venerdì 28 febbraio 2014

i padri fondatori della Costituzione italiana



L'Assemblea Costituente della Repubblica Italiana fu l'organo legislativo elettivo preposto alla stesura di una Costituzione per la neonata Repubblica e che diede vita alla Costituzione della Repubblica Italiana nella sua forma originaria. Le sedute si svolsero fra il 25 giugno 1946 e il 31 gennaio 1948. Votò inoltre la fiducia ai governi che si susseguirono in quel periodo.

Storia

Il 2 giugno 1946 si celebrarono libere elezioni, le prime dal 1924. Ebbero diritto di voto tutti i cittadini italiani maggiorenni (cioè, all'epoca, d'età superiore a 21 anni) di ambo i sessi.
Vennero consegnate contestualmente agli elettori la scheda per la scelta fra Monarchia e Repubblica, il cosiddetto Referendum istituzionale, e quella per l'elezione dei deputati dell'Assemblea Costituente, a cui sarebbe stato affidato il compito di redigere la nuova carta costituzionale, come stabilito con il Decreto Legislativo Luogotenenziale n. 98 del 16 marzo 1946.
Al referendum istituzionale la maggioranza dei votanti scelse la forma di governo repubblicana con circa 12 milioni e 700 000 voti, contro 10 milioni e 700 000 per la monarchia. Umberto II di Savoia, Re d'Italia subentrato in seguito all'abdicazione del padre Vittorio Emanuele III il 9 maggio 1946, il 13 giugno 1946 lasciò il Paese con la sua famiglia diretto all'esilio, dopo che il Consiglio dei Ministri lo dichiarò decaduto.
Il 18 giugno 1946 la Corte di Cassazione proclamò ufficialmente la vittoria della Repubblica.

I risultati elettorali

Il meccanismo elettorale dell'Assemblea Costituente era proporzionale a liste concorrenti in 32 collegi elettorali plurinominali. La legge elettorale prevedeva l'elezione di 573 deputati, ma le elezioni non si poterono svolgere nelle province di Bolzano, Trieste, Gorizia, Pola, Fiume e Zara.
Risultarono quindi eletti, in seguito alle elezioni, 556 costituenti.


Prima seduta dell'Assemblea Costituente

I gruppi in Assemblea

Assemblea costituente 02/06/1946 - Italia

Elettori: 28 005 449 - Votanti: 24 947 187 (89,08%)

Liste/Gruppi Voti % Seggi

Democrazia Cristiana (DC) 8 101 004 35,21 207

Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (PSIUP) 4 758 129 20,68 115

Partito Comunista Italiano (PCI) 4 356 686 18,93 104

Unione Democratica Nazionale (UDN) 1 560 638 6,78 41

Fronte dell'Uomo Qualunque (UQ) 1 211 956 5,27 30

Partito Repubblicano Italiano (PRI) 1 003 007 4,36 23

Blocco Nazionale della Libertà (BNL) 637 328 2,77 16

Partito d'Azione (Pd'A) 334 748 1,45 7

Movimento Indipendentista Siciliano (MIS) 171 201 0,74 4

Concentrazione Democratica Repubblicana 97 690 0,42 2

Partito Sardo d'Azione 78 554 0,34 2

Partito dei Contadini d'Italia 102 393 0,44 1

Movimento Unionista Italiano 71 021 0,31 1

Partito Cristiano Sociale 51 088 0,22 1

Partito Democratico del Lavoro 40 633 0,18 1

Fronte Democratico Progressista Repubblicano 21 853 0,09 1

ALTRE LISTE 412 550 1,79 0

TOTALI VOTI VALIDI 23 010 479 100,00 556

SCHEDE NULLE 1 936 708

DI CUI BIANCHE 643 067


TOTALE VOTANTI 24 947 187


I tre maggiori raggruppamenti furono quello della Democrazia Cristiana, che ottenne 207 seggi, e il Partito Socialista di Unità Proletaria, con 115 e il Partito Comunista Italiano, con 104.
Il 25 giugno 1946 venne insediata l'Assemblea Costituente con Giuseppe Saragat alla presidenza. Come suo primo atto, il 28 giugno elesse come Capo provvisorio dello Stato Enrico de Nicola. Su 504 votanti, De Nicola (PLI) ottenne 396 voti, Cipriano Facchinetti (PRI) 40, Ottavia Penna Buscemi (UQ) 32, Vittorio Emanuele Orlando (sin.storica) 12, Carlo Sforza (PRI) 2, Alcide De Gasperi (DC) 1, Alfredo Proja (DC) 1. Le schede bianche furono 14, le nulle 6.

Le funzioni

Come previsto dal Decreto Legislativo Luogotenenziale n. 98/1946, l'Assemblea aveva innanzitutto il compito di redigere la nuova costituzione. Essa, però, aveva anche altri tre compiti: votare la fiducia al governo, approvare le leggi di bilancio e ratificare i trattati internazionali. Le funzioni legislative erano formalmente assegnate al Governo, ma in virtù delle tradizioni parlamentari prefasciste questo rimise spesso i provvedimenti legislativi più importanti all'Assemblea Costituente.

Durata dei lavori

I lavori della Costituente avrebbero dovuto avere una durata di otto mesi, con una possibile proroga di non oltre quattro mesi. Tale termine era a contarsi dalla prima seduta del 25 giugno 1946 e scadeva, quindi, il 24 febbraio 1947. Si fece allora uso della facoltà di proroga con legge costituzionale e il termine fu spostato al 24 giugno del 1947. Il nuovo termine si rivelo comunque insufficiente e una nuova legge costituzionale approvata dalla stessa Assemblea Costituente lo spostò ulteriormente al 31 dicembre 1947. Un'ulteriore proroga fino al 31 gennaio del 1948 era contenuta nella XVII disposizione transitoria e finale della Costituzione, ma limitatamente all'emanazione della legge sulla stampa, degli Statuti regionali speciali e della legge elettorale per il Senato della Repubblica e fino alla prima riunione delle nuove Camere in altri casi.

Le commissioni

L'Assemblea nominò al suo interno una Commissione per la Costituzione, composta di 75 membri, incaricati di stendere il progetto generale della costituzione. La Commissione si suddivise a sua volta in tre sottocommissioni:

diritti e doveri dei cittadini, presieduta da Umberto Tupini (DC);

organizzazione costituzionale dello Stato, presieduta da Umberto Terracini (PCI);

rapporti economici e sociali, presieduta da Gustavo Ghidini (PSI).

Un più ristretto Comitato di redazione (o Comitato dei diciotto) si occupò di redigere la costituzione, coordinando ed armonizzando i lavori delle tre commissioni. La Commissione dei 75 terminò i suoi lavori il 12 gennaio 1947 ed il 4 marzo cominciò il dibattito in aula del testo. Il testo finale della Costituzione della Repubblica Italiana fu definitivamente approvato il 22 dicembre e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 27 dicembre 1947.

Governi

L'Assemblea Costituente votò la fiducia ai Governi De Gasperi II, III e IV, approvò le leggi di bilancio per il 1947 e 1948 e ratificò i trattati di pace, firmati a Parigi il 10 febbraio 1947.

Governo De Gasperi II
Dal 13 luglio 1946 al 28 gennaio 1947
Presidente del Consiglio dei ministri: Alcide De Gasperi (DC)
Composizione del governo: DC, PCI, PSIUP, PRI

Governo De Gasperi III
Dal 2 febbraio 1947 al 13 maggio 1947
Presidente del Consiglio dei ministri: Alcide De Gasperi (DC)
Composizione del governo: DC, PCI, PSI

Governo De Gasperi IV
Dal 31 maggio 1947 al 23 maggio 1948
Presidente del Consiglio dei ministri: Alcide De Gasperi (DC)
Composizione del governo: DC, PLI, PSLI, PRI

Presidenti dell'Assemblea Costituente

Elezione del Presidente dell'Assemblea Costituente del 1946

Stato Italia Italia

Data 25 giugno 1946

Eletto Giuseppe Saragat

Partito Partito Socialista di Unità Proletaria

Voti Primo scrutinio

401

85,6 %

1947

Giuseppe Saragat, PSIUP

Dal 25 giugno 1946 al 6 febbraio 1947

Umberto Terracini, PCI

Dall'8 febbraio 1947 al 31 gennaio 1948

Presidente provvisorio fu inizialmente indicato Vittorio Emanuele Orlando. Al primo scrutinio venne eletto Giuseppe Saragat, con 468 presenti e nessun astenuto. La maggioranza assoluta dei voti prevista era di 235 votanti.

Nome Voti

Giuseppe Saragat 401

Milziade Venditti 26

Igino Giordani 2

Giulio Andreotti 1

Alcide De Gasperi 1

Nino Mazzoni 1

Piero Mentasti 1

Giuseppe Raimondi 1

Francesco Zanardi 1

Schede bianche 31

Voti dispersi 0

Schede nulle 2

A seguito delle dimissioni il 6 febbraio 1947 di Giuseppe Saragat, il vice presidente Umberto Terracini l'8 febbraio 1947 è eletto Presidente dell'Assemblea costituente, con 279 voti su 436 votanti.

Vice Presidenti dell'Assemblea Costituente

Giambattista Bosco Lucarelli, DC (dal 2 luglio 1947)

Giovanni Conti, PRI

Achille Grandi, DC (dal 18 luglio 1946 al 27 settembre 1946)

Giuseppe Micheli, DC (fino al 13 luglio 1946)

Fausto Pecorari, DC

Ferdinando Targetti, PSIUP (dal 10 febbraio 1947)

Umberto Terracini, PCI (fino all'8 febbraio 1947)

Umberto Tupini, DC (dal 10 dicembre 1946 al 31 maggio 1947)


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giovedì 27 febbraio 2014

piglio e sopracciglio


anarchia

4 Cose sull'Anarchia che il Potere Non Vuole che Tu Sappia

"Nessuno è più schiavo di chi crede erroneamente di essere libero."
Johann Wolfgang von Goethe 


Esistono pochi argomenti controversi e tabù come il concetto di anarchia.

Per lo più la gente tende ad evitare il discorso per via di anni di condizionamento psicologico, nozioni distorte e fumo negli occhi gettato dalla propaganda politica. Ma, proprio come Voltaire ingegnosamente ebbe a suggerire: "Per scoprire chi vi soggioga, basta scoprire chi non vi è permesso criticare."

Per spiegare cosa sia realmente l'anarchia, è sufficiente osservare attentamente coloro i quali detengono il Potere e prendere atto di come il re diventi non solo 'nudo', ma insicuro e debole di fronte alla prospettiva che uomini e donne acquisiscano la vera libertà. Ecco allora quattro concetti che chi detiene il potere non vuole che si diffondano, in merito all'anarchia.



# 1. Anarchia ≠ Caos

"Anarchia non vuol dire nessun controllo; vuol dire nessun controllo da parte loro."
Jim Dodge 


Anarchia non è sinonimo di caos. Per un tempo immemorabile l'anarchia costituì l'ordine naturale degli esseri umani. Ci sarà pure un motivo se le molte società tribali sopravvissero alle prove e le tribolazioni con cui dovettero misurarsi nel corso di migliaia di anni di evoluzione; il motivo è che essi stessi si autogovernavano in modo sano: attraverso l'anarchia naturale. In realtà è solo la società gerarchica e statale che non perde mai occasione per assimilare l'anarchia al caos. Tutto ciò è dovuto solo a una questione di potere.

Ecco come: le società statali gerarchiche non sono altro che poteri centralizzati che detengono il monopolio dell'uso della violenza. Tale enorme concentrazione di potere attrae una specifica figura di leader: quelli che bramano il potere. E poiché "il potere corrompe, e il potere assoluto corrompe assolutamente", allora tale potere porta quasi sempre al sopruso e alla guerra. Tali guerre naturalmente portano a più potere, e così il circolo vizioso prosegue all'infinito.

Non è affatto vero che le società anarchiche non abbiano gerarchie; ne hanno solo molte di meno. Inoltre è molto difficile che nelle società anarchiche gerarchiche possa aversi un monopolio del potere, poiché esse sono progettate in modo tale che nessun gruppo possa mai giungere a concentrare in se un enorme potere. Sono fatte in modo che soggetti psicopatici, o anche gruppi di soggetti psicopatici, non possano assurgere al potere. I controlli e contrappesi insiti nel sistema anarchico, unitamente all'effetto polarizzante dell'autogoverno, riescono a mantenere un sano equilibrio all'interno della società.

