domenica 19 gennaio 2014
guerra e pace
(in russo: Война и мир, Vojna i mir; nell'ortografia originale pre-riforma: Война и миръ, Vojna i mir') è un romanzo storico di Lev Tolstoj.
Pubblicato per la prima volta tra il 1865 ed il 1869 sulla rivista Russkij Vestnik, riguarda la storia di due famiglie, i Bolkonskij e i Rostov, durante la campagna napoleonica in Russia (1812). Tolstoj paragonava la sua opera alle grandi creazioni omeriche, e nella sua immensità Guerra e pace si potrebbe dire un romanzo infinito, nel senso che l'autore sembra essere riuscito a trovare la forma perfetta con cui descrivere in letteratura l'uomo nel tempo. Denso di riferimenti filosofici, scientifici e storici, il racconto sembra unire la forza della storicità, e la precisione drammaturgica (persino di Napoleone si fa un ritratto indimenticabile) ad un potente e lucido sguardo metafisico che domina il grande flusso degli eventi, da quelli colossali (come la battaglia di Borodino) a quelli più intimi.
Per la precisione con cui i diversissimi piani del racconto si innestano all'interno del grande disegno monologico e filosofico dell'autore, Guerra e pace potrebbe definirsi la più grande prova di epica moderna, e un vero e proprio "miracolo" espressivo e tecnico. "Guerra e pace" è considerato da molti critici un romanzo storico (tra i più importanti di tutte le letterature), in quanto offre un ampio affresco della nobiltà russa nel periodo napoleonico; Tolstoj stesso amava paragonarlo all'"Iliade" di Omero.
Rapportato al suo tempo, Guerra e pace proponeva un nuovo tipo di narrativa, in cui un gran numero di personaggi costituivano una trama in cui si dipanavano niente meno che i due capitali soggetti ricordati nel titolo, combinati con argomenti altrettanto vasti, quali gioventù, vecchiaia e matrimonio. Benché oggi sia senz'altro giudicato un romanzo, esso infrangeva così tante convenzioni di tale genere, che molti critici coevi non ritenevano di potervelo annoverare. Tolstoj stesso indicava nel successivo Anna Karenina (1878), il suo primo tentativo di dar vita ad un romanzo nel senso europeo.
Controversie sul significato del titolo
Le parole russe per "pace" (pre-1918: "миръ" ) e "mondo" (pre-1918: "міръ", che include il significato di "mondo" nell'accezione di "società secolare") sono omofone, e in seguito alla riforma dell'ortografia russa del 1918 si scrivono anche allo stesso modo, il che ha dato origine alla leggenda metropolitana diffusasi in Unione Sovietica che il manoscritto in principio si chiamasse "Война и міръ" (e quindi il titolo del romanzo dovesse essere correttamente tradotto come "La guerra e il mondo", oppure "La guerra e la società").
A far giustizia di un tale equivoco, il fatto che Tolstoj stesso ebbe a tradurre il titolo della sua opera in lingua francese con l'eloquente espressione "La guerre et la paix". Una parte di responsabilità di questa confusione va fatta ricadere sulla popolare trasmissione televisiva a "quiz" sovietica Čto? Gde? Kogda? (Что? Где? Когда? – Cosa? Dove? Quando?), che nel 1982 presentò come "risposta esatta" la variante semantica "società", fondandosi su un'edizione del 1913 che conteneva un refuso in una pagina isolata. L'episodio si replicò nel 2000, alimentando ulteriormente la diceria.
Per converso, esiste una poesia di Vladimir Majakovskij, composta nel 1913, denominata "Война и міръ" (cioè "міръ" quale "società"), che peraltro non ha alcuna relazione con il testo di Tolstoj.
Origine
Tolstoj intendeva inizialmente scrivere un romanzo sulla rivolta decabrista. La sua investigazione sulle cause di quei moti lo condusse a riesaminare l'invasione napoleonica della Russia del 1812 (già rammentata) e – più in generale – la complessiva storia di detta guerra.
