sabato 24 agosto 2013

2013 Odissea di sopravvivenza di Kamala



L'agonia del computer Hal 9000, disattivato dall'astronauta David (2001 Odissea nella spazio)

Ho paura… Ho paura, David… David, la mia mente se ne va … Lo sento… Lo sento… La mia mente svanisce… Non c'è alcun dubbio… Lo sento… Lo sento… Lo sento… Ho paura… Buongiorno, signori… Io sono un elaboratore Hai 9000. Entrai in funzione nelle officine Hai di Verbana nell'Illinois il 22 gennaio 1992… Il mio istruttore mi insegnò anche a cantare una vecchia filastrocca. Se volete sentirla, posso cantarvela.
Sì, vorrei sentirla, Hal: cantala per me.
Si chiama Giro girotondo... Giro girotondo, io giro intorno al mondo…

Hal 9000 siamo tutti noi. Una moltitudine di robot in fase di disattivazione. Un altro messaggio che Kubrick ci ha voluto lasciare dal quel lontano ’68? Chi lo sa, del resto ognuno ci ha visto e ancora ci vede quel che vuole in questo film.
Comunque se il 2011 mi era parso un “Annus Horribilis” per problematiche mie personali questo 2013 si potrà tranquillamente definire l’anno della sopravvivenza. Niente del passato si è risolto anzi, si va ulteriormente accumulando problema su problema, incomprensione su incomprensione, difficoltà su difficoltà, solitudine su solitudine, mancanze su mancanze.
Mai come quest’anno invidio chi potrà prendere e andare in qualche luogo a riposarsi un po’, in vacanza, parola che sento echeggiare continuamente in questi giorni. E pensare che io non ho mai amato viaggiare. Oggi però più che mai vorrei essere altrove abbracciare il sole e farmi servire qualche dignitoso pasto non cucinato da me. Ma sopravvivere significa scordarsi anche certi piccoli piaceri. Persino il piacere di una distesa conversazione, qualche ora passata in allegria, le carezze e i baci di un amore. Nessuna relazione, nessun contatto. Niente. E’ inutile che faccia finta di essere serena perché non lo sono affatto, non parliamo di felicità che è altamente oltre le mie possibilità.
Non me ne sto con le mani in mano, anche se spesso è difficile trovare il coraggio di reagire. Ci si sente come in balia di qualcosa più grande di noi. E si aspetta che il vento giri e che le pale degli ingranaggi ritornino a funzionare.
Ecco, questa è la mia vacanza. Buone vacanze a voi. Io resto qui.

Kamala


fonte: kamalainrosso.blogspot.it

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