In ultima analisi gli anarchici sono persone pacifiche che intendono solo governare se stesse. L'anarchia non implica affatto il nichilismo. Anarchismo significa solo adesione all'ordine naturale delle cose: un sano rispetto nei confronti dell'imprevedibilità del cosmo, della natura e della immensa diversità della biosfera, e la inclusione olistica dell'essere uomo all'interno di tale contesto. Il che richiede una grande responsabilità. Affermare che l'anarchia equivalga al caos non è solo indice di ignoranza del mondo naturale, ma anche della stessa naturale e originaria condizione umana.


# 2. Anarchia = Libertà 

"Non si diventa del tutto liberi solo evitando di diventare degli schiavi; è necessario anche evitare di diventare dei maestri"
Naseem Nicholas Taleb


In poche parole, l'anarchia predilige una libertà fatta di rischi piuttosto che una schiavitù fatta di sicurezze. Predilige verità scomode piuttosto che bugie accomodanti. Predilige il dolore della conoscenza piuttosto che la beatitudine dell'ignoranza. Come è scritto nella Bhagavad Gita: "Meglio vivere del pane dei mendicanti insieme a chi vive l'amore, che sopravvivere assaggiando il loro sangue in ricche feste colpevoli."

Un argomento comune adoperato contro l'anarchia è il fatto che non preveda una forma di governo. Ma una società senza governo non è necessariamente una società priva di regole. In realtà, non può esistere una società priva di regole. Una società senza alcun tipo di regole è un ossimoro; semplicemente essa non è una 'società.' Una società (un gruppo di persone che accettino di vivere insieme) la quale consenta ai propri membri di governare se stessi, è una società anarchica.

Un gruppo di persone che governano se stesse è una società libera (anarchia). Un gruppo di persone che non sono autorizzate a governare se stesse è una società non libera (tirannia). La domanda è: che tipo di ordine è preferibile: libertà o tirannia? La maggior parte delle persone ragionevoli sono portate a scegliere la libertà. E la libertà è, per propria stessa natura, anarchica.

Come scrisse HL Mencken: "Credo che qualsiasi uomo assuma in custodia la libertà di un altro uomo, sia destinato a diventare un tiranno, e che qualsiasi uomo che ceda la propria libertà, seppure in lieve misura, sia destinato a diventare uno schiavo."


# 3. Anarchia ≠ Schiavitù

"Se voglio che lo schiavo prenda coscienza della sua condizione di schiavitù, devo in primo luogo fornire l'esempio e non essere tiranno io stesso, così che per lo schiavo possano aprirsi nuovi punti di vista, e attraverso di essi tale coscienza possa estendersi a tutti gli uomini. A voler vivere la vita, a volerla rivelare al mondo, e a voler mostrare che la volontà di essere liberi sia la stessa, unica volontà. "
Simone De Beauvoir


La banda di idioti batte sempre sullo stesso chiodo: "Ma, tutti noi abbiamo bisogno di leader!" implicando che un sistema sociale anarchico sarebbe per propria natura sprovvisto di leader. Ciò che questi somari non riescono a capire è la differenza che esiste tra la tirannia e la leadership, in primo luogo. In quanto somari non riescono a comprendere che sotto la tirannia dello Stato, essi sono subordinati ad esso. Sono stati persuasi dalla falsa nozione secondo cui lo Stato sarebbe un'istituzione benigna la quale soddisferebbe la necessità di leadership. Ma in realtà lo Stato non è che un ente malevolo di autorità coercitiva che non fa che soddisfare il suo proprio bisogno di potere. Questo è dominio, non leadership. Il fatto che a questi somari sia stato concesso il voto è solo fumo negli occhi, illusione di libertà, ma non è libertà.

E' inoltre importante sottolineare che gli anarchici non rifiutano qualsiasi tipo di autorità, ma solo quella che è insana o ingiusta. Essi non hanno un problema con le regole, ma con i governanti. Come ebbe a scrivere Simone De Beauvoir: "Una libertà che sia finalizzata solo a negare la libertà, deve essere negata." Se gli esseri umani sono le creature più intelligenti del pianeta, perché dovrebbero avere bisogno di pagare qualcun altro per pensare al posto loro, diventandone schiavi?

L'attuale schiavitù economica perpetuata dallo Stato è qualcosa senza precedenti nella intera storia umana. Viviamo in una società autoritaria dove la maggior parte di noi è stata talmente condizionata da non sapere più neanche il perché. Ogni giorno siamo bersagliati da un lato dalla propaganda pubblicitaria, e dall'altro dal sistema di polarizzazione politica bipartisan. Adeguarsi, comprare qualcosa, avere paura dei propri simili e ricercare costantemente l'approvazione del branco, finendo per sminuirci ed essere meno di ciò che siamo. Si scopre che i migliori schiavi sono quelli che non sanno neanche di essere degli schiavi. Come scrisse Naseem Nicholas Taleb: "Quelli che non capiscono che il lavoro sistematico sia schiavitù, sono ciechi o conniventi."


# 4. Anarchia = Armonia

"La nostra specie necessita - e merita - una cittadinanza con la mente sveglia e una conoscenza di base di come funzioni il mondo."
Carl Sagan 


Se, come scrisse Nietzsche, "La Übermensch è il significato della terra ... vi supplico, fratelli miei, di restare fedeli alla terra", è ovvio che, poiché l'anarchia è il modo in cui la terra si governa, allora debba essere anche il modo di governarsi della umanità. Questo è il potere dell'Übermensch di Nietzsche: la responsabilità verso la terra ed il rispetto verso l'ordine naturale delle cose. L'unica cosa che allontana l'anarchico dalle proprie responsabilità verso la terra è il fumo negli occhi gettato dallo stato. Lo stato perpetua la divisione tra psiche e cosmo. Ci dissocia dall'ordine naturale delle cose in modo che possa mantenere il proprio potere su di noi. Uno dei modi con cui lo stato fa tutto ciò, è affermando che la natura umana sia intrinsecamente corrotta e dunque abbia bisogno di essere governata. Ma la natura umana non è immutabile. Essa muta in base al contesto. La convinzione che gli esseri umani siano creature naturalmente malvagie e avide di default è una totale assurdità.

Se viviamo in un ambiente che perpetua la militarizzazione, la violenza, l'avidità ed il potere, allora ci comporteremo in modo violento, avido e bramoso di potere. Se invece ci troviamo a vivere in un ambiente di compassione, empatia, amore e prestigio, di conseguenza ci comportiamo in modo compassionevole, empatico ed amorevole. E' così semplice. Ciò è stato dimostrato più e più volte dalle culture basate sulla natura. La parte difficile è riuscire a vedere oltre tutto questo pasticcio. Essere veramente liberi può essere sia molto facile che molto difficile. Ma se riusciamo a mantenere la nostra bussola morale incentrata sui principi di libertà, pace, amore, ed etica della reciprocità, allora essa ci indicherà la strada verso una società veramente libera. Una società che conservi la morale Aurea, in contrapposizione alla immorale, soffocante avidità della politica statale. 


Tratto e tradotto da Anticorpi

fonte: freeondarevolution.blogspot.it

il dolore della Grecia. Strozzata dalla troika


Vanni Salvemini

DI VANNI SALVEMINI

Oggi ho condiviso questo duro articolo di Barbara Spinelli sulle condizioni nelle quali l’Europa costringe a vivere i greci. Simonetta che vive da moltissimi anni in Grecia mi ha scritto queste poche righe che vorrei invitarvi a leggere: “Vanni ti assicuro che e’ proprio cosi’ la realta’ in Grecia, forse piu’ grave di quanto voi possiate immaginare. Toccarla con mano fa’ male tanto, e’ veramente doloroso.”

Lo scorso anno il neoministro dell’Economia, Padoan, giustificava le politiche di austerity: “Il dolore sta producendo risultati”. Per tali parole dovrebbe ora scusarsi. La rivista scientifica Lancet racconta nell’ultimo numero come le politiche della troika abbiano distrutto la sanità pubblica in Grecia, usata come cavia dall’Ue: il risanamento, così inteso, riduce malthusianamente le popolazioni, cominciando da bambini e anziani.

di Barbara Spinelli, da Repubblica, 26 febbraio 2014
“Il dolore sta producendo risultati”: fa impressione, proprio ora che è divenuto ministro dell’Economia, rileggere quel che Pier Carlo Padoan disse il 29 aprile 2013 al Wall Street Journal, quando era vice segretario generale dell’Ocse.
Già allora i dati sull’economia reale smentivano una così impudente glorificazione dell’austerità – e addirittura dei patimenti sociali che infliggeva – ma l’ultimo numero di Lancet, dedicato alla sanità pubblica in Grecia dopo sei anni di Grande Depressione, va oltre la semplice smentita. Più che correggersi, il ministro farebbe bene a scusarsi di una frase atroce che irresistibilmente ricorda Pangloss, quando imperterrito rassicura Candide mentre Lisbona è inghiottita dal terremoto raccontato da Voltaire: “Queste cose sono il meglio che possa accadere. La caduta dell’uomo e la maledizione entrano necessariamente nel migliore dei mondi possibili”.
Lancet non è un giornale di parte: è tra le prime cinque riviste mediche mondiali. Il suo giudizio sulla situazione ellenica, pubblicato sabato in un ampio dossier (lo ha ripreso Andrea Tarquini sul sito di Repubblica), è funesto: la smisurata contrazione dei redditi e i tagli ai servizi pubblici hanno squassato la salute dei cittadini greci, incrementando il numero di morti specialmente tra i bambini, tra gli anziani, nelle zone rurali. Nella provincia di Acaia, il 70 per cento degli abitanti non ha soldi per comprare le medicine prescritte. Emergency denuncia la catastrofe dal giugno 2012. Numerose
le famiglie che vivono senza luce e acqua: perché o mangi, o paghi le bollette. Nel cuore d’Europa e della sua cultura, s’aggira la morte e la chiamano dolore produttivo.
“Siamo di fronte a una tragedia della sanità pubblica”, constata la rivista, “ma nonostante l’evidenza dei fatti le autorità responsabili insistono nella strategia negazionista”. Qualcuno deve spiegare a chi agonizza come sia possibile che il dolore e la morte siano “efficaci”, e salvifiche per questo le riforme strutturali fin qui adottate.
Né è solo “questione di comunicazione” sbagliata, come sosteneva nell’intervista Padoan: sottolineare gli esiti promettenti del consolidamento fiscale, ammorbidendo magari qualche dettaglio tecnico, non toglie la vittoria al pungiglione della morte. Trasforma solo un’improvvida teoria economica in legge naturale, perfino divina. Moriremo, certo, ma in cambio il Paradiso ci aspetta. Soprattutto ci aspetta se non cadremo nel vizio disinvoltamente rinfacciato agli indebitati-impoveriti: la “fatica delle riforme” (reform fatigue), peccato sempre in agguato quando i governi “sono alle prese con resistenze sociali molto forti”. Quando siamo ingrati, come Atene, alle iniezioni di liquidità che l’Unione offre a chi fa bancarotta: nel caso greco, due bailout tardivi, legati a pacchetti deflazionistici monitorati dalla trojka. I contribuenti tedeschi hanno già dato troppo, dicono in Germania. Non è vero, i contribuenti non hanno pagato alcunché perché di prestiti si tratta, anche se a tassi agevolati e destinati in primis alle banche.
Difficile dar torto alle “forti resistenze sociali”, se solo guardiamo le cifre fornite su Lancet dai ricercatori delle università britanniche di Cambridge, Oxford e Londra. A causa della malnutrizione, della riduzione dei redditi, della disoccupazione, della scarsità di medicine negli ospedali, dell’accesso sempre più arduo ai servizi sanitari (specie per le madri prima del parto) le morti bianche dei lattanti sono aumentate fra il 2008 e il 2010 del 43%. Il numero di bambini nati sottopeso è cresciuto del 19 %, quello dei nati morti del 20.
Al tempo stesso muoiono i vecchi, più frequentemente. Fra il 2008 e il 2012, l’incremento è del 12,5 fra gli 80-84 anni e del 24,3 dopo gli 85. E s’estende l’Aids, perché la distribuzione di siringhe monouso e profilattici è bloccata. Malattie rare o estinte ricompaiono, come la Tbc e la malaria (quest’ultima assente da 40 anni. Mancano soldi per debellare le zanzare infette).
La rivista inglese accusa governi e autorità europee, ed elogia i paesi, come Islanda e Finlandia, che hanno respinto i diktat del Fondo Monetario o dell’Unione. Dopo la crisi acuta del 2008, Reykjavik disse no alle misure che insidiavano sanità pubblica e servizi sociali, tagliando altre spese scelte col consenso popolare. Non solo: capì che la crisi minacciava la sovranità del popolo, e nel 2010-2011 ridiscusse la propria Costituzione mescolando alla democrazia rappresentativa una vasta sperimentazione di democrazia diretta.
Non così in Grecia. L’Unione l’ha usata come cavia: sviluppi islandesi non li avrebbe tollerati. Proprio nel paese dove Europa nacque come mito, assistiamo a un’ecatombe senza pari: una macchia che resterà, se non cambiano radicalmente politiche e filosofie ma solo questo o quel parametro. Il popolo sopravvive grazie all’eroismo di Ong e medici volontari (tra cui Médecins du Monde, fin qui attivi tra gli immigrati): i greci che cercano soccorso negli ospedali “di strada” son passati dal 3-4% al 30%. S’aggiungono poi i suicidi, in crescita come in Italia: fra il 2007 e il 2011 l’aumento è del 45%. In principio s’ammazzavano gli uomini. Dal 2011 anche le donne.
Lancet non è ottimista sugli altri paesi in crisi. La Spagna, cui andrebbe assommata l’Italia, è vicina all’inferno greco. Alexander Kentikelenis, sociologo dell’università di Cambridge che con cinque esperti scrive per la rivista il rapporto più duro, spiega come il negazionismo sia diffuso, e non esiti a screditare le più serie ricerche scientifiche (un po’ come avviene per il clima). L’unica istituzione che si salva è il Centro europeo di prevenzione e controllo delle malattie, operativo dal 2005 a Stoccolma.
La Grecia prefigura il nostro futuro prossimo, se le politiche del debito non mutano; se scende ancora la spesa per i servizi sociali. Anche in Italia esistono ospedali di volontari, come Emergency. La luce in fondo al tunnel è menzogna impudente. Senza denunciarla, Renzi ha intronizzato ieri la banalità: “L’Europa non dà speranza se fatta solo di virgole e percentuali” – “l’Italia non va a prendere la linea per sapere che fare, ma dà un contributo fondamentale”. Nessuno sa quale contributo.
Scrive l’economista Emiliano Brancaccio che i nostri governi “interpretano il risanamento come fattore di disciplinamento sociale”. Ma forse le cose stanno messe peggio: il risanamento riduce malthusianamente le popolazioni, cominciando da bambini e anziani. Regna l’oblio storico di quel che è stata l’Europa, del perché s’è unita. Dimentica anche la Germania, che pure vive di memoria. Dopo il ’14-18 fu trattata come oggi la Grecia: sconfitto, il paese doveva soffrire per redimersi. Solo Keynes insorse, indignato. Nel 1919 scrisse: “Se diamo per scontata la convinzione che la Germania debba esser tenuta in miseria, i suoi figli rimanere nella fame e nell’indigenza [...], se miriamo deliberatamente all’umiliazione dell’Europa centrale, oso farmi profeta, la vendetta non tarderà”.
La vendetta non tardò a farsi viva, ed è il motivo per cui ben diversa e più saggia fu la risposta nel secondo dopoguerra. Quella via andrebbe ripercorsa e potrebbe sfociare in una Conferenza europea sul debito, che condoni ai paesi in difficoltà parte dei debiti, connetta i rimborsi alla crescita, dia all’Unione poteri politici e risorse per lanciare un New Deal di ripresa collettiva e ecosostenibile. È già accaduto, in una conferenza a Londra che nel 1953 ridusse quasi a zero i debiti di guerra della Germania. I risultati non produssero morte, ma vita. Fecero rinascere la democrazia tedesca. Non c’era spazio, a quei tempi, per i Pangloss che oggi tornano ad affollare le scene.
(26 febbraio 2014)
fonte: luciogiordano.wordpress.com

