evidenziato un aumento del numero di delitti perpetrati dagli uomini contro le donne, in Germania sembrerebbe diffondersi un fenomeno esattamente opposto. Almeno, le donne tedesche paiono astenersi dal ferire mortalmente i propri partner ma, quanto a perpetrare violenze fisiche e psichiche all'interno della coppia, non sarebbero seconde a nessuno.
STUDIO SU 6 MILA ADULTI. Il sorprendente risultato è emerso da uno studio dell'istituto Robert Koch, che ha indagato complessivamente lo stato di salute dei tedeschi interrogando un campione di 6 mila adulti. E, per la prima volta, i ricercatori hanno provato ad addentrarsi nei delicati meccanismi del comportamento dei due sessi all'interno della famiglia, un campo da sempre insidioso e coperto da molti tabù.
I RUOLI SI INVERTONO. «Quando le donne vivono con un uomo violento, soggiacciono in maniera evidente alla loro superiorità fisica», ha raccontato lo Spiegel, illustrando i dati del rapporto. «Ed è per questo che il tema della violenza all'interno della coppia è stato finora tematizzato secondo il criterio di uomini che sfruttano il loro potere sulle donne. Ma dallo studio sono emersi anche numerosi casi in cui è risultato che gli uomini sono sempre più spesso le vittime. E se si osservano con attenzione i dati raccolti, si deve dire che tali casi sono molto più diffusi di quanto finora ritenuto».
STUDIO SU 6 MILA ADULTI. Il sorprendente risultato è emerso da uno studio dell'istituto Robert Koch, che ha indagato complessivamente lo stato di salute dei tedeschi interrogando un campione di 6 mila adulti. E, per la prima volta, i ricercatori hanno provato ad addentrarsi nei delicati meccanismi del comportamento dei due sessi all'interno della famiglia, un campo da sempre insidioso e coperto da molti tabù.
I RUOLI SI INVERTONO. «Quando le donne vivono con un uomo violento, soggiacciono in maniera evidente alla loro superiorità fisica», ha raccontato lo Spiegel, illustrando i dati del rapporto. «Ed è per questo che il tema della violenza all'interno della coppia è stato finora tematizzato secondo il criterio di uomini che sfruttano il loro potere sulle donne. Ma dallo studio sono emersi anche numerosi casi in cui è risultato che gli uomini sono sempre più spesso le vittime. E se si osservano con attenzione i dati raccolti, si deve dire che tali casi sono molto più diffusi di quanto finora ritenuto».
Molti uomini non rendono pubblica la violenza subita per vergogna
A testimoniarlo ci sono gli indici percentuali messi nero su bianco dai ricercatori dopo 12 mesi di sondaggi. Nella casella che indica la violenza fisica esercitata contro il partner, le donne hanno fatto registrare l'1,3 contro lo 0,3 degli uomini. In quella che evidenzia la violenza psichica, le donne sono al 3,8, gli uomini al 2,8.
LA VITA SEGRETA DELLE COPPIE. «La violenza non è dunque un'esperienza esclusiva delle donne», ha detto Heike Hölling, scienziata della salute e una delle autrici del rapporto del Robert Koch Institut, «e i risultati cui siamo pervenuti ci hanno molto sorpreso. Abbiamo affrontato un terreno molto delicato, perché entrare nella vita nascosta delle coppie non è mai facile e gli esiti che si ottengono lasciano sempre molti dubbi sulla sincerità delle risposte date. La morale sociale spinge i partner ad aderire al cliché della famiglia felice, nella quale nessuno è violento o diviene vittima di soprusi. E invece abbiamo dovuto registrare che, nelle famiglie tedesche, le donne esercitano violenze fisiche e psichiche con frequenza molto maggiore rispetto agli uomini, non solo verso il partner ma anche verso gli altri membri della famiglia».
BOTTE E RICATTI SUI FIGLI. Per raggiungere risultati scientificamente accettabili e strappare il velo di omertà che spesso avvolge i rapporti di coppia, i ricercatori hanno individuato criteri molto concreti, come le botte, gli schiaffi, i calci e le tirate di capelli per le violenze fisiche e le offese, gli insulti, le minacce o i tormenti per quelle psichiche, che spesso lasciano conseguenze altrettanto gravi, anche perché a volte entrano in gioco i ricatti sui figli.
