sabato 30 novembre 2013

Anne Sexton




è stata una poetessa e scrittrice statunitense.
Figlia di Ralph Harvey, un industriale di successo nel campo della lana, e Mary Gray Staples. Anne crebbe nel confortevole ambiente della middle-class di Weston, Massachusetts, e al campo estivo di Squirrel Island nel Maine, ma non fu mai a suo agio con la vita che era stata prescritta per lei.
Suo padre era un alcolizzato, e l'aspirazione letteraria della madre fu cancellata dalla famiglia.
Anne trovò presto rifugio dalla famiglia poco accogliente in "Nana" (Anna Dingley), la sua giovane prozia che viveva con la famiglia durante l'adolescenza di Anne. La biografa di Anne, Diane Middlebrook, ipotizza un abuso sessuale da parte dei genitori durante la sua fanciullezza; Anne sentiva che i suoi genitori le erano ostili e temeva che potessero abbandonarla. La malattia della zia e il suo ricovero all'ospedale traumatizzarono Anne.
Ad Anne non piaceva la scuola (frequentò una scuola a Wayne, Michigan). La sua incapacità a concentrarsi e le occasionali disobbedienze spinsero gli insegnanti a insistere perché i genitori chiedessero un consulto, cosa che non fecero.
Dopo la high school venne iscritta alla "Garland School" che era una scuola professionale dove, più che altro, si insegnava a diventare mogli e madri perfette. Anne non resistette a lungo in questa scuola e dopo un solo anno, alla fine del 1947, fuggì con Alfred Muller Sexton e lo sposò.
Trasferitasi a Boston, lavorò per un breve periodo alla "Hart Agency" come modella e dopo la nascita della figlia e i primi segni della malattia mentale, si iscrisse al laboratorio di poesia del "Boston Center for Adult Education" il cui responsabile era John Holmes la cui posizione teorica era completamente contraria a quella della Sexton e che, proprio per questo, ebbe su di lei un ruolo fondamentale. Infatti fu proprio la sua critica negativa e la sua accanita opposizione a far comprendere alla Sexton che il suo mondo poetico, pur essendo controcorrente, le apparteneva e a farla decidere quindi di continuare sulla strada intrapresa.
Nel 1957, unitasi a numerosi gruppi di scrittura di Boston, venne a contatto con scrittori come Maxine Kumin, Robert Lowell, George Starbuck e Sylvia Plath. La sua poesia, nella quale utilizza gli stili più disparati e che ebbe larga attenzione da parte della critica e del pubblico, diventò così una parte centrale della sua vita.
Nel 1959 la Sexton perse inaspettatamente i genitori e la fine di questo rapporto, che era stato tanto difficile, portò nella mente della scrittrice ulteriori disagi. La poesia sembrava l'unica via per la stabilità, sebbene a volte le amicizie che fece attraverso la sua arte, che hanno condotto a rapporti sessuali, fossero alquanto conturbanti.
Nel 1960 "To Bedlam and Part Way Back" venne pubblicato con buone recensioni e poesie come "You. doctor Martin", "The Bells" e "The double image" erano spesso inserite in antologie. Proprio come altri così detti poeti-confessionali come W.D. Snodgrass e Robert Lowell, la Sexton era capace di convincere i suoi lettori che i poemi erano un riflesso della sua vita; non solo era la sua poesia tecnicamente eccellente, ma era pienamente significativa per i lettori di quegli anni che avevano a che fare tutti i giorni con paure e angosce del genere.
Nel 1962 la Sexton pubblicò "All My Pretty Ones". Le sue poesie erano così famose in Inghilterra che le "Selected Poems" furono pubblicate come selezione di poesie in "Poetry Book Selection" del 1964.
Nel 1967 Anne Sexton ricevette il Premio Pulitzer per la poesia con Live or Die (1966), aggiungendosi ai numerosi premi come il Frost Fellowship al Bread Loaf Writer's Conference (1959), il Radcliffe Institute Fellowship (1961), il Levinson Prize (1962), the American Academy of Arts and Letters traveling fellowship (1963), il Shelley Memorial Prize (1967), ed ebbe un invito a dare letture di Morris Gray ad Harvard. A seguire un Guggenheim Fellowship, Ford Foundation grants, una cattedra alla Colgate University e alla Boston University, e altro.
La reputazione di Anne raggiunse l'apice con la pubblicazione di "Love Poems" (1969), una produzione fuori-Broadway della sua commedia Mercy Street (1969), e la pubblicazione di poemi in prosa in Transformations (1972). Chiaramente il suo lavoro più femminista, i pezzi di Transformations parlarono a diversi tipi di lettore. La voce della Sexton era ora meno confessionale e più attenta al sociale, più incline a guardare fuori dall'io poetico verso la vita reale. Nel 1963 partì per l'Europa, e nel 1966 fece con il marito un safari in Africa.
Nel 1970 lo aiutò a partire con un suo business dopo la rottura con l'industria del padre. Contrariamente alla sua confidenza verso i lettori comunque, Anne Sexton era pesantemente dipendente dalla terapia, psicofarmaci, amici intimi - particolarmente Maxine Kumin e, poi, Lois Ames - e degli amanti. Le continue cadute in depressione, gli improvvisi stadi di trance, e insieme i diversi tentativi di suicidio resero i suoi amici attenti e snervati.
Infine, nel 1973, la Sexton chiese al marito il divorzio, da allora si notò un declino nella salute e stabilità come la solitudine, l'alcolismo e la depressione.
Allontanata da molti dei suoi amici più cari, la Sexton cominciò ad avere rapporti difficili con le sue figlie che stavano crescendo. In più molti lettori non apprezzarono le poesie religiose che stava cominciando a scrivere con i suoi tempi personali, Anne Sexton diventò nervosa verso la sua poetica. I lettori l'avevano sempre terrorizzata, ma ora ingaggiò un gruppo Rock per le sue performance.
Si sforzò di essere una donna di spettacolo, mentre le sue poesie crescevano sempre più di spiritualità. Nel 1972 pubblicò The Book of Folly e, nel 1974, The Death Notebooks dal titolo minaccioso. Più tardi quell'anno completò The Awful Rowing toward God, pubblicato postumo nel 1975. Divorziata, la Sexton era sola e sembrava stesse cercando compassione attraverso storielle d'amore.
Continuava intanto con la terapia, dalla quale sembrava ricevere un po' di pace. Nell'ottobre del 1974, dopo aver pranzato con Maxine Kumin, Anne Sexton si intossicò con il monossido di carbonio nel suo garage a Boston. Dopo le raccolte postume di poesie come 45 Mercy Street (1976) e Words for Dr. Y: Uncollected Poems with Three Stories (1978), tutte pubblicate a cura di Linda Gray Sexton, la pubblicazione delle poesie di Anne culminò in The Complete Poems del 1981.
Anne Sexton scrisse anche importanti saggi sulla poesia e fece diversi acuti commenti in alcune sue interviste. Capì l'importanza dell'immaginario, il modo in cui gli scrittori usano la realtà e l'immaginario insieme; e, come Wallace Stevens, vide la sua arte come "supreme fiction", il più alto gradimento dello scrittore.
Molte delle cose che Anne scrisse furono sicuramente non auto-biografiche, malgrado il senso di realtà che avevano, i commenti come "confessional" della sua poesia erano fuorvianti. Usava la sua conoscenza del comportamento umano - spesso doloroso, ma a volte gioioso - per creare poesie in cui i lettori potevano immedesimarsi. Le sue taglienti metafore, i ritmi inaspettati nei suoi versi, e la sua abilità nell'includere una vasta gamma di significati nelle parole hanno assicurato il successo della Sexton. Sebbene relativamente breve, la sua carriera fu piena di successi, come la sua arte.

