domenica 22 giugno 2014

il mio nome è Nessuno



« Pensa che bello... centocinquanta figli di puttana scatenati a cavallo, e tu là, davanti, solo... »

(Nessuno a Jack Beauregard)

 è un film western del 1973, diretto da Tonino Valerii.

Trama

Alla fine dell'Ottocento, l'era romantica del Selvaggio West si avvia alla conclusione. Un giovane vagabondo che si fa chiamare "Nessuno" (il quale dimostra fin dal principio della pellicola di possedere riflessi eccezionalmente rapidi), trascina la sua vita in maniera spensierata, selvaggia e "anonima". Nessuno (Terence Hill) si imbatte nel leggendario cacciatore di taglie Jack Beauregard (Henry Fonda), ormai anziano e desideroso di rifugiarsi in Europa. Beauregard è l'idolo d'infanzia di Nessuno, cresciuto nel mito delle sue imprese; ma il vecchio pistolero è ormai incattivito e disilluso, consapevole della fine della "sua" era. Nessuno, da perfetto fan di Beauregard, cercherà in tutti i modi di fargli finire la carriera con un'ultima, memorabile, impresa: Jack dovrà sconfiggere da solo il mucchio selvaggio, la leggendaria carica di 150 cavalieri, che in tutto il film appare e scompare periodicamente come fosse una visione.

Nessuno riuscirà infine a far scontrare Jack con il mucchio selvaggio. Sembra uno scontro impossibile, ma al momento giusto Jack si ricorderà che ci sono candelotti di dinamite nascosti nelle selle di alcuni dei centocinquanta. Concluso l'epico scontro, Nessuno organizza per Jack una perfetta uscita di scena per un grande eroe: la sua morte. Secondo Nessuno un eroe, per far in modo che le sue gesta finiscano trascritte nei libri di storia, deve assolutamente morire. Così, dopo un finto duello tra loro, organizzato in pieno centro a New Orleans, Beauregard rimane (fintamente) ucciso, lasciando a Nessuno la sua pesante eredità di "Giustiziere", oltre che lo stuolo dei suoi nemici accumulati in vita. Facendo leva sul suo curioso nome, sulla lapide di Beauregard viene scritto: "Nessuno è stato più veloce di lui", facendo quindi intendere che fosse veramente il migliore. Alla fine Beauregard, finalmente libero poiché tutti lo credono morto, dal battello che lo porterà in Europa scrive malinconicamente al suo giovane ammiratore, arrendendosi al passaggio del tempo e alla necessità di andare via da un luogo, il West, che non è più quello violento ma schietto e sincero che lui aveva conosciuto.

Accoglienza

Uscito nelle sale italiane il 21 dicembre del 1973, prodotto da Sergio Leone (che ne diresse anche alcune scene) e sceneggiato da Ernesto Gastaldi, il film ebbe un grande successo di pubblico che già avevano conosciuto in quegli anni i western all'italiana lanciati proprio dallo stesso Leone con il suo Per un pugno di dollari del 1964.

Citazioni e riferimenti

Una certa continuità con i capolavori leoniani si evince dall'atmosfera crepuscolare tipica di C'era una volta il West del 1968 di cui uno degli straordinari protagonisti, Henry Fonda, rappresenta la malinconica filosofia di un'epoca al suo tramonto, rovinata dalla modernità inarrestabile del progresso che non lascia più spazio agli antichi eroi-pionieri, dagli epici valori morali ormai svaniti.

Le musiche di Ennio Morricone sono un altro trait-d'union con il celebre regista, la cui mano si può intravedere in molti tratti del film, dai divertenti dialoghi inframezzati da profondi silenzi, alle famose inquadrature in primissimo piano degli occhi degli attori. Ma l'opera possiede anche quell'allegria scanzonatoria e quella ironia che sfocia in una più aperta comicità che è tipica del filone del western comico appena nato proprio dall'accoppiata Bud Spencer-Terence Hill con i due celeberrimi Lo chiamavano Trinità del 1970 e ...continuavano a chiamarlo Trinità del 1971.

Nel film infatti non mancano le impareggiabili scazzottate inaugurate nel 1967 con Dio perdona... io no! di Giuseppe Colizzi, il primo dei 18 lungometraggi del duo.

Il mio nome è Nessuno appare dunque come una vera e propria fusione tra lo stile leoniano e quello di E.B. Clucher e Colizzi, gli scopritori dell'accoppiata comica Spencer-Hill (alias Carlo Pedersoli e Mario Girotti).

Il film fu venduto ai produttori, come ha ricordato Leone, raccontando i primi tre minuti, senza sapere come poi sarebbe proseguito. La pellicola fu un grandissimo successo di pubblico, tra i primi tre incassi del 1973.

Curiosità

Il noto regista statunitense di western Sam Peckinpah viene citato da Terence Hill in una scena del film: il suo nome è scritto su una tomba in un cimitero indiano.
La miniera che appare attraverso la vetrata è quella della città fantasma di Bodie, California.

Colonna sonora

Curata da Ennio Morricone, vede la partecipazione di alcuni tra i più noti collaboratori del musicista.

Tracce

1. Il mio nome è Nessuno
2. Buona fortuna Jack
3. Il Mucchio selvaggio
4. Se sei qualcuno è colpa mia
5. Con i migliori auguri
6. Uno strano barbiere
7. Più delle valchirie
8. Un'insolita attesa
9. Balletto degli specchi
10. La favola dell'uccellino
11. Il mio nome è Nessuno (ripresa)
12. Buona fortuna Jack (ripresa)
13. Il Mucchio selvaggio (ripresa)
14. Uno strano barbiere (ripresa)
15. Il mio nome è Nessuno (ripresa Nr°2)
16. Se sei qualcuno è colpa mia (ripresa)
17. Buona fortuna Jack (ripresa Nr°2)
18. Il Mucchio selvaggio (ripresa Nr°2)
19. Uno strano barbiere (ripresa Nr°2)
20. Il Mucchio selvaggio (ripresa Nr°3)
21. Il mio nome è Nessuno (ripresa Nr°3)
22. Il Mucchio selvaggio (ripresa Nr°4)**
23. Se sei qualcuno è colpa mia (ripresa Nr°2)

I musicisti

Bruno Nicolai: direzione d'orchestra
Edda Dell'Orso: voce solista
Franco Cosacchi: voce solista
Alessandro Alessandroni: fischio
I "Cantori Moderni" di Alessandroni: cori
Bruno Battisti D'Amario: chitarra classica e acustica
Silvano Chimenti: chitarra elettrica e acustica 12 corde
Arnaldo Graziosi: pianoforte, tastiere
Enzo Restuccia: batteria
Gino Agostinelli: tromba
Marianne Eckstein: flauto
Giorgio Carnini: synth


FILM COMPLETO

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