le atrocità della Bibbia


Le atrocità della Bibbia


Credenti o non credenti, ben pochi hanno mai letto integralmente l'Antico e il Nuovo Testamento. Ecco un elenco di alcuni crimini e misfatti che vi sono descritti chiaramente. Probabilmente questi passi non vengono letti spesso durante la messa domenicale, forse per non creare dubbi sul fatto che la "bontà del Signore" permei le Scritture ... Ma si sa, la fede è cieca.
Per poter riflettere con la propria testa e discernere, bisogna prima conoscere.
Catherine


A cura di Alessandro Ghio

Antico Testamento

Genesi, 34:13 – Sichem si unì carnalmente – in un atto prematrimoniale – a Dina, figlia di Giacobbe, destando la collera degli altri suoi figli. L’unione previa circoncisione era considerata da Giacobbe un disonore e, per questo, a Sichem, a suo padre Camor, e ad ogni maschio della città fu richiesta la circoncisione, che avrebbe reso ogni uomo idoneo all’unione con le altre sue figlie. Tre giorni dopo, mentre gli uomini ancora pativano i dolori dell’operazione, “due dei figli di Giacobbe, Simeone e Levi, fratelli di Dina, presero ciascuno la propria spada, assalirono la città che si riteneva sicura, e uccisero tutti i maschi.” – “Passarono a fil di spada anche Camor e suo figlio Sichem, presero Dina dalla casa di Sichem, e uscirono.” – “I figli di Giacobbe si gettarono sugli uccisi e saccheggiarono la città, perché la loro sorella era stata disonorata” – “presero le loro greggi, i loro armenti, i loro asini, quanto era nella città e nei campi.” – “Portarono via come bottino tutte le loro ricchezze, tutti i loro bambini, le loro mogli e tutto quello che si trovava nelle case.“

Genesi, capitoli 6 e 7 – Malcontento della malvagità dell’uomo, Dio sterminò ogni creatura del pianeta risparmiando soltanto la famiglia di Noè. Uomini, donne, bambini ed animali morirono annegati in una impensabile agonia.

Genesi, 19:6 – Una sera, Lot ospitò due angeli nella sua casa a Sodoma. Quella stessa sera la casa di Lot fu assalita da una folla di delinquenti omosessuali in cerca di esperienze carnali con gli angeli. Lot cedette volontariamente le sue figlie vergini alla folla, esortandola: “Vi prego, fratelli miei, non fate questo male!” – “Ecco, ho due figlie che non hanno conosciuto uomo: lasciate che io ve le conduca fuori, e voi farete di loro quel che vi piacerà; ma non fate nulla a questi uomini, perché sono venuti all’ombra del mio tetto.”

Genesi, 19:26 – Dio, impassibile davanti alla proposta di stupro delle figlie vergini di Lot, trasformò sua moglie in una statua di sale per aver commesso il nefando crimine di essersi guardata le spalle.

Genesi, 38: 8-10 – Giuda pregò Onan di dormire con la moglie di suo fratello – ucciso da Dio per la sua malvagità – incoraggiandolo: “Va’ dalla moglie di tuo fratello, prenditela in moglie come cognato e suscita una discendenza a tuo fratello.” Onan ottemperò, “ma ogni volta che si univa alla moglie del fratello, disperdeva per terra, per non dare una posterità al fratello.” Dio ritenne questo un gesto malvagio e lo punì con la morte.

Esodo, 2:12 – Mosè scorse un egiziano che picchiava un ebreo. Si guardò intorno e, non trovandovi testimoni, “uccise l’Egiziano e lo nascose nella sabbia.“ ...




Esodo, 7:2-4 – Dio “indurì” il cuore del faraone e pianificò i suoi “prodigi nel paese d’Egitto.“

Esodo, 7:20-21 – Dio trasformò l’acqua del Nilo in sangue. Tutti i pesci morirono e l’acqua divenne imbevibile.

Esodo, 8: 6-7 – Dio inviò una piaga di rane che “coprirono il paese d’Egitto.“

Esodo, 8:16 – Dio inviò una piaga di zanzare.

Esodo, 8:24 – Dio inviò una piaga di mosche velenose. “La terra fu devastata.“

Esodo, 9:5 – Dio, con l’ennesima epidemia, sterminò tutto il bestiame d’Egitto; “ma del bestiame dei figli d’Israele non morì neppure un capo.“

Esodo, 9:10 – Dio inviò una piaga di “ulceri che si trasformarono in pustole sulle persone e sugli animali.“

Esodo, 9:22-25 – Dio inviò una piaga di grandine che colpì uomini e animali, e che spogliò i campi.

Esodo, 12: 29 – Dio uccise il primogenito di ogni famiglia egiziana la cui casa non fosse stata contrassegnata da sangue d’agnello.

Esodo, 17:13 – Il bastone di Dio, retto dalle mani di Mosè sulla vetta del colle, permise a Giosuè di sterminare Amalec e la sua gente “passandoli a fil di spada“.

Esodo, 21:20-21 – Per la legge di Dio “se uno bastona il suo schiavo o la sua schiava fino a farli morire sotto i colpi, il padrone deve essere punito” – “ma se sopravvivono un giorno o due, non sarà punito, perché sono denaro suo.” – Dio approvava la schiavitù.

Esodo, 32:27 – Alla vista del vitello d’oro, Dio comandò ai figli di Levi: “Ognuno di voi si metta la spada al fianco; percorrete l’accampamento da una porta all’altra di esso, e ciascuno uccida il fratello, ciascuno l’amico, ciascuno il vicino.” – “In quel giorno caddero circa tremila uomini” e Dio ne fu compiaciuto.

Levitico, 26:7-8 – Dio ricompensò l’obbedienza assicurando che ogni nemico sarebbe perito per la spada.

Levitico, 26:22 – Dio ammonì la popolazione che, qualora non lo avessero ascoltato, avrebbe inviato loro le bestie feroci: “che vi rapiranno i figli, stermineranno il vostro bestiame, vi ridurranno a un piccolo numero, e le vostre strade diventeranno deserte.“

Levitico, 26:27-29 – “E se, nonostante tutto questo, non volete darmi ascolto, ma con la vostra condotta mi resisterete” – “anch’io vi resisterò con furore e vi castigherò sette volte di più per i vostri peccati.” – “Mangerete la carne dei vostri figli e delle vostre figlie.“

Numeri, 12:9-14 – Dio si stufò della presenza di Maria e, per questo, la colpì con la lebbra, bandendola dall’accampamento per sette giorni.

Numeri, 15:32-26 – Un uomo raccolse della legna di sabato. Per ordine divino dato a Mosè, “tutta la comunità lo condusse fuori dal campo e lo lapidò, e quello morì.“

Numeri, 16:27-33 – Gli uomini si dimostrarono indocili, perciò Dio fece sì che la terra si aprisse ed inghiottisse uomini, donne e bambini.

Numeri, 16:35 – Il fuoco di Dio “divorò i duecentocinquanta uomini che offrivano l’incenso.“

Numeri, 16:49 – Con una piaga, Dio sterminò quattordicimilasettecento uomini.

Numeri, 21:3 – Il Signore affidò i Cananei ad Israele, che “votò allo sterminio i Cananei e le loro città.“

Numeri, 21:6 – Il Signore “mandò tra il popolo dei serpenti velenosi i quali mordevano la gente, e gran numero d’Israeliti morirono.“

Numeri, 21:35 – Con l’approvazione di Dio gli Israeliti si recarono nella città di Og, ne uccisero il re Basan – senza risparmiare i figli – sterminarono l’esercito senza lasciare superstiti, e assunsero il controllo del territorio.

Numeri, 25:4 – “Il Signore disse a Mosè: Prendi tutti i capi del popolo e falli impiccare davanti al Signore, alla luce del sole, affinché l’ardente ira del Signore sia allontanata da Israele.“

Numeri, 25:8 – Fineas, figlio di Eleazar, figlio del sacerdote Aaronne, si recò in una tenda occupata da un uomo israelita ed una donna madianita e “li trafisse tutti e due, l’uomo d’Israele e la donna, nel basso ventre.“

Numeri, 25:9 – Una pestilenza divina sterminò ventiquattromila persone.

Numeri, 31:9 – Su comando divino gli israeliti sequestrarono le donne ed i bambini madianiti, e “presero tutte le spoglie e tutta la preda.“

Numeri, 31:17-18 – Dio ordinò a Mosè di uccidere ogni maschio madianita tra i bambini, e “ogni donna che ha avuto rapporti sessuali con un uomo” – “ma tutte le fanciulle che non hanno avuto rapporti sessuali con uomini, lasciatele in vita per voi.” – Nota: sarebbe interessante scoprire l’astuzia con cui i soldati riconoscevano le donne vergini.

