giovedì 6 novembre 2014

Italia: la mafia eolica divora l'archeologia

Ordona (località Ponte Rotto): archeologia mutilata
di Gianni Lannes



Operazioni mafiose a norma di legge, omertà di istituzioni, esperti accademici e popolazione locale. Ecco gli ingredienti per distruggere irreversibilmente il patrimonio culturale della posterità. Storia e geografia maciullate dalla speculazione in salsa green: devastazioni alla luce del sole "legalizzate" (si fa per dire!, dalle solite autorità) dell'antica Daunia. In Puglia preziosa aree archeologiche che in Paesi civili e progrediti sarebbero protette e salvaguardate, sono state annientate  sistematicamente da impianti industriali per lo sfruttamento dell'energia, finanziati dagli ignari contribuenti italidioti. L'ultimo documentato esempio in negativo proviene dall'ex provincia di Foggia, in agro di Ordona, ma purtroppo non è l'unico caso. In località Ponte Rotto la regione del sedicente ecologista Nichi Vendola - nonostante il conclamato surplus energetico - ha autorizzato la realizzazione e messa in opera di abominevoli distese di pale eoliche che hanno disintegrato ben note testimonianze risalenti ad alcuni millenni fa. Come nel caso di questi straordinari mosaici. L'irresponsabilità istituzionale? In primis della semrpe distratta e indaffarata Soprintendenza al ramo che ha consentito l'ennesimo scempio. Esiste un giudice almeno a Berlino? Mi auguro che il bravo capo della Procura della Repubblica di Foggia, Leonardo Leone De Castris, si attivi fino in fondo come sempre e persegua penalmente i criminali in questione. sarebbe il caso di vederchi chiaro quanto eno nelle seguenti aziende beneficiate da permissive concessioni: Eurowind, Inergia, Elce Energia dei fratelli Rocco e Maurizio Bonassisa, già condannati il 31 ottobre 2012 (in primo grado dal tribunale di Foggia, mentre la corte d'appello di bari non ha ancora fissato il processo e i termini di prescrizione avanzano inesorabilmente) a due anni di reclusione per la discarica fuorilegge di Orta Nova: una vicenda per cui il responsabile dell'ufficio tecnico ortese, tale G. B. Vece, se l'è cavata con la prescrizione di ben tre reati. Ma questa è un'altra tragica vicenda in cui affoga il sud del sud.



 Ordona (località Ponte Rotto): archeologia mutilata

Ordona (località Ponte Rotto): archeologia mutilata 

 Ordona (località Ponte Rotto): archeologia mutilata
 Ordona (località Ponte Rotto): archeologia mutilata
 Ordona (località Ponte Rotto): archeologia mutilata
 Ordona (località Ponte Rotto): archeologia mutilata
  Ordona (località Ponte Rotto): archeologia mutilata

fonte: sulatestagiannilannes.blogspot.it

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