Lingua
Sebbene la maggior parte del libro sia scritta in russo, significativi brani di dialogo – compreso l'incipit del romanzo – sono scritti in francese. Questa scelta rifletteva la realtà d'uso dell'aristocrazia russa nell'Ottocento, che usava la lingua franca delle classi colte europee, secondo i dettami della "buona società". Lo stesso Tolstoj fa riferimento a un gentiluomo russo costretto, da adulto, a prendere lezioni della sua lingua madre nazionale. Meno realisticamente, ma seguendo un consolidato uso letterario, i francesi descritti nel romanzo (Napoleone compreso) si esprimono talvolta in francese, talvolta in russo.
Introduzione alla trama
Il libro racconta la storia di alcune famiglie aristocratiche russe, e la loro reciproca interazione. Più procedono gli eventi, più Tolstoj nega ai protagonisti ogni facoltà di scelta: tragedia e felicità vengono rigidamente determinati da una sorta di fato, o – se si vuole – necessità immanente.
Il testo russo standard è diviso in quattro libri (quindici parti) e due epiloghi. Mentre approssimativamente i primi due terzi del romanzo hanno ad oggetto personaggi rigorosamente di fantasia, le ultime parti – ed anche uno dei due epiloghi – si cimentano sempre più spesso in saggi molto controversi sulla natura della guerra, del potere politico, della storia e della storiografia. Tolstoj interpolò questi saggi con il racconto in un modo che sfida la fiction convenzionalmente intesa. Alcune versioni ridotte tolsero del tutto questi saggi, mentre altre (pubblicate quando l'autore era ancora in vita) si limitarono a trasferirli in un'appendice.
Trama
Guerra e pace mescola personaggi di fantasia e storici; essi vengono introdotti nel romanzo nel corso di una soirée presso Anna Pavlovna Scherer nel luglio 1805. Pierre Bezuchov è il figlio illegittimo di un conte benestante che sta morendo di ictus: egli rimane inaspettatamente invischiato in una contesa per l'eredità del padre. L'intelligente e sardonico principe Andrej Bolkonskij, marito dell'affascinante Lise, trova scarso appagamento nella vita di uomo sposato, cui preferisce il ruolo di aiutante di campo (aide-de-camp) del generale Michail Illarionovič Kutuzov nell'imminente guerra contro Napoleone. Apprendiamo pure dell'esistenza della famiglia moscovita dei Rostov, di cui fanno parte quattro adolescenti. Fra loro, s'imprimono soprattutto nella memoria le figure di Natal'ja Rostova ("Nataša") – la vivace figlia più giovane – e di Nikolaj Rostov– il più anziano ed impetuoso. Alle Colline Bald, il principe Andrej affida al proprio eccentrico padre, ed alla mistica sorella Marja Bolkonskaja, sua moglie incinta e parte per la guerra.
Uno dei personaggi centrali di Guerra e pace è senz'altro Pierre Bezuchov. Ricevuta un'eredità inattesa, è improvvisamente oberato dalle responsabilità e dai conflitti propri di un nobile russo. Il suo precedente comportamento spensierato svanisce, rimpiazzato da un dilemma tipico della poetica di Tolstoj: come si dovrebbe vivere, in armonia con la morale, in un mondo imperfetto? Si sposa con Hélène, la bella ed immorale figlia del principe Kuragin, andando contro il suo stesso miglior giudizio. Preso dalla gelosia affronta in un duello il suo presunto rivale e malgrado non abbia mai impugnato una pistola lo vince. Si separa dalla moglie lasciandole metà del patrimonio quando in preda a riflessioni e sommerso da dubbi sulla vita incontra i massoni e ne diventa confratello. Pieno di buone intenzioni tenta di liberare i suoi contadini o servi della gleba ma viene imbrogliato dai suoi amministratori e non ottiene niente per migliorare le loro condizioni di vita, tenta anche di migliorare i suoi fondi agrari, ma in definitiva non ottiene risultati.
Il principe Andreij, la cui moglie Lise è nel frattempo morta di parto, rimane gravemente ferito durante la sua prima esperienza guerresca. Decide, in seguito a profonde riflessioni, di dedicarsi all'amministrazione delle sue proprietà; è in questo periodo che inizia a frequentare la casa dei Rostov e si innamora, ricambiato, della giovane Nataša. Amore osteggiato dal vecchio padre di lui, la cui reticenza fa decidere al principe Andrej di separarsi per un anno da Nataša, in attesa che il loro amore si consolidi.
