domenica 8 dicembre 2013

l'ultima neve di primavera





è un film del 1973, diretto dal regista Raimondo Del Balzo.

Perugia, Dopo la morte della mamma, il piccolo Luca viene mandato dal padre Roberto, noto ed esperto avvocato, a vivere in un collegio, stando insiema al genitore soltanto durante le vacanze natalizie, pasquali ed estive. Luca soffre molto il dover vivere nel collegio e la mancanza della mamma e si sente molto solo.
Per le vacanze di Pasqua, il bambino torna a casa sua ma Roberto, sempre molto impegnato con il suo lavoro, non ha mai tempo per stare con Luca, che passa così le giornate soltanto con la compagnia della domestica Mariolina, dell'amica Stefanella (sua compagna al collegio) e di Bernardo, un amico di vecchia data dei suoi genitori.
Dietro le richieste insistenti di Luca, Roberto parte per una breve vacanza al mare in cui però decide di portare anche la sua nuova fidanzata, Veronica. Inizialmente Luca non accetta la nuova compagna del padre ma la donna riesce lentamente a conquistare la simpatia e l'affetto del bambino, rimproverando inoltre Roberto di pensare sempre e solo al suo lavoro e di non accorgersi del senso di solitudine di Luca.
Roberto allora si chiarisce con Luca e promette inoltre al figlio che se si sposerà con Veronica, lui potrà tornare a vivere insieme a loro e lasciare il collegio; il bambino ne è felicissimo.
Roberto, per poter passare un po' di tempo assieme a Luca prima che questo debba tornare in collegio, gli propone di partire per una settimana bianca assieme a lui senza nessun'altro: il bambino accetta entusiasta.
Durante una discesa con lo slittino però Luca cade e rimane ferito: ricoverato in ospedale, il bambino inizia a sentirsi molto debole tanto che i dottori consigliano l'uomo di riportare il figlio a Perugia, per poter fare delle analisi più approfondite.
Tornati in città, il medico da a Roberto una notizia infausta: il piccolo Luca è malato di una gravissima forma di leucemia; a nulla valgono le terapie a cui il bambino viene sottoposto, da cui Roberto non si stacca mai, conscio solo in quel momento di quanto fino ad allora era stato egoista e distaccato nei confronti di suo figlio.
Prima di morire Luca chiede a suo padre una cosa che voleva fare con lui da molto tempo: andare al luna park.
Il padre accetta e nonostante i due trovino le giostre chiuse, Roberto riesce a convincere i gestori ad aprirle per esaudire l'ultimo desiderio del figlio morente: durante i giri sulle varie giostre, Luca confessa a suo padre che, nonostante la malattia, quello è stato il periodo più felice della sua vita perché lui gli è stato sempre accanto.
Durante un giro sulla giostra dei cavalli, il bambino si sente stanco e poco dopo muore tra le braccia del papà.

Accoglienza

Il film ottenne un ottimo successo di pubblico, arrivando ad essere il 17° miglior incasso della stagione cinematografica 1973-74, rilanciando in Italia il genere comunemente definito strappalacrime, già molto in voga negli anni cinquanta.

Colonna sonora

Il successo del film è dovuto anche alla colonna sonora composta da Franco Micalizzi e diretta da Sandro Blonkstainer, che conobbe anch'essa molto successo.

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