Malattia e carriera

Anne Sexton soffriva di disturbo bipolare, male contro cui ha combattuto per gran parte della sua vita. Il suo primo esaurimento nervoso risale al 1954. Dopo un secondo esaurimento nel 1955, incontrò un dottore al Glenside Hospital, che la incoraggiò a scrivere poesie, e a tenere corsi di scrittura.
Dopo i corsi, la Sexton ebbe un grande successo con la sua poesia. Le sue opere furono accettate dal The New Yorker, Harper's Magazine, e il Saturday Review.
La carriera di Anne Sexton fu ulteriormente incoraggiata dal suo mentore W.D. Snodgrass, le cui poesie la incoraggiarono a scrivere The Double Image, una poesia significativa nell'esperienza di comunicazione tra generazioni, come tra una madre e una figlia.
Mentre lavorava con Holmes, la Sexton incontrò Maxine Kumin, con la quale restò in buoni rapporti per il resto della sua vita. La Kumin e Anne Sexton criticavano senza riserve i lavori l'una dell'altra e scrissero in collaborazione quattro libri per bambini.
Frequentò un corso di poesia insieme a Sylvia Plath, tenuto da Robert Lowell nel 1957. Sylvia e Anne restarono amiche e alcuni pettegolezzi le ritraggono amanti. Questa relazione è allusa nella poesia Sylvia's Death scritta dopo il suicidio della Plath. Più avanti, la stessa Sexton tenne corsi al Boston College, Oberlin College, e Colgate University.
Alla fine degli anni sessanta e inizio settanta, gli elementi di mania presenti nella malattia di Anne cominciarono a pesare sulla sua carriera. Continuava a scrivere, pubblicare e dare reading. Collaborò inoltre con dei musicisti che stavano mettendo i suoi lavori in musica.

Contenuti, temi dei suoi lavori

Anne Sexton è l'icona moderna della poesia confessionale. Fu ispirata dalla pubblicazione di Snodgrass Heart's Needle.
Anne Sexton aiutò ad aprire le porte non solo per poetesse, ma anche per i diritti delle donne; scrisse a proposito di mestruazione, aborto, masturbazione, e adulterio prima che certi temi fossero trattati, ridefinendo così i confini della poesia.
Il titolo per la sua ottava raccolta, The Awful Rowing Toward God, fu ispirato dall'incontro con un prete cattolico che, benché si rifiutasse di celebrare gli ultimi riti, le disse "Dio è nella tua macchina da scrivere". Questo diede alla poetessa il desiderio e la forza di volontà di continuare a vivere e scrivere ancora, per un po' di tempo.

La morte

Dopo diversi tentativi di suicidio, il 4 ottobre del 1974, anno del suo divorzio, Anne Sexton scese in garage e dopo aver acceso il motore della sua macchina si lasciò morire per inalazione di monossido di carbonio.
È sepolta al Forest Hills Cemetery & Crematory a Jamaica Plain, Boston, Massachusetts.

lei


fortissima


giovedì 28 novembre 2013

Francesca Mazzucato




 è una scrittrice e traduttrice italiana.

Laureata in lettere e specializzata in biblioteconomia, vive tra Liguria, Francia e Svizzera. Svolge anche l'attività di consulente editoriale e di direttrice di collane cartacee e digitali. Si occupa di corpi, culture digitali, spazi urbani e disagio. Scrive anche di erotismo, fotografia, viaggi e lifestyle. Tiene corsi di scrittura creativa e seminari sui mestieri dell'editoria in varie città italiane. Per il teatro ha lavorato a una rilettura attualizzata e digitale di Romeo e Giulietta, Amarsi a morsi messa in scena nel 1998 al Teatro della Tosse di Genova per la regia di Sergio Maifredi. Ha tradotto dal francese autrici contemporanee per alcune edizioni del Festival Intercity, organizzato dal Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino e collaborato con associazioni culturali svizzere, francesi e italiane docenti e case editrici, per progetti sulla scrittura delle donne. Ha tradotto dall'inglese alcuni romanzi per la casa editrice Borelli-Pizzo Nero e un saggio, Storia del Preservativo, per Odoya editore, nel 2010. Ha tradotto racconti e romanzi in formato ebook dall'italiano in inglese e in francese e viceversa. Nel 2012 ha tradotto per Giraldi editore "Safeword" di un'autrice canadese esordiente.  E' stata più volte ospite al Maurizio Costanzo Show.
Ha preso parte a diversi volumi collettivi, saggi brevi e antologie fra cui Peccati Veniali (Coniglio Editore, 2004), Bloody Europe (Playground, 2004), Semi di fico d'India. Venti bracciate nella nuova scrittura italiana (Nuova Dimensione, 2005), I racconti delle fate sapienti (Frassinelli, 2005), Tua, con tutto il corpo, da lei curata (LietoColle, 2005, riedizione nel 2008 con nuova veste grafica e copertina). Suicidi falliti per motivi ridicoli (Coniglio Editore, 2006). Un suo intervento è contenuto in L'Ulisse di LietoColle: Argomenti di poesia e pratica culturale: i mondi creativi al femminile (LietoColle, 2006), un racconto in Roma per le strade (Azimut, 2007) e un altro in M'ama? Mamme, madri, matrigne oppure no (Il Poligrafo, 2008). Nel libro Dai blog ai social network. Arti della connessione nel virtuale a cura di Maria Maddalena Mapelli, Umberto Margiotta, (Mimesis, Milano 2009), è presente con Il tempo-non tempo dei social network. Un suo racconto è contenuto nell'attesa antologia Cronache di inizio millennio. 32 autori italiani raccontano gli anni 2001-201 a cura di Laura Costantini e Loredana Falcone (Historica, 2011)
Nel 2003 ha vinto il premio "Fiuggi-Erotismo e scrittura" ed è arrivata seconda al premio "Argentario-Narrativa Donna".
Dopo aver lavorato per anni sul poeta francese Louis Brauquier, è stata la prima a tradurre una selezione di poesie in italiano nel saggio in formato e-book Louis Brauquier (Kult Virtual Press, 2006). Alcuni suoi romanzi sono tradotti in Francia, Germania, Grecia e Spagna. Nel 1998 Hot line venne allegato al quotidiano El Mundo. Nel 2009, nel 2011 e nel 2012 Mazzucato viene inserita nella nuova edizione dell'Who's Who in Italy nella sezione Arte e Cultura (ne aveva già fatto parte nel 2007). Da settembre 2009 dirige la collana da lei ideata "Cahier di Viaggio" per Historica Edizioni. Nel 2009 è uscito negli Stati Uniti un suo racconto, "Tiburtina noir blues", contenuto nell'antologia Rome Noir, Akashic Books, NY, curata da Chiara Stangalino e da Maxim Jakubowski.
Nel 2012 esce Stati Uniti, nella stessa collana di Akashic Books, NY, il racconto "Sorellina" contenuto in Venice Noir antologia curata da Maxim Jakubowski. Nel 2013 negli Stati Uniti,esce l'antologia La dolce vita curata sempre da Maxim Jakubowski e contiene un dittico di racconti di Francesca Mazzucato "Absinthe & Piercing".
Ha realizzato alcune importanti interviste esclusive: allo scienziato Luc Montagnier, premio Nobel 2008 per la medicina, all'artista Moebius, allo scrittore Nick Flynn, all'oncologo Gianni Bonadonna, "padre dell'oncologia medica italiana", al professor Pier Franco Conte, oncologo e ricercatore di fama internazionale, a Gabriel N. Hortobagyi, ricercatore dell'MD Anderson Cancer Center di Houston.
Scrive su magazine, siti internet e riviste letterarie italiane e straniere. Nel 2011 è fra i fondatori di Errant Editions Small Digital Publisher, piccolo editore digitale, espressione di un progetto internazionale francese, svizzero, spagnolo e italiano, di collettivi e centri culturali, teatri, singoli, artisti visivi e scrittori. Di Errant Editions assume la direzione editoriale e quella delle collane Passion e Intimacy.
Presente al Salone del Libro di Torino del 2011, ha partecipato alla sezione Incursioni Mediatiche dell'evento con un reading del suo ebook Erotic Notes. Frammenti, composto da inediti e da stralci dei post più amati del suo blog, Erotic Notes. L'ebook è stato poi tradotto in inglese dopo il grande successo di pubblico che l'ha portato per mesi al terzo posto della classifica di Book Republic, sezione narrativa erotica. La versione inglese, Shards, è presente nei principali store americani.
Anche l'ebook Hotel Gregory, dopo il gradimento ricevuto nella versione italiana è stato tradotto, ampliato e riscritto dall'autrice stessa in inglese, con copertina d'autore.