Durante quest'intervallo Hélène e suo fratello Anatole tramano per far sì che quest'ultimo seduca e disonori la giovane e bella Nataša Rostova. Il piano fallisce in extremis; ma Andrej, venutone a conoscenza, ripudia Nataša, che cade in una profonda depressione; tuttavia, per Pierre, è causa di un importante incontro con la giovane Rostova.
Quando Napoleone invade la Russia, Pierre osserva la Battaglia di Borodino da distanza particolarmente ravvicinata, sistemandosi dietro agli addetti di una batteria di artiglieria russa, ed apprende quanto la guerra sia realmente sanguinosa ed orrida. Quando la Grande Armata occupa Mosca – in fiamme ed abbandonata – Pierre intraprende una missione donchisciottesca per assassinare Napoleone, e viene fatto prigioniero di guerra. Dopo essere stato testimone del saccheggio perpetrato dai francesi su Mosca, con relative fucilazioni di civili, Pierre è costretto a marciare con le truppe nemiche nella loro disastrosa ritirata. Successivamente viene liberato da una banda russa che sta conducendo un'incursione. Sua moglie muore durante gli ultimi penosi sussulti dell'invasione napoleonica e Pierre si riavvicina a Nataša mentre i russi vincitori ricostruiscono Mosca. Pierre conosce finalmente l'amore e sposa Nataša, mentre Nikolaj sposa Mar'ja Bolkonskaja. Andrej, innamorato anch'egli di Nataša, rimane ferito nel corso dell'invasione napoleonica ed alla fine muore dopo essersi ricongiunto a Nataša prima della fine della guerra.
Tolstoj ritrae con efficacia il contrasto tra Napoleone ed il (già ricordato) generale russo Kutuzov, sia in termini di personalità, sia sul piano dello scontro armato. Napoleone fece la scelta sbagliata, preferendo marciare su Mosca ed occuparla per cinque fatali settimane, quando meglio avrebbe fatto a distruggere l'esercito russo in una battaglia decisiva. Kutuzov rifiutò di sacrificare il proprio esercito per salvare Mosca: al contrario, dispose la ritirata e permise ai francesi l'occupazione della città. Una volta dentro a Mosca, la Grande Armée si disperse, occupando abitazioni più o meno a casaccio; la catena di comando collassò, e (ineluttabilmente, a giudizio di Tolstoj) ne derivò la distruzione di Mosca a causa di un incendio.
Tolstoj spiega che ciò era inevitabile, perché quando una città costruita in buona parte in legno è lasciata in mano a stranieri, che naturalmente cuociono cibi, fumano pipe e tentano di scaldarsi, necessariamente si attizzano dei focolai. In assenza di un qualche servizio antincendio organizzato, questi roghi avrebbero arso buona parte della città. Dopo gli incendi, l'esercito francese, prossimo allo sbando, tenterà di guadagnare la via di casa, subendo però la durezza dell'inverno russo e le imboscate dei partigiani locali.
Napoleone prese la sua carrozza, con una muta di cavalli veloci, e partì alla testa dell'esercito, ma la maggior parte dei suoi non avrebbe più rivisto la patria. Il generale Kutuzov è convinto che il tempo sia il suo più valido alleato: continua a procrastinare la battaglia campale, mentre in effetti i francesi sono decimati dalla loro penosa marcia verso casa. Sono poi pressoché annientati quando i cosacchi sferrano l'attacco finale, proprio mentre i francesi si trascinano verso Parigi.
Personaggi principali dell'opera
Conte Pëtr "Pierre" Kirilovič Bezuchov — personaggio principale e alter ego di Tolstoj, per quanto riguarda le sue tensioni, le sue lotte, i suoi sforzi. Uno dei molti figli illegittimi del conte Bezuchov, fu il suo discendente preferito.
Anna Pavlovna Scherer - conosciuta anche come Annette, è la padrona del salotto ove si svolgono la maggior parte delle azioni e degli incontri della nobiltà a Pietroburgo.
Famiglia Bolkonskij
Principe Andrej Nikolaevič Bolkonskij — secondo personaggio principale del romanzo, militare, aiutante di campo di Kutuzov nelle guerre napoleoniche.
Principessa Mar'ja Nikolaevna Bolkonskaja — figlia del principe Bolkonskij, è una pia donna a cui l'eccentrico padre cerca di dare una buona educazione. Sono spesso menzionati i suoi grandi occhi attenti, educati, il suo semplice volto, nonché la poca bellezza.