TEMA ANCORA TABÙ. «Temi come quello della violenza femminile o degli uomini come vittime sono ancora oggi dei tabù per la società», è scritto nel rapporto, «perché molti uomini hanno difficoltà a renderli pubblici per insicurezza e vergogna». Mostrare debolezza o paura, ammettere di non sentirsi socialmente integrati, o addirittura di piangere sono azioni ritenute incompatibili con il modello sociale legato all'uomo: «Sarebbe invece opportuno che le vittime riuscissero a parlare apertamente delle loro esperienze, senza temere conseguenze per la loro reputazione».
MANCANO CENTRI DI SOSTEGNO. Secondo i ricercatori, in Germania mancano adeguate offerte di aiuto per gli uomini, come ce ne sono per le donne, per i bambini e per le famiglie di immigrati che provengono da culture patriarcali. Questo rende più difficile l'emersione del problema, giacché la reazione maschile non si sviluppa attraverso pubbliche richieste di aiuto, ma con silenziosi abbandoni delle abitudini personali. Si sono osservati casi di distacco dalle associazioni sportive, interruzione di rapporti sociali, isolamento. Per intervenire, sarebbe necessario un personale medico capace di approcci sensibili.
DENUNCE SPESSO INASCOLTATE. Anche le denunce alla polizia servono a poco: quando un uomo si dichiara vittima di violenza nella famiglia viene poco creduto e solo in rarissimi casi le forze dell'ordine aprono delle inchieste. Ma come dimostrato dal sorprendente studio del Robert Koch Institut la società è cambiata, i rapporti di coppia hanno subito una profonda evoluzione e la tutela delle vittime di violenze dovrà seguire il cambiamento dei tempi.
LA VITA SEGRETA DELLE COPPIE. «La violenza non è dunque un'esperienza esclusiva delle donne», ha detto Heike Hölling, scienziata della salute e una delle autrici del rapporto del Robert Koch Institut, «e i risultati cui siamo pervenuti ci hanno molto sorpreso. Abbiamo affrontato un terreno molto delicato, perché entrare nella vita nascosta delle coppie non è mai facile e gli esiti che si ottengono lasciano sempre molti dubbi sulla sincerità delle risposte date. La morale sociale spinge i partner ad aderire al cliché della famiglia felice, nella quale nessuno è violento o diviene vittima di soprusi. E invece abbiamo dovuto registrare che, nelle famiglie tedesche, le donne esercitano violenze fisiche e psichiche con frequenza molto maggiore rispetto agli uomini, non solo verso il partner ma anche verso gli altri membri della famiglia».
BOTTE E RICATTI SUI FIGLI. Per raggiungere risultati scientificamente accettabili e strappare il velo di omertà che spesso avvolge i rapporti di coppia, i ricercatori hanno individuato criteri molto concreti, come le botte, gli schiaffi, i calci e le tirate di capelli per le violenze fisiche e le offese, gli insulti, le minacce o i tormenti per quelle psichiche, che spesso lasciano conseguenze altrettanto gravi, anche perché a volte entrano in gioco i ricatti sui figli.
TEMA ANCORA TABÙ. «Temi come quello della violenza femminile o degli uomini come vittime sono ancora oggi dei tabù per la società», è scritto nel rapporto, «perché molti uomini hanno difficoltà a renderli pubblici per insicurezza e vergogna». Mostrare debolezza o paura, ammettere di non sentirsi socialmente integrati, o addirittura di piangere sono azioni ritenute incompatibili con il modello sociale legato all'uomo: «Sarebbe invece opportuno che le vittime riuscissero a parlare apertamente delle loro esperienze, senza temere conseguenze per la loro reputazione».
MANCANO CENTRI DI SOSTEGNO. Secondo i ricercatori, in Germania mancano adeguate offerte di aiuto per gli uomini, come ce ne sono per le donne, per i bambini e per le famiglie di immigrati che provengono da culture patriarcali. Questo rende più difficile l'emersione del problema, giacché la reazione maschile non si sviluppa attraverso pubbliche richieste di aiuto, ma con silenziosi abbandoni delle abitudini personali. Si sono osservati casi di distacco dalle associazioni sportive, interruzione di rapporti sociali, isolamento. Per intervenire, sarebbe necessario un personale medico capace di approcci sensibili.
DENUNCE SPESSO INASCOLTATE. Anche le denunce alla polizia servono a poco: quando un uomo si dichiara vittima di violenza nella famiglia viene poco creduto e solo in rarissimi casi le forze dell'ordine aprono delle inchieste. Ma come dimostrato dal sorprendente studio del Robert Koch Institut la società è cambiata, i rapporti di coppia hanno subito una profonda evoluzione e la tutela delle vittime di violenze dovrà seguire il cambiamento dei tempi.
Mercoledì, 29 Maggio 2013
fonte: www.lettera43.it
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