Bibliografia

144. Confessione di una telefonista erotica, romanzo (Millelire Stampa Alternativa, 1995).
La sottomissione di Ludovica, romanzo (Borelli-Pizzo Nero, 1995, 2004).
Hot Line. Storia di un'ossessione, romanzo (Einaudi, 1996).
Sexual. Le fantasie degli italiani. Con Patrizia Finucci (Borelli-Pizzo Nero 1997)
Villa Baruzziana. Storie di marginalità, racconti (Fernandel, 1997).
Relazioni scandalosamente pure, romanzo (Marsilio Editori, 1998).
Amore a Marsiglia (Marsilio Editori, romanzo 1999).
Transgender Generation, romanzo (Borelli-Pizzo Nero, 2001).
Web cam, romanzo (Marsilio Editori, 2002).
Diario di una blogger, romanzo (Marsilio Editori, 2003).
Storie illecite di perdizioni e diseredati, racconti (LietoColle, 2003).
Enigma Veneziano, romanzo (Borelli-Pizzo Nero, 2004).
L'anarchiste, romanzo (Aliberti editore, 2005).
Confessioni di una coppia scambista, romanzo (Giraldi, 2006)
Train du rêve, romanzo (Giraldi, 2006).
Magnificat Marsigliese, racconti (Creativa, 2007).
Confessioni di un alcolista, romanzo (Giraldi, 2007).
Via crucis per corpo e anima svestita, racconto (MiniConcepts - ARPANet, 2007).
Kaddish profano per il corpo perduto, romanzo (Azimut, 2008).
Generazione McDonald's, romanzo (Marlin, 2008).
Romanza di Zurigo. Mosaico eretico e visionario, romanzo (Historica, 2009)
Autobiografie pornografiche, romanzo (Giraldi, 2010).
Enigma Veneziano romanzo (Pizzo Nero, collana Erosà,RL riedizione ampliata 2010)
Lettera d'amore a Bertrand Cantat , romanzo (Giraldi 2010)
La sottomissione di Ludovica romanzo (Pizzo Nero, collana Erosà, RL riedizione ampliata 2010)
Se esiste il paradiso. Villefranche-sur -mer, romanzo (Historica, collana Cahier di Viaggio, 2011)
Frontiera. Ventimiglia,Mentone e altri lembi o confini (Historica, collana Cahier di viaggio 2011)
Storia dello striptease (Odoya 2011)
Lo Svizzero. Ispirato a una storia vera. romanzo (Giraldi 2011)
Nuove confessioni di una coppia scambista romanzo, anche in formato eBook (Giraldi 2012)
Piccole varianti sulla fine di un amore, romanzo (Giraldi 2013)
Partitura per la mia bocca, per la tua pelle, romanzo (Giraldi 2013)
Il corpo infranto. Una storia vera romanzo, anche in formato eBook (Giraldi 2013)

Erotic Notes. Frammenti Ebook (Edizioni Delirium, 2011)
Erotic Notes. Shards Ebook (English edition) - Edizioni Delirium, 2011
Hotel Gregory. Zurigo. Interno Notte. Ebook (Errant Editions, 2011)
Hotel Gregory. Zurich. Room 401 Ebook ( English expanded edition) - Errant Editions,2011
La sottomissione di Ludovica Ebook (Pizzo Nero, collana Erosà, RL 2011)
Enigma Veneziano Ebook (Pizzo Nero, collana Erosà,RL 2011)
Racconti di una ninfomane Ebook ( Pizzo Nero, collana Erosà,RL riedizione 2011)
Duemiladieci. Duemilaundici. Amandoti. Ebook (Errant Editions 2012)
Trafittura. Ebook (Errant Editions, 2012)
Transfixion. Ebook (English edition)-Errant Editions 2012
Assenzio. Ebook (Errant Editions, 2012)
Bach e la ferocia. Ebook (Errant Editions, 2012)
Train du rêve. Ebook ( Errant Editions, 2012)
Viaggio introduttivo all'opera di Santiago Calatrava Ebook (Errant Editions, 2012)
Romanza di Zurigo. Nuova versione con appendice. Ebook (Historica, collana Cahier di viaggio 2012)
Lo Svizzero. Ebook (Giraldi,2012)
Autobiografie pornografiche Ebook (Giraldi, 2012)
Questo perdermi questa caduta. Ebook ( Errant Editions,2013)
Tre piccole sinfonie di desiderio Ebook ( Historica, collana Cahier di Passione 2013)
Confessioni di una coppia scambista Ebook (Giraldi,2013)

Niccolò Ammaniti




è uno scrittore italiano, vincitore del premio Strega nel 2007 per Come Dio comanda.

S'iscrisse al corso di laurea in Scienze biologiche non completando tuttavia gli studi. Il suo primo romanzo, intitolato Branchie, è stato pubblicato da Ediesse nel 1994, per essere poi acquisito da Einaudi nel 1997. Il libro racconta la storia paradossale di un ragazzo romano malato di tumore che si trova catapultato suo malgrado in India, dove è costretto a vivere una serie di sgradevoli e stravaganti avventure. Nel 1999, dal libro è stato tratto il film con Gianluca Grignani e Valentina Cervi Branchie, diretto da Francesco Ranieri Martinotti e sceneggiato insieme a Fulvio Ottaviano; nonostante l'ingente budget, la pellicola si è rivelata un insuccesso.
Nel 1995 Ammaniti ha pubblicato, insieme con il padre Massimo, medico psichiatra, il saggio Nel nome del figlio, edito da Arnoldo Mondadori Editore. Nel 1996 ha recitato insieme alla sorella nel film a basso budget Cresceranno i carciofi a Mimongo di Fulvio Ottaviano.
Ha partecipato nel 1996 all'antologia Gioventù cannibale, curata da Daniele Brolli e pubblicata da Einaudi, con un racconto scritto a quattro mani con Luisa Brancaccio. Sempre nel 1996 ha pubblicato per Mondadori Fango, raccolta di racconti che contiene, tra gli altri, i testi Vivere e morire al Prenestino e L'ultimo capodanno dell'umanità; da quest'ultimo è stato tratto nel 1998 il film di Marco Risi L'ultimo capodanno, alla sceneggiatura del quale collaborò lo stesso Ammaniti. Diventa uno dei principali rappresentanti del gruppo di scrittori definiti Cannibali.
Nel 1999 è uscito il romanzo Ti prendo e ti porto via, sempre per Mondadori. La notorietà a livello nazionale giunge per Ammaniti nel 2001, quando pubblica il romanzo Io non ho paura, trasposto due anni dopo nell'omonimo film di Gabriele Salvatores. Nel 2004 ha scritto il soggetto per il film Il siero della vanità, diretto da Alex Infascelli.
Nel 2006 è stato pubblicato il romanzo Come Dio comanda, edito da Arnoldo Mondadori Editore, accolto con favore dal pubblico, ma con alterni giudizi dalla critica, nonostante nel 2007 il romanzo si aggiudichi il premio Strega; il libro è stato inoltre adattato per il grande schermo, nuovamente da Salvatores, nel film Come dio comanda (2008). Nel 2009 ha pubblicato il romanzo Che la festa cominci edito da Einaudi, per il quale ha ottenuto una candidatura al premio Alabarda d'oro 2010. Ha una rubrica su xL.
Dal 17 settembre 2005 è sposato con l'attrice Lorenza Indovina.
Nel 2012 Niccolò Ammaniti ha pubblicato la raccolta di racconti Il momento è delicato, il cui titolo deriva dalla frase che gli venne rivolta da un editore per comunicargli il rifiuto della pubblicazione della raccolta di racconti Fango.