Principe Nikolaj Bolkonskij, padre di Andrej e Mar'ja
Principessa Elisabeta "Lisa" Karlovna Bolkonskaja - Moglie di Andrej Bolkonskij.
Amalia Evgenievna Bourienne - donna francese che viveva con i Bolkonskij, primaramente come damigella di compagnia della Principessa Mar'ja poi intima compagna del vecchio Principe Bolkonskij.
Famiglia Rostov
Conte Il'ja Andreevič Rostov — il Pater familias della famiglia Rostov; poco esperto con le finanze e generoso fino all'eccesso finisce con il rovinare irreparabilmente il patrimonio di famiglia.
Contessa Natal'ja (patronimico non noto) - moglie del Conte Il'ja Rostov, madre dei quattro bambini Rostov.
Contessa Natal'ja Il'inična Rostova (Nataša) — introdotta all'inizio del romanzo come una bella e romantica giovane ragazza, nel corso del romanzo cresce, attraverso le avversità, e raggiunge alla fine la felicità. È una cantante e ballerina compiuta.
Conte Nikolaj Il'ič Rostov — un ussaro, il figlio più grande della famiglia Rostov. Sposa la Principessa Marya Bolkonskaya e da lei ha diversi figli.
Contessa Sonja Aleksandrovna Rostova (vero cognome non noto) — cugina orfana dei figli Rostov Vera, Nikolaj, Nataša e Petja.
Contessa Vera Il'inična Rostova - la prima tra i bambini Rostov, sposa il soldato di carriera tedesco, Berg.
Petja Rostov — il più giovane figlio della famiglia Rostov. Muore giovanissimo nel corso della guerra partigiana contro le truppe napoleoniche in fuga.
Famiglia Kuragin
Principe Vasilij Sergeevič Kuragin - uomo spietato, meschino ed arrivista è determinato a ben sposare i suoi figli con esponenti della nobiltà russa, nonostante non nasconda qualche dubbio sul carattere di alcuni di essi.
Principessa Hélène Vasilievna Kuragina — Una bellissima e seducente donna, con molte relazioni, inclusa (così si diceva) quella con il fratello Anatolij.
Principe Anatolij Vasilievič Kuragin — Fratello di Helene, molto attraente, ricercatore di piacere senza regole ed amorale, è segretamente sposato e prova a rapire e fuggire con Natasha Rostova.
Principe Hippolite Vassilievich Kuragin - il più anziano e forse il "meno dotato intellettualmente" dei figli Kuragin.
Famiglia Drubeckoj
Principe Boris (patronimico non noto) Drubeckoj - un giovane povero ma aristocratico, determinato a fare la sua carriera, anche a spese dei suoi amici e benefattori, sposato con una donna ricca per aiutarlo a scalare la società.
Principessa Anna Michailovna Drubeckoja - la madre di Boris Drubeckoj.
Fëdor Ivanovič Dolochov — ufficiale, quasi psicopatico, amante di Helene, per tale è sfidato a duello dal marito di lei, Pierre, venutone a conoscenza, e rimane gravemente ferito. Successivamente rovina Nikolaj Rostov dopo che il suo proposito di matrimonio con Sonja è rifiutato. È però un dolcissimo figlio con la madre anziana ed un attento fratello con la sorella malata.
Adolf Karlovič Berg - un giovane ufficiale, che desidera ottenere (sia come prestigio che come potere) ciò che qualsiasi altro potente raggiunge. Sposa Vera Rostov.
Vasilij Denisov — amico di Nikolaj ed ufficiale, si dichiara a Natasha ma viene da questa respinto.
Platon Karataev - l'archetipo del buon contadino russo, incontrato da Pierre nel campo di prigionia.
Napoleone I - imperatore dei francesi e comandante in capo delle truppe della campagna di Russia.
Michail Illarionovič Kutuzov — comandante in capo delle truppe russe. Secondo l'interpretazione di Tolstoj, la sua lungimiranza e modestia salvano la Russia dalla invasione di Napoleone e l'intera Europa dalla minaccia napoleonica.
Osip Bazdeev — il libero massone che introduce Pierre nel suo gruppo.
Alessandro I — imperatore di Russia.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento