domenica 8 dicembre 2013
gonorrea
La gonorrea o blenorragia è una malattia a trasmissione sessuale. È popolarmente nominata "scolo". I termini derivano dal greco, il primo da "gonos" (seme) e "reo" (scorro), il secondo da "blenos" (muco) e "ragoo" (erompo), e si riferiscono al principale sintomo, ovvero le perdite uretrali. I due termini, che nella pratica medica sono sinonimi, coprono anche tutta una serie di manifestazioni extrauretrali: difatti l'infezione può riguardare anche la cervice uterina, il retto, la faringe, e per diffusione ematogena le articolazioni (artrite gonococcica), il fegato (epatite) e il miocardio (miocardite).
Diagnostica
Per una diagnosi certa di gonorrea è necessario prelevare un campione delle secrezioni mediante tampone della zona infetta. Attualmente le sonde DNA sono il metodo diagnostico preferito e si utilizzano sul campione in precedenza prelevato.
Sintomatologia
Nei soggetti di sesso femminile: fra i vari sintomi che caratterizzano la gonorrea si riscontrano bruciore vaginale, perdite vaginali giallastre, minzioni frequenti, gonfiore delle parti genitali, rossore, prurito. In più della metà delle donne infette tuttavia la malattia risulta asintomatica. L'infezione può diffondersi per via ematica e possono manifestarsi episodi di febbre, tachicardia, vomito, nausea, peritonite, ovarite (processo infiammatorio dell’ovaio).
Nei soggetti di sesso maschile: la malattia, se contratta attraverso rapporti sessuali attivi, si manifesta dopo un periodo di 2-7 giorni di incubazione, dopo questo periodo si mostrano soprattutto sintomi quali la difficoltà all'emissione di urine: disuria e stranguria. In assenza di trattamento i sintomi possono durare anche mesi prima di normalizzarsi. In caso di contrazione a seguito di rapporti anali passivi si può riscontrare l'infezione a livello rettale.
Eziologia
La gonorrea è causata da un diplococco Gram-negativo, la Neisseria gonorrhoeae. La trasmissione avviene:
Per contatto diretto con una persona già infetta
Per contatto con secrezioni infette
Tramite il canale del parto dalla madre al figlio
Per studiare la Neisseria gonorrhoeae il metodo più efficace è costituito dalla coltura di tale organismo in un laboratorio di microbiologia.
Epidemiologia
Nel 1995 l'incidenza era di 150 persone infette ogni 100.000, soprattutto in persone che hanno avuto molteplici partner. Nelle donne infette, inoltre, tale morbo è spesso accompagnato da altri simili.
Si è stimato che ogni anno ci siano più di 700.000 nuovi casi solo negli USA, e si stima che tali casi siano solo la metà di quelli dichiarati. La mancanza di preservativi nei paesi non industrializzati aumenta il rischio e di conseguenza anche il numero di casi accertati della malattia. Recenti studi effettuati in Canada hanno dimostrato che la gonorrea trova la più alta incidenza in giovani donne intorno alla seconda decade di età (20 anni).
La diffusione della gonorrea, al pari delle altre malattie sessualmente trasmesse come l'AIDS, la sifilide e l'epatite, può essere associata al fenomeno descritto nella Sindrome di Samo, una patologia scarsamente conosciuta ma che sembra essere operante in una buona percentuale di adulti ed adolescenti che praticano una sessualità non protetta.
Terapie
La terapia maggiormente utilizzata è la somministrazione di penicillina, già in uso dal 1970. In alternativa si possono usare diversi tipi di antibiotici.
Attualmente nella gonorrea non complicata, si preferisce utilizzare una unica dose di spectinomicina, perché nell'evenienza di co-infezione con la sifilide permette di evitare che si instauri la cosiddetta "sifilide mascherata", nel quale il sifiloma primario o "chancre" sulla pelle non si forma, ma comunque la sifilide si estende al resto dell'organismo, e si scoprirà dopo anni sotto forma di sifilide secondaria.
È da considerare che spesso, senza accertamenti di laboratorio, la gonorrea non è distinguibile da una uretrite non gonococcica da clamidia, per cui viene anche utilizzata la doxiciclina in combinazione con le betalattamine sopra nominate.
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