Opere

Romanzi

Branchie, Roma, Ediesse, 1994. Torino, Einaudi, 1997.
Ti prendo e ti porto via, Milano, Mondadori, 1999.
Io non ho paura, Torino, Einaudi, 2001.
Come Dio comanda, Milano, Mondadori, 2006.
Che la festa cominci, Torino, Einaudi, 2009.
Io e te, Torino, Einaudi, 2010.

Racconti

Seratina, con Luisa Brancaccio, in Gioventù cannibale, Torino, Einaudi, 1996.
Fango, Milano, Mondadori, 1996.
Alba tragica, in Tutti i denti del mostro sono perfetti, Milano, Mondadori, 1997.
Enchanted Music & Light Records, con Jaime D'Alessandro, in Il fagiano Jonathan Livingston. Manifesto contro la new age, Roma, Minimum Fax, 1998.
L'amico di Jeffrey Dahmer è l'amico mio, in Italia odia, Milano, Mondadori, 2000.
Fa un po' male, in "MicroMega", n. 3, luglio-settembre 2002.
Sei il mio tesoro, in Crimini, Torino, Einaudi, 2005.
Giochiamo? Due racconti letti dagli autori, con Antonio Manzini, con 2 CD, Milano, Mondadori, 2008.
Il momento è delicato, Torino, Einaudi, 2012.

Altro

Nel nome del figlio. L'adolescenza raccontata da un padre e da un figlio, con Massimo Ammaniti, Milano, Mondadori, 1995.
Anche il sole fa schifo. Radiodramma, Roma, Rai-Eri, 1997.
Il libro italiano dei morti, in "Rolling Stone Italia", n. 15-40, gennaio 2005-febbraio 2007, [soggetto de Il siero della vanità di Alex Infascelli (2004)

il bagno turco




Hamam è un film del 1997 diretto da Ferzan Özpetek, alla sua opera prima.
È stato presentato nella Quinzaine des Réalisateurs del 50º Festival di Cannes.

Francesco è un architetto italiano che alla morte della zia Anita eredita un hamam (un "bagno turco") ad Istanbul in Turchia. Lascia l'Italia con l'intenzione di vendere l'immobile il prima possibile e tornare subito al suo lavoro; uno studio di architettura che condivide con la moglie, con cui ha un rapporto conflittuale, e con un altro socio.
A Istanbul viene accolto dalla famiglia di Osman, che assieme alla defunta zia, gestiva l'hamam, ormai chiuso da molti anni. Tutti i componenti della famiglia erano molto affezionati ad Anita e si dimostrano amorevoli con Francesco che ne rimane piacevolmente colpito. Affascinato dalla stessa Istanbul e innamoratosi di Mehmet, uno dei figli di Osman, Francesco decide di non ritornare in Italia ma fermarsi per un certo periodo a Istanbul per cercare di rimettere a nuovo il locale. Col prolungarsi dell'assenza di Francesco da Roma, Marta (la moglie) va a Istanbul e scopre la verità. Il confronto tra i due viene improvvisamente interrotto da un tragico evento il quale cambierà per sempre la vita di Marta.

lunedì 25 novembre 2013

rivoluzione?


artista


Raul Montanari




è uno scrittore italiano.

Trasferitosi a Milano con la famiglia, compie nel capoluogo lombardo studi classici.
Dopo un'esperienza lavorativa nell’ambito pubblicitario, di cui restano tracce abbastanza sarcastiche nella sua produzione, si avvicina al mondo letterario inizialmente come traduttore, sia dall’inglese sia dal greco e dal latino.
Nel 1991 pubblica il suo primo romanzo, Il buio divora la strada, edito da Leonardo. Ha pubblicato finora tredici romanzi, tre raccolte di racconti, un saggio teologico e, assieme ad Aldo Nove e Tiziano Scarpa, la raccolta di poesie Nelle galassie oggi come oggi. Covers. Molti altri suoi racconti, articoli e saggi sono stati pubblicati su antologie, periodici e quotidiani. Ha tradotto per il teatro il Tieste di Seneca, Edipo Re e Edipo a Colono di Sofocle, Doppio Sogno di Arthur Schnitzler e il Macbeth di Shakespeare. A Milano dirige, dal 1999, una scuola di scrittura creativa e spesso interviene in televisione come opinionista. Fa parte della giuria del concorso nazionale Subway-Letteratura ed è presidente del premio Straparola-Caravaggio per racconti inediti. Dal 2008 dirige il festival letterario Presente Prossimo. Nel 2012, per il complesso della sua attività gli viene assegnato l'Ambrogino d'oro , il prestigioso premio istituzionale della città di Milano. È lo scrittore più giovane ad avere ottenuto questo riconoscimento.
Alcuni lavori di Montanari, primo tra tutti Covers, con Nove e Scarpa, lo hanno fatto avvicinare da parte della critica al cosiddetto movimento dei “cannibali”, mentre in realtà la sua attività letteraria è iniziata diversi anni prima.
La maggior parte delle sue opere è riconducibile al genere noir, sebbene si discosti ampiamente dal cosiddetto noir poliziesco, con protagonisti ispettori che risolvono intricati casi, per ricongiungersi al noir letterario, per esempio di Patricia Highsmith o di Friedrich Dürrenmatt a cui talvolta Montanari viene paragonato. Per le sue opere alcuni critici hanno parlato recentemente di post-noir, ossia superamento dall'interno dei vincoli del genere letterario a favore della massima libertà nella scelta dei soggetti, sempre raccontando storie che rimangono avvincenti e piene di suspense.
Un capitolo a parte della sua produzione è rappresentato da Che cosa hai fatto, opera talmente sconvolgente e scabrosa da avere atteso per dieci anni la pubblicazione. Lo spietato realismo delle scene erotiche di questo "pseudodecameron" trova costante contrappunto nello scenario infernale che circonda il protagonista.
Una tematica già esistente nelle prime opere si è fatta via via più presente fino a guadagnarsi il titolo di un romanzo: L’esistenza di Dio. È interessante notare come Montanari, ateo dichiarato, non manchi mai di interrogarsi, spesso nei passaggi più angosciosi dei suoi scritti, sul ruolo e il coinvolgimento dell’entità suprema spettatrice o burattinaia delle vicende umane. Questo ha fatto sì che Andrea Camilleri lo abbia descritto come “uno scrittore mistico”. Questa tendenza trova il suo compimento nel sorprendente saggio Il Cristo Zen (2011), un viaggio appassionato alla ricerca delle analogie profonde fra due religioni lontane come il Cristianesimo e il Buddhismo zen, compiuto accostando una cinquantina di brani evangelici ad altrettanti aneddoti della letteratura zen.
Riguardo all’ambientazione delle opere, si può osservare un ricorrente dualismo di scenari: Milano, città stravolta e visionaria se pur citata con precisi indirizzi e numeri civici, e il lago, richiamo amniotico all’inizio e alla fine dell’esistenza umana, spesso comunque caratterizzato da dettagli che richiamano chiaramente il lago d’Iseo, molto caro allo scrittore.
Ha curato e prefato per l'editore Baldini Castoldi Dalai l'antologia horror di scrittori italiani Incubi (2007).
Sempre nel 2007 esce per una piccola casa editrice indipendente È di moda la morte, raccolta di fulminanti racconti noir ispirati al mondo della moda, in cui l'ambiente pseudo-glamour delle sfilate e dintorni viene sezionato con acume e competenza. Una svolta notevole nella produzione letteraria di Montanari arriva con il romanzo del 2008 La prima notte(Baldini Castoldi Dalai); il libro si svolge nell'arco di tempo di una nottata, come il titolo suggerisce, ed è quasi interamente costituito da un dialogo tra l'uomo protagonista, di cui non si viene mai a sapere il nome, e la donna di cui è innamorato, Irene. La svolta è costituita da una maggiore attenzione alla psicologia dei personaggi rispetto alla trama noir, sempre presente ma un po' in sordina.
Questa tendenza viene consacrata dal romanzo pubblicato nel 2009 Strane cose, domani per il quale l'autore stesso decide di coniare la definizione di "post noir", che provoca un certo eco nell'ambiente letterario. Nella trama (lo psicologo Danio trova in un parco milanese un diario abbandonato da una ragazza e riesce a mettersi in contatto con lei; sulla sua coscienza di uomo e di professionista pesano varie cose, tra cui un delitto, o forse più di uno)l'approfondimento dell'io e delle sfumature psicologiche dei personaggi sembra superare definitivamente il tema del delitto, dell'indagine, dei temi insomma tipici del genere che pure Montanari ha contribuito a "sdoganare" nel panorama letterario italiano. Sulla stessa linea si pone il corrosivo L'esordiente(2011), satira del mondo letterario italiano che contiene una singolare storia d'amore fra uno scrittore (il personaggio deve moltissimo alla biografia dell'autore stesso) e un'allieva della sua scuola di narrativa, della quale è sinceramente innamorato che non stima affatto come autrice. Il conflitto fra i due sfocerà in un confronto drammatico nella finale del più importante premio letterario italiano. Nel 2012 il romanzo Il tempo dell'innocenza fa parlare la critica di un ritorno al noir. La trama è semplice: il protagonista, Damiano, partecipa nel 1986 a uno scherzo fra adolescenti che ha un esito tragico. Venticinque anni dopo, gli viene presentato il conto: per salvare la vita alla persona che più ama al mondo, dovrà uccidere l'ideatore di quello scherzo. L'approfondimento psicologico dei personaggi e la centralità della questione etica rimangono sulla linea delle opere precedenti, ma la storia è più lineare, dominata da un senso di minaccia e di incubo. Inoltre per la prima volta nei libri di Montanari ritorna un personaggio: è il detective Ric Velardi, già deus ex machina in Strane cose, domani, che si fa carico dei risvolti comici della vicenda e della scrittura.

Bibliografia

Il buio divora la strada, romanzo, Leonardo 1991. Nuova edizione riveduta, Baldini Castoldi Dalai 2002. Germania: Das Dunkel verschlingt die Strasse, Ullstein 2004.
La perfezione, romanzo, Feltrinelli “I Canguri” 1994; “UE” 1996. Premio Linea d'Ombra 1995. Germania: Der Perfektionist, Ullstein 1998. Nuova edizione riveduta, “UE” 2006.
Sei tu l'assassino, romanzo, Marcos y Marcos 1997.
Dio ti sta sognando, romanzo, Marcos y Marcos 1998.
Il '68 di chi non c'era (ancora), antologia di racconti, Rizzoli 1998 (curatore). Premio Fiesole 1998.
Un bacio al mondo, racconti, Rizzoli 1998. Final. Premio Bergamo e Premio Settembrini.
Il tempo, probabilmente, racconti, con Riccardo Ferrazzi. Literalia 2000.
Nelle galassie oggi come oggi. Covers, con Aldo Nove e Tiziano Scarpa, poesie, Einaudi, “Collezione di poesia” 2001.
Che cosa hai fatto, romanzo, Baldini Castoldi Dalai 2001, 2004. Germania: Das Letzte Experiment, Ullstein 2003, 2004.
Onda lunga, antologia di racconti, Archivi del ‘900, 2002 (curatore).
Chiudi gli occhi, romanzo, Baldini Castoldi Dalai, 2004, 2005. Germania: Rückkehr eines Mörders, List 2005; Ullstein paperbacks 2007.
La verità bugiarda, romanzo, Baldini Castoldi Dalai 2005.
L'esistenza di dio, romanzo, Baldini Castoldi Dalai 2006.
È di moda la morte, antologia di racconti, Perrone 2007.
La prima notte, romanzo, Baldini Castoldi Dalai 2008.
Strane cose, domani, romanzo, Baldini Castoldi Dalai 2009.
E poi la notte, romanzo e racconti, Giallo Mondadori n. 3008, 2010.
L'esordiente, romanzo, Baldini Castoldi Dalai 2011.
Il Cristo zen, saggio, Indiana 2011.
Incubi e amore, testi teatrali, Transeuropa 2012.
Il tempo dell'innocenza, romanzo, Baldini Castoldi Dalai 2012.

venerdì 22 novembre 2013

il dottor Stranamore



Il dottor Stranamore - Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba (Dr. Strangelove or: How I Learned to Stop Worrying and Love the Bomb è un film del 1964 prodotto e diretto da Stanley Kubrick, liberamente tratto dal romanzo Allarme rosso (Red Alert, 1958) di Peter George. Il film è anche noto come Il dottor Stranamore - Ovvero: come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba o più semplicemente come Il dottor Stranamore.

Trama

Il generale Jack D. Ripper, comandante della base aerea americana di Burpelson, trasmette al suo stormo di 34 bombardieri strategici B-52 in quel momento in volo l'esecutivo del piano "R", ossia il piano di reazione nucleare. Tale piano era previsto come deterrente contro attacchi a sorpresa nel caso in cui il Presidente degli Stati Uniti fosse ucciso o nell'impossibilità di diramare l'ordine, allo scopo di iniziare una guerra nucleare contro l'Unione Sovietica. Gli equipaggi dei bombardieri, tra i quali quello comandato dal maggiore T.J. "King" Kong, accolgono increduli la direttiva ma, ricevuta conferma dalla base, eseguono gli ordini e si dirigono verso i rispettivi obiettivi.
L'attacco dei sovietici, in realtà, non si è verificato. Il colonnello Mandrake, un ufficiale inglese della Royal Air Force, coadiutore del generale Ripper, lo scopre casualmente ascoltando un programma musicale alla radio e ne chiede ragione al generale. Ripper, però, si rifiuta di richiamare gli aerei, spiegando al colonnello che l'ordine è una sua iniziativa, per scongiurare la minaccia di "contaminazione dei fluidi vitali".
Nello stesso momento Il Pentagono e la Casa Bianca vengono informati dell'ordine e il generale Turgidson si incarica di informare il Presidente Merkin Muffley di quanto sta accadendo. Il Comando strategico non può richiamare gli aerei perché l'esecutivo del Piano "R" prevede che tutte le trasmissioni debbano essere precedute da un codice di cui solo il generale Ripper è a conoscenza e questi, prima di dare il via al piano e di isolare la base, ha dato comunicazione che il piano debba essere seguito dall'attacco con tutte le forze di cui gli Stati Uniti dispongono per evitare la rappresaglia dei sovietici.
Il Presidente, vista l'impossibilità di comunicare con il generale, ordina a una divisione di fanteria di entrare nella base e di metterlo in contatto con lui. Il generale Turgidson, visto il poco tempo a disposizione, consiglia comunque di proseguire con il piano di Ripper e di lanciare i missili contro l'Unione Sovietica. Turgidson rimprovera al Presidente il suo atteggiamento "pacifista" ma viene da questi zittito, trasecolando nel momento in cui Muffley convoca nella War Room l'ambasciatore sovietico Alexei De Sadeski, per mettersi in comunicazione con il Premier Dimitri Kisov.
Mentre inizia l'attacco alla base i due capi di Stato iniziano la conferenza e, dopo che Muffley mette al corrente dell'accaduto l'omologo sovietico, scopre che uno dei bombardieri è diretto alla base missilistica di Laputa. Li si trova il cosiddetto "ordigno fine di mondo": un dispositivo che, in caso di attacco, è progettato per far esplodere, senza possibilità di disinnesco, una serie di ordigni nucleari rivestiti da "Cobalto Torio G", causando una pioggia radioattiva che cancellerebbe la vita sulla Terra per circa 93 anni.
Il generale Ripper, mentre la sua base è sotto assedio, tenta di spiegare a Mandrake il motivo del suo gesto e il colonnello, sempre più convinto dell'instabilità mentale del suo superiore, scopre che l'attacco è dovuto al suo desiderio di reagire alla fluorocontaminazione: un piano ordito dai sovietici per contaminare l'acqua potabile. Tale piano altro non è che una vaneggiante giustificazione della sua impotenza. Nel frattempo, al Pentagono, il dottor Stranamore, uno scienziato ex nazista naturalizzato americano, direttore per lo sviluppo delle armi nucleari, spiega al Presidente il funzionamento dell'ordigno, aggiungendo che l'effetto deterrente viene meno nel momento in cui il nemico non ne è a conoscenza e l'ambasciatore De Sadeski risponde che l'annuncio sarebbe stato dato durante il congresso del PCUS che si sarebbe tenuto la settimana successiva poiché al Premier piacciono le sorprese.
La base di Burpelson viene conquistata e il generale Ripper, ritenendo che dopo la cattura sarà torturato, si suicida. Mandrake, osservando i suoi appunti, scopre le lettere che compongono il codice per comunicare con i bombardieri. Il colonnello Bat Guano, un ottuso militare che non comprende quello che sta succedendo, intende arrestarlo ma Mandrake riesce faticosamente a convincerlo a sparare contro un distributore di bibite per trovare gli spiccioli necessari a chiamare il SAC da un telefono pubblico e permettere il richiamo dei bombardieri. La telefonata viene effettuata e gli aerei vengono richiamati. Uno dei bombardieri però, quello comandato dal maggiore Kong, che si dirigeva verso Laputa, non risulta né abbattuto né tra quelli che hanno ricevuto l'ordine di ritorno alla base.
Il Presidente insiste con il collega sovietico affinché l'aereo venga abbattuto ma questo, seppure danneggiato, continua a volare rasoterra risultando invisibile ai radar, inoltre non può comunicare con la base poiché la radio è inutilizzabile dopo che un missile è esploso nelle sue vicinanze; il generale Turgidson spiega che il maggiore "King" Kong può raggiungere il suo obiettivo e, nonostante tutti i tentativi dei sovietici di abbatterlo, il maggiore, che a causa della perdita di carburante è stato costretto a modificare il suo bersaglio, riesce ad arrivarvi; mentre sta per sganciare le bombe un'avaria blocca il portello e "King" Kong scende a riparare personalmente il guasto: una volta che il portello si è aperto, egli rimane a cavalcioni della bomba, cadendo sul bersaglio urlando ed agitando il suo cappello da cowboy come se stesse a cavallo di uno stallone ad un rodeo.
L'esplosione innesca l'olocausto nucleare e il dottor Stranamore propone al Presidente di mantenere in vita la nazione, approntando le miniere più profonde come luoghi di riproduzione, in attesa che l'effetto delle radiazioni cessi e permetta il ritorno in superficie. Dopo che l'ambasciatore sovietico si allontana scattando le ultime foto della war room, le esplosioni illuminano il cielo sulle note di We'll Meet Again di Vera Lynn, canzone della seconda guerra mondiale, ottimistica e sentimentale ma dotata anche di una vena di tristezza.

Colonna sonora

La colonna sonora del film è stata composta da Laurie Johnson; la musica che accompagna le scene del bombardiere è la melodia della canzone When Johnny Comes Marching Home, che fa parte del patrimonio storico delle melodie delle forze armate statunitensi. Durante la scena finale il brano in sottofondo è We'll Meet Again, interpretato da Vera Lynn, molto celebre negli anni della Seconda guerra mondiale.

Fra satira e suspense

Il film è stato celebrato come un capolavoro per molti aspetti:

Sceneggiatura

Kubrick ha la felice intuizione di raccontare l'assurdità della distruzione mutua assicurata come una commedia nera, perché descrivere la fine dell'umanità e la distruzione del pianeta è impresa davvero ardua in chiave drammatica: le situazioni e le azioni perfettamente logiche conducono all'annientamento nucleare formando un meccanismo talmente perverso che si può descrivere con un umorismo nero, graffiante, acido, che raggela più che divertire.

« La mia idea di girarlo come una commedia da incubo venne nelle prime settimane di lavoro sulla sceneggiatura. Trovai che cercando di mettere della carne attorno alle ossa e immaginando le scene nella loro completezza, bisognava continuare a tenere fuori cose che erano assurde o paradossali, se si voleva evitare che fossero divertenti; e queste cose sembravano essere vicine al cuore delle scene in questione. »

(Stanley Kubrick, fonte: Macmillan International Dictionary of Films and Filmmakers, vol. 1, p. 126)

(EN)

« "And it was at this point I decided to treat the story as a nightmare comedy. Following this approach, I found it never interfered with presenting well-reasoned arguments. In culling the incongruous, it seemed to me to be less stylized and more realistic than any so-called serious, realistic treatment, which in fact is more stylized than life itself by its careful exclusion of the banal, the absurd, and the incongrous. In the context of impending world destruction, hypocrisy, misunderstanding, lechery, paranoia, ambition, euphemism, patrioism, heroism, and even reasonableness can evoke a grisly laugh »

(IT)

« Fu a questo punto che decisi di trattare la storia come una commedia-incubo. Seguendo questo approccio, trovai che non interferiva mai con la presentazione di argomenti ben elaborati. Mentre eliminavo le incongruenze, mi sembrò meno stilizzata e più realistica di qualsiasi cosiddetta seria o realistica trattazione, che di fatto è più stilizzata rispetto alla vita stessa, per via della meticolosa esclusione delle banalità, dell'assurdo e delle incongruenze. Nel contesto dell'imminente distruzione del mondo, l'ipocrisia, le incomprensioni, la lascivia, la paranoia, l'ambizione, gli eufemismi, il patriottismo, l'eroismo e anche la ragionevolezza possono evocare un'orribile risata. »

(Stanley Kubrick)

Dialoghi

I dialoghi sono stati sviluppati da Kubrick con la collaborazione di Terry Southern, surreali eppure sempre credibili:

(EN)

« Gentlemen, you can't fight in here. This is the War Room! »

(IT)

« Signori, non potete fare a botte in centrale operativa! (letteralmente: signori, non potete combattere qui. Questa è la sala della guerra!) »

(President Muffley)

Gli attori principali, Peter Sellers e George C. Scott, in alcune scene improvvisano, con un risultato spesso esilarante:

« Dispiace anche a me, Dimitri. Mi dispiace molto. Va bene, dispiace più a te che a me, però dispiace anche a me. A me dispiace quanto a te, Dimitri. Non dire che a te dispiace più che a me, perché io ho il diritto di essere dispiaciuto quanto lo sei tu, né più né meno. Ci dispiace ugualmente, va bene? D'accordo. »

(Presidente Muffley)

Peter Sellers sin dai tempi di "Lolita", altro lungometraggio di Kubrik, aveva dimostrato di essere un maestro della versatilità recitativa, vestendo i panni di personaggi diversi nel medesimo film. In "Stranamore" Sellers interpreta il giovane Mandrake, il presidente Muffley e, ovviamente, il ruolo dello stesso Dottor Stranamore, che lo renderà celebre. La vera abilità sta nel caratterizzare fino alla caricatura ogni personaggio, giocando in particolare su accenti e gestualità: il braccio che scatta in aria per il saluto fascista, la mano ribelle che cerca di strangolare il suo proprietario non erano parte del copione ma soltanto geniali improvvisazioni di Sellers. Sempre a lui doveva spettare anche la parte del focoso pilota di B-52 ma non avendo dimestichezza con l'accento Texano fu costretto a rinunciare a quella quarta apparizione.
Sebbene Peter Sellers sfrutti a dovere anche l'espressività del volto, Scott fa di meglio, con un continuo ma sempre azzeccatissimo esercizio di smorfie e contorsioni con i muscoli della faccia che lo avvicinano quasi ad un Jerry Lewis. Anche Scott ama l'improvvisazione: per tutta la durata del film mastica furiosamente chewing gum, scimmiottando un atteggiamento tipicamente americano, e quando, durante le riprese, nella foga della recitazione scivola sul lucido pavimento rovinando per terra, è poi in grado di rialzarsi con tale naturalezza, come se la scena fosse programmata, che Kubrik, divertito, decide di non tagliare l'incidente.

Scenografia

« Bellissime le scenografie di Ken Adam, come la sala da guerra del Pentagono. »

(dal Dizionario dei film di Paolo Mereghetti)

La cabina del B-52 è una riproduzione perfettamente credibile sebbene uscita quasi completamente dalla fantasia degli scenografi e anche la War Room, imponente e maestosa, è completamente opera di fantasia, infatti non esisteva niente del genere nella realtà; nonostante questo è entrata nell'immaginario collettivo; basti pensare che, poco dopo essere stato eletto, il presidente USA Ronald Reagan, non appena entrato nella Casa Bianca, chiese di poter visionare la War Room, suscitando stupore tra i presenti, i quali dovettero comunicargli, non senza un qualche imbarazzo, che non esisteva nessuna War Room. La mappa con le rotte dei velivoli erano evidenziate da centinaia di lampadine a incandescenza per il cui raffreddamento, onde evitare la combustione della stessa struttura, necessitava un imponente sistema di ventilazione.

Contesto storico e influenze

Il film ha trovato l'ispirazione nell'attualità, visto che è stato ideato e prodotto in piena guerra fredda, la Crisi dei missili di Cuba si era appena conclusa. Dalla fine degli anni cinquanta il tema della guerra nucleare, che appariva all'epoca sempre più ineluttabile, è stato affrontato da molti libri e film: tra questi Il Dottor Stranamore è tra quelli che più hanno influenzato l'immaginario collettivo, probabilmente perché permeato da un cinismo corrisposto dal pubblico. Molti americani vivevano la costante minaccia atomica in modo apatico e con rassegnazione: il film mostra come l'attuale sistema difensivo, basato sulla deterrenza, sia prono all'errore e alla follia umana. Il processo di annientamento, una volta innescato, è irreversibile e la collaborazione tra le superpotenze dopo l'insorgere del problema risulta inefficace: l'atto d'accusa per la mancata collaborazione è evidente.

(EN)

« For a majority of Americans, the bomb "became the unifying symbol of American safety and consensus," but for a small but growing minority it represented "American insecurity, immorality, insanity, and rebelliousness" (xxii).
The emergence of a "culture of dissent" became evident as early as the late 1940s, particularly in popular culture forms such as film, fiction, and music. The explosive Cold War crises of the Kennedy administration incited a "moral awakening" about the bomb, according to Henrikson, as everyday Americans faced the real threat of nuclear annihilation for the first time. This awakening is best exemplified by Stanley Kubrick’s classic 1964 film Dr. Strangelove, the first open critique of the bomb in popular culture. After Kubrick’s film, the "culture of dissent" grew into the activism and rebellion of the 1960s and 1970s, which ultimately helped weaken the power of the Cold War state that controlled the bomb. »

(IT)

« Per la maggioranza degli Americani, la bomba "divenne il simbolo unificante della sicurezza e del consenso americano", ma per una piccola ma crescente minoranza rappresentava "l'insicurezza, l'immoralità, l'insanità e la ribellione americana".
L'emergere della "cultura del dissenso" divenne evidente già dalla fine degli anni '40, in particolar modo in forme di cultura popolare come film, fiction e musica. Secondo Henrikson, le crisi dirompenti della Guerra Fredda sotto l'amministrazione Kennedy incitarono un "risveglio morale" riguardo alla bomba, perché gli americani medi fronteggiavano il pericolo dell'annientamento nucleare per la prima volta. Questo risveglio è esemplificato al meglio dal classico del 1964 di Stanley Kubrick, Il dottor Stranamore, la prima aperta critica alla bomba nella cultura popolare. Dopo il film di Kubrick, la cultura del dissenso crebbe nell'attivismo e nella ribellione degli anni '60 e '70, che alla fine contribuirono a indebolire il potere degli stati della guerra fredda che controllavano la bomba. »

(Mark D. Van Ells commentando il libro Dr. Strangelove’s America: Society and Culture in the Atomic Age)
Il film rimane sempre attuale per il persistere di sistemi politici contrapposti armati con ordigni di distruzione di massa.

Sessualità

Secondo Paolo Mereghetti "la catastrofe atomica che incombe sull'umanità è vissuta come un lungo, insistito rapporto erotico (...) senza che lo sberleffo nasconda l'attacco ai miti cardine del potere".
Sarà la frustrazione dell'istinto sessuale del generale Ripper (che impazzisce piuttosto che ammettere la propria impotenza) a dare il via alla sequenza di avvenimenti descritti dal film.
Già Herman Kahn aveva ipotizzato una "guerra non voluta" scatenata dai motivi più vari come l'errore umano, il guasto meccanico, il falso allarme o comportamenti non autorizzati. Kubrick, che si era documentato su molti libri tra cui Thinking about the Unthinkable di Kahn, enfatizza la natura sessuale dell'impulso alla guerra nel film dimostrandosi oltretutto lungimirante in quanto come motivo di una guerra nucleare non sarebbe stato credibile l'istinto sessuale fino alla fine degli anni '60. [senza fonte] Il film è pieno di riferimenti sessuali: oltre ad approssimarsi la rivoluzione sessuale, occorre considerare la partecipazione alla sceneggiatura di Terry Southern, già famoso in quegli anni con il romanzo Candy per il suo umoristico approccio al sesso:

la sequenza di apertura, il rifornimento in volo del B-52 sembra più un accoppiamento fra due aeroplani, sottolineato dal motivo Try a little tenderness di Otis Redding;
la segretaria del generale Turgidson, Miss Scott, prende una telefonata per il generale alle 3 di notte in bikini presumibilmente nell'alloggio di lui e oltretutto flirta con l'interlocutore Freddy;
il comandante del B-52, "King" Kong, legge un numero di Playboy nel quale la playmate del paginone centrale è la sopracitata Miss Scott;
il generale Turgidson, pienamente allusivo all'Inglese turgid, contattato da Miss Scott in War Room, ha un atteggiamento adolescenziale;
il generale Ripper avverte i primi sintomi della fluorocontaminazione dei sovietici "durante l'atto fisico dell'amore";
il colonnello Mandrake, nel momento in cui parla di tortura con il generale Ripper, spiega che i giapponesi che lo avevano catturato non intendevano farlo parlare ma solo "divertirsi alle sue spalle" (nella versione italiana aggiunge "i porconi");
il maggiore "King" Kong cavalca la bomba quasi fosse un simbolo fallico;
il dottor Stranamore, descrivendo nei rifugi antiatomici il rapporto tra donne e uomini di 10 a 1, per preservare la specie umana dall'estinzione, trova la piena attenzione del Presidente Muffley, dell'ambasciatore sovietico e del generale Turgidson che chiede con finta incredulità se sarebbe accettata la poligamia.

Riconoscimenti

1965 - Premio Oscar
Nomination Miglior film a Stanley Kubrick
Nomination Migliore regia a Stanley Kubrick
Nomination Miglior attore protagonista a Peter Sellers
Nomination Migliore sceneggiatura non originale a Stanley Kubrick, Peter George e Terry Southern
1965 - Premio BAFTA
Miglior film
Miglior film britannico
Nomination Miglior attore britannico a Peter Sellers
Nomination Miglior attore straniero a Sterling Hayden
Nomination Migliore sceneggiatura non originale a Stanley Kubrick, Peter George e Terry Southern
1965 - Nastro d'argento
Regista del miglior film straniero a Stanley Kubrick
1964 - New York Film Critics Circle Award
Migliore regia a Stanley Kubrick
Candidato ai Premi Oscar 1965 con quattro nomination (miglior film, miglior regista, miglior attore protagonista, miglior sceneggiatura originale), non ne vinse neanche uno (nelle prime tre categorie prevalse My Fair Lady, nell'ultima Becket e il suo re). Fu invece riconosciuto dai Premi BAFTA come miglior film, miglior film britannico e migliore scenografia britannica in b/n.
Nel 1989 è stato inserito fra i film conservati nel National Film Registry presso la Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
Nel 1998 l'American Film Institute l'ha inserito al ventiseiesimo posto della classifica dei cento migliori film americani di tutti i tempi mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è sceso al trentanovesimo posto. Nel 2000 l'ha inserito al terzo posto della classifica dei cento film più divertenti del cinema americano.
È attualmente al 39º posto nella classifica dei 250 film migliori di tutti i tempi, stilata dai frequentatori dell'Internet Movie Database.

Citazioni e riferimenti

Nel film Armageddon - Giudizio finale di Michael Bay, l'attore Steve Buscemi cita e imita una scena del film cavalcando una bomba atomica.
In una puntata di Ecco Roger Rabbit, ambientata in un ospedale, viene nominato il dottor Stranamore come per far intendere che si sta parlando di un medico.
Il film A prova di errore di Sidney Lumet del 1964 è molto simile all'opera di Kubrick, ma questo è dovuto ai romanzi da cui entrambi i film sono tratti. L'autore di Allarme rosso (1958), Peter George, ha denunciato per plagio Eugene Burdick e Harvey Wheeler, autori di Fail-safe (1962). Kubrick cercò di fare uscire il suo film per primo intentando una causa quando seppe della produzione di un film simile al suo.
Il film di Lumet è piuttosto assolutorio nei confronti dell'umanità in quanto attribuisce l'errore ai sistemi tecnologici. L'unico sbaglio dell'uomo è quello di affidarsi alle macchine per questioni di simile importanza. Il film di Kubrick è invece una accusa totale alla fallibilità umana: non sono le macchine a sbagliare, ma è l'imperfezione umana ciò che provoca la catastrofe.
Al termine del capitolo XVIII del romanzo Il giovane Holden (1951) di J.D. Salinger, vi è una sorta di anticipazione della celeberrima "cavalcata" del maggiore T. J. "King" Kong sulla bomba quando il protagonista dichiara: «A ogni modo sono quasi contento che abbiano inventato la bomba atomica. Se c'è un'altra guerra, vado a sedermici sopra, accidenti. E ci vado volontario, lo giuro su Dio».
Nel videogioco Metal Gear Solid: Peace Walker vi è un antagonista che si fa chiamare Dr. Strangelove. È quindi un chiaro riferimento al film di Kubrick, dato che questo personaggio nel videogioco ha creato una sorta di arma nucleare. Il discorso stesso di Strangelove riguardo al congegno Fine del mondo è ripreso nel videogioco dal personaggio di Huey quando egli descrive il dispositivo Peace Walker.
Anche il professor Von Kriplespac di Conker's Bad Fur Day ricorda molto il dottor Stranamore; inoltre entrambi sono tedeschi (con il caratteristico accento) e hanno perso l'uso delle gambe.
In Dark Star di J. Carpenter, l'ultimo astronauta sopravvissuto precipita verso il pianeta cavalcando come un surfista un frammento dell'astronave esplosa sottofondo di un pezzo dei Beach Boys (e in ogni caso il tema del cavalcare l'ordigno è a sua volta mutuato dal Barone di Munchausen).
Nell'ottavo episodio della 7º stagione de I Simpson, "L'ultimo sfavillio di Telespalla Bob", Telespalla Bob si intrufola nella base aerea di Springfield per rubare una bomba atomica. Avviene una riunione segreta, con il sindaco Quimby, i militari e i personaggi televisivi, all'interno di una sala ricostruita come la War Room del film. In alcune inquadrature è possibile anche intravvedere il Prof. Frink su una sedia a rotelle, vestito e pettinato come il Dr. Stranamore. In un'altra puntata, in una gag nella sigla iniziale, si vede la famiglia Simpson cavalcare il divano agitando un cappello da cowboy mentre questo viene sganciato da un aereo. Anche nella puntata "Homer il vigilante" vi è una citazione della stessa scena del film.
L'episodio numero 42 della serie animata Il magico mondo di Gigì, intitolato nella versione italiana Il Grande Equivoco, contiene una parodia del film con avvenimenti quasi simili, compresa la "cavalcata della bomba", ma con lieto fine.
Nella serie televisiva Grey's Anatomy il dottor Derek Shepherd è chiamato ironicamente con l'epiteto "dottor Stranamore".

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