Numeri, 31:31-40 – Dio spartì il bottino di guerra tra i soldati, i sacerdoti e gli israeliti senza tralasciare il tributo al Signore: “seicentosettantacinquemila pecore, settantaduemila buoi, sessantunmila asini e trentaduemila persone, ossia donne che non avevano avuto rapporti sessuali con uomini.“

Deuteronomio, 2:33-34 – Sotto la guida di Dio, gli israeliti sterminarono completamente gli uomini, le donne ed i bambini di Sicon. – “Non vi lasciammo nessuno in vita.“

Deuteronomio, 3:6 – Sotto la guida di Dio, gli israeliti sterminarono completamente gli uomini, le donne ed i bambini di Og. Saccheggiarono il bestiame ed i possedimenti.

Deuteronomio, 7:2 – Dio parlò ad ogni uomo d’Israele e, riguardo i nemici, proclamò: “Tu li voterai allo sterminio; non farai alleanza con loro e non farai loro grazia.”

Deuteronomio, 20:13-14 – Dio stabilì le regole della guerra ordinando il massacro di tutti gli uomini. Tralasciò le donne, i bambini, il bestiame ed i possedimenti che potevano essere tenuti come preda.

Deuteronomio, 20:16 – “Nelle città di questi popoli che il Signore, il tuo Dio, ti dà come eredità, non conserverai in vita nulla che respiri.”

Deuteronomio, 21:10-13 – Secondo la legge di Dio, se un uomo israelita, durante una guerra, avesse avvistato una donna attraente, avrebbe potuto catturarla e tenerla per moglie. La donna, quindi, avrebbe dovuto radersi il capo, tagliarsi le unghie e togliersi i vestiti che indossava al momento della cattura. Avrebbe dovuto piangere suo padre e sua madre per un mese intero. E qualora il soldato non fosse rimasto soddisfatto, avrebbe potuto lasciarla andare “dove vorrà.“

Deuteronomio, 28:53 – La punizione di Dio per i disobbedienti prevedeva che questi mangiassero “il frutto del proprio seno, le carni dei propri figli e delle proprie figlie.“

Giosuè, 6:21-27 – Sotto la direzione di Dio Giosuè distrusse l’intera città di Gerico con la punta della spada; uomini, donne e bambini inclusi. Tenne l’argento, l’oro, il bronzo ed il ferro per Dio e, infine, diede fuoco alla città.

Giosuè, 7:19-26 – Acan rubò “un mantello di Scinear, duecento sicli d’argento e una sbarra d’oro del peso di cinquanta sicli.” – Giosuè e gli israeliti portarono Acan, il bottino, i suoi figli, le sue figlie, il bestiame, gli asini, le mule e tutti i suoi possedimenti sulla valle di Acor, dove li lapidarono e bruciarono vivi.

Giosuè, 8:22-25 – Dio appoggiò Giosuè nel combattere e sterminare dodicimila uomini e donne nella città di Ai. Nessuno sopravvisse.

Giosuè, 10:10-27 – Dio aiutò Giosuè nel massacro dei Gabaoniti.

Giosuè, 10:28 – Con l’approvazione di Dio, Giosuè passò la città di Machedda ed il suo re “a fil di spada” – “Li votò allo sterminio con tutte le persone che vi si trovavano; non ne lasciò scampare una.“

Giosuè, 10:30 – Dio mise la città di Libna nelle mani di Giosuè. “Giosuè la mise a fil di spada con tutte le persone che vi si trovavano; non ne lasciò scampare una.“

Giosuè, 10:32-33 – Dio diede la sua approvazione affinché Giosuè uccidesse ogni uomo, donna e bambino della città di Lachis. Con la spada.

Giosuè, 10:34-35 – Tutti gli abitanti della città di Eglon furono falciati dalle spade di Giosuè e della sua armata.

Giosuè, 10:36-37 – Dio lasciò che Giosuè uccidesse il re di Ebron ed il suo villaggio con ogni suo abitante. – “Non ne lasciò sfuggire una, esattamente come aveva fatto a Eglon; la votò allo sterminio con tutte le persone che vi si trovavano.“

Giosuè, 10:38-39 – “Poi Giosuè con tutto Israele tornò verso Debir, e l’attaccò.” – Morirono tutti.

Giosuè, 11:6 – Dio ordinò a Giosuè di sconfiggere il nemico presso le acque di Merom. “Tu taglierai i garretti ai loro cavalli e darai fuoco ai loro carri.“

Giosuè, 11:8-15 – L’esercito di Giosuè, sotto il comando di Dio, sterminò il nemico “senza lasciarne scampare nessuno.“

Giosuè, 11:20 – “Infatti il Signore faceva sì che il loro cuore si ostinasse a dar battaglia a Israele, perché Israele li votasse allo sterminio senza che ci fosse pietà per loro, e li distruggesse come il Signore aveva comandato a Mosè.“

Giudici, 1:4 – Il Signore mise nelle mani di Giuda i Cananei e i Ferezei. Diecimila vittime.

Giudici, 1:6 – Adoni-Bezec – dei Cananiti – si diede alla fuga, ma l’esercito di Giuda lo raggiunse e “gli tagliarono i pollici e gli alluci.“

Giudici, 1:8 – Dio approvò l’attacco di Giuda alla città di Gerusalemme. L’esercito di Giuda mise la città a ferro e fuoco.

Giudici, 1:17 – “Poi Giuda partì con Simeone suo fratello, e sconfissero i Cananei che abitavano in Sefat; distrussero interamente la città.“

Giudici, 3:29 – Il signore mise i moabiti nelle mani degli israeliti. “In quel tempo sconfissero circa diecimila Moabiti, tutti robusti e valorosi; non ne scampò neppure uno.“

Giudici, 4:21 – Iael, con un martello, piantò un piuolo nella testa di Sisera, “tanto che esso penetrò in terra.“

Giudici, 7:19-25 – Sotto la guida del Signore la gente di Gedeone sconfisse i madianiti. Uccise e decapitò il loro principe e ne consegnò la testa a Gedeone.

Giudici, 8:15-21 – Gedeone castigò gli uomini di Succot con rovi e spine del deserto. Quindi “abbatté la torre di Penuel e uccise la gente della città.“

Giudici, 9:5 – Abimelec assassinò i suoi fratelli.

Giudici, 9:45 – Abimelec e i suoi seguaci uccisero tutti gli uomini della città. Poi li cosparsero di sale.

Giudici, 9:53-54 – Abimelec riposava tranquillo nella città di Tebes quando “una donna gettò giù un pezzo di macina sulla testa di Abimelec e gli spezzò il cranio.” – “Egli chiamò subito il giovane che gli portava le armi, e gli disse: «Estrai la spada e uccidimi, affinché non si dica: “Lo ha ammazzato una donna!”» Il suo servo allora lo trafisse ed egli morì.“

Giudici, 11:29-39 – Iefte sacrificò sull’altare del Signore la sua amata figliuola per ringraziarlo di avergli concesso la vittoria in battaglia.

Giudici, 15:15 – Sansone uccise mille uomini con “una mascella d’asino ancora fresca.“

Giudici, 16:27-30 – Dio concesse a Sansone la forza per buttare giù le colonne del tempio ed uccidere tremila persone.

Giudici, 18:27 – I daniti giunsero a Lais, “da un popolo che se ne stava tranquillo e senza timori; lo passarono a fil di spada e diedero la città alle fiamme.“

Giudici, 19:22-29 – Un viaggiatore di Betlemme, la sua compagna ed un servo erano ospiti nella dimora di un anziano signore a Ghibea quando “gente perversa” circondò l’abitazione chiedendo di “abusare” dell’ospite maschio. L’anziano padrone di casa offrì agli assalitori la sua figlia vergine e la compagna del suo ospite, implorandoli: “Ecco qua mia figlia che è vergine, e la concubina di quell’uomo; io ve le condurrò fuori e voi abusatene e fatene quel che vi piacerà; ma non commettete contro quell’uomo una simile infamia!” – La signora subì uno stupro e morì. Il viaggiatore caricò il corpo senza vita della donna su un asino, tornò a casa, “si munì di un coltello, prese la sua concubina e la divise, membro per membro, in dodici pezzi, che mandò per tutto il territorio d’Israele.“

Giudici, 20:43-48 – Gli israeliti uccisero venticinquemila uomini. Seicento fuggirono nel deserto. Gli israeliti li raggiunsero e “li passarono a fil di spada, dagli abitanti delle città al bestiame, a tutto quello che si trovava; e diedero alle fiamme tutte le città che trovarono.“



Giudici, 21:10-12 – La comunità uccise ogni uomo e ogni donna non vergine di Iabes in Galaad. Trovarono quattrocento vergini da portare con sé.

1 Samuele, 4:10 – I filistei uccisero trentamila soldati israeliti.

1 Samuele, 5:6-9 – Come punizione per aver rubato l’Arca dell’Alleanza, “il Signore colpì gli uomini della città, piccoli e grandi, e un flagello d’emorroidi scoppiò in mezzo a loro.“

1 Samuele, 6:19 – “Il Signore colpì gli abitanti di Bet-Semes, perché avevano guardato dentro l’arca del Signore; colpì settanta uomini fra i cinquantamila del popolo.“

1 Samuele, 7:7-11 – Il Signore aiutò gli uomini di Samuele ad uccidere i filistei, che li inseguirono “e li batterono fin sotto Bet-Car.“

1 Samuele, 11:11 – Sotto la benedizione di Dio, Saul ed il suo esercito massacrarono gli Ammoniti “finché il giorno si fece caldo.“

1 Samuele, 14:31 – Giònata e i suoi uomini sconfissero i filistei, “si gettarono sulla preda e presero pecore, buoi e vitelli e li macellarono e li mangiarono con il sangue.“

1 Samuele, 15:7-8 – Dio ordina a Saul: “Va’ dunque e colpisci Amalek e vota allo sterminio quanto gli appartiene, non lasciarti prendere da compassione per lui, ma uccidi uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini.“

1 Samuele, 15:33 – “Samuele trafisse Agag davanti al Signore in Gàlgala.“

1 Samuele, 18:27 – Davide ed i suoi uomini uccisero duecento filistei, prelevando “i loro prepuzi“, che Davide “contò davanti al re per diventare genero del re. Saul gli diede in moglie la figlia Mikal.“

1 Samuele, 30:17 – Davide lasciò in vita solo quattrocento filistei, che riuscirono a fuggire.

2 Samuele, 2:23 – Abner colpì Asaèl “con la punta della lancia al basso ventre, così che la lancia gli uscì di dietro ed egli cadde sul posto.“

2 Samuele, 3:30 – Ioab e Abisai vendicarono la morte di Asaèl uccidendo Abner.

2 Samuele, 4:7-8 – Is-Bàal riposava indisturbato nel suo letto quando Recàb e Baanà entrarono nella stanza. “Lo colpirono, l’uccisero e gli tagliarono la testa; poi, portando via la testa di lui, presero la via dell’Araba, camminando tutta la notte.” – Davide non sopportava che un uomo innocente fosse stato ucciso.

2 Samuele, 4:12 – Davide punì Recàb e Baanà uccidendoli, tagliando loro le mani e i piedi ed appendendoli presso la piscina di Ebron.

2 Samuele, 6:6-7 – Il bue che trasportava l’Arca cadde a terra sfinito, e Uzzà accorse per rimetterlo in piedi. “L’ira del Signore si accese contro Uzzà; Dio lo percosse per la sua colpa ed egli morì sul posto, presso l’arca di Dio.“

2 Samuele, 6:22-23 – Davide subì le beffe di Mikal per essersi “scoperto davanti agli occhi delle serve dei suoi servi, come si scoprirebbe un uomo da nulla.” – Così Dio punì Mikal, figlia di Saul, che “non ebbe figli fino al giorno della sua morte.” – Si noti la contraddizione con 2 Samuele 21:8, dove è narrato che Mikal ebbe cinque figli.

2 Samuele, 8:1-18 – Le imprese di Davide compresero l’uccisione di due terzi dei soldati Moabiti, l’azzoppamento di seimilanovecento cavalli, lo sterminio di di ventiduemila siriani e di diciottomila edomiti. Il verso 6 recita: “Il Signore rendeva vittorioso Davide dovunque egli andava.“

2 Samuele, 10:18 – Davide uccise settecento pariglie di cavalli e quarantamila Aramei.

2 Samuele, 11:14-27 – Davide desiderò ardentemente la moglie di Uria, quindi lo fece uccidere in battaglia perché potesse avere Betsabea tutta per sé.

2 Samuele, 12:1 – “Ma ciò che Davide aveva fatto era male agli occhi del Signore.” – Per punirlo il Signore uccise il suo bambino.

2 Samuele, 13:1-15 – Il figlio di Davide – e di Betsabea – Amnòn si innamorò di sua sorella Tamàr, vergine. Tamàr protestò i corteggiamenti del fratello, ma – verso 14 – “egli non volle ascoltarla: fu più forte di lei e la violentò unendosi a lei.“

2 Samuele, 13:28-29 – Il fratello di Tamàr, Absalom, ordinò ai suoi uomini di rendere ebbro Amnòn per poi ucciderlo e vendicare lo stupro di sua sorella.

2 Samuele, 18:6-7 – L’armata di Davide sterminò ventimila uomini nella foresta di Efraim.

2 Samuele, 18:15 – Ioab “prese in mano tre dardi e li immerse nel cuore di Assalonne, che era ancora vivo nel folto del terebinto.” – “Poi dieci giovani scudieri di Ioab circondarono Assalonne, lo colpirono e lo finirono.“

2 Samuele, 20:10-12 – Ioab conficcò un pugnale nello stomaco di Amasà, rovesciandone l’intestino per terra. Amasà morì nel bel mezzo della strada rotolandosi nel suo stesso sangue.

2 Samuele, 24:15 – Dio mandò una pestilenza sulla città di Israele per punire Davide del suo peccato. Morirono settantamila innocenti.

1 Re, 2:24-25 – Solomone uccise Adonia.

1 Re, 2:29-34 – Solomone uccise Ioab.

1 Re, 13-15-24 – Un profeta mentì ad un uomo, convincendolo a bere acqua e mangiare pane in un posto in cui il Signore aveva precedentemente proibito lui di farlo. L’uomo, rassicurato, mangiò e bevve in quel posto. Dio mandò un leone a punirlo, “il suo cadavere rimase steso sulla strada.“

1 Re, 20:29-30 – Gli israeliti si batterono contro i siriani. L’ammontare di vittime per ogni singolo giorno fu di centomila. Sulle restanti ventisettemila crollò un muro di pietra.

2 Re, 1:10-12 – Elia richiamò un fuoco dal cielo, invocando l’aiuto di Dio, e cinquanta uomini furono consumati dalle fiamme.

2 Re, 2:23-24 – Eliseo camminava per strada quando quarantadue bambini si presero gioco della sua calvizie. “Egli si voltò, li guardò e li maledisse nel nome del Signore. Allora uscirono dalla foresta due orse, che sbranarono quarantadue di quei fanciulli.“

2 Re, 5:27 – Eliseo maledice Ghecazi e i suoi discendenti, per sempre, con la lebbra. “Egli si allontanò da Eliseo, bianco come la neve per la lebbra.“

2 Re, 6:18-19 – Il nemico si incamminò verso Eliseo ed egli, rivolgendosi al Signore, supplicò: “Oh, colpisci questa gente di cecità!. E il Signore li colpì di cecità secondo la parola di Eliseo.” – “Disse loro Eliseo: Non è questa la strada e non è questa la città. Seguitemi e io vi condurrò dall’uomo che cercate. Egli li condusse in Samaria.” – “Quando giunsero in Samaria, Eliseo disse: Signore, apri i loro occhi; essi vedano!. Il Signore aprì i loro occhi ed essi videro. Erano in mezzo a Samaria!“

2 Re, 6:29 – Una donna si lamentò di patire la fame davanti al re di Israele. Era triste perché aveva accettato di cucinare e mangiare suo figlio.

2 Re, 9:24 – Ieu tradì Ioram, poi lo uccise colpendolo con arco e freccia nel mezzo delle spalle. “La freccia gli attraversò il cuore.“

2 Re, 9:27 – Ieu ordinò ai suoi uomini di inseguire ed uccidere Acazia, re di Giuda.

2 Re, 9:30-37 – Ieu fece uccidere Gezebele. “Il suo sangue schizzò sul muro e sui cavalli. Ieu passò sul suo corpo, poi entrò, mangiò e bevve; alla fine ordinò: Andate a vedere quella maledetta e seppellitela, perché era figlia di re.” – “Andati per seppellirla, non trovarono altro che il cranio, i piedi e le palme delle mani.” – “Tornati, riferirono il fatto a Ieu, che disse: Si è avverata così la parola che il Signore aveva detta per mezzo del suo servo Elia il Tisbita: Nel campo di Izreèl i cani divoreranno la carne di Gezabele.” – “E il cadavere di Gezabele nella campagna sarà come letame, perché non si possa dire: Questa è Gezabele.“

2 Re, 10:7 – Ieu ordinò che i settanta figli di Acab venissero decapitati. “Quindi posero le loro teste in panieri e le mandarono da lui.“

2 Re, 10:14 – Ieu ordinò la morte della famiglia di Acab, settantadue persone in totale.

2 Re, 10:17 – Secondo il racconto di Dio Ieu si recò a Samaria e sterminò “tutti i superstiti della casa di Acab fino ad annientarla, secondo la parola che il Signore aveva comunicata a Elia.“

2 Re, 10:19-27 – Ieu intrappolò gli adoratori di Baal nel tempio, poi disse alle guardie: “Entrate, uccideteli. Nessuno scappi.“

2 Re, 11:1 – Atalia distrusse la famiglia reale.

2 Re, 14:5 – Amazia fece giustiziare gli ufficiali che uccisero suo padre.

2 Re, 14:3-5 – Dio si arrabbiò con Amazia, anche se egli aveva fatto ciò che era giusto agli occhi del Signore. Le alte cariche non erano ancora state eliminate, e Dio era geloso dei loro sacrifici sull’altare. Così, Egli punì Azaria con la lebbra.

2 Re, 15:16 – Menachem attaccò la città di Tifsach, distruggendola, e “fece sventrare tutte le donne incinte.“

2 Re, 19:35 – Un angelo del signore sterminò centottantacinque uomini nei campi assiri.

2 Cronache, 13:17 – Dio diede il controllo degli israeliti ad Abia e Giuda. Cinquecentomila nemici morirono.

2 Cronache, 21:4 – “Ioram prese in possesso il regno di suo padre e quando si fu rafforzato, uccise di spada tutti i suoi fratelli e, con loro, anche alcuni ufficiali di Israele.“

Isaia, 13:15 – Isaia vide una profezia sulle sorti di Babilonia. “Quanti saranno trovati, saranno trafitti, quanti saranno presi, periranno di spada. I loro piccoli saranno sfracellati davanti ai loro occhi;
saranno saccheggiate le loro case, disonorate le loro mogli.“

Isaia, 13:18 – “Con i loro archi abbatteranno i giovani, non avranno pietà dei piccoli appena nati, i loro occhi non avranno pietà dei bambini.“

Isaia, 14:21-23 – “Preparate il massacro dei suoi figli a causa dell’iniquità del loro padre e non sorgano più a conquistare la terra e a riempire il mondo di rovine. Io insorgerò contro di loro – parola del Signore degli eserciti -, sterminerò il nome di Babilonia e il resto, la prole e la stirpe – oracolo del Signore -. Io la ridurrò a dominio dei ricci, a palude stagnante; la scoperò con la scopa della distruzione – oracolo del Signore degli eserciti -.“

Isaia, 49:26 – La punizione di Dio contro coloro che attaccano Israele: “Farò mangiare le loro stesse carni ai tuoi oppressori, si ubriacheranno del proprio sangue come di mosto.“

Geremia, 16:4 – La parola del Signore a proposito dei bambini nati in questa terra: “Moriranno di malattie strazianti, non saranno rimpianti né sepolti, ma saranno come letame sulla terra. Periranno di spada e di fame; i loro cadaveri saranno pasto degli uccelli dell’aria e delle bestie della terra.“

Esdra, 6:12-13 – Il decreto del re Dario stabilì che, qualora qualcuno avesse cambiato il suo editto, “si tolga una trave dalla sua casa, la si rizzi ed egli vi sia impiccato. Poi la sua casa sia ridotta a letamaio.“

Ezechiele, 20:26 – Israele insorse, e la punizione di Dio fu sobria. “Feci sì che si contaminassero nelle loro offerte facendo passare per il fuoco ogni loro primogenito, per atterrirli, perché riconoscessero che io sono il Signore.“

Ezechiele, 23:34 – Dio predispose che le prostitute bevessero una coppa di sdegno e si lacerassero i seni.

Ezechiele, 23:45-47 – Dio punì l’adulterio: “Si farà venire contro di loro una folla ed esse saranno abbandonate alle malversazioni e al saccheggio. La folla le lapiderà e le farà a pezzi con le spade; ne ucciderà i figli e le figlie e darà alle fiamme le case. Eliminerò così un’infamia dalla terra e tutte le donne impareranno a non commettere infamie simili.“

Osea, 13:16 – In seguito alla ribellione di Israele: “si alzerà dal deserto il soffio del Signore e farà inaridire le sue sorgenti, farà seccare le sue fonti, distruggerà il tesoro di tutti i vasi preziosi.“

Nuovo Testamento

Matteo, 5:17 – “Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento.” – Gesù appoggia gli omicidi di massa, gli stupri, le schiavitù, le torture e gli incesti descritti nel Vecchio Testamento.

Matteo, 8:12 – Gesù avverte delle torture eterne dell’inferno: “i figli del regno saranno cacciati fuori nelle tenebre, ove sarà pianto e stridore di denti.“

Matteo, 10:35-36 – Gesù motiva la sua venuta: “Non pensate che io sia venuto a mettere pace sulla terra; non sono venuto a metter pace, ma spada. Perché sono venuto a dividere il figlio da suo padre, la figlia da sua madre, la nuora dalla suocera; e i nemici dell’uomo saranno quelli stessi di casa sua.“

Matteo, 11:21-24 – Le opere di Gesù non impressionarono le città di Corazid, Betsaida e Capernaum. Gesù disse: “Guai a te!” e le destinò ad una sorte peggiore di quella toccata a Sodoma.

Matteo, 8:21 – Un uomo decise che, prima di seguire Gesù nella sua impresa, avrebbe seppellito suo padre appena deceduto. Gesù rispose: “Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti.“

Marco, 4:10 – Nella parabola del seminatore Gesù spiegò ai suoi discepoli che era solito utilizzare parabole al fine di accrescere la loro confusione, “affinché non si convertano, e i peccati non siano loro perdonati.“

Marco, 7:10 – Secondo la legge dell’Antico Testamento ogni bambino che avesse dimostrato odio nei confronti dei genitori sarebbe stato condannato a morte.

Luca, 8:32-33 – Gesù trasferì dei demoni dal corpo di un uomo nudo ad un branco di porci, “e quel branco si gettò a precipizio giù nel lago e affogò.” – Gli abitanti supplicarono Gesù di abbandonare la città.

Luca, 12:47 – Gesù avvertì che un servo di Dio che non avesse rispettato la volontà del suo Padrone avrebbe ricevuto “molte percosse.“

Luca, 19:26 – Nella parabola delle dieci mine il padrone – Dio – disse di quelli che avessero deciso di non seguirlo: “conduceteli qui e uccideteli in mia presenza.“

Giovanni, 6:53-66 – Gesù invitò i suoi discepoli a mangiare la sua carne e bere il suo sangue. Malgrado il tono metaforico molti discepoli non condivisero l’idea e decisero di abbandonarlo.

Atti, 5:1-9 – Anania mentì sull’ammontare ricavato dalla vendita della sua proprietà per tenere per sé parte di quella somma. Dio uccise lui e sua moglie.

Romani, 1:26-27 – Paolo dice che lesbiche ed omosessuali meritano la morte.

Lettera agli efesini, 1:4-5 – Malgrado le istruzioni elargite da Gesù sul come riconoscerlo come salvatore, Egli dice che Dio ha già “predestinato” coloro i quali saranno salvati secondo la Sua volontà.

Ebrei, 12:20 – Dio predispose che ogni animale accampato sul monte Sion venisse lapidato.

1 Pietro, 1:20 – Dopo il fallimento dell’esperimento di Dio nel giardino dell’Eden, la catastrofe di Noè e la soluzione finale del sacrificio di Cristo, scopriamo che Gesù fu predestinato alla morte fin dal principio. Fu tutto “già designato prima della creazione del mondo.“

Apocalisse, 6:8 – Alla fine dei tempi, Dio autorizzerà la Morte a falciare il 25% della popolazione terrestre “con la spada, con la fame, con la mortalità e con le belve della terra.“

fonte: crepanelmuro.blogspot.it

martedì 25 febbraio 2014

segretezza bellica

La Guerra Segreta di Obama in 134 Paesi

Le Forze Speciali americane, operano nel Sud-Est Asiatico, immersi nel bagliore verde dei visori notturni. E percorrono le giungle del Sud America. Strappano le persone dalle loro case nel Maghreb e si confrontano con miliziani armati fino ai denti nel Corno d’Africa. Combattono nei Caraibi e nel Pacifico, affrontano il caldo soffocante in missioni nel Medio Oriente e il freddo glaciale della Scandinavia.

 «Su scala planetaria – accusa Nick Turse – l’amministrazione Obama conduce una guerra segreta di dimensioni sconosciute, almeno fino ad ora». Dal fatidico 11 settembre 2001, le forze speciali Usa «si sono sviluppate in ogni forma concepibile, sia come numerico sia per tipo», proiettate in «operazioni speciali richieste ormai a livello globale». La loro presenza,in quasi 70% delle nazioni mondiali «ci fornisce la prova delle dimensioni di questa guerra occulta che si svolge dall’America Latina all’entroterra afghano, passando dall’addestramento degli alleati africani fino alle operazioni virtuali nel cyber-spazio».

All’epoca di George W. Bush, le forze speciali statunitensi dislocate in “appena” 60 paesi, saliti poi a 75 nel 2010, secondo Karen DeYoung e Greg Jaffe del “Washington Post”. Per arrivare poi a proiettarsi in 120 nazioni nel 2011, come annunciato dal colonnello Tim Nye, portavoce del Socom, il Comando Operazioni Speciali. «Questa cifra oggi è già obsoleta», scrive Turse in un post ripreso da “Come Don Chisciotte”. «Nel 2013, le forze d’élite Usa erano dislocate in 134 paesi, secondo il colonnello Robert Bockholt ». Questo aumento del 123% durante l’amministrazione Obama «dimostra come, in aggiunta ai conflitti decennali convenzionali, alla campagna dei droni svolta dalla Cia, alla diplomazia e all’esteso controllo della cybersfera, l’America ha lanciato un ulteriore forma significativa di controllo nei paesi esteri». Una strategia «condotta per lo più con missioni-ombra svolte dalle forze d’elite», l’operazione «rimane per lo più sconosciuta ai media ed a ogni forma di controllo», proteggendo la Casa Bianca dalle ripercussioni di «conseguenze spesso catastrofiche e imprevedibili».


Prima limitato a 32.000 unità, dopo l’11 Settembre il raggruppamento delle forze speciali è cresciuto in modo esponenziale, raggiungendo quota 72.000 soldati. Idem il costo: da 2,3 miliardi di dollari agli attuali 6,9 miliardi. Secondo ricerche di Tim Dispatch, nel biennio 2012-2013 le operazioni speciali si sono estese a 106 nazioni. Il comando Socom non chiarisce i dettagli sull’impiego di Berretti Verdi, Rangers, Navy Seals e Delta Force, ma alla fine ammette che sono ora impegnati in 134 paesi, in tutto il mondo. Il Pentagono sta «aumentando la propria rete globale», conferma l’ammiraglio William Mc Raven, collaborando con partner stranieri per «prevenire possibili minacce» ma anche «cogliere opportunità». Operativamente, «la rete rende possibile la presenza di piccole unità in posizioni critiche e ne facilita l’azione ove necessario o appropriato». L’aumento del 12% dei dispiegamenti – da 120 a 134 durante la gestione Mc Raven – secondo Turse rivela l’ambizione di «acquisire posizioni strategiche in ogni parte del pianeta», sia pure al riparo dall’opinione pubblica, che di fatto non è informata delle missioni segrete.

Addestramenti a Gibuti, in Malawi e alle Seychelles. Poi la “guerra simulata” dei Navy Seals nel porto di Aqaba, in Giordania, insieme a unità irachene, giordane e libanesi. Nel luglio 2013, i Berretti Verdi si sono spostati a Trinidad e Tobago per addestrare forze locali. Un mese dopo, la stessa unità ha addestrato la marina dell’Honduras sull’uso di esplosivi. E a settembre si è svolta una maxi-esercitazione a Sentul, Java occidentale, coinvolgendo Indonesia, Malaysia, Filippine, Singapore, Thailandia, Brunei, Vietnam, Laos, Myanmar, Cambogia, Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Corea del Sud, India, Cina e Russia. Molto più scarse, invece, le informazioni sulla guerra “non simulata”: rapimenti di sospetti terroristi in Somalia, raid in Libia e nel Corno d’Africa, operazioni nel Sud Sudan e accanto all’esercito afghano. Non mancano missioni umanitarie, come quella condotta a novembre in soccorso ai sopravissuti dell’uragano Haiyan nelle Filippine. Particolare cura è dedicata alla promozione dell’immagine: propaganda affidata a siti web «su misura per l’utenza straniera» e «fatti in modo da sembrare attendibili punti d’informazione». Il cyber-spazio è anch’esso terra di conquista, da parte del Socom.

«Anche se il presidente Obama raccolse milioni voti nelle passate elezioni del 2008 con la sua politica di disimpegno – rileva Turse – ha dimostrato di essere un comandante in capo alquanto interventista, le cui politiche hanno già causato innumerevoli di quelle che, nel gergo Cia, vengono definite “blowbacks”», cioè conseguenze inaspettate subite durante un’operazione clandestina di intelligence, che possono «portare violenze random verso forze o popolazioni ritenute amiche». La Casa Bianca ha anche battuto ogni record di Bush sull’impiego di droni: 330 missioni, contro 51. «Solo nello scorso anno gli Usa hanno diretto azioni di combattimento in Afghanistan, Libia, Pakistan, Somalia e Yemen». Di recente, le rivelazioni di Edward Snowden (fonte, Nsa) hanno svelato all’opinione pubblica «la vastità della sorveglianza elettronica, che sotto l’amministrazione del Premio Nobel della Pace ha raggiunto un livello globale».

Nel frattempo, le “blowbacks” devastano intere regioni: a 10 anni dalla famosa “missione compiuta”, il nuovo Iraq voluto dall’America è in fiamme, in preda ai terroristi di Al-Qaeda schierati contro l’Iran. L’abbattimento di Gheddafi ha destabilizzato il Mali, minacciando anche l’Algeria e provocando «una specie di “diaspora del terrore” in tutta la regione». E l’odierno Sud Sudan – nazione che gli Usa hanno artificialmente creato e che tuttora sostengono, nonostante l’impiego massiccio di bambini-soldato – viene utilizzato come base Hush-Hush, cioè segretissima, per operazioni speciali. Così, il paese «sta a letteralmente implodendo su stesso e scivolando verso una nuova guerra civile». Tutto questo, senza che gli americani abbiano la più pallida idea di quello che sta davvero avvenendo. Secondo l’ex colonnello Andrew Bacevich, docente all’università di Boston, l’utilizzo sempre più massiccio delle forze speciali «ha ridotto drasticamente la credibilità delle forze armate Usa, posto le basi per una “Presidenza Imperiale” e messo un piedi una guerra senza fine».

L’utilizzo delle forze speciali per missioni-ombra, aggiunge Turse, «riduce la già sottile differenza fra politica e guerra». Così, sempre più spesso, «le conseguenze di queste operazioni segrete sono impreviste e disastrose». La storia insegna: Osama Bin Laden fu ingaggiato dalla Cia contro i sovietici in Afghanistan, prima di tornare sulla scena come protagonista (mediatico) dell’11 Settembre. «Stranamente, il Pentagono sembra non aver imparato nulla da quella devastante “blowback”», l’attacco alle Torri. Oggi, in Afghanistan e in Pakistan si vivono ancora strascichi da guerra fredda, «con la Cia che, per esempio, compie attacchi missilistici contro la rete Haqqani», network terroristico che, negli anni ‘80, la stessa Cia «aveva rifornito, appunto, di missili». Senza un quadro chiaro del mandato reale di queste forze, conclude Turse, il popolo americano non potrà neppure accorgersi del vero motivo di tanti “ritorni di fiamma”, ritorsioni per azioni “coperte” costate morti e feriti, terrore e sangue. In nome dell’America, forse, ma all’insaputa dei cittadini statunitensi.  



fonte: freeondarevolution.blogspot.it

tre uomini e una culla




è un film del 1985 scritto e diretto da Coline Serreau fu di grande successo internazionale, anche in Italia. Vincitore di due Premi César, fu candidato all'Oscar al miglior film straniero.

Pierre, Michel e Jacques sono tre scapoli impenitenti che condividono un centralissimo appartamento parigino. Durante una lunga assenza di quest'ultimo, i suoi coinquilini trovano una bambina di pochi mesi, abbandonata davanti alla porta da sua madre Sylvie, ex ragazza del loro amico e che da lui avrebbe avuto la piccola. L'arrivo inatteso e tutt'altro che benvenuto cambierà completamente la vita dei tre scapestrati e forse anche di altri. Tenero epilogo della piccola cresciuta e che muove i suoi primi passi.

Note

La neonata è interpretata da due bambine.
Remake americano dal titolo Tre scapoli e un bebè, (1991), diretto da Leonard Nimoy ed interpretato da Tom Selleck e Steve Guttenberg.

la squadra di Heather e altro


sabato 22 febbraio 2014

1984




(EN)

« Orthodoxy means not thinking — not needing to think. Orthodoxy is unconsciousness. »

(IT)

« L'Ortodossia consiste nel non pensare — nel non aver bisogno di pensare. L'Ortodossia è inconsapevolezza. »

(George Orwell, 1984, Libro 1, Capitolo 5, trad. propria)

1984 (Nineteen Eighty-Four) è uno dei più celebri romanzi di George Orwell, pubblicato nel 1949 ma scritto nel 1948 (il titolo è ottenuto invertendo le ultime due cifre del primo anno dell'ultima stesura).
È stato definito il romanzo distopico per eccellenza.

Geografia mondiale di 1984

Nel romanzo il mondo viene descritto come suddiviso in tre unità territoriali, dette super-stati:
Oceania, che comprende la Gran Bretagna, l'Irlanda, le Americhe, l'Australia, la Nuova Zelanda, e la parte centromeridionale dell'Africa, governata con i principi del Socing ("IngSoc"), il Socialismo Inglese erede del Partito Laburista, il partito socialista inglese.
Eurasia, che comprende l'Europa (esclusa la Gran Bretagna e l'Irlanda) e la Russia, la sua forma di governo è il Neobolscevismo, nato dalle ceneri del Partito Comunista dell'Unione Sovietica.
Estasia, che comprende la Cina, la Mongolia, il Giappone e la zona settentrionale dell'India e della Birmania. La sua forma di governo è il Culto della morte.
Infine c'è una zona contesa tra le tre potenze, una terra di nessuno che comprende l'Africa centrosettentrionale, i paesi del medio oriente, e alcune zone dell'Asia centrale.
Nel libro non viene mai spiegata con precisione la nascita delle tre potenze, ma da informazioni frammentarie all'interno del libro si può ricostruire il processo per sommi capi. Negli anni cinquanta, poco dopo la fine della seconda guerra mondiale, esplose una terza guerra mondiale, con l'utilizzo di ordigni nucleari. In quel difficile periodo Winston (il protagonista dell'opera) perse anche la madre. La guerra portò alla conquista dell'Impero britannico e dell'America Latina da parte degli Stati Uniti, dell'Europa da parte dell'Unione Sovietica, e l'unificazione dell'Estremo Oriente. In tutti e tre gli stati, dalle ceneri della guerra nacquero dei regimi totalitari. In particolare, in Oceania si affermò il Socing, con a capo il Grande Fratello. L'unico che gli si oppose (in realtà non è specificato se ciò sia vero, o solo una falsa notizia per ingannare i sovversivi) fu un alto funzionario, Emmanuel Goldstein, che però fu esiliato e, da quel momento, considerato in Oceania il nemico pubblico numero uno.

Ambientazione

In un futuro prossimo (l'anno 1984) la Terra è divisa in tre grandi potenze totalitarie perennemente in guerra tra loro: Oceania, Eurasia ed Estasia che sfruttano la guerra perenne per mantenere il controllo totale sulla società. In Oceania, la sede dei vari ministeri (Ministero della Pace, che presiede alla guerra, dell'Amore, che presiede alla sicurezza, della Verità, che presiede alla propaganda e al revisionismo storico, e dell'Abbondanza, che presiede all'economia) è Londra, facente parte della provincia di Pista Uno.
La società è amministrata secondo i principi del Socing (nell'originale inglese, "IngSoc"), il Partito Socialista Inglese, ed è governata da un onnipotente partito unico con a capo il Grande Fratello, un personaggio che nessuno ha mai visto di persona (ma che appare in manifesti affissi dappertutto) e che tiene costantemente sotto controllo la vita di tutti i cittadini (la descrizione fisica ricorda Stalin e Lord Kitchener). Il totalitarismo del Grande Fratello sviluppa caratteristiche dell'Unione Sovietica di Stalin e della Germania preconizzata dai nazisti.
Il potere è nelle mani di un partito unico, detto semplicemente il Partito, a sua volta diviso in Partito Interno (che comprende leader e amministratori) e Partito Esterno (formato da burocrati, impiegati e funzionari subalterni). I suoi occhi sono i teleschermi, televisori forniti di telecamera, installati per legge in ogni abitazione dei membri del Socing e che i membri del Partito Esterno non possono spegnere, ma al massimo possono attenuarne il volume dell'audio. Questi televisori-telecamere, presenti ovunque, oltre a diffondere propaganda 24 ore su 24, spiano la vita di qualunque membro del Socing esterno, finanche durante la vita sessuale delle coppie, per rilevare comportamenti "devianti".
Il Partito è Governato dal Minamor ("Minluv"), ovvero Ministero dell'Amore, la cui funzione è di controllare i membri del partito e di convertire i dissidenti alla sua ideologia, ed è dotato di una polizia politica, la psicopolizia, che interviene in ogni situazione sospetta di eterodossia e di deviazionismo. Al di sotto del partito unico stanno i Prolet, che non hanno alcun potere né privilegio, svolgono i lavori pesanti in cambio del minimo di sussistenza, ma hanno il vantaggio di non essere controllati se non in modo indiretto, tramite la tecnica del Panem et circenses.
Goldstein, ritratto nei manifesti propagandistici con lineamenti ebraici e barbetta caprina, diventa il catalizzatore della rabbia degli oceaniani, cui anche il sesso viene "fortemente disincentivato" esattamente come il libero pensiero, tanto che per gli iscritti al partito unico i figli diventano "il nostro dovere verso il Partito".
Ovunque nella città sono appesi grandi manifesti che ritraggono il Grande Fratello, con la didascalia Il Grande Fratello ti guarda, e gli slogan del partito: «la guerra è pace», «la libertà è schiavitù», «l'ignoranza è forza». I membri del Socing vivono in moderni palazzoni alveare nella città nuova, e i prolet (il Proletariato) vivono separati dai primi nella città vecchia.
L'unica forma di pensiero ammissibile in Oceania è il Bispensiero ("Doublethink"), ispirato al materialismo dialettico leninista. Come recitano alcuni slogan del partito,

“la menzogna diventa verità e passa alla storia”, “Chi controlla il passato controlla il futuro: chi controlla il presente controlla il passato”.

La lingua che si parla in Oceania va trasformandosi conseguentemente in Neolingua ("Newspeak"), un nuovo linguaggio in cui sono ammessi solo termini con un significato preciso e privo di possibili sfumature eterodosse, in modo che riducendone il significato ai concetti più elementari renda impossibile concepire un pensiero critico individuale. Con la creazione della neolingua il partito censura quindi l'utilizzo di molte parole, convogliando quelle sgradite (come ad esempio "democrazia") nell'unico termine "psicoreato": in questo modo diventa impossibile formulare, e a lungo andare anche solo pensare ad un argomento "proibito". I semplici concetti che renderebbero discutibile l'operato del Partito diventano inesprimibili. La stessa parola "psicoreato" va ben oltre il divieto di esprimersi, ma si spinge appunto a vietare anche solo di pensare in modo divergente dai dettami del governo totalitario sotto il Grande Fratello.
Le scienze umanistiche sono state modificate nel loro contenuto e scopo: i testi vengono riscritti continuamente espellendo tutto quanto non sia in linea con le idee del momento del Socing: tutti i fatti che rivelino contraddizione o fallibilità del partito vengono periodicamente e sistematicamente cancellati e sostituiti, la storia non esiste più, se non per dare ragione al Partito; ci si aspetta dai membri del Socing e dai Prolet che vi si adeguino, cancellando la memoria dei fatti indesiderati e sostituendoli coi fatti che il Partito vuole che si ricordino.
Così, per esempio, se si ribaltano i fronti e l'Eurasia diventa improvvisamente alleata dopo esservi stati in guerra fino a un momento prima, nessuno deve rilevarne la contraddizione e portare memoria della precedente ostilità, per cui diverrà vero che l'Eurasia è sempre stata alleata dell'Oceania e che non vi è mai stata inimicizia tra i due stati.
Anche l'ultima possibilità di produrre letteratura, ossia la scrittura a mano, è stata di fatto abolita: poesie, canzoni e romanzi vengono realizzati automaticamente da complessi macchinari elettromeccanici detti versificatori, in base a schemi predefiniti; anche gli articoli che Winston "corregge" sono riscritti tramite un apparato, detto parlascrivi, in grado di produrre testo sotto dettatura.
Dovunque sono presenti le cosiddette buche della memoria, nelle quali tutti i membri del Partito sono invitati a gettare i documenti "non aggiornati", di fatto non ancora riscritti secondo la verità del momento, per avviarli teoricamente alla distruzione. Tra le tante attività vietate rientra quella di tenere un diario, perché non sarebbe aggiornabile e quindi potenzialmente pericoloso per la "verità".

Trama

Il protagonista del romanzo, Winston Smith, è un membro subalterno del partito, incaricato di "correggere" i libri e gli articoli di giornale già pubblicati, cioè modificarli in modo da rendere riscontrabili e veritiere le previsioni fatte dal partito; egli inoltre si occupa di modificare la storia scritta, contribuendo così ad alimentare la fama di infallibilità del Partito stesso. Apparentemente è un tipo malleabile, ma Winston in realtà mal sopporta i condizionamenti del partito e non riesce ad adeguare la propria mente al bispensiero. Accanto a lui agiscono altri due personaggi: Julia (della quale Winston è innamorato malgrado i divieti del partito), una giovane che si adatta al partito solo per convenienza, e O'Brien, un importante funzionario nel quale il protagonista vede una figura paterna.
Nonostante il partito imponga la castità, Winston e Julia diventano amanti e decidono di collaborare con un'organizzazione clandestina, la Confraternita(Brotherhood): così ricevono da O'Brien un libro, Teoria e prassi del collettivismo oligarchico, il manifesto dell'organizzazione, che ne espone le ideologie. Arrestati, vengono interrogati proprio da O'Brien, che in realtà è un agente della psicopolizia, il cui fine è far penetrare in Winston, evidentemente refrattario al condizionamento sociopolitico del Socing, la tecnica del Bispensiero attraverso tre fasi: apprendimento, comprensione, accettazione. Il tentativo riuscirà perfettamente, e Winston finirà così allineato al regime.

Contesto storico e culturale dell'opera

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1984 appartiene a quella serie di romanzi come Il mondo nuovo (1932) di Aldous Huxley (che fu insegnante di Orwell e a cui Orwell si ispirerà) che compaiono nell'Europa del Primo e del Secondo Dopoguerra, caratterizzati da un profondo pessimismo, segno di una crisi di valori che colpisce la fiducia della borghesia e degli intellettuali nel positivismo e nelle ideologie da esso derivate, compreso il comunismo. La corrente è definita distopia e nasce in opposizione ai romanzi utopici, come per esempio La città del Sole di Tommaso Campanella o L'Utopia di Tommaso Moro. Fahrenheit 451 di Ray Bradbury (1953) sarà uno degli ultimi più famosi epigoni del genere letterario distopico.
Orwell, anarchico passato al socialismo, combattente in Spagna col POUM, fu vittima delle persecuzioni staliniste durante la guerra civile spagnola: da questo evento terribile, che egli considerò un vero e proprio tradimento tra fratelli, perpetrato con grande abilità dialettica (si veda il suo libro Omaggio alla Catalogna), nacque in lui la necessità di combattere ogni forma di totalitarismo, sia quello fascista che quello comunista.
Nel saggio Why I Write (1946), Orwell si descrisse come socialista democratico, e in una lettera del 16 giugno 1949 disse:

« Il mio recente romanzo [1984] NON è inteso come un attacco al Socialismo o al Partito Laburista (di cui sono sostenitore), ma come la denuncia delle perversioni ... che sono state parzialmente realizzate nel Comunismo e nel Fascismo. »

(Collected Essays)

Orwell scrisse La fattoria degli animali, e quindi 1984, ispirandosi, oltreché alle proprie esperienze e al già citato Huxley, al romanzo distopico russo Noi di Evgenij Ivanovič Zamjatin, del 1921, un primo esempio di accusa alla Russia sovietica leninista fatta da un conterraneo di Lenin, e al romanzo realistico Buio a mezzogiorno del 1940, di Arthur Koestler, romanzo nel quale Koestler, ex iscritto al partito comunista tedesco, svela i metodi di plagio e tortura del comunismo sovietico e dei partiti che ad esso si ispirano.
"1984" è, in effetti, un terribile ed efficace atto d'accusa da parte di Orwell nei confronti della pretesa totalitaria di voler piegare la realtà e le persone ad un fine superiore, che idealmente coincideva con la felicità del popolo, ma alla fine si identificava nell'ubbidienza cieca ai partiti totalitari e ai loro leader.
Palmiro Togliatti, con lo pseudonimo di "Roderigo di Castiglia", scrisse nel 1950 sulla rivista Rinascita un saggio proprio su 1984, definendolo "un’altra freccia" della Borghesia aggiunta "al proprio arco sgangherato", pur dovendo convenire, tra le righe, sul carattere di attualità del romanzo. L'intreccio tra teoria politica e finzione romanzesca è rappresentato dalla professione del protagonista, Winston Smith (il cui nome è "Winston" come Winston Churchill e "Smith", il più comune cognome anglosassone). Il lavoro di manipolatore delle fonti di Winston è ispirato alle riscritture dei libri sovietici che Stalin ordinava agli intellettuali russi: Stalin, oltre a diventare protagonista di episodi cui non aveva partecipato, risultava inventore del trattore, del cemento armato etc.
Il bispensiero stesso era ispirato al materialismo dialettico leninista e alla realtà della Unione Sovietica, nonché alla mentalità dei vari partiti comunisti ad essa legati: la goccia che fece traboccare il vaso[senza fonte], agli occhi di Orwell (vedasi la Fattoria degli animali, la vendita del legname a Frederick), fu quando col Patto Molotov-Ribbentrop del 1939 Adolf Hitler passò per breve tempo da principale nemico del proletariato ad essere un fedele alleato sovietico.
La necessità di piegare anche il più infimo membro del Socing, è presa dal centralismo democratico: in questa corrente politica ideata da Lenin e accentuata da Stalin il pensiero non ortodosso veniva vissuto come una deviazione, in pratica come una malattia che doveva essere strappata via dal colpevole di deviazionismo, per il suo stesso bene e soprattutto per il bene della società[9]. Anche la subalternità del proletariato al Socing, trae origine dall'idea di Lenin che del proletariato e dei suoi moti spontanei non ci si dovesse fidare.
Il nome del grande nemico dell'Oceania, Goldstein, si ispira al vero cognome di Lev Trotsky, Bronštejn, il nemico numero uno dello stalinismo.

Peculiarità linguistiche della traduzione italiana

La traduzione di Big Brother

L'espressione inglese Big Brother ha come significato Fratello maggiore, che è una figura il cui compito è di supervisione e tutela verso i propri fratelli minori. La prima traduzione italiana non ha tenuto conto di tale corrispondenza, anche perché quella letterale era da tempo entrata nell'uso comune, motivo per cui tale traduzione è stata mantenuta anche nelle edizioni successive.
Nel ciclo di romanzi di Arthur C. Clarke 2001: Odissea nello spazio il Monolito orbitante attorno a Saturno viene chiamato Big Brother e tradotto propriamente Fratello Maggiore, per la rassomiglianza seppur con maggiori dimensioni, con quello rinvenuto sulla Luna. Tale appellativo viene mutato per ovvi motivi dai cosmonauti della successiva spedizione sovietica.
L'espressione "Grande Fratello" ha ormai assunto in italiano il carattere di vero e proprio neologismo di amplissimo uso, tanto quanto nelle altre lingue il letterale "Big Brother"; più recentemente gran parte della notorietà del termine (stravolto, in tal modo, per la cultura più popolare nella sua corretta e originaria accezione negativa) è attribuibile in Italia al reality show Grande Fratello, in onda dal 2000, dove la vita quotidiana di attori viene costantemente monitorata attraverso telecamere disseminate nella scena.

La traduzione dei termini in Neolingua

La Neolingua non è solo descritta in un'apposita appendice del libro, ma ne sono usati anche diversi termini nel testo principale, che ne denunciano il forzato impoverimento del lessico e la somiglianza con le espressioni ignoranti che si riscontrano nella realtà di tutti i giorni, e che nella visione di Orwell sono indice e causa di ridotta capacità critica. Nella traduzione in italiano i termini di esempio sono stati resi spesso con un'eleganza che è estranea al testo originale. Lo stesso termine "Neolingua" è il corrispondente del becero "Newspeak" che, volendo mantenere la mancanza di ricercatezza, si potrebbe tradurre come "Nuovo parlare".
I critici hanno stigmatizzato la Neolingua come l'unica anticipazione profetica del romanzo nel reale anno 1984, mettendo in evidenza linguaggio e stereotipi della pubblicità.

Influenza culturale

Musica

David Bowie, nei primi anni settanta, tentò di farne un adattamento musical ma non ottenne i diritti dalla vedova di Orwell; del progetto rimangono però varie canzoni, come 1984 e Big Brother, contenute nell'album Diamond Dogs del 1974.

1984 è il titolo di un album del tastierista Rick Wakeman, pubblicato nel 1981, in cui si racconta musicalmente la trama di tutto il romanzo.

I 1984 sono stati un gruppo musicale inglese dal 1964 al 1968, che vedeva come componente il chitarrista Brian May, poi diventato famoso con i Queen.

1984 (For the Love of Big Brother) - album discografico degli Eurythmics del 1984.

Room 101 è un brano dei Carcass contenuto nell'album Swansong del 1995.

Room 101 è anche un brano dei Re-animator, gruppo thrash metal inglese, contenuto nell'album Condemned to Eternity del 1990.

Nella canzone Testify del gruppo rapcore statunitense Rage Against the Machine, contenuta nell'album The Battle of Los Angeles del 1999, vi è una citazione del romanzo (Who controls the past now controls the future, who controls the present now controls the past).

2+2=5 è un brano dei Radiohead contenuto nell'album Hail to the Thief del 2003.

Nel maggio del 2008 al Teatro alla Scala di Milano è stata rappresentata la trasposizione operistica di 1984. Le musiche sono di Lorin Maazel (che ha anche diretto l'opera), il libretto è stato scritto da J.D. McClatchy e Thomas Meehan e la regia è di Robert Lepage.

Il testo della canzone Citizen Erased dei Muse, presente nell'album Origin of Symmetry uscito nel 2001 è ispirato al romanzo. Nel 2010 esce il singolo Resistance tratto dall'album del 2009 The Resistance, anch'esso ispirato al romanzo e principalmente alla storia d'amore tra Julia e Winston.

1984 è un brano degli I.A., uscito nel 2009, contenuto nell'album Solo un occhio pesto.

Nel testo della canzone Chi (Who), scritto da Morgan e cantato dal gruppo Aram Quartet, viene citata la frase "Chi controlla il passato, controlla il futuro, chi controlla il presente, controlla il passato", traduzione italiana di una famosa frase presente nel romanzo.

La canzone Thoughts, Words, Actions dei Satanic Surfers cita nel titolo (in parte) e nel ritornello (per esteso) la frase "Dai pensieri alle parole, dalle parole alle azioni", traduzione italiana di una frase peculiare presente nel romanzo: "From thoughts to words, from words to actions".

Nel ritornello della canzone I Bet You Look Good on the Dancefloor degli Arctic Monkeys c'è un particolare che rimanda a 1984.

1984 (scritto sulla copertina con la numerazione romana MCMLXXXIV) è il quinto album dei Van Halen, pubblicato il 9 gennaio 1984 per l'etichetta discografica Warner Bros.

Nel videoclip del singolo Sotto bombardamento del 2012 di Luciano Ligabue compare una copia del libro.
Nel testo del brano "Eye of a stranger" (inserito nell'album "Pulse for a graveheart" del 2009) la metal band MIND KEY ha descritto gli elementi essenziali del romanzo.

Il brano "Sulle Rive di Morfeo" (inserito nell'album "Eva Contro Eva" del 2006) di Carmen Consoli è ispirato dal libro di Orwell.

Letteratura

Nel romanzo L'elenco telefonico di Atlantide (2003) lo scrittore italiano Tullio Avoledo chiama la città immaginaria in cui si svolge l'azione Pista Prima, il nome che Orwell dà a Londra in 1984.
Numerosi sono i richiami fatti a 1984, fin dal titolo, nel romanzo 1Q84 dello scrittore giapponese Murakami Haruki.

Letteratura anticomunista

Il romanzo compare come termine di paragone in alcuni libri che descrivono le repressioni dei regimi comunisti:

Guy Delisle, Pyongyang (2006) - il libro di Orwell è parte integrante della storia che descrive, attraverso i fumetti, il viaggio dell'autore in Corea del Nord.

Suzanne Labin, The anthill (Il formicaio, 1959) - l'autrice intervista ad Hong Kong diversi profughi dalla Cina maoista e cita Orwell: "Ascoltando Lei ho avuto l'impressione che Mao avesse realmente creato il mondo del 1984 di Orwell (pag. 241) e usa il termine Big Brother" (pag. 83).

Luc Richard, Viaggio nella Cina proibita (2003) - "[...] mi faceva pensare al negozio d'antiquariato di 1984 [...] nascondiglio al riparo dall'occhio indiscreto del potere" (pag.24).

Solženicyn, Arcipelago Gulag (1973-77) - "Oracevskij aveva fatto cinque anni soltanto. Era stato condannato per delitto facciale (esattamente secondo Orwell), per un sorriso." (Volume II, pag. 288).

Roxanne Witke, La compagna Ciang Cing (1977) - la citazione "Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato.", compare come incipit del capitolo 19.

Philip Short, Pol Pot - anatomia di uno sterminio (2005) - L'autore spiega (pag. 429) alcune modifiche alla lingua introdotte dai Khmer Rossi, fra cui l'eliminazione di "io" (e dei riferimenti di possesso come "mia moglie") e l'introduzione di neologismi, poi scrive: "L'obiettivo era quello descritto nel 1984 di Orwell, un libro che né Pol né Nuon avevano letto, ma del quale afferrarono d'intuito i principi". Subito dopo, Philip Short cita un brano da 1984: "Il principale intento della neolingua consiste proprio nel semplificare al massimo le possibilità di pensiero [...] L'ortodossia è non-conoscenza" e aggiunge che "La famiglia continuava a esistere ma, come aveva immaginato Orwell, il suo scopo primario era quello di fare figli al servizio del Partito.".

Cinema

Il romanzo di Orwell ha avuto varie trasposizioni:

Nel 2000 non sorge il sole (1956) di Michael Anderson, produzione cinematografica britannica.

Orwell 1984 (titolo originale 1984; anno: 1984) di Michael Radford, con John Hurt; distribuito nel vero anno 1984, rispettando nelle riprese i mesi e i luoghi citati da Orwell.

La distopia di Orwell ha avuto una notevole influenza anche in molti altri film, tra i quali: L'uomo che fuggì dal futuro (THX 1138 - 1970) di George Lucas, che coniuga gli orrori di 1984; Il mondo nuovo di Aldous Huxley, in cui protagonisti vengono puniti per reato sessuale; Brazil (il regista del film, Terry Gilliam avrebbe voluto chiamare il film 1984 ½, come omaggio sia al libro di Orwell sia al film di Federico Fellini 8½); Equilibrium.

Videogiochi

Half-Life 2 (2004) è ambientato in una città immaginaria, City 17, che presenta molte chiare analogie con il mondo di 1984. La popolazione indossa tute azzurre numerate e vive sotto le leggi e il controllo continuo di un leader carismatico, Wallace Breen, che appare alle masse tramite schermi posizionati nelle abitazioni e nelle piazze. La stessa legislazione è applicata severamente, in maniera molto simile ai metodi usati dalla psicopolizia.

Televisione

1984 (1954) di Rudolph Cartier; adattamento televisivo per la BBC.

Il termine "Grande Fratello" è ormai invalso nell'uso comune della lingua italiana, anche se per motivi molto più prosaici, ovvero per riferirsi al reality show Big Brother (tradotto Grande Fratello in Italia). È stato fatto notare che "Big Brother" sarebbe in realtà il "Fratello maggiore" (nota presente nella seconda e più recente traduzione del libro in Italia).

Nella serie 'britannica Doctor Who, nelle due parti della puntata "Padroni dell'universo" della prima stagione del 2005, il Dottore, Rose e il capitano Jack Harkness arrivano su Satellite 5, dove il Dottore si trova in un ambiente dove si svolge un gioco che è simile al "Grande Fratello" presente nel romanzo, il quale comanda le persone attraverso reality show e giochi, uniche trasmissioni televisive.

Nella serie tv BBC The Hour il caporedattore Randall Brown nomina l'autore parlando dell'iniziativa delle poste di sostituire gli indirizzi con i codici postali: "Orwell aveva ragione: siamo tutti dei numeri".'

Fumetti

V for Vendetta graphic novel di Alan Moore e David Lloyd è chiaramente ispirata a 1984. La società distopica riprodotta in V for Vendetta è strutturata in modo molto simile a quella del romanzo di Orwell, i cittadini di una Londra post terza guerra mondiale sono soggetti a continui condizionamenti audiovisivi da parte dei tiranni che governano. Dal lavoro di Moore e Lloyd è stato tratto un film nel 2005, omonimo, diretto da James McTeigue e interpretato da Hugo Weaving, Natalie Portman e John Hurt.

Anche la Disney si è ispirata a 1984: nella storia Zio Paperone e il grande papero, pubblicata per la prima volta su Topolino n° 1913, il 26 luglio 1992, il celeberrimo personaggio è ritratto nel ruolo di dittatore. Cambia solo l'anno di riferimento, che diventa il 2084.

Nell'albo "Fantacico", pubblicato nel 1983, il compagno d'avventure di Zagor capita sul pianeta Babelia, governato dal tiranno Kokodix, di cui si conosce solo l'immagine di un occhio trasmessa su un teleschermo, chiara citazione di 1984.

Nel 1994, tra le storie di Cattivik viene pubblicata Il Grande Simpatico, dove il ruolo del Grande Fratello spetta a Silvio Berlusconi. Tale ruolo però è invertito: lui non controlla le persone attraverso i televisori, bensì è lui stesso ad apparire a tutti esclusivamente come immagine trasmessa da un televisore.

Un contesto orwelliano è descritto nell' episodio "Il tempo è scombinato" (1970) della serie "Jeff Hawke", dove in un futuro alternativo l'umanità è soggiogata da un super calcolatore chiamato "Mente Totale", sito in una Londra costantemente bombardata da missili.

Un doppione di Capitan Bretagna di un universo parallelo si chiama Captain Airstrip One; riferimento alla "Pista uno" di 1984.

Spot pubblicitari

Nel 1984 Apple presentò al pubblico il nuovo Macintosh attraverso uno spot pubblicitario, girato dal regista Ridley Scott. Nel video, veniva sfruttata la metafora di un regime dittatoriale (il riferimento era l'IBM, allora colosso dell'informatica) e Apple voleva proporsi come innovatrice e anticonformista. Nello spot, una donna vestita in modo sportivo e colorato irrompe in una sala grigia in cui un maxischermo proietta il viso di un dittatore, e la donna vi scaglia contro un martello. Il testo recitava:

(EN)

« On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh. And you'll see why 1984 won't be like "1984"»

(IT)

« Il 24 gennaio Apple Computer presenterà il Macintosh. E vedrete perché il 1984 non sarà come 1984. »

(Testo dello spot)

Nello stesso anno, in un ottimo momento per le vendite del clone PC-IBM l'M24, l'Olivetti fa affiggere dei manifesti che recitano:

« Il 1984 non è l'anno del grande fratello ma del